Il forum dei Drow, dei Vampiri e delle creature dell'oscurità
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 Oggetto del messaggio: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: dom ago 02, 2009 10:53 
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Nemo, Axell, Lothar e Tank vennero convocati nelle stanze di Tharmekhul poco dopo essersi concessi un dovuto riposo.
Le semifinali si erano concluse, ed era giunto il momento di stabilire, con un ultimo scontro, il vincitore del torneo e, se le profezie degli dèi erano esatte, colui che sarebbe riuscito a porre la parola fine alla minaccia dei due esseri, Muzedon e Mastermind.

Tharmekhul esordì con un volto solenne, sui cui si leggevano però tutte le preoccupazioni e le fatiche vissute nel corso degli ultimi tempi.

Guerrieri, onore a voi per i vostri risultati, e onore ai due finalisti.
La situazione non è delle migliori, al momento un grande assedio è in corso fuori dalle mura di questo palazzo. L'edificio ha grandi protezioni, e non sarà facilmente espugnabile. Ma le recenti vicende mi spingono ad una grande prudenza.
Ho perciò deciso di accompagnare Lothar e Axell all'ultimo piano del palazzo, e di chiudermi lì con essi per curare personalmente il buon svolgimento di questo combattimento finale.
Quanto a voi, Tank e Nemo, è con sommo dispiacere che non posso farvi lasciare il palazzo in simili condizioni, poiché le protezioni erette non possono venir meno neppure per pochi secondi. Siete naturalmente miei graditi ospiti. In caso di guai, sappiate che le vostre stanze private possono offrirvi un riparo più che sicuro.

Se perciò siete pronti, miei finalisti, possiamo incominciare.


Dagli sguardi dei due, il dio nano comprese che il momento era giunto.
Con un gesto quindi fece comparire nella parete del salone un'ampia scalinata. Congedatisi da Nemo e Tank, i tre risalirono i gradini.
A metà scala Tharmekhul però si fermò, voltandosi verso l'apertura nella parete.
Sganciò il pesante martello dalla cintura, e lo impugnò a due mani tenendolo dinanzi a sé. Mormorò parole incomprensibili, e lentamente prese forma un prodigio.
L'apertura della scalinata venne bloccata da un muro: un muro di pietra, un muro di pietra vivente, un muro di nani!
La parete sembrava fatta di roccia e metallo, ma era in continuo movimento, e in essa busti di nani nuotavano instancabilmente, brandendo asce e martelli che scomparivano tra i flutti petrosi, riemergere e rituffarsi nel loro elemento naturale.
Una barriera assolutamente originale, ma della cui tenuta nessuno avrebbe dubitato.

Thamekhul si voltò soddisfatto
Questo terrà fuori i problemi, siano essi matrone o... dèi.

Il piano a cui li condusse era l'ultimo del palazzo.
Era costituito da un'unica, enorme, magnifica stanza, lunga diverse decine di metri, larga poco meno e alta dieci metri.
Le pareti, composte dei più disparati metalli, alcuni dei quali risultarono completamente irriconoscibili a Lothar e Axell, erano finemente scolpite, dipinte e cesellate, e raccontavano di tempi molto, molto antichi.
I due combattenti notarono, qua e là, il ritratto o la scultura di Tharmekhul impegnato in combattimenti contro creature di ogni genere.

Questa è la mia personale stanza di allenamento. Ed è il luogo più sicuro dove posso tenervi. Purtroppo trasportarvi alle arene è diventato troppo rischioso, per cui combatterete qui.
E se vi sembra piccola, non preoccupatevi... a questo posso rimediare.


Bastarono pochi istanti, e un movimento che diede il senso di vertigine, e le pareti della stanza si dilatarono enormemente, il soffitto si allontanò, lasciando a disposizione di Lothar e Axell un'arena dalle notevoli dimensioni.

Possiamo iniziare?

La risposta era evidente sul volto del nano.

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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: dom ago 02, 2009 12:15 
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Nemo ringraziò il dio.
Ormai si trovava fuori dal grande torneo, aveva combattuto fin tanto che gli era stato possibile.

Non aveva alcuna voglia di crogiolarsi nel riposo e nel lusso e quindi decise di sfruttare al meglio la forzata permanenza nel palazzo.
Sì recò nei pressi dell'alloggio di Shiv, deciso a scambiare quattro chiacchere con lui.

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Non devo avere paura. La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi. E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso. Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla. Soltanto io ci sarò. (Paul Atreides)


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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: mer ago 05, 2009 18:34 
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Una volta riposatosi Axell si recò al cospetto del dio nano, una volta giunto notò che come al solito era arrivato per ultimo, quindi si mise accanto agli altri e ascoltò le parole del dio.

Una volta che Tharmekhul ebbe finito di parlare lo psionico capì che era giunto il momento....gli fece un cenno per fargli capire che era pronto, pronto a disputare la finale, contro un degno avversario già affrontato in passato. Lo psionico si era ripromesso di vincere quel torneo e che lo scontro con Lothar sarebbe finito in modo diverso dall' ultima volta.

E quando il dio creò il passaggio per la nuova arena Axell lo seguì senza timore e si stupì solo quando vide che l' arena della finale sarebbe stata la stanza di allenamento personale del dio nano. Infine Tharmekhul fece ai finalisti una domanda retorica per fare capire ad entrambi che lo scontro aveva inizio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: dom ago 16, 2009 13:58 
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Tre figure si stagliavano nel Salone. Davanti a loro, un muro vivente di nani, una barriera divina e impenetrabile a tutti.
Una era negra e alta, fluttuava poco sopra il pavimento ed era fatta di pura corruzione: Jan Dalbar, neo divinità, erede dell'Ombra, creatura destinata a fomentare l'entropia nell'intero universo, e a condurlo all'Oblio.
Alla sua destra, avvolto in un lungo abito porpora finemente ricamato, antico ed elegante, i capelli e la pelle resi bianchi, fragili e inconsistenti dallo scorrere dei millenni, un vampiro, forse il più antico esistente, sopravvissuto al tempo grazie ai segreti della non morte, e al sangue di migliaia di creature. Mastermind il Lord Vampiro.
Alla sinistra, vagamente percettibili nell'oscurità, due occhi giallo-verde brillavano agitati, un corpo felino in costante movimento, come se non potesse restar fermo nemmeno volendolo. Pelo nero e lucido ricopre l'intero corpo. I foderi di due lunghi pugnali ricurvi pendevano ai fianchi di una scura e flessuosa armatura protettiva. Muzedon la Pantera del Caos.

La voce del Vampiro era gravida del peso dei secoli, eppure era vellutata come quella di un giovane uomo:
La tua convocazione in questo luogo è giunta a noi tanto piacevole quanto inaspettata, Janbar.
Ti siamo grati del tuo invito, per quanto dubitiamo che significhi un'adesione alla nostra Causa... le ragioni che ti muovono sono altre, vero?
Questo poco ci importa. Importante è che tu ci abbia concesso di essere qui, a porre fine al ridicolo tentativo di Tharmekhul, al suo torneo e alla sua vita.


I motivi che vi spingono non mi riguardano. Tanto mano i metodi con cui intendete procedere. Ciò che contano sono le conseguenze: la vostra vittoria segnerà un ulteriore passo verso l'oblio dell'universo, verso la fusione della luce e dell'ombra, e il principio del nulla immutabile.

Sono migliaia di anni che combattiamo questa guerra janbar, e non lo facciamo per condurre tutto alla rovina. Dalle ceneri del Pantheon nascerà una nuova era, un'era in cui i mortali siano padroni del proprio destino.

I vostri vaneggiamenti non mi riguardano! L'illusione di un nuovo futuro cadrà esattamente come sta per cadere il tempo degli dèi, e forse non avrà nemmeno inizio. Alla fine del cammino, ci sarà per tutti il freddo buio dell'eternità.

Sono molti secoli che sfuggo alla morte, Janbar. Cosa ti fa credere che non possa sfuggire ancora per l'eternità?

La tua vanità sarà la tua condanna. Ma non è di questo che siamo qui a parlare. Facciamola finita.

E' GIA' finita.
Il sibilo delle parole di Muzedon fu contemporaneo a quello dei due pugnali che s'infilavano nel corpo divino dell'Erede dell'Ombra. La figura del dio non ebbe né sussulti né tremori, e non una parola fu pronunciata dal dio morente.
Semplicemente si sfaldò, cadendo a terra come fuliggine che andò ad ammucchiarsi sul pavimento.

Il palazzo, i muri di pietra e le stanze mutarono d'aspetto, tornando alle sembianze originali, quelle decise da Tharmekhul molto, molto tempo prima.
La caduta del dio fu chiaramente percepita da tutti, e ancor più chiaramente da Tharmekhul: Sono qui pensò tra sé.


Dopo aver assistito in disparte alla scena, Saakashvilij si avvicinò in silenzio al mucchio di strana fuliggine, ne scostò una parte con le mani e da essa ne trasse un piccolo corpo. Vivo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: dom set 13, 2009 14:23 
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Sono qui…

Nel momento stesso in cui si spense la vita.. o la nonvita di Lothar si spensero anche le ombre dello Jan Dalbar. L’infida magia che aveva oscurato il tempio del dionano scomparve e nel grande salone dei trofei si fece luce. Lothar a terra, Axell in piedi, Tharmekhul che gli guardava da una certa distanza, impassibile, immobile; passarono pochi secondi che ad Axell sembrarono un’eternità. Il dio lo fissava, serio, con gli occhi puntati fissi sui suoi, pochi secondi e sul volto del nano nacque un sorriso.

“Sei .. il … campione!!! Axell, sei il prescelto” “Solo tu potrai salvare i reami ed ho tanto da confidarti. Il tempo stringe, e c’è qualcuno che non merita di cessar d’esistere”.

Tharmekhul faceva di tutto per sembrare solenne ma le sue stesse parole, la commozione con cui pronunciò la prima frase, e i suoi passi affrettati se pur certi verso Lothar e Axell lo facevano sembrare goffo, semplice.
Si avvicinò al corpo del monaco e s’inginocchiò, con un leggero sfiorare del police sul petto Lothar riaprì gli occhi spaventati.
“va guerriero.. riposa.. – sussurro il dio- se verrà il tuo turno sarai richiamato” ed in una nubola di polvere scomparve.

“Allora, tocca a noi due Axell; anzi, per meglio dire a te. La profezia disse che il campione avrebbe avuto il compito di …. Senti, la sai la storia, l’ho ripetuta mille volte ormai ed il tempo stringe… Siccome noi siamo pragmatici ben poco m’importa di cosa dica la profezia, io combatterò al tuo fianco e voglio che tu scelga anche qualcun altro per farlo”

Axell stava appena aprendo la bocca quando.. "ASPETTAAA" urlò il dio, e corse fino a raggiungere la parete settentrionale della stanza, appoggiò una mano sul muro. La solida pietra si ritrasse lentamente ed una grigia mano che dallo stesso squarcio uscì gli consegnò un piccolo scrigno.
Con lo stesso sorriso che può avere un bambino Tharmekhul tornò da Axell.
“Siamo pragmatici noi. Questo è tuo, dopotutto hai vinto no?…. Dicevi?”

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:balla:

“Per sfuggire ad un nano furibondo occorrono gambe leste. E ricorda: dovrai sempre essere più svelto dell’ascia che ti scaglierà dietro.
Se gli sfuggi, modifica il tuo aspetto: egli possiede una memoria incredibile. Può così accadere che, dopo venti cicli solari, un boccale ti si fracassi all’improvviso sulla testa e la risata rabbiosa del nano ti risuoni sulle orecchie”


"Una volta la morte andò da un nano e voleva prenderlo con sé, ma il nano piantò bene gli stivali sulla pietra su cui stava, abbassò la fronte con fare testardo e disse di no. La morte passò oltre"

Le cinque stirpi, La guerra dei nani, Markus Heitz


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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: ven set 18, 2009 22:56 
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Axell felice di combattere a fianco di un dio e gonfio di orgoglio ringraziò, prese lo scrigno e guardò il dio nano dicendo con sguardo deciso e tono sicuro:

" Voglio Tank al mio fianco, la sua è una mente ancora pura non contaminata, senza dimenticare la sua sovrumana forza fisica... si scelgo lui! "

Poi pian piano mentre ascoltava il dio nano iniziò ad aprire lo scrigno per vedere il dono fattogli dal dio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: ven set 25, 2009 10:06 
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Iscritto il: gio ott 11, 2007 11:40
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" Se Il FORGIATO e la tua scelta non posso che esserne felice, sai anch'io una volta fe..... Il dio continuò a parlare per qualche istante, la scelta gli era assai gradita per affinità, per validità del guerriero, per complementarità dei due che sarebbero stati destinati a combattere gli invasori. Ma Axell non lo ascoltava, teneva stretto fra le mani il piccolo scrigno consegnatoli dal dio, i suoi pensieri erano altrove. Tharmekhul capì di non essere ascoltato, ma non si offese, non c'era tempo per queste bambinate. Gli esterni erano a pochi metri di distanza da loro, subito oltre il nanico portone che divideva il secondo piano da quello inferiore.

...e quindi con un veloce e potente incantesimo evoco Tank

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:balla:

“Per sfuggire ad un nano furibondo occorrono gambe leste. E ricorda: dovrai sempre essere più svelto dell’ascia che ti scaglierà dietro.
Se gli sfuggi, modifica il tuo aspetto: egli possiede una memoria incredibile. Può così accadere che, dopo venti cicli solari, un boccale ti si fracassi all’improvviso sulla testa e la risata rabbiosa del nano ti risuoni sulle orecchie”


"Una volta la morte andò da un nano e voleva prenderlo con sé, ma il nano piantò bene gli stivali sulla pietra su cui stava, abbassò la fronte con fare testardo e disse di no. La morte passò oltre"

Le cinque stirpi, La guerra dei nani, Markus Heitz


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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: ven set 25, 2009 10:37 
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Iscritto il: gio set 25, 2008 14:25
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"GRAZIE PER AVERMI SCELTO" A tank piaceva l'idea di affrontare 2 avversari molto potenti, era stato addestrato a fronteggiare ogni cosa senza la minima paura... "SE C'è QUALCOSA DA DIRE SBRIGATEVI, ALTRIMENTI INIZIAMO SUBITO. NON SONO STATO CREATO PER LE CHIACCHIERE, IL MIO FALCHION RISPONDE ALLA MAGGIOR PARTE DELLE MIE DOMANDE"


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 Oggetto del messaggio: Re: Epilogo: I nodi al pettine.
MessaggioInviato: ven set 25, 2009 17:04 
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Axell non poteva più aspettare, nel frattempo che Tank comparve e parlò, lo psionico aveva già aperto lo scrigno per guardarvi dentro e scoprire quale fosse il dono datogli dal dio.

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