Il velocista giamaicano ha corso in 9"72, strappando il primato a Powell
Alle Olimpiadi pensava di correre solo i 200, ma il successo gli ha fatto cambiare idea
Atletica, record di Bolt sui 100 metri
ora si vuole confermare a Pechino


NEW YORK - Con un nome così il suo destino era segnato. Usain Bolt (che in inglese significa fulmine) ha stabilito la scorsa notte il nuovo record del mondo nei 100 metri. Nel Reebok Grand Prix a New York il 21enne giamaicano ha fermato il cronometro a 9"72 migliorando il precedente primato di 9"74 che apparteneva ad Asafa Powell.

Un'impresa che arriva a due mesi ed una settimana dall'inizio delle Olimpiadi di Pechino, dove a contendersi la medaglia d'oro saranno salvo sorprese proprio Powell, Bolt e lo statunitense Tyson Gay. Ma il futuro sembra appartenere al neoprimatista: Bolt ha solo 21 anni e nel 2002 fu capace di vincere i 200 (la sua distanza preferita) ai Mondiali juniores correndo in 20"58 quando non aveva ancora compiuto sedici anni. I pronostici degli esperti lo danno in grado, sulla velocissima pista di Pechino e stimolato dal confronto con i rivali, di avvicinare, se non perfino migliorare, il primato già stellare di Michael Johnson sui duecento (19"32).

Lo pensa anche il suo tecnico, Glen Mills, che per il suo allievo in vista dei Giochi aveva scelto proprio la distanza doppia. Ma ora, dopo questo primato, le cose sono cambiate. Lo ha annunciato lo stesso Bolt dopo la gara del record, ieri notte: "A Pechino è certo che correrò anche i cento metri, quindi tenterò la doppietta. Sono strafelice per questo primato - ha aggiunto - ma la gioia più grande sarà per me vincere un oro olimpico. E' una cosa che non si può paragonare ad altro: è ciò che, assieme alle medaglie dei Mondiali, rimane per sempre, perché viene scritta negli albi d'oro".

"Un giorno arriverà qualcuno che correrà più veloce di me - ha detto ancora il 21enne Bolt - e mi toglierà questo primato. Invece se vinco l'oro alle Olimpiadi nessuno potrà portarmelo via, e gli altri dovranno attendere quattro anni". Sulla pista della 'Grande Mela', Bolt si è lasciato dietro il campione del mondo Tyson Gay, secondo in 9"85, sorprendendolo con una partenza bruciante. "Non è la mia specialità - ha spiegato Bolt - ma ci avevo lavorato molto sopra". "Venendo qui - ha aggiunto - avevo molta fiducia nelle mie possibilità, ma non pensavo di avere già nelle gambe il record".

ATLETICA: POWELL RISPONDE A BOLT, POSSO CORRERE IN 9"60

KINGSTON (GIAMAICA) - Asafa Powell vuole riprendersi il record dei 100 metri. Lo sprinter giamaicano, spodestato dal connazionale Usain Bolt, che ha chiuso a New York la gara regina dell'atletica in 9"72, annuncia battaglia. "So di poter correre in 9"60" le parole di Powell, affidate a una nota diffusa dal suo manager, Paul Doyle. "Sono molto contento per lui, ha grande talento e lavora duro. Il record è meritato" ha proseguito l'ex detentore del primato, il 9"74 stabilito lo scorso settembre a Rieti. I due velocisti giamaicani si troveranno in pista ai campionati nazionali in programma a fine mese.

Il volo dell'Airone Usain Bolt, 1.96 di altezza per 85 chili (struttura straordinariamente innovativa rispetto alle masse muscolari ipertrofiche di molti sprinter 'bassi'), punta su Pechino. Lo spettacolare primato del mondo sui 100, corsi in 9"72 a New York, avvicina simbolicamente in maniera repentina il mondo dello sport ai Giochi, oltre a rappresentare un acuto tecnico straordinario. I pronostici degli esperti lo danno in grado, sulla velocissima pista di Pechino e stimolato dal confronto con Gay, di avvicinare, se non perfino migliorare, il primato già stellare di Michael Johnson sui duecento (19"32).

Atletica: dopo record di Bolt, futuro è donna

Usain 'Saetta' Bolt illumina le piste di atletica realizzando il primato dei 100 metri, l' 'orca' Alain Bernard divora la stessa distanza in piscina, ma la nuova frontiera del record è donna. L'altra metà dello sport, quella nicchia più complessa da studiare e per questo ancora un po' oggetto misterioso, è infatti secondo la scienza la riserva umana con i margini maggiori di miglioramento. A garantirlo è Marcello Faina, direttore dell' istituto di Scienza dello sport del Coni: "Le nostre conoscenze sulla fisiologia femminile non sono ancora così complete - spiega - per questo i margini di miglioramento delle donne sono più ampi di quelli degli uomini.

E' più che un'ipotesi, è un'evidenza scientifica". E lo dimostra il fatto che il record dei 100 negli uomini è stato continuamente limato, mentre quello femminile è fermo da venti anni al 10"49 di Florence Griffith, crono che nessuna, nemmeno Marion Jones 'aiutata' dal doping, era riuscita a scalfire. "Nei 100 metri maschili si sono create le condizioni perché questa progressione potesse realizzarsi - continua il dottor Faina -, nei 100 donne la conoscenza della prestazione femminile ancora non ha raggiunto gli stessi livelli ottenuti con gli uomini". Perché per gli scienziati dello sport vale l'equazione "maggiore è il margine di conoscenza, maggiore quello del miglioramento delle prestazioni". E dei record. Nell'atletica declinata al maschile non si può dire di essere arrivati al capolinea quanto al raggiungimento dei limiti, però manca poco: certo i primati potranno essere ancora ritoccati. Appunto, ritoccati: inutile aspettarsi il salto nel futuro. "I record umani seguono una curva esponenziale nel corso degli anni - continua Faina -. C'é stato un miglioramento continuo, ma più passa il tempo più questi miglioramenti sono sempre più difficili da ottenere e possiamo teoricamente dire che ci si sta sempre più avvicinando verso i limiti umani. Siamo nella fase piatta della curva, ma non è nella natura della natura pensare che non si possa andare oltre". E poi esiste una crescita dei fattori esterni che determinano il mix esplosivo perché la performance atletica sia da primato.

L'allenamento è sempre più personalizzato sull'atleta, l'alimentazione, la tecnica, associata al boom della tecnologia. Nel nuoto ad esempio quella portata dai costumi è una vera rivoluzione: le nuove combinazioni fanno la differenza, al punto che il "delta di miglioramento dell'ultimo mese e mezzo è paragonabile a quello dei precedenti venti anni". Anche nell'atletica (basta pensare all'asta in cui infatti la progressione è ancora ampia) se dovesse sbarcare una pista in un materiale altamente "performante" l'uomo sarebbe lo stesso, ma i tempi ne risentirebbero in maniera sorprendente. Ma c'é un altro spicchio di mondo a cui i patiti dei record possono guardare con speranza: insieme all'universo femminile, ci sono realtà geografiche ("Si pensi all'Africa o a parte dell'Asia") che rappresentano un bacino potenziale di record, basta applicare certe metodologie d'allenamento e condizioni di vita migliori. Insomma è vero che di Bolt ce n'é uno, con i suoi quasi due metri d'altezza, la sua felice combinazione tra frequenza e lunghezza dei passi, con il suo picco di forma arrivato in una piovosa serata newyorkese.

Anche Mennea era un' eccezione - "Se fossimo stati capaci di esportare quello che faceva lui agli altri azzurri avremmo avuto tutti campioni del mondo" sorride Faina. Però c'é una fetta di mondo, più complessa, con il suo gioco di rapporti ormonali, con il testosterone basso, con la vita ritmata su un ciclo, su cui varrebbe la pena scommettere. "Se uno dovesse investire tempo e ricerca converrebbe farlo nelle donne, perché i margini sono maggiori" il suggerimento dello scienziato. Insomma, a caccia di emozioni e record, conviene per il futuro puntare sull'altra metà dello sport.

Fulmine Gay: 9"68 sui 100

ma il vento gli nega il record
L'americano vince i Trials con il miglior crono della storia, non omologato a causa delle raffiche a 4,1 metri al secondo.
"Non è stata una delusione, ho corso abbastanza per sapere quando il vento è oltre il limite"

che bella la gara diBolt alle olimpiadi, i 100m in 9.69 sono stati favolosi

E il bello è che gli ultimi 10 metri li ha fatti esultando. Volendo avrebbe potuto scendere sotto il 9.65.