Asmodeus' Show.
Questo importante torneo ha interessato numerose divinità; e se Moradin addirittura fornì l'arbitro, beh, Asmodeus, antico Signore del Nono recentemente asceso allo status di semidivinità, chiese di presenziare un incontro: ed eccolo accontentato.
Vi trovate in un'immensa distesa “nera” in ogni senso del termine. Non riuscite a vedere nulla oltre un raggio di 70mt, e a dire il vero non volete andare ad indagare troppo oltre.
Un immenso trono sfarzoso è posto dinanzi a voi, ed il vostro ospite su di esso seduto vi dice: “Su! fatemi divertire...”

Dati tecnici: -



Distanza di partenza: 1,5 mt, a contatto

Iniziativa vinta da: Nemo Nightcrawler

In natura normalmente i morti non si rialzano, ma a Nemo era stata data la possibilità di battersi di nuovo con Lothar.
Avrebbe fatto del tutto per dimostrare di aver imparato dai propri errori.

E quindi disse: <Velocità! >

Nemo scattò ad una velocità impressionante, allontanandosi repentinamente da Lothar e puntando deciso verso i margini dell'arena. A metà strada scomparve alla vista di Lothar, dando così inizio alla sua Caccia.
Asmodeus, seduto sul suo trono, cercava di godersi questo scontro nonostante le grandi preoccupazioni per alcuni recenti avvenimenti. Apprezzava lo stile ingannevole di Nemo, augurandosi che ad esso seguisse un bagno di sangue.

TURNO A LOTHAR
(distanza sconociuta)

“Hei Cornuto! Hai trovato un modo originale per intrattenerti! Gli Inferi su cui governi sono ormai troppo noiosi anche per un sadico burlone come te?”
Una smorfia di sdegno accompagnava le parole di Lothar.
Di certo la presenza dell’arcidiavolo era motivo di distrazione e parte delle sue risorse mentali erano assorbite da quel incontro inaspettato, quanto non voluto.
Doveva pensare alla sfida che per uno strano gioco della sorte lo poneva davanti ad un avversario già incontrato in passato. Conosceva il suo stile di combattimento, e la prospettiva di giocare a nascondino al buio in quella distesa aperta e desolata offriva al monaco ben poche possibilità di acciuffarlo. Pensò a quale strategia adottare, poi si mosse senza perdere altro tempo.

Così dicendo, Lothar si mosse nella direzione in cui era corso Nemo il Cacciatore.
Mentre camminava, i suoi pugni presero fuoco, e gli affilati rostri che spuntavano dai guanti s'illuminarono del giudizio divino che il monaco imponeva ai miscredenti.

Dal canto suo, Asmodeus ghignò a sua volta nei confronti del mortale. Aveva scelto il suo "preferito" in questo scontro, e attendeva solamente le urla di sofferenza di Lothar.
Se le cose fossero andate diversamente, avrebbe meditato una punizione esemplare per lui.

TURNO A NEMO
(distanza sconosciuta)

<è furbo. Ha intuito la mia direzione quando mi ha visto partire, e l'ha seguita. Per fortuna è più lento di quanto pensassi. Ora avrei tutto il tempo di far perdere le mie tracce...Tra l'altro queste bestie qua intorno sembrano trattenersi a fatica dal darmi addosso. Forse dovrei spostarmi?... La Preda principale è Lothar, non devo dimenticarmene. Quindi...>
Soppesate le possibili mosse da fare, Nemo agì.

L'unico avviso che Lothar ricevette dell'attacco del nemico fu il sibilo, simile a quelle di uno sciame di vespe infernali: poi una grandinata di frecce lo travolse.
Sembravano non finire più.
Ma se il Cacciatore diede così prova di poter sferrare attacchi micidiali, Lothar dimostrò come la forza della fede e la virtù di saldi principi potessero concedere protezione anche nei casi più estremi. Magari con l'aiuto di un pizzico di fortuna.
Soltanto due frecce andarono a segno, procurando ingenti danni, ma sicuramente non quanti Nemo aveva sperato.


Nightcrawler aveva confidato molto in questo attacco, e aveva così trascurato di celarsi nuovamente al nemico.
E sebbene l'oscurità magica che permeava il margine esterno dell'arena gli concedesse qualche vantaggio, Lothar poté delineare l'indistinto profilo che ancora reggeva l'arco in mano.

TURNO A LOTHAR
(Distanza 53,5m)

Era servito tutto l'impegno possibile per non soccombere a quell'attacco in qualche modo atteso, ma comunque improvviso e letale.
Ne sarebbe servito altrettanto per portare a termine quell'incontro: era il suo momento di agire.
Facendo appello a forze ultraterrene, Lothar andò all'assalto.

Cinquanta metri sembravano tanti. Cinquanta metri si rivelarono un nulla.
Un battito di ciglia, e il monaco fu sopra Nemo, le mani fiammeggianti, gli occhi colmi di forza divina.
Cercò di abbattere con quattro colpi il suo avversario, ma in quel particolare punto dell'arena il buio era particolarmente fitto, e nasceva direttamente dal potere degli Inferi.
La visione così indistinta trasse in inganno Lothar, e lo portò a sbagliare troppe volte.
Un unico doloroso colpo raggiunse il Cacciatore, sufficiente a fargli capire quanto era stato vicino alla sconfitta.


TURNO A NEMO NIGHTCRAWLER
(distanza 1,5m a contatto)

<E così ce l'hai fatta ad agguantarmi è? Purtoroppo per te, caugh...> <...Ancora sono in piedi>

Nemo sembrava aver abbandonato ogni cautela, ma in realtà tutto faceva parte di un piano. Si era spostato nella zona d'ombra per sfruttarne le caratteristiche a suo vantaggio, sicché Lothar era riuscito a raggiungerlo e a colpirlo... ma non a morte. Secondo il cacciatore, considerato l'impeto con cui gli si era scagliato contro, l'avversario doveva trovarsi un pò sbilanciato. Almeno, lo sperava.
Ora l'arciere si preparava a sua volta a portare il suo attacco. Un sorriso impercettibile, misto di sfida e di rassegnazione al fato.


Poi dette fondo alle frecce che gli rimanevano.

Un veloce passo a lato, e Nemo si sottrasse dai minacciosi pugni artigliati di Lothar.
Qualche rapida parola, poi fu solo un tendere la corda e rilasciarla.

Qualcosa non andò alla perfezione nell'attacco dell'arciere: Nemo aveva progettato una raffica finale che avrebbe dovuto stendere l'avversario definitivamente, invece quell'ultimo colpo fu costituito da due sole frecce.

La distanza ravvicinata permise comunque al cacciatore di portare a segno un gran numero di colpi.
Il corpo così martoriato di Lothar sembrava ogni volta sul punto di cedere, ma in piccola parte le sue ferite venivano ad ogni colpo rimarginate, e alla fine, allo stremo, il monaco era ancora in piedi.
E questa volta molto, molto vicino.



TURNO A LOTHAR
(distanza 3m)

Lothar si piegò su se stesso per un attimo. Nella sua testa ancora rimbombavano i sibili della tempesta di dardi che l’Arciere aveva riversato dall’oscurità. Il dolore non si limitava alla zona dell’impatto, ma come un veleno mortale si irradiava in tutto il corpo: sapeva che questo era il prezzo da pagare per essere ancora un vivo tra i morti, per non essere spacciato pur accorgendosi di avere una freccia piantata dove un tempo risiedeva ancora un cuore. Una scossa di energia vitale l’aveva soccorso nel momento più buio.
“Ricordo che eri bravo nell’uso dell’arco, e a quanto pare sei migliorato”
Alzò lo sguardo verso la sagoma del suo avversario che fisso lo osserva. “Come puoi vedere sono ancora in piedi, e ora che finalmente posso osservarti pure tu lo sei... ma per quanto ancora stavolta lo diranno le mie armi, visto che ora tocca a me contrattaccare!” Alzò lo sguardo al cielo invocando l’aiuto di forze ultraterrene, radunò parte dei suoi poteri e si lanciò all’assalto.
“RIPENTITI, PECCATORE!”
Una lancia di pura fiamma venne scagliata dalle stesse mani di un dio.

E di nuovo, dopo un breve passo all'indietro, l'inquisitore si lanciò sul suo condannato.
Altri quattro violenti pugni, e questa volta non ne sbagliò neanche uno.
Le fiamme avvolsero il corpo di Nemo, e arsero di collera divina nei confronti dell'infedele.
Bruciarono talmente tanto, e il dolore fu così grande, che questa volta il Cacciatore lasciò cadere a terra il suo prezioso arco, e volgendo gli occhi al nulla sopra di lui, spirò.


DICHIARO LOTHAR VINCITORE DELLO SCONTRO.