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Taijiquan
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Autore:  Illusoria [ lun feb 13, 2012 12:28 ]
Oggetto del messaggio:  Taijiquan

Come anticipato altrove, questo è il primo di una serie di post tematici sul Tai Chi Chuan che definirlo un semplice sport equivale a un sacrilegio, ma poco importa.
Ho pensato di iniziare con la parte che magari risulterà agli utenti del forum più noiosa: ovvero una sintesi della filosofia taoista che sta alla base di quest’arte marziale. Nei post successivi proseguirò con la “storia” del Taijiquan e le sue radici (metto storia tra virgolette, quando ci arriveremo vi spiegherò perché), dopo parlerò del Qigong cinese e infine inizierò a scrivere qualcosa sulla “pratica vera e propria.”
Anzitutto chiarisco subito un fattore etimologico: come vedete ho scritto inizialmente Tai Chi Chuan e successivamente Taijiquan. Sono la stessa cosa, si tratta di una translitterazione.
Per farla breve vi elenco alcune delle conversioni più comuni:
Pinyin
Qi
Qigong
Qin Na
Gongfu
Taijiquan
Translitterazione comune
Chi
Chi Kung
Chin Na
Kung Fu
Tai Chi Chuan
Pronuncia

cì gung
cìn nà
gung fu
tài gì quàn

Gli Antichi filosofi cinesi definirono con il termine Wu Chi o suprema vacuità quello stato di vuoto senza limiti antecedente alla creazione delle cose e dal quale l’universo ha avuto origine. Questo qualcosa non può essere compreso razionalmente e la sua esistenza è solo intuibile. Gli antichi cinesi lo hanno descritto come il fenomeno della vacuità, come per dire che sebbene abbia una forma è privo di forma. Ha un immagine che è senza immagine: lo incontriamo ma non possiamo distinguerlo. Il Wu Chi è la sorgente del movimento e della quiete così come di ogni cosa nell’universo. Come disse Wang Tsung Yueh:
Il Tai Chi è nato dal Wu Chi o ultima vacuità. Esso è l’origine delle condizioni statiche e dinamiche ed è la madre dello Yin e dello Yang. Fermi si combinano, muovendosi si separano.
Wu Chi e Tai Chi non solo descrivono gli aspetti della creazione dell’uomo, ma anche i livelli di relazione tra le persone e le cose.
Il Tai Chi all’inizio è un punto senza dimensione e nel caso dell’uomo sorge nell’istante che precede una qualsiasi azione. Per esempio: la relazione di una persona con un pianoforte è Wu Chi se questa non ha intenzione di suonarlo ma diventa Tai Chi appena ne sorge solo l’intenzione (nonché quando lo suona davvero).
Yin e Yang sono gli opposti complementari che insieme formano un unità suprema e l’esistenza dell’uno è vincolata all’esistenza dell’altro. Senza il giorno ad esempio non potrebbe esserci la notte e viceversa.
Per aiutare nella comprensione eccovi uno schemino:
Immagine
Per parlare in maniera esaustiva di Ying e Yang dovrei dilungarmi parecchio, quindi vedo di fare una rapida sintesi. Nel simbolo del Tai chi si vede un punto nero all’interno della parte bianca e un punto bianco all’interno della parte nera che sta a indicare come nello Yang vi è lo Yin e viceversa. Un po’ come gli uomini hanno una piccola quantità di ormoni femminili e le donne una piccola quantità di ormoni maschili. Nel Tai Chi Chuan l’alternanza di Ying e Yang è di fondamentale importanza. Quando vedete un cosiddetto maestro che esegue una posizione indurendo immediatamente i polsi ignorando i passaggi da Yin a Yang vuol dire che è un buffone.
Il corpo umano è un motore che in genere, mortificato dal mondo moderno, ha molti dei suoi canali di energia ostruiti e può esprimere solo un decimo della sua potenza effettiva; parlerò più approfonditamente di questo argomento nel paragrafo dedicato al Qigong. Come dice il maestro Isidoro Li Pira:
Nello studio del Taiji Quan, metodi Yin e metodi Yang evolvono in direzioni diverse ma complementari: lo Yin in direzione centripeta, verso gli stati più profondi della coscienza, mentre lo Yang si disperde in direzione centrifuga nello spazio dove ricerca un equilibrio costante.
Quindi l’equilibrio tra le due forze sta a rappresentare anche la ricerca dell’armonia esistenziale (l’autentico “in medio stat virtus” di Cicerone).
Esempi spiccioli di identificazione dell’Yin e dello Yang sono: Morbidezza (Yin), Durezza (Yang); Notte (Yin), Giorno (Yang); Freddo (Yin), Caldo (Yang), ecc…
I cinque elementi.
Ognuno degli organi Yin e Yang è associato a uno degli elementi.
Immagine
La teoria dei cinque elementi trova applicazione sia marziale che terapeutica. Nel Tai Chi Chuan l’aspetto marziale e terapeutico sono i due volti della stessa medaglia: si raggiunge il massimo dei benefici salutari solo attraverso il conseguimento dei migliori risultati nella pratica marziale. Di questa faccenda parlerò più approfonditamente nel paragrafo riguardante la storia del Taijiquan.
Per chi vuole una spiegazione semplice, eccovi due link:
http://nuke.tuiillago.it/MTCeFilosofia/ ... fault.aspx
http://www.neurolinguistic.com/proxima/ ... /ge-05.htm
Il Qi.
In genere si parla del Qi in maniera alquanto riduttiva associandolo solo all’uomo: esso esiste in ogni, animale o pianta ed è la fonte della vita stessa. Esistono tre tipi di Qi: il Qi del cielo (Tian Qi) che è costituito dalle forze che i corpi celesti esercitano sulla terra; Il Qi della terra (Di Qi) che assorbe il Qi del cielo ed è da esso influenzato. Il Qi dell’uomo (Ren Qi) che si trova in mezzo al Qi della terra e al Qi dal cielo essendo influenzato nonché dipendente da entrambi.
Come ho già il Qi della terra è subordinato e influenzato dal Qi del cielo senza il quale sul pianeta non sarebbe possibile nemmeno la vita. I Cinesi ritengono che il Qi della terra sia composto da linee e schemi di energia come anche dal campo magnetico terrestre e dal calore nascosto sottoterra. Tutto ciò che fa parte della natura cresce all’interno dei cicli naturali del Qi del cielo e del Qi della terra. Il libro dei mutamenti ad esempio è frutto di studi millenari sui cicli della natura e fornisce anche alle persone comuni le formule per scoprire quando avverranno i mutamento stagionali, quando nevicherà o quando è propizio per un contadino iniziare ad arare i propri campi. L’I: Ching è una codifica delle regole e dei principi fondamentali riguardanti il Qi del cielo.
Nella tradizione Cinese il libero arbitrio è un concetto improponibile, perché i cinesi sono fermamente convinti che il Qi dell’uomo sia influenzato e controllato dal Qi del cielo e della terra i quali determinano il destino di ogni persona.

Autore:  Illusoria [ lun feb 13, 2012 13:37 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Taijiquan

Breve Storia del Taijiquan
In questo secondo paragrafo (gli altri li scriverò prossimamente perché non ho tutto il giorno) parlerò della storia del Taijiquan che è tra le più controverse e oscure del mondo delle arti marziali: gli studiosi hanno dovuto districarsi dietro un'ampia mole di leggende popolari ridicole e inventate di sana pianta senza approdare a nessuna verità definitiva. Molto spesso oggi, chi assiste a dimostrazioni di Tai Chi, vede dei presunti maestri (tipo quel pagliaccio di Master Wong) che eseguono un sacco di spinte e tirate le quali in realtà non hanno alcun senso e sono molto lontane dall’autentica applicazione marziale degli stili interni. Il vero Tai Chi Chuan si utilizza in due modi: ci si muove al di fuori di una forza che sta arrivando e, appena essa parte, viene scaricato l'attacco, con cui sono rotte ossa, gambe, braccia. Questo è il primo livello di difesa personale; il secondo è piuttosto sinistro. Consiste nelle tecniche di Dim-Mak, il cosiddetto tocco della morte, che si basano nella localizzazione dei punti vitali dell’avversario per sferrare dei colpi molto precisi che portano alla morte o a gravi menomazioni, alcune delle quali irreversibili.
Bisogna sapere che il Taijiquan è stato nei secoli un’arte marziale d’elite tenuta segreta e insegnata a pochissime persone: si è cominciato a chiamare Tai Chi Chuan solo in epoca moderna perchè anticamente si parlava di Boxe Sciolta. La forma Yang originariamente era devastante, ma Yang Cheng Fu, dopo essere divenuto il caposcuola dello stile, inventò una forma semplificata e accessibile a tutti che per quanto bella esteticamente sul piano dell’autodifesa lascia a desiderare.
Sulla storia del Taiji le uniche ricostruzioni realiste, logiche e coerenti in cui mi sono imbattuta durante le mie ricerche sono quelle del GM Erle Montaigue e del GM Chang Yiu Chun (che però fece voto di segretezza e rivelò poco e niente del suo apprendistato presso il leggendario Yang Shao Hou).
Montaigue racconta:
Ho sempre sostenuto che le arti marziali interne cinesi, come il taijiquan e il banghuazang, sono i sistemi di combattimento più letali che siano mai stati inventati e, assieme alla pratica del qigong, rappresentano il culmine delle discipline auto-curative.
Eppure, assistendo a ciò che la maggior parte delle persone sostiene essere rappresentativo di queste arti mi vengono seri dubbi al riguardo.
Un tempo, il taijiquan era considerato come il sistema di lotta suprema proveniente dalla Cina. Oggi le arti marziali interne appaiono molto diverse. Vediamo uomini impegnarsi in giochi da ragazzi, indossando vestiti che nessuno in Cina indossa più da secoli, e cercando di dimostrare a tutti la loro bravura e superiorità nell’arte.
Vanno tutti agli stessi incontri e competizioni per mettere in mostra le loro capacità, durante la pratica assumono tutti la stessa espressione seriosa, scrivono tutti gli stessi articoli su come utilizzare in modo appropriato queste arti, e si prendono tutti molto seriamente. Ma solo pochi conoscono la vera natura delle arti marziali interne.
Queste arti vanno ben aldilà del modo in cui la maggior parte delle persone le pratica e le diffonde al giorno d’oggi. Il dim-mak è una di queste grandi arti marziali interne (che si era quasi estinta, avendo lasciato dietro di sé solo un ombra della sua gloria passata sottoforma di Taijiquan). Un tempo arte marziale eccelsa, il taijiquan in particolare ha subito un bello scacco quando è stato introdotto in occidente e adottato come disciplina del movimento New Age.
Prima d’ora, la maggior parte della gente aveva conosciuto solo l’aspetto auto-curativo del taijiquan (i movimenti lenti che ognuno di noi ha osservato per almeno una volta nella vita). Poche persone avevano avuto la possibilità di assistere alle vere applicazioni marziali di quest’arte, e ancor meno avevano potuto conoscerne le applicazioni mediche.
Come tutte le grandi arti marziali il taijiquan originariamente comprendeva tre sfere d’eccellenza.
La prima è la sfera auto-curativa (ovviamente bisogna essere in salute per praticare un arte marziale). Questa sfera si basa sulla pratica delle forme e dei movimenti di tuishou (“spinta con le mani”). Esistono forme lente, forme a velocità media e forme esplosive. Inoltre esistono forme di combattimento a due, con effetti auto-curativi.
Al suo livello più alto lo stile Yang (originariamente chiamato hao quan o boxe sciolta), ideato da Yang Luchan, si presenta come una serie di movimenti esplosivi, o scuotimenti Fa Jing, che fanno apparire il praticante come una bambola di pezza. Quando il nipote di Yang divenne il caposcuola dello stile, la forma venne alterata, e rimasero solo movimenti lenti. Per curarci attraverso il movimento dobbiamo eseguire sia movimenti lenti e dolci, sia movimenti esplosivi e potenti. In questo modo potremo seguire una forma completa basata sulla teoria dello yin e dello yang.
Uno dei motivi per cui il taijiquan è stato imbastardito alla sua forma attuale, è che sono stati compiuti così tanti errori nella traduzione dei “classici” (i detti degli antichi maestri che servivano a raggiungere una più profonda comprensione dell’arte) tramandatici durante i secoli, che non riusciamo più a comprenderne il significato originale. Uno di questi errori, che ha influenzato la pratica moderna del taijiquan, è presente nel detto: “Muoviti come il grande fiume.” La maggior parte delle persone ha interpretato questo detto come un avviso a muoversi lentamente e tranquillamente come un fiume che scorre tranquillo e gentile. Ma quando i cinesi parlano di grande fiume si riferiscono al Fiume Giallo, che in alcuni tratti non è navigabile a causa delle sue forti correnti. Perciò bisogna eseguire le forme del taijiquan come il grande fiume che a volte scorre lento e calmo, altre volte rapido e impetuoso.
La seconda sfera è la sfera marziale; non quella mostrata dalla maggior parte degli istruttori di taijiquan, in cui si blocca o si schiva il colpo dell’avversario, per poi riattaccarlo, ma quella che fa uso del dim-mak e delle sue tecniche mortali. Non si tratta solo di colpire determinati punti, ma di sapere bene come colpirli e sapere attaccare in modo esplosivo l’avversario prima che questi abbia solo il tempo di reagire alla nostra difesa. Quando viene praticato secondo il metodo originario, il taijiquan merita il nome di boxe della suprema polarità. Ma quando è eseguito come una specie di danza salutare o esperienza mistica, non può essere definito in tal modo.
Nella sfera marziale non viene praticata alcuna forma, sebbene le forme originali della sfera auto-curativa ci siano d’aiuto per fornirci la giusta coordinazione e tempismo. Nella sfera dell’autodifesa si praticano dei metodi di allenamento che ci permettono di sviluppare la capacità di reagire in modo spontaneo, attaccando l’attaccante piuttosto che difendendoci dai suoi colpi.
La terza sfera d’eccellenza acquisita attraverso la pratica delle arti marziali interne è la sfera medica. Considero questa sfera il livello più alto ce può essere raggiunto tramite l’addestramento personale. Quando dico medica mi riferisco al fatto che il praticante di taijiquan può utilizzare le posture per curare un’altra persona. Quest’aspetto dell’arte richiede molti anni di pratica per essere appresso affondo.
Penso di essere la prima persona della storia moderna ad aver appreso questa sfera dell’arte e a trasmetterla alle generazioni future. I cinesi non l’hanno insegnata ai vari maestri che hanno imparato ciò che volevano in Cina, e poi hanno inventato i loro personali stili di combattimento. Questo perché tali maestri non rimanevano abbastanza a lungo da esser pronti a ricevere tali nozioni e poterle utilizzare, visto che il loro qi non aveva raggiunto un livello sufficiente. Inoltre, i cinesi non volevano che altri fossero a conoscenza di queste informazioni.
Allora perché un australiano ne è a conoscenza? Per rispondere a questa domanda devo svelarvi alcuni retroscena.
La storia del dim-mak.
La storia del dim-mak è piuttosto misteriosa, ma esiste qualche informazione sulle origini.
Chang San-Feng famoso monaco taoista esperto di arti marziali e agopuntura, nacque circa intorno al 1270 d.C., praticò per parecchio tempo lo stile del tempio di Shaolin in Cina. Shaolin designa semplicemente una regione cinese da cui questo grande sistema esterno proviene (Shaolin si traduce Piccola Foresta). Chang era ossessionato dalle arti marziali e voleva disperatamente inventare un sistema marziale basato sulle sue conoscenze del corpo e dell’energia (Qi). Secondo la mia stima inventò il suo sistema quando aveva circa 30 anni, all’inizio del 1300. Chang e due dei suoi amici agopuntori cercarono di scoprire quali effetti si sarebbero ottenuti utilizzando i punti di agopuntura, cercavano di capire cosa sarebbe successo se i punti venivano colpiti o stimolati in modo diverso. Essi già sapevano, perché avevano provato o per errore, che se certi punti venivano punzecchiati troppo o se l’ago veniva spinto troppo, le persone potevano ammalarsi a causa del ristagno del Qi, questo squilibrio poteva portare perfino alla morte!
Chang San Feng cercava un approccio ancor più scientifico per sapere esattamente come reagiva ogni parte del corpo se veniva colpita, sottoposta a torsione o schiacciata violentemente e cosa ancora più importante, come reagivano altri punti se usati in sequenza sul sistema energetico del corpo.
Cercarono quindi di sperimentare queste conoscenze su prigionieri vivi, secondo le mie ricerche corrompevano i carcerieri per procurarsi le cavie per la loro sperimentazione, si deve tenere presente che in quel periodo storico e in Cina essere prigionieri era simile ad essere già morti, quindi questo non ci deve sconvolgere, inoltre questo tipo di esperimenti sono stati fatti anche recentemente durante la seconda guerra mondiale. Sappiamo che l’arte mortale del Dim-Mak (Punto mortale) è frutto di questi esperimenti condotti da Chang San-feng.
Ovviamente con il passare degli anni altri maestri geniali aggiunsero ulteriori punti da colpire, ma fu Chang San-feng a iniziare il tutto.
Il termine dim-mak viene menzionato numerose volte nella biografia di Chang San-feng, e perciò ogni anno decine di migliaia di artisti marziali cinesi celebrano il compleanno di Chang come data di nascita del taijiquan.
Chiaramente, Chang divenne paranoico per aver scoperto un tale potere (a quel tempo era come scoprire la bomba atomica visti gli effetti devastanti che poteva avere persino un colpo sferrato con un dito della mano). Quindi Chang San Feng iniziò a codificare questa serie di movimenti che avrebbero agito come un’enciclopedia per insegnare ai suoi figli, agli studenti più bravi e alle generazioni future, ciò che ogni punto del corpo rappresentava nell’arte del combattimento.
Bisogna chiaramente tener presente il periodo storico di quegli anni, la vita delle persone aveva un valore diverso da quello di oggi e il più delle volte ognuno doveva preoccuparsi della propria incolumità, il pericolo di essere aggrediti e uccisi da qualche brigante o malintenzionato era all’ordine del giorno.
Chang scoprì che aveva bisogno di molte serie di movimenti per descrivere i vari gruppi di punti nel corpo ed inoltre, data la sua genialità, realizzò esattamente quali movimenti agivano sui meridiani e conseguentemente su quali organi. Ciò che progettò alla fine era una serie di 12 successioni di movimenti chiamate forme, tao lu o kata in giapponese. Ogni serie era studiata per lavorare prevalentemente su un solo meridiano di agopuntura, come per esempio il meridiano della milza che agisce sull’umore. Ogni serie lavorava su tutti i 12 meridiani di agopuntura più importanti e sugli 8 meridiani straordinari; in ogni caso, ognuna delle 12 forme ha un azione principale su un meridiano. Chang arrivò fino al punto di comprendere non solo su quale organo o meridiano la forma agiva, ma anche a comprenderne la relazione con lo stato emotivo prodotto da ogni serie. E’ così che oggi abbiamo la sua sesta forma che agisce sul nostro Io interiore e a volte può far muovere o riemergere emozioni indesiderate. Agisce in particolare sul cuore. Tramite la nostra esperienza abbiamo scoperto che questa forma, quando è eseguita in modo corretto, ha un effetto sorprendente sulle emozioni e può aiutare a risolvere problemi a volte sommersi da anni.
Uno degli studenti più bravi di Chang San Feng, Wang Tsung-yeuh era uno studioso e trascrisse ciò che aveva imparato. Questo trattato fu tenuto segreto e tramandato solo all’interno della sua famiglia. Fortunatamente, secondo alcuni studiosi, un giorno questo documento venne casualmente ritrovato da un uomo chiamato Yang Lu-Chan, che aveva studiato arti marziali presso il villaggio Chen. Inoltre ebbe la fortuna di studiare con Zhian Fa un depositario del sistema di Chang San-feng.
Yang Lu Chan aveva qualità eccezionali nelle arti marziali e aveva appreso il sistema della famiglia Chen in modo eccellente, ma dopo aver studiato con Zhian Fa ed aver trovato una copia del famoso trattato di Wang elaboro uno stile personale che racchiudeva tutto ciò che aveva appreso, inglobando nella sua forma i principi delle 12 forme più importanti del sistema Wudang, gli insegnamenti di Zhian Fa.
Codificò quindi ciò che oggi conosciamo come la forma Yang Lu-chan Taijiquan. Ma lo stesso Yang Lu Chan non avrebbe saputo di cosa si stesse parlando se gli avreste chiesto del Tai chi Chuan, dato che il suo sistema veniva semplicemente chiamato Hao Chuan, tradotto in modo approssimativo “pugilato libero” o boxe sciolta. Fu solo dopo la sua morte che le generazioni a seguire adottarono per lo stile Yang il nome Taijiquan.
Yang Luchan aveva sei figli, quattro dei quali vennero uccisi in una sanguinosa battaglia contro una famiglia rivale. Lo stesso Yang preferì suicidarsi piuttosto che essere ucciso dai suoi nemici. Dei due figli sopravvissuti, uno, Yng Banhou, divenne pazzo dopo aver assistito alla carneficina dei suoi parenti, mentre l’altro, Yang Qianhou, fuggì in un monastero buddista.
La mia genealogia deriva direttamente da Yang Qianhou in due linee distinte.
La prima linea deriva dal primogenito di Yang Qianhou, Yang shouhou, che rifiutò di cambiare il sistema di combattimento di suo padre e di suo nonno. Nella sua vita insegnò solo a tre studenti, tra i quali c’era Zhang Yuzhun, che divenne mio primo maestro.
La seconda linea deriva da parte di Yang Zhengfu, il fratello di Shouhou, che cambiò il sistema originale in modo che chiunque, giovane o vecchio, potesse godere dei benefici del taijiquan.

Ecco l’albero genealogico della famiglia Yang:
http://www.yangfamilytaichi.com/yang/tr ... lytree.jpg

Per il momento concludo: gli stili che consiglio nella remota ipotesi in cui qualcuno voglia intraprendere lo studio di quest’arte sono lo stile Yang originale, che è il migliore, però è piuttosto complesso, richiede molto tempo per padroneggiarlo ed è difficile da imparare integralmente perché ci sono pochi maestri che lo conoscono e anche pochi libri che lo spiegano. Lo stile Wu, per quanto possa apparire “strano” a vedersi lo ritengo decisamente più efficace del Chen (il Chen non mi ha mai convinto); inoltre è un derivato diretto della forma Yang originale.
Per quanto riguarda i libri è richiesta una buona conoscenza dell’inglese perché in italiano non si trova granché: posso passarvi svariati testi in pdf su richiesta.
Vi consiglio:
I libri sul Tai Chi di Erle Montague; Death point Striking sempre dello stesso autore; Tai Chi: Teoria e potenza marziale del dr. Yang Iwing Ming (che comunque è un testo utile solo dopo aver raggiunto un discreto livello nella pratica); Il Nuovo Libro del Qi Gong di Lam Kam Chuen, molto buono come iniziazione alle pratiche di respirazione e di facile comprensione; The Secrets of Tai chi sempre di Y. Iwing Ming (utile per capire qualcosa dello stile originale della famiglia Yang); La vecchia forma Yang di E. Montaigue che è distribuito liberamente in formato elettronico (la forma insegnata è molto di base e mancano i livelli più avanzati. Ad ogni modo per quel che riguarda le forme, difficilmente un libro, per quanto dettagliato che sia, è sufficiente per l’apprendimento); il manuale dello stile Wu di Tinn Chan Lee.

Ho tralasciato un sacco di cose, ma penso che già con le informazioni riportate mi sono rivelata sufficientemente prolissa. Magari la settimana prossima o quando mi girano scriverò un paragrafo sul qigong e poi parlerò della pratica effettiva.

Autore:  Illusoria [ mar feb 14, 2012 10:45 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Taijiquan

Qi Gong
Parlare in maniera esaustiva del Qi gong in un forum è impossibile. Esistono moltissime pratiche di respirazione e qui mi limiterò a riportare la serie più famosa e semplice che chiunque, giovane o vecchio, può praticare ottenendo nel tempo dei benefici per la salute. Ringrazio il blog di Vincenzo De Maio per le informazioni qui di seguito riportate a cui però ho fatto delle aggiunte.
Gli otto pezzi di broccato.
Si narra che il grande Mao Zedong e Zhou Enlai praticavano quotidianamente la pratica del Ba Duan Jin e che, nella famosa ‘Lunga Marcia’ che portò alla liberazione della Cina delle influenze colonialiste esterne, fu proprio l’esercitazione di simili pratiche che permisero ai combattenti di superare la fatica di quell’azione eroica.
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Infatti famoso fu l’uso del punto St 36 del meridiano dello stomaco, uno dei punti energetici più conosciuti, efficaci ed importanti, il cui nome cinese Zu San Li significa Tre miglia (o tre distanze) sulla gamba e ci ricorda la sua posizione (3 distanze = 4 dita sotto il ginocchio), come anche l’abitudine degli antichi viaggiatori orientali di autotrattarlo regolarmente contro la stanchezza delle gambe.
Noi non siamo più abituati, ma all’epoca si viaggiava principalmente a piedi e tradizionalmente gli eserciti, durante gli spostamenti di truppe a marce forzate, facevano una sosta ogni 3 miglia (circa 5 chilometri) per rifocillarsi e trattare il punto Stomaco 36 proprio come rivoluzionari cinesi hanno utilizzato questa tecnica per riuscire a portare a termine la famosa quella marcia di liberazione nazionale guidata da Mao Zedong.
Il Ba Duan Jin (Otto Pezzi di Broccato) è una famosa tecnica di Qi Gong che viene praticata in Cina da centinaia di anni.
La fama di questa tecnica è indissolubilmente legata alla altrettanto nota figura del generale Yue Fei, eroe vissuto in epoca Sung, divenuto leggendario per aver vittoriosamente guidato la sua armata nelle battaglie che contrapponevano l’esercito imperiale alle truppe di invasori che provenivano dal nord.
Baduanjin in lingua cinese significa letteralmente le otto (Ba) pezze (Duan) di broccato (Jin), ed esso è il nome di una serie di esercizi di Qigong, spesso utilizzato nelle scuole di arti marziali cinesi.
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Le origini si perdono nella leggenda, in quanto si racconta sia stato tramandato da Yue Fei e Liang Shichang; mentre per un’altra tradizione sarebbe stato creato durante la dinastia Tang da Zhong Liquan, entrambe queste leggende non sono supportate da memorie storiche e non sono molto credibili.
La leggenda attribuisce buona parte della invincibilità dell’armata guidata da Yue Fei, al rigoroso addestramento al quale erano sottoposti i suoi soldati, i quali eseguivano quotidianamente in particolare questa forma di Qi Gong.
Secondo Tui – il Lago, nelle antiche pratiche cinesi, gli esercizi esterni sono caratterizzati da un’esecuzione più potente e vigorosa che coinvolge maggiormente l’aspetto osseo-tendino-muscolare rispetto al lavoro energetico ed interno e questo, tuttavia, non esclude il lavoro sulla respirazione e sul’energia che rimane più nascosto e sottile, ma che aumenta con l’aumentare dell’esperienza e della sensibilità del praticante e non va sottovalutato.
Fra le “tecniche esterne“ si evidenzia la serie dei BA DUAN JIN, chiamati così perché da secoli, la gente comune li paragonava in preziosità al broccato.
Questa serie di otto esercizi è uno dei “Grandi Classici” del Qi Gong e ne esistono moltissime varianti sia nella pratica in piedi (LI BA DUAN JIN) che da seduti (ZHO BA DUAN JIN).
Generalmente, si fa risalire l’origine di queste tecniche alla dinastia Song (1127 d.c -1279 d.c), ma nel corso della sua diffusione la tecnica dei Ba Duan Jin si differenziò nelle due scuole del NORD e del SUD.
La Scuola del Nord, chiamata anche WU BA DUAN JIN (Gli otto broccati del soldato) o “Yue Fei“, dal nome del capostipite, famoso generale, è caratterizzata da una maggiore complicatezza e difficoltà nella pratica basata sulla “forza dell’acciaio” e studiata per l’addestramento veloce delle truppe da inviare al fronte.
In questa scuola, le posizini sono più basse e si predilige la postura del Cavaliere (MA BU).
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Il Generale Yue Fei o Yueh Fei (1103-1142 d.C) fu un personaggio storico di grande fama; studiando le tecniche militari egli giunse alal convinzione che per rendere il corpo rispondente ad ogni esercizio fisico, fosse necessario insegnare preliminalmente ai soldati una tecnica “morbida” di “stile interno“.
Nel tempo, gli esercizi hanno perso qualcosa del loro aspetto militare in favore delle tecniche per la salute del corpo e dello spirito.
La scuola del Sud, risalente a Liao Shichang, è caratterizzata da un basso grado di difficoltà ed una pratica basata sulla “morbidezza e flessibilità“. Si promuove il rilassamento e per questo è chiamata WEN BA DUAN JIN (Gli Otto Broccati del Letterato), le posizioni sono molto più erette e vicine alla postura dell’Uomo Libero (WU JI).
In virtù della fama leggendaria che lo accompagnava e grazie alla straordinaria efficacia degli esercizi, il Ba Duan Jin conobbe una ampia diffusione che lo portò ad essere adottato in numerosi ambiti, in particolare da un lato in seno alla società marziale, e dall’altro dalle comunità religiose taoiste e buddhiste.
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(Ba Duan Jin in posizione seduta)
Questa differenziazione di ambiti nei quali il Ba Duan Jin fu acquisito come pratica quotidiana di coltivazione del corpo condusse nel corso dei secoli a una certa differenziazione di stili, alcuni dei quali più scarni ed essenziali, mentre altri più ricchi di particolari e di dettagli, anche se la struttura fondamentale degli esercizi è rinvenibile in pressochè tutte le forme attualmente note.
Il Ba Duan Jin è un esercizio prezioso di coltivazione del corpo, di mantenimento della salute, nonché pratica di longevità.
Il suo scopo originario e prioritario era quello di consentire il mantenimento di un ampio flusso di energia nei dodici meridiani principali all’interno dei quali scorre il qi.
Unitamente a questo il Ba Dua Jin aveva la funzione di stimolare la struttura fisica del praticante a vari livelli, al fine di rafforzarla e renderla flessibile.
Purtroppo oggigiorno molte delle forme note risultano notevolmente impoverite rispetto ai contenuti originari. Le forme sviluppate dalla scuola marziale in particolare hanno sovente posto l’accento sugli aspetti più immediatamente fisici della coltivazione del corpo, abbandonando e lasciando nel tempo cadere, gli obiettivi di coltivazione del Qi.
Le forme moderne, rielaborate nella Cina contemporanea dagli istituti statali di educazione fisica, hanno anch’esse esaltato un contenuto più “ginnico” che, ancora una volta, manca di esprimere in pieno gli aspetti più interni posseduti anticamente da questa tecnica.
Non deve quindi trarre in inganno il praticante la relativa notorietà di questa forma di Qi Gong; ogni stile di Ba Duan Jin, al pari ad esempio delle forme di Tai Ji Quan, possiede delle caratteristiche peculiari che lo differenziano dagli altri stili, pur, lo ripetiamo, nell’esistenza di una struttura fondamentale che è comune a pressochè tutte le sue forme.
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In un testo della dinastia Wei ci sono dei riferimenti ad un esercizio di ginnastica che è stato identificato nel baduanjin, ma il più antico riferimento conosciuto a questo nome è nel Yi Jian Zhi, un testo dell’epoca della dinastia Song.
Nel successivo Dao Shu, Zhong Miao Pian vi sono molte descrizioni sulla metodologia di allenamento di questo esercizio.
Il nome di questo esercizio si riferisce al fatto che esso è diviso in 8 tecniche ognuna delle quali possiede una formula verbale che ne descrive il movimento ed il suo effetto:
1.Liangshou tuo tian li sanjiao (Sostenere il cielo con le mani gestisce le tre cavità dei visceri) rappresenta il SOSTENERE IL CIELO CON ENTRAMBE LE MANI PER RAFFORZARE LE RADICI. Questo esercizio di apertura regola tutti gli organi interni, dal cuore e dai polmoni nella parte superiore del tronco, fino ai reni e agli intestini, nella parte inferiore dell’addome. Allevia la fatica, aumenta la capacità inspiratoria, e aiuta a preparare il corpo agli esercizi che seguono. Inoltre contribuisce a rinvigorire i muscoli e le ossa della schiena e del bacino, e può aiutare a correggere una errata postura della parte superiore della schiena e delle spalle. Stimola il “triplice riscaldatore”. Parola Chiave: respirare.
2.Zuoyou kai gong si she diao (Tendere l’arco a sinistra e a destra imitando il lancio della freccia) rappresenta il TENDERE UN ARCO SU ENTRAMBI I LATI PER COLPIRE UN’AQUILA. Questo esercizio pone l’enfasi sul torace – la casa di cuore e polmoni – migliorando enormemente la circolazione del sangue e dell’ossigeno. Migliora inoltre il flusso di energia nell’intestino tenue. Stimola polmoni ed intestino crasso. Utile per il mal di testa. Parola Chiave: cantare.
3.Tiaoli piwei xu dan ju (Sollevare un braccio per recuperare appetito) rappresenta il SOLLEVARE UNA SOLA MANO PER REGOLARE MILZA E STOMACO. I movimenti di questo esercizio aumentano il flusso di energia lungo ambedue i lati del corpo, portando benefici al fegato, alla vescicola biliare, alla milza e allo stomaco. Aiutano a prevenire disordini del tratto gastrointestinale. Stimola stomaco e milza. Parola Chiave: mangiare.
4.Wulaoqishang xianghou qiao (Guardare indietro contro la generale debilitazione dell’organismo) rappresenta il VOLTARSI COME UNA MUCCA CHE FISSA LA LUNA PER USCIRE DAL BUIO. Questo è uno tra i più efficaci degli otto esercizi. Ha un notevolissimo effetto sul sistema centrale e sulla circolazione sia del sangue che del Qi nella testa. Stimola la potenza vitale dei reni. Rafforza anche l’attività dei bulbi oculari, i muscoli del collo e delle spalle, i nervi, ed è eccellente per abbassare la pressione sanguigna e prevenire l’indurimento delle arterie. Stimola cuore ed intestino tenue. Parola Chiave: meditare.
5.Yao tou bai wei qu xinhuo (Scuotere la testa e far oscillare le natiche per calmare il fuoco del cuore) rappresenta l’ABBASSARE LA TESTA E LE ANCHE PER RIMUOVERE L’ECCESSO DI CALORE DAL CUORE. Il valore di questo esercizio include la prevenzione della febbre e la riduzione di tensione del sistema nervoso simpatico. Sicuramente questa pratica ha un potente effetto rilassante, e quindi facilita il flusso di energia lungo alcuni meridiani del corpo. Stimola vescica e reni. Parola Chiave: amare.
6.Liangshou pan zu gu shen yao (Afferrare le punte dei piedi per rinforzare i reni) rappresenta il TOCCARSI I PIEDI CON ENTRAMBE LE MANI PER RINFORZARE I RENI E I LOMBI. Questo esercizio dà beneficio ai muscoli delle gambe e della parte inferiore della schiena, ed è utile per “stirare” la colonna vertebrale. E’ altresì benefico per gli organi interni del basso addome. Movimenti di fianchi e vita sollecitano efficacemente ogni tessuto e ogni organo dell’addome. L’intero esercizio rafforza i reni, le ghiandole surrenali e le arterie, le vene ed i nervi ad esse essi associati. Poiché i reni svolgono un ruolo vitale nella regolazione del metabolismo dell’acqua in tutto il corpo, questo esercizio aiuta a mantenere un sano equilibrio all’interno dell’ambiente corporeo. Stimola pericardio e triplice riscaldatore. Parola Chiave: massaggiare.
7.Zan quan numu zeng qili (Tirare pugni con sguardo irato per accrescere la forza fisica) rappresenta lo STRINGERE I PUGNI PER INCREMENTARE LA FORZA. Questo esercizio sviluppa il flusso di Qi in modo tale che dai piedi attraverso l’intero corpo, possa arrivare fino alle mani e agli occhi. Stimola la corteccia cerebrale e i relativi nervi, ed accelera la circolazione del sangue e dell’ossigeno nel sistema cardiovascolare. Non è un esercizio di pugilato, ma è studiato per rafforzare il flusso della potenza interna: deve essere eseguito con calma, lentamente e con grande concentrazione. Ciascun movimento comincia morbidamente, e richiede la piena potenza solo alla fine di ogni estensione. Stimola cistifellea e fegato. Parola Chiave: trasformare.
8.Beihou cidian baibing xiao (Sollevare i talloni sette volte per guarire ogni malattia) rappresenta lo SCUOTERE IL CORPO PER ALLONTANARE TUTTE LE MALATTIE. Questo esercizio mira a rinforzare e a rigenerare tutti gli organi interni, permettendo loro di massaggiarsi a vicenda. E’ anche utile per la colonna vertebrale, il sistema nervoso e il senso di equilibrio. Stimola i reni. Parola Chiave: curarsi.
Gli esercizi sono da eseguire con un atteggiamento mentale sereno, calmo e tranquillo, i muscoli rilassati ed una postura del corpo ben allineata così da permanere in uno stato di perfetto equilibrio per minimizzare lo sforzo che richiede la loro esecuzione.
Importantissima è anche la respirazione, che deve essere addominale e segue i movimenti che vengono eseguiti. La lingua deve essere spinta contro il palato. Il baduanjin può essere praticato anche da seduti.
Ogni movimento è stato pensato per sollecitare una particolare parte del corpo e tutti insieme riescono ad attivare tutti gli organi interni ed esterni.
Con gli 8 pezzi di Broccato non si intende solo ginnastica e/o motoria, ma anche Chi Kung (Qi Gong), dove “Chi” (Qi) sta per energia e “Kung” (Gong) per lavoro. Con questo termine non ci si riferisce ad un altro tipo di ginnastica e/o di movimento, ma è più un concetto che sta alla base della medicina tradizionale cinese (M.T.C.).
Il M° Yang Jwing Ming dice:
“La cosa più importante nell’allenamento di Qi Gong, non è la forma in sé stessa, ma piuttosto la teoria, il principio, la comprensione delle fondamenta che costruiscono la forma.“
Comprese queste cose potete usare il vostro Yi (mente) per far si che il Qi circoli e vi porti salute in tutte le parti del corpo.
Come si può notare la scuola del maestro Ming appartiene alla categoria delle Scuole Marziali del Sud della Cina in cui si predilige la mente rispetto al corpo, il principio rispetto all’applicazione, la comprensione rispetto all’esercitazione, ma sempre in una visione unitaria di entrambi gli aspetti.
Nelle seguenti video-dimostazioni potrete guardare e cercare ancora di comprendere meglio l’esecuzione nei suoi flussi continui e armonici di alto livello, laddove nel video precedente abbiamo potuto vedere la pratica delle tecniche Shaolin eseguite lentamente mentre nell’ultimo video esso viene spiegato passo per passo.

Autore:  Illusoria [ mar feb 14, 2012 10:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Taijiquan

ESERCIZI DEGLI OTTO PEZZI DEL BROCCATO
1.Sostenere il cielo con le mani
Esecuzione: Quando si stirano le braccia espirare e salire in punta di piedi; nella discesa far passare le braccia lateralmente immaginando di schiacciare due palloni.
Meridiano stimolato: triplice riscaldatore.

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Nota 1: Questo pezzo va ripetuto 5 volte verso sinistra, come illustra l’immagine, e sia verso destra altre 5 volte.
2.Tendere un arco su entrambi i lati
Esecuzione: Espirare durante lo stiramento, non girare il bacino e tenere una mano ferma davanti al petto; piegare all’indietro il polso del braccio teso.
Merdiano stimolato: polmoni ed intestino crasso. Utile per il mal di testa.

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Nota 2: Questo pezzo va eseguito lentamente in posizione abbassata sulle ginocchia con il palmo che spinge in avanti e il pugno che tira dietro come se fosse un arco con una freccia. Va ripetuto 3 volte verso sinistra, come illustra l’immagine, e verso destra altre 3 volte, attendendo un minuto di respirazione per ogni posizione eseguita.
3.Sollevare una mano
Esecuzione: sollevare alternativamente, passando per la linea centrale la mano dx e sx; metà movimento in inspirazione e metà in espirazione.
Meridiano stimolato: stomaco e milza

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Nota 3: Questo pezzo va eseguito ad inspirazione e alzando i palmi verso il Cielo ad altezza del torace, muovendo una torsione dei polsi che nell’espirazione fanno espandere un palmo verso il Cielo e un palmo verso la Terra, per poi ritornare al punto di partenza sul torace e cambiando la mano che va verso il Cielo. Ripetere per 10 volte la sequenza, 5 verso destra e 5 verso sinistra.
4.Voltarsi e guardare la luna (la mucca guarda la luna)
Esecuzione: avvitarsi a dx e sx tenendo le ginocchia rivolte in avanti ed espirare; non stendere completamente le braccia.
Meridiano stimolato : cuore ed intestino tenue

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Nota 4: Questo pezzo va eseguito in espirazione alzando i gomiti con le mani sui fianchi volgendo il capo all’estremità destra, per poi inspirare e ripetere l’esercizio espirando volgendo il capo verso l’estremità sinistra. Ripetere per 10 volte.
5.Abbassare la testa e le anche
Esecuzione : Prima portare una mano sopra la testa, poi piegandosi lateralmente espirare. Tenere sempre una mano sopra la testa.
Meridiano stimolato: vescica e reni

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Nota 5: Questo pezzo va eseguito piegando le ginocchia e lasciando la schiena in posizione eretta con le mani sulle ginocchia. Dopo aver inspirato bisogna torcere il busto verso sinistra espirando l’aria dai polmoni fino al ritorno alla posizione iniziale e ripetendo l’esercizio verso destra. Ripetere 10 volte.
6.Abbassarsi sulle gambe
Esecuzione: Aprire le braccia, stenderle con movimento rotatorio delle spalle in avanti ed espirare mentre ci si piega; risalire piano con i palmi rivolti in alto.
Meridiano stimolato: pericardio e triplice riscaldatore

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Nota 6: Questo pezzo va iniziato abbassando le spalle con un sospiro di sollievo e lasciando le braccia lungo i fianchi, poi vanno alzati i palmi verso l’alto distendendo le braccia fino all’altezza del cuore, l’ispirazione continua fino ai palmi ruotati verso l’alto per poi discendere alla punta dei piedi espirando. Ripetere 10 volte.
7.Stringere i pugni
Esecuzione: Espirare in estensione, concentrare lo sguardo fra l’indice ed il medio.
Meridiano stimolato: cistifellea e fegato

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Nota 7: Questo pezzo va iniziato allargando le gambe all’altezza delle spalle e tirando i pugni ai fianchi come in figura 1 inspirando aria, espirare e dirompere il pugno sul lato sinistro con i piedi ben saldi a terra, ginocchia piegate e busto eretto. Ritornare alla posizione di partenza come in figura 3 e ripetere per il lato destro allo stesso modo.
Eseguire per ben 10 volte.
8.Battere il pilastro di giada
Esecuzione: Appoggiare il dorso delle mani sui reni e massaggiare, espirare battendo i talloni.
Effetto: massaggio dei reni e della colonna vertebrale

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Nota 8: Questo pezzo inizia con le gambe divaricate alla larghezza delle spalle, si inspira nella figura 2 fino al torace altezza cuore alzandosi sulla punta dei piedi, per poi espirare fino all’ombelico con i talloni piantati e richiudendo le gambe e portando le mani sull’ombelico (mano sinistra sotto per gli uomini e mano destra sotto per le donne). Ripetere 10 volte.
Esercizio di chiusura
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Nota 9: Questo esercizio di chiusura serve a rinforzare il nostro lavoro precedente che, come dicono i cinesi l’otto diventa già nove perchè chiude e termina il suo percorso nel Cielo. Ci si concentra per 5 minuti almeno in questa posizione cercando di respirare senza forzare ma in modo spontaneo come un bambino.
Video dimostrativi:
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... Zn_d2D15Q4
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... UZyuPEOm_U
http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... g_OArzM8uY

Autore:  Abraxas [ mer feb 15, 2012 01:30 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Taijiquan

Ottimo ottimo, ci ho messo una vita a leggere tutto, ma mi ritengo particolarmente soddisfatta *__*
presumo mi comprerò i libri, sono assa curiosa :sisi:
quello che hai scritto però è indubbiamente molto interessante, ed esplicativo per quelc he mi riguarda ^^

Autore:  goldrake [ gio mag 31, 2012 17:42 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Taijiquan

Incredibile, faccio questi stessi esercizi, ma non avevo la più pallida idea di cosa fossero. Mi sono sempre sembrati utili e mentalmente soddisfacenti.

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