Il suo movimento in volo verso l'alto scatenò la reazione della vedova nera, che approfittò per mordere dolorosamente la coscia di Heonidas, senza però riuscire ad impedire al guerriero di posizionarsi in alto, proprio all'altezza della matrona.

In quel momento, la sua catena compì un giro completo attorno al suo portatore, e un anello di fuoco comparve a protezione di Phemt.
La matrona però era capace di lasciarsi lambire dalle fiamme subire alcun danno.

Pur non potendo ancora rialzarsi, Masserdoston riuscì comunque a proteggersi con una barriera santificata intorno a sè, sperando di riuscire al più presto a liberarsi dall'incantesimo che lo costringeva a terra.



TURNO AD AERON

L'aura calmante del monaco non aveva fatto breccia nella mente di quella bizzarra cavalcatura ragnesca ed il suo pugno non aveva colpito il suo obiettivo...ma se uno non era bastato di certo ne sarebbero bastati una pioggia.
Aeron non perse tempo e subito si affrettò a far partire la sua raffica . Il suo primo pugno impresse una quantità di ki maggiore con l'intento di stordire l'avversario e con esso si avventò sul ragno che aveva vicino. Alla matrona avrebbe pensato Phemt.
L'unica preoccupazione che si insinuava nella mente del monaco si dirigeva verso Masserdoston, piegato dalla volontà della drow e facile preda del ragno, ma ogni apprensione sembrava futile e le difese del guerriero sembravano solide.
Intanto il sutra continuava.

Aeron mise tutta la sua perizia nel mettere a segno i dolori colpi all'addome del grande ragno.
Tre dei suoi cinque i suoi colpi andarono a segno, ma la bestia non sembrò risentire dell'impatto del primo, tremendo colpo.
.

Vedendosi in una posizione scomoda, la matrona impose al ragno di spostarsi, ma gli scaltri guerrieri approfittarono di questo movimento per mettere a segno degli attacchi: Aeron affondò di nuovo il pugno nel corpo del parassita, mentre Heonidas riuscì a mettere a segno ben 2 affondi.

gravemente ferita ma in posizione migliore, Sheyraen decise che era tempo di affrontare i due combattenti separatamente.
Estrasse dalla cintura una bacchetta, e con essa si circondò di una barriera protettiva.
Poi invocò l'aiuto di Lothl, scatenando un'ondata di energia negativa sui suoi nemici.
Heonidas venne protetto dalla sua armatura, e Masserdoston venne protetto dalla sua resistenza agli incantesimi. Aeron ci mise tutta la sua forza di volontà per subire solo in parte il dolore di quell'attacco.


Dal canto suo, il ragno tentò senza successo di azzannare Phemt.
E mentre Masserdoston ancora piegato su se stesso era in balia dei parassiti...



TURNO AD HEONIDAS

Per Minosse e il suo dannato cane!!

Fu l'esclamazione di rabbia che uscì dalle labbra di Heonidas quando, nel tentativo di riavvicinarsi alla matrona, si sentì sospingere verso la sua posizione iniziale. La sua mente vagò fino allo scontro con colui che un tempo veniva chiamato Janbar, che, prima, lo aveva rinchiuso dentro una gabbia invisibile simile al muro che proteggeva Sheyraen, poi aveva distorto la sua mente costringendolo ad una fede che non era la sua, facendogli abbandonare i princìpi che da sempre l'avevano guidato. I ricordi fecero montare un'irrefrenabile ira in Phemt, che la scaricò sul primo bersaglio che aveva a disposizione: la mostruosa cavalcatura della sacerdotessa.

Hardeth Birfarnal percepì la furia del guerriero:
Placati Heonidas. Il nostro obbiettivo è la drow. Cerca un varco nella sua barriera protettiva.

Tardi. Phemt stava già disegnando fendenti nella secca aria d'inferno che ancora risentiva del devastante attacco di matrona Sheyraen.

Fendenti che squarciarono il ventre dell'aracnide, dal quale colarono viscidi e ributtanti umori e interiora che sfrigolarono sotto la vampata di fuoco che si sprigionò dall'arma. La bestia faticava ora a reggersi sulle zampe, e sebbene la sua ferocia non fosse diminuita, le ferite sembravano sul punto di metterla fuori combattimento.


Masserdoston intanto era riuscito a liberarsi dall'incantesimo della matrona, e rialzandosi urlò di sdegno e furore!
Avvolgendosi per un istante nelle fiamme con un incantesimo, il suo elemento naturale, si liberò dei fastidiosi parassiti che lo ricoprivano, poi fece un passo verso la drow, puntandole contro il suo martello in una promessa di dolore.



TURNO AD AERON

Il ragno della drow era in pessime condizioni e accanirsi non sarebbe servito a molto. Aeron decise di dedicarsi alla sacerdotessa quindi fece un salto puntando a trovarsi abbastanza vicino alla drow da poterla attaccare, piroettando in aria per evitare qualsiasi intenzione di contrattacco. Una volta toccata la terra si sarebbe preparato a sferrare il suo colpo.

Il monaco improvvisamente spiccò un salto, raccogliendo le braccia intorno alle ginocchia e poi distendendosi al momento dell'atterraggio... sul dorso del ragno!
Si trovava ora in una posizione molto vantaggiosa per colpire, ma l'aracnide mal tollerava la sua presenza sul suo corpo, e i bruschi movimenti complicarono non poco la vita ad Aeron, che pur non cadendo si trovò costretto a poggiare un ginocchio per non perdere l'equilibrio.

La matrona guidò nuovamente il ragno spingendolo ad allontanarsi dagli altri due avversari e dalla colonna di fuoco che avvolgeva Heonidas.
Il Santo cercò di approfittare dell'occasione per sferrarle il colpo nel fianco a cui s'era preparato, ma mancò completamente l'obiettivo.
Più fortuna ebbe Phemt, che rifilò al ragno l'ennesima staffilata con la catena


Viste le gravi condizioni della sua bestia, e le ferite da lei stessa riportate, la sacerdotessa di Lloth utilizzò un'ultima volta la sua verga, invocando con eccezionale rapidità l'aiuto della dea ragno. Le sue ferite furono completamente rimarginate, e anche il ragno beneficiò enormemente della guarigione.
Lasciò poi cadere la verga e, prestando grande attenzione, si protese scagliando un raggio verso il monaco.
Il dolore che il monaco percepì gli riportò alla mente lo scontro con Nemo il Cacciatore.
La sua vitalità fu risucchiata, e le forze gli vennero meno.


Quando però la matrona estrasse il suo flagello sacro, il devoto di Ilmater provò nuovamente a sferrarle un colpo a sopresa. Fu solo la Dea a preservarla dal dolore.



TURNO A HEONIDAS

Ancora una volta Heonidas tentò di forzare le difese della matrona, ma una barriera impenetrabile sembrava cingerla e tenerlo a distanza da ogni punto.
E senza poterla avvicinare, che piega avrebbe mai preso quella battaglia?
Finora i tre si erano destreggiati egregiamente, erano ancora in forze e al pieno delle rispettive capacità. Tuttavia anche la Matrona sembrava in grado di proseguire ancora a lungo quello scontro, e con lei una creatura mostruosa che restava in piedi nonostante le innumerevoli ferite ricevute.
Il guerriero stava per sferrare allora i suoi attacchi nuovamente sul grande ragno cavalcato dalla drow, quando un evento distolse l'attenzione di tutti i combattenti.

Con un immenso cigolio, inspiegabilmente le porte del palazzo di Tharmekhul si stavano aprendo!

Cosa mai stava accadendo?
I tre guerrieri si scambiarono uno sguardo interrogativo. Quelle porte non avrebbero dovuto aprirsi, Tharmekhul lo aveva detto chiaramente!
Anche matrona Sheyraen si era accorta dell'evento, e sul suo volto comparve un sorriso compiaciuto, quello di chi vede avverarsi qualcosa di atteso.
Sollevando il suo flagello, il simbolo della sua autorità e della sua supremazia, incitò il suo esercito all'attacco.

Una fiumana di drow si riverso nello spiazzo, e da lì all'interno del palazzo.
Nella confusione di quell'ondata di guerrieri, Aeron, Heonidas e Masserdoston poterono solo vedere il cenno di irridente saluto che la drow rivolse loro, prima di sparire.