«Mi fermo. Non c’è più allegria nel mio gioco, non mi diverto più». Lo ha detto in modo chiaro Adriano. Lo ha fatto all’improvviso, con una scelta di pancia più che di te sta. E l’impressione è che si sia tolto un peso. Sentiva la neces sità di fare chiarezza, ora il campo è sgombro dagli equivo ci e questo dovrebbe farlo sen tir meglio in questi giorni. L’In ter? Dovrà prenderne atto. Adriano non solo non torna, ma annuncia lo stop. Anche se a tempo. «Tornerò a giocare quando ritroverò l’allegria, ma non so se ci vorrà un mese. O magari due, tre...». Una frase forte ma non l’unica, perché poi Adriano attacca: «In Italia c’è molta pressione. E a Milano sono triste, non vorrei tornar ci. Voglio solo vivere in pace, qui nel mio paese». La bomba è sganciata: Adriano e l’Inter non sono mai stati tanto vicini al divorzio.

L’hotel Tutto va in scena nel tar do pomeriggio all’hotel Wind sor, alla Barra de Tijuca, uno dei quartieri «in» di Rio de Ja neiro. Adriano voleva mettere la parola fine a tante voci: «Si sono dette tante, troppe cose cattive su di me. Non sono ma lato, ho soltanto bisogno di ri manere tranquillo. E non mi serve una clinica, la mia clinica è la mia famiglia, mia madre, il mio paese». E così ha ribadito, sottolineato, spiegato: «Mi fer mo per un po’. Tornerò quan do dentro di me tornerà l’alle gria, non so se servirà un mese. Oppure due o tre».

L’Inter e i soldi Certo, Adri non ce l’ha con l'Inter. Anzi, su Mo ratti sottolinea e chiarisce: «E’ stato come un padre per me, mi è sempre stato vicino». Ma ora tutto questo conta meno, come non conta il denaro. La sua vicenda ora non è una que­stione di soldi: «Sono pronto a rinunciare anche al denaro, per me l'importante nella vita non è certo questo». Parole net te, e il riferimento ai soldi chia risce la priorità: vuole la tran quillità, non il denaro. La trat tativa per il rinnovo, il taglio al­l’ingaggio di cui si discuteva da tempo ora non gli interessano. Ha scelto.

Gli amici Starà a casa sua, per ché anche in passato quando aveva un problema cercava di staccare. Aveva bisogno di cir condarsi degli amici, di sentire aria di casa. E questo gli ha cre ato tanti problemi, tra feste e festini. Voci e accuse, che ieri ha spazzato via con una frase: «Non è vero che i miei amici so no delinquenti. Certo, nella fa vela puoi incontrare traffican ti, e certo io, che lì ci sono nato, so bene chi sono. Ma sicura mente non li frequento».

Niente medici Adriano ammet te, quindi: è stanco. Non si di verte, vuole staccare e ritrovar si. Una scelta diversa da tanti colleghi, una scelta che ora sa rà analizzata dal mondo, ma che lui ritiene giusta: «Non so no malato, non mi servono dot tori. Mi basterà stare lontano dall’invidia che mi circondava e dai pettegolezzi». Ciao Italia.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

sembra che il buon imperatore sia un pochino depresso... le pressioni le aspettative il confronto con Ibrahimovic... è tosta nella nostra Milano da bere.

spero che si riprenda, umanamente, e trovi ancora piacere nel gioco del calcio

dovrebbe fare come Cassano secondo me, una realtà più piccola, coccolato e con la squadra costruita per lui, è un attaccante da 20 gol almeno a campionato

sono d'accordo dal punto di vista prettamente sportivo, giò... ma il signorino deve sentirsi meno rockstar: basta bere, basta donnine e transessuali se voi fare lo sportivo

Adriano non è più un giocatore dell'Inter, buon per lui che Moratti non gli ha chiesto i danni