Personalmente trovo quasi offensivo (è un modo di dire

) che i Nani debbano essere visti necessariamente come rozzi. Hanno una cultura tipicamente e stereotipicamente nordica, l'onore è centro della loro esistenza, vivono di lavoro, amano creare da una materia che in natura sembra rozza, come loro, insomma amano ciò che essi stessi vorrebbero essere probabilmente. Amano potere manifestare nella guerra il proprio valore e sempre a maggior gloria dell'intera nazione (escluse faide tra clan).
Possiamo quindi trarre una prima conclusione, i nani sono una razza che si distingue allo stesso tempo per la loro chiusura, più superficiale che davvero sentita, e nel contempo per la loro estrema concretezza.
Gli Elfi d'altro canto rappresentano invece il mondo dell'evanescente. La loro cultura è legata alla natura "vivente" (o perlomeno alla parte che è più facile amare della natura). Apprezzano maggiormente l'artisticità e i sentimenti piuttosto che un valore universale come "onore, lavoro e patria". Gli elfi sono anche sinonimo di leggiadria, o perlomeno è un accezione che è intrinseca nel fantasy moderno, l'elfo è femmineo, che sia maschio o femmina: sembra quasi che la mascolinità sia bandita dal mondo elfico e messa all'indice come "essere rozzi".
Insomma, per gli elfi, cultura stereotipicamente xenofoba o QUASI, si distinguono facilmente due caratteri: vivi alla giornata il primo, la bellezza prima di tutto il secondo.
E' chiaro che due culture con dei valori così differenti alla base entrino in contrasto, sia a livello nazionale, sia a livello individuale (vedi Gimli e Legolas).
Io personalmente poi, non parteggio nè per l'una nè per l'altra, entrambe infatti racchiudono solo due stereotipi dell'essere umano in generale. Sono gli Uomini che apprezzo, l'essere umano in tutte le sue sfaccettature, quello è davvero interessante.