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 Oggetto del messaggio: Religione reale e gioco di ruolo
MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 18:18 
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dopo tre anni di gioco, mi è venuto il dubbio reale e non solo un pensiero che il mio sentire il gioco di ruolo sia sbagliato.
Nel senso, sono religiosa, ho delle regole particolari da seguire che seguo scrupolosamente, sono molto rigorosa lo ammetto, ma non faccio le pare agli altri se vogliono relazionarsi nel mondo in maniera diversa da quella che faccio io.
Le stesse regole che io seguo fuori, le seguo anche all'interno del gioco; ossia, cerco di creare un tipo di gioco sul mio pg che non cocci con le mie regole reali, almeno le regole che seriamente contano. Per esempio, per la mia religione (e di conseguenza per me) è peccato avere relazioni amorose con altre persone che non siano il proprio marito. Ora, nella realtà sono sposata, quindi il problema non mi si pone neanche, considero le varie proposte come da cestinare direttamente senza nemmeno guardarle. Nel gioco, cerco di inventarmi (e di fantasia ne ho da vendere, vi assicuro) utilizzando storie verosimili, caratteri strani, allineamenti particolari, per cui riesco a rispettare tale regola personalissima, che, sia chiaro, non impongo a nessun altro, è mia e mia resta, quindi io la seguirò gli altri facciano come credono. A questo punto mi sorge il dubbio che ciò che faccio sia sbagliato a livello di gioco, dico questo perchè mi si è fatto notare parecchie volte che il mio modo di vedere e pensare (non ho ancora capito se si riferivano al gioco o al mio modo di vivere la religione) il gioco è sbagliato, da parecchie persone.
Per cui, vi chiedo sinceramente un parere a riguardo, vorrei risposte sincere e non le solite che si danno, no puoi fare ciò che vuoi, anche se poi pensate diversamente, perchè di queste ne ho già viste e sentite parecchie, senza offesa per nessuno qua dentro, piuttosto vi chiedo di non rispondere, tanto capisco lo stesso qual è il senso del discorso.
Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che mi date nel capire una parte del gioco che proprio mi è ignota.


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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 18:23 
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Direi che nel gioco di ruolo si impersona anche qualcuno diverso da noi, dal nostro modo di vivere e di pensare, si entra in panni che nella vita reale probabilmente non indosseremmo mai, credo il bello sia questo, cercare di interpretare non solo una caratteristica "formale" ma anche provare ad essere quel carattere, quella visione del mondo.


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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 18:30 
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certo, io non ho detto che non interpreto il mio pg pienamente, solo che seguo le mie regole anche all'interno, non ho solo pg buoni, ho fatti parecchi pg cattivi, davvero tanti, ma li ho sempre interpretati secondo il loro allineamento, secondo il loro carattere, ed anche i miei pg buoni non sono mai uguale a me stessa, io sono unica... :wink:


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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 18:36 
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magari ho capito male, ma il problema è che sei troppo pignola?
oppure se tu Micaela non bevi alcolici (esempio a caso) non li beve neanche il tuo PG?

_________________
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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 18:36 
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Con modo di pensare e visione del mondo intendevo proprio regole diverse da quella della vita reale. :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Religione reale e gioco di ruolo
MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 19:35 
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Malyka ha scritto:
dopo tre anni di gioco, mi è venuto il dubbio reale e non solo un pensiero che il mio sentire il gioco di ruolo sia sbagliato.
Nel senso, sono religiosa, ho delle regole particolari da seguire che seguo scrupolosamente, sono molto rigorosa lo ammetto, ma non faccio le pare agli altri se vogliono relazionarsi nel mondo in maniera diversa da quella che faccio io.
Le stesse regole che io seguo fuori, le seguo anche all'interno del gioco; ossia, cerco di creare un tipo di gioco sul mio pg che non cocci con le mie regole reali, almeno le regole che seriamente contano. Per esempio, per la mia religione (e di conseguenza per me) è peccato avere relazioni amorose con altre persone che non siano il proprio marito. Ora, nella realtà sono sposata, quindi il problema non mi si pone neanche, considero le varie proposte come da cestinare direttamente senza nemmeno guardarle. Nel gioco, cerco di inventarmi (e di fantasia ne ho da vendere, vi assicuro) utilizzando storie verosimili, caratteri strani, allineamenti particolari, per cui riesco a rispettare tale regola personalissima, che, sia chiaro, non impongo a nessun altro, è mia e mia resta, quindi io la seguirò gli altri facciano come credono. A questo punto mi sorge il dubbio che ciò che faccio sia sbagliato a livello di gioco, dico questo perchè mi si è fatto notare parecchie volte che il mio modo di vedere e pensare (non ho ancora capito se si riferivano al gioco o al mio modo di vivere la religione) il gioco è sbagliato, da parecchie persone.
Per cui, vi chiedo sinceramente un parere a riguardo, vorrei risposte sincere e non le solite che si danno, no puoi fare ciò che vuoi, anche se poi pensate diversamente, perchè di queste ne ho già viste e sentite parecchie, senza offesa per nessuno qua dentro, piuttosto vi chiedo di non rispondere, tanto capisco lo stesso qual è il senso del discorso.
Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto che mi date nel capire una parte del gioco che proprio mi è ignota.


Premetto che non voglio creare nessuna flame (mi pare che ce ne sia gia' stata una sulla religione in passato), ma diro' esattamente quello che penso visto che Malyka desidera avere i pareri altrui.

Io non credo, non ho nessuna fede e prendo il gioco di ruolo come tale quindi faccio cose che nella realta' non farei mai come ammazzare a sangue freddo, torturare, avere rapporti promiscui, combattere nel nome di un dio, ecc...
Penso che ognuno abbia il suo personale modo di giocare e di considerare il gdr quindi penso che tu sia libera di giocare come vuoi. Anche io trovo fastidiose alcune cose ed evito di giocarle trovando delle motivazioni coerenti con il mio personaggio perche' il gdr deve essere prima di tutto un divertimento e un passatempo piacevole e se non mi trovo a mio agio quando gioco preferisco mettermi a fare le parole crociate.

Mi e' pero' venuta in mente una considerazione leggendo il tuo post.
Non so quale sia la tua religione ma so che i giochi di ruolo non sono approvati dalla chiesa cattolica, non conosco le motivazioni ufficiali ma non credo che uccidere nel gioco sia benvisto. Inoltre far finta di essere un sacerdote di un altro dio (seppur finto, seppur in un gioco) e' considerato un atto blasfemo (non solo per i cristiani ma anche per i musulmani, anzi penso che questi ultimi puniscano ben piu' severamente una cosa simile).
Non hai mai pensato quindi che giocando di ruolo compi in qualche modo un atto contrario alla tua fede?


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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 20:57 
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Non sono assolutamente sicuro di quale sia il tipo di risposta che desideri... provo a risponderti con l'unica chemi viene in mente, poi vedi tu.

Innanzi tutto chiariamo subito una cosa. Se vuoi imporre ai tuoi personaggi alcune delle tue regole di vita, non stai certo giocando male. È solo una tua scelta.
Nulla vieta a noi e ai nostri personaggi di avere una data impronta di carattere.
L'unico caso in cui questo potrebbe creare metagioco è quando tale comportamento non sia sensato all'interno della cultura a cui appartiene il personaggio, o non abbia senso in una situazione particolare. In riferimento al tuo esempio di prima, poniamo il caso in cui tu voglia fare l'elfa, e per ambientazione gli elfi sono tutti poligami, e magari per ragioni non solo culturali ma più profonde... una scelta come la tua potrebbe avere poco senso.
C'è anche da dire che questo caso è piuttosto raro, dato che con una buona dose di fantasia e razionalità si può quasi sempre trovare una motivazione plausibile.

Piuttosto quello che fai può essere in un certo senso limitativo, soprattutto per un giocatore con una certa esperienza.
Quando una persona gioca per la prima volta, io le consiglio spesso di usare un personaggio che abbia un carattere simile al suo. C'è tempo per imparare ad interpretare personaggi che si distaccano dalla propria personalità, cosa che spesso e volentieri si rivela piuttosto difficile, ti lega ad uno stereotipo e il personaggio perde di umanità.
Ma quando si ha una certa esperienza, secondo me non è male cercare di spaziare tra i possibili ruoli.

Personalmente, quando creo un nuovo PG che ho intenzione di tenere in vita per un certo tempo, tendo sempre a fare perno su un lato, evidente o meno, del mio carattere. Questo trovo mi aiuti a mantenere un legame più forte con il PG, pur non facendolo affatto somigliare a me.
Ma si tratta di un aspetto sempre diverso.

Nel tuo caso, forse le variabili in gioco son tante che avere alcuni punti fissi può non compromettere la variabilità dei personaggi che interpreti. Questo dipende da tante cose, ma se sono questi punti fissi a guidare il comportamento del personaggio, allora ti stai davvero limitando.
Ma se a te piace così, non c'è nulla di male.

Piuttosto, la questione può diventare un'altra... perchè cerchi di trasportare alcuni dei tuoi principi nel gioco?
Non vado oltre, forse questa è già psicanalisi... :D

_________________
Nell'anno 1969 è bastata la potenza di calcolo di due Commodore 64 per mandare con successo una navicella sulla Luna.
Nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2 Ghz per far funzionare bene Windows XP.
...Qualcosa deve essere andato storto!


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 Oggetto del messaggio: Re: Religione reale e gioco di ruolo
MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 21:49 
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Iscritto il: gio feb 03, 2005 22:27
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Milady ha scritto:
Mi e' pero' venuta in mente una considerazione leggendo il tuo post.
Non so quale sia la tua religione ma so che i giochi di ruolo non sono approvati dalla chiesa cattolica, non conosco le motivazioni ufficiali ma non credo che uccidere nel gioco sia benvisto. Inoltre far finta di essere un sacerdote di un altro dio (seppur finto, seppur in un gioco) e' considerato un atto blasfemo (non solo per i cristiani ma anche per i musulmani, anzi penso che questi ultimi puniscano ben piu' severamente una cosa simile).
Non hai mai pensato quindi che giocando di ruolo compi in qualche modo un atto contrario alla tua fede?
ti assicuro che la religione cattolica li approva, lo dimostra il fatto che il mio prof di religione,che è sacerdote, è un master di d&d e del signore degli anelli ed è stato lui a fondare la prima associazione di giochi di ruolo a cui si è ispirato il masal per la gilda di karalis, comunque io sono cattolico eppure impazzisco per d&d ma comunque seguo sempre la mia etica e il mio spirito tanto che faccio solo pg buoni perchè non so interpretare quelli malvagi :d

_________________
Sorse Earendil dove la tenedra fluisce
Dell'Oceano alla riva silenziosa;
Per la bocca della notte,quasi raggio che lambisce....
....Allora la marea del buio sale
E passano i celesti bastimenti,
Spargon la notte delle vele chiare
Mentre la stella scivola nei venti...

Et Eärello Endorenna utúlien
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tenn' Ambar-metta

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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 23:24 
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Località: Norwold - Sesto S.G. - Corbetta
Il gioco di ruolo è una cosa: appunto un gioco!!!!, la vita reala è un altra!!!

non vedo cosa ci sia di male a fare tutt'altro! quante volte ho fatto un pg malvagio per il gusto di farlo!!! è anche uno sfogo dalla vita a volte brutta di tutti i giorni! c'è chi si sfoga con la violenza negli stadi o per strada e c'è chi si sfoga nel gioco di ruolo dove almeno non si fa male a nessuno di reale!!!
Poi penso che è anche divertente mettersi alla prova con un personaggio "diverso"....
ovviamente questo è il mio pensiero personale....poi ognuno lo vive come meglio crede!

ciauuuu

_________________
fratelli lupi! Io vi proteggero!


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MessaggioInviato: mer lug 13, 2005 23:35 
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Località: underdark(roma)
sei pazza e qui mi fermo senno sono ca**i.

_________________
del senno di poi son piene le fosse.

il loro dio non salva,non aiuta,non protegge e spesso la loro fede è una maschera sotto cui si cela il peggio dell'animo umano

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MessaggioInviato: gio lug 14, 2005 00:31 
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Artiglio Nero
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io nel gioco mi diverto a mettermi alla prova.
vedere quanto riuscirei a impersonarmi a pensare e ad agire come un personaggio inventato.
Impersono persone con un etica simile alla mia ma quando voglio sforzarmi impersono anche cose completamente diverse.
E' un modo per mettermi alla prova, un "vediamo se riesco", un po come il teatro.
E poi adoro farlo per divertire gli altri e divertirmi con loro, far divertire gli altri è davvero impagabile. :d

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MessaggioInviato: gio lug 14, 2005 08:59 
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cerco di rispondere un po' a tutti, spero di non dilungarmi.

Mylady

sono musulmana e la mia religione non dice che non si può giocare. La mia religione dice che un gioco è fatto per divertirsi e tale deve rimanere, divertimento, per svagare un po' il cervello, ma nello stesso tempo il gioco non deve in alcun modo far male, spiritualmente o fisicamente, a chi gioca, se ciò dovesse accadere non vale la pena di giocare, perchè la persona, la sua sanità, mentale o fisica, è più importante di un gioco. Quindi non mi si vieta di giocare, ma devo farlo in coscienza e seguendo alcuni accorgimenti, personali ripeto, non vado a dire a nessun altro, escluso i miei figli perchè sono io responsabile loro, di seguire le stesse regole.

borgata

io non voglio sentirmi dire nulla, vorrei un po' di onestà da parte di chi gioca, anche da anni, in riguardo a queste cose, perchè sinceramente non ho capito dove sbaglio e sentirmi dire, come anche tu hai detto "Se ti trovi bene fallo pure" mentre poi di dietro ti dicono peste e corna, e sotto sotto ti fanno capire, con battutine più o meno sagaci, che come ti relazioni tu al gioco è sbagliato e che forse forse sarebbe meglio che smettessi perchè nel gioco tu non vai bene così o segui la massa o non sei degno nemmeno di guardarli in faccia.

Io ti chiedo, se per caso ti arriva un giocatore che è allergico a certi alimenti, o non so è vegetariano. Realmente, in un live, cosa gli diresti?...no, scusa, se non mangi carne o non mangi come ti diciamo noi, non puoi giocare?...non mi pare logico.

Per quanto riguarda il discorso della comunità elfica poligama, beh...è tutto relativo, basta avere un po' di fantasia. Varie possibilità di scuse plausibili:
1) maledizioni che non si possono sciogliere (te ne trovo quante ne vuoi)
2) è troppo magro, basso, grasso, rozzo, eccetera eccetera
3) blocchi psicologici per cui il mio pg ogni volta che vede approci gli viene solo voglia di ammazzare in eterno.
...
non continuo non ho più molto tempo stamattina, ma potrei continuare ancora per un po'.
Io trasporto alcuni dei miei principi reali all'interno del gioco semplicemnte perchè nella mia religione è vietato fare alcune cose e per quanto il mio pg è una persona diversa da me, e ne sono cosciente fino all'inverosimile, tanto che nessuno dei miei pg, e ne avevo tantissimi fino a un anno fa, ha mai qualcosa che concorda con il mio carattere o con me stessa, è il giocatore che compie certe azioni, non il mio pg, perchè io realmente andrei a baciare altri, avrei rapporti con altri, non il mio pg. far finta di uccidere uno è un'altra cosa, si sa che non muore realmente è una finzione, il resto no, non è finzione, o meglio è una finzione che tocca anche il giocatore...accade ed è il giocatore che fa alcune azioni e non il pg, quindi se il giocatore ha certi principi, deve sapere quando bloccarsi e inventare un nuovo modo di procedere durante il gioco. Perchè se il suo modo di giocare rende impossibile il divertimento, allora è inutile che si giochi.

Alex

non ho bisogno di giocarmi il pg cattivo per sfogare le cattiverie che mi fanno, e ne avrei da sfogare ti assicuro che ne avrei di cose da sfogare, ma quando faccio un pg malvagio lo faccio perchè ho voglia di farlo, non per sfogarmi di qualcosa che mi capita nella realtà, senza offesa, pensiero personalissimo il mio.

Trystan

tana...mi hai beccato, sono appena uscita dal S.Paolo (Mi)... :P

Hextar

concordo, anche io mi metto alla prova per vedere se posso o non posso o riesco a fare una certa razza, piuttosto che un'altra. E' come a teatro, o come al cinema. Penso ai film arabi, dopotutto sono musulmani anche loro, non è che i loro film o le loro commedie o tragedie, ci sono solo personaggi buoni e mai quelli cattivi perchè nella nostra religione si dice di essere buoni perchè si finirà in paradiso. E' una finzione, quindi l'attore impersonerà il suo pg, il poliziotto farà il poliziotto, il ladro o l'assassino farà, rispettivamente, il ladro o l'assassino, se deve ammazzare qualcuno lo ammazza tranquillamente, tirano fuori pistole e sparano, il tutto naturalmente, senza farsi tanti problemi, se devono bere alcoolici, dicono che nel bicchiere c'è qualche bevanda alcoolica, e magari invece c'è solo succo di frutta dentro, in questo modo l'attore non trasgredisce nessuna regola personale, ma è in accordo con la trama del film o della commedia che sta interpretando. Per quanto riguarda i rapporti, coniugali o non coniugali, è un qualcosa di molto velato, che si può intuire ma non si vede nulla, e non penso che ci siano problemi di sorta per nessuno, in fondo che importa se si può vedere qualcosa o meno, non si fanno film o commedie per i guardoni pervertiti...mi pare...

Ora vi ripongo alcune domande...

Che differenza fa se il mio pg entra in una taverna e al posto di ordinare la lonza di maiale, ordina una semplice bistecca?
che differenza fa se il mio pg entra in una taverna e al posto di bere, non so, la prima che mi viene in mente, della birra nanica, si beve semplicemente acqua o latte?
Che differenza fa se il mio pg, per libera scelta sua, non vuole compagni nella vita?

è questo che non capisco, e finchè qualcuno non mi da una spiegazione logica ma più che logica continuerò a no capire...=_=...scusate sono tarda


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MessaggioInviato: gio lug 14, 2005 09:48 
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Malyka ha scritto:

Che differenza fa se il mio pg entra in una taverna e al posto di ordinare la lonza di maiale, ordina una semplice bistecca?
che differenza fa se il mio pg entra in una taverna e al posto di bere, non so, la prima che mi viene in mente, della birra nanica, si beve semplicemente acqua o latte?
Che differenza fa se il mio pg, per libera scelta sua, non vuole compagni nella vita?


Rispondo solo ora, dopo aver letto tutto... anf anf...

Non fa alcuna differenza. :d
Lo scopo del gioco è il divertimento. Tu ti diverti interpretando te stessa con vestigia fantasy, e non mi pare che tolga divertimento agli altri. Quindi non vedo dove sia il problema. :wink:

Io non lo faccio quasi mai di proposito (a parte il PBF di Vampiri, dove sto giocando esattamente me stesso!) ma i miei pg finiscono per assomigliarmi, almeno in parte. Hanno quasi tutti una parte del mio carattere, o del mio carisma, o della mia testardaggine. :d
Non ci vedo nulla di strano in questo... è più strano chi ti dice che stai giocando male... anche perchè molte persone vedono il GDR come un mondo in cui prendersi delle "rivincite". Onestamente non ho nessuna rivincita da prendermi. :d


Malyka, una domanda: il tuo pg quindi non uccide, non ruba, etc?
Sarà difficile uscire da certe situazioni tipicamente fantasy... :d

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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MessaggioInviato: gio lug 14, 2005 10:52 
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@Malyka
Vista la premessa, e il fatto che non fossi sicuro di averla capita bene, ho preferito premettere anch'io! :D
La mia risposta è quella, il resto è fiducia in chi ti scrive.

L'esempio della comunità elfica era solo un modo per far capire come a volte ci si può avvicinare al metagioco.
Le soluzioni che hai proposto possono essere valide o meno a seconda del master e della concezione che ha degli elfi e del mondo. Le maledizioni potrebbero essere qualcosa di difficilmente applicabile, a seconda della concezione della magia nel gioco, gli elfi potrebbero non soffrire di turbe mentali...
Comunque, come dicevo, è una cosa rara, una soluzione plausibile spesso e veolentieri si trova, ma non sempre.
Ma fin qui mi pare ci siamo capiti.

Ciò che non capisco bene però è l'ultima parte del tuo post. In particolare quando dici "è il giocatore che fa alcune azioni e non il pg".
Questo può essere in parte vero in un gioco dal vivo, dove effettivamente è il giocatore ad agire.
Ma in un gioco da tavolo, li il giocatore descrive, ed è il personaggio ad agire, sempre.
A questo punto, o non ho capito una ceppa di quel che hai scritto, o non condivido proprio questo tuo punto di vista.

Per le domande... volendo fare il bastian contrario, poteri risponderti:
1) nessuna, ma se la carne di maiale fosse l'unico alimento disponibile in una situazione estrema, il tuo pg deciderebbe di morire di fame? In certe situazioni, i gusti si mettono da parte...
2) se sei un nano, sei appena stato bollato come checca vergognosa, ti è stata tagliata la barba e sei stato scacciato dal clan :D
3) nessuno, ma se tutti i tuoi PG nella stessa campagna hanno questo atteggiamento... bhe... la cosa comincia a diventare monotona, e magari un po' forzata (vabbè farlo una volta o due, ma non è mica così comune trovare tutta sta gente che non cerca compagno...)

In linea di massima, comunque, sono cose che non creano problemi. Come ho detto prima, contenta tu, contenti tutti. :wink:

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Nell'anno 2003 è necessario un Pentium 4 a 2 Ghz per far funzionare bene Windows XP.
...Qualcosa deve essere andato storto!


Ultima modifica di borgata il gio lug 14, 2005 11:02, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: gio lug 14, 2005 10:52 
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beh, l'ultima volta che ho visto un guerriero bere del latte in una locanda ("la fortuna dell'incauto") è finito in mezzo ad una rissa, e, non potendo uccidere i rissosi avventori è finito a testa in giù in un barile del suddetto latte....

scena da spiasciarsi dal ridere!!! :lol:

Cmq trovo che ogni pg possa fare esattamente quello che vuole della propria vita, non mangiare maiale, non bere alcolici, in fondo trovo che sia anche più caratterizzante facendolo emergere dal mare di pg che più omeno gli possono assomigliare nel modo di fare.

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