Luce! Siete alla luce del sole, o per meglio dire ciò che filtra attraverso i rami dei grandi alberi che vi circondano. Siete in una foresta.

Il verde smeraldino delle foglie si sposa perfettamente con le tonalità di marrone degli alberi, particolarmente esili in questa zona... consentendo a chi ne fosse capace un'ottima mimetizzazione.

Ma... cosa sono quelli? Frutti?
Alcune piccole radure si aprivano i mezzo ai secolari, dove i raggi del sole colpivano diretti delle macchie di bassi arbusti e cespugli pieni di frutti, colorati e dalle strane forme.





Distanza: 9m
Iniziativa vinta da: Gwotz

"Sole... Dannato sole..." il pensiero del non-morto era fisso, l'odiato sole tanto odiato quanto amato prima che l'oscurità lo abbracciasse eliminando dal proprio corpo ogni piccola parte di linfa vitale; ma non c'era tempo per pensare a quel fastidioso luogo perchè innanzi a lui a non molta distanza si mostrò la figura avversaria... Don Josè. Quell'uomo che negli altri incontri si rivelò essere un osso duro per la fede al proprio Dio... un Dio di cui Gwotz sconosceva l'esistenza: ma questi erano dettagli inquanto la religione nn gli era mai importata, il potere arcano... su ciò lui era fedele e da lì aggrappato combatteva instancabilmente. Un battito di ciglia accresceva il suo potere e pronto allo scontro attendeva il fare del santo... mentre lo osservava in combatimento con un grosso pugno volante...

Il tempo... un vero problema per i Fighter. Gwotz se ne procurò un pò.... o almeno fece in modo di utilizzare bene quello che aveva a disposizione.

Apparentemente nulla cambiò intorno ai Combattenti... sennonchè una terrificante mano stretta a pugno che dall'immensità dei cieli discese sul Santo per recargli somma offesa!



Nonostante il Don fosse seriamente ferito, ora toccava a lui reagire... e forse apprezzare i sinceri raggi del sole.


TURNO A DON JOSE'

Jesus si trovava molto a suo aggio in quella foresta che era di gran buon cambiamento rispetto alle solite malvagità drow. e se ne rammaricò profondamente di non avere il tempo per apprezzare le sue bellezze a fondo. Molto.
Ma alla visione del non morto non si poté trattenere dal fare quello per cui era più adatto.
Far morire i non morti .

Il Santo invocò il potere del Sovreign Host per combattere il suo infido nemico! Un torrente di energie divine discese dal cielo, proveniva, forse, dal sole stesso! Esso si indirizzò tramitele mani tese del Don verso Gwotz...

...che nonostante tutto, resistette all'invocazione.

Ora toccava all'incantatore dimostrare il suo potere.


TURNO A GWOTZ

Il non-morto udì le parole del Santo di cui comunque non temeva la presenza o la preparazione... qualsiasi Chierico o religioso incontrato nella sua vita (e non) si affidava in maniera quasi accecante al proprio Dio o alla propria Dea chi che sia. Il gesto del Santo rievocava l'aiuto del suo protettore divino; ma Gwotz non si scoraggio, anzi... ridacchiava di gusto notando l'impotenza di quell'effetto. Nel frattempo prese dalla cinta una piccola scultura in ceramica bianca a forma conicache reggeva nella mancina... nel frattempo la magia gli scorreva in corpo, si muoveva, si agitava tanto da esser caricata sfruttando quel piccolo oggettino insignificante. Quindi Gwotz punto la destrosa verso il Chierico concentrandovi il proprio potere mentre la scultura e il corpo del'incantatore venivano circondati da una sottile spirale azzurra.

<<ahahahahahahah!!!! E quindi??? tutto quì il potere del tuo Dio??? eheheheheh non sei il primo a farmi ridere per questa tua insulsa credenza... e non sarai l'ultimo... ora assaggia il mio di potere e periscine sì da concedermi... la Vittoria!!!>>

L'ultima parola più accesa delle altre fu il via all'incanto che parti dal palmo dell'incantatore in forma di raggio azzurro e mirato a pieno verso Don Josè

L'aura azzurra che circondava Gwotz si condensò nel suo dito indice, puntato contro il Santo...

... congelando il suo corpo che colpito dai raggi del sole rilusse di mille colori.
Il gelo però si sciolse subito, lasciando il posto alla pelle spaccata profondamente, alla carne viva e alsangue che colava in terra.

E solenne e definitivo, il Pugno Schiacciante del Livore, decretò la sconfitta dal Fighter.


Giaceva a terra, scomposto, in quella foresta, falso luogo di pace e speranze.


GWOTZ VINCE LO SCONTRO
Round Fatality

La visione dei resti dell'avversario fece strappare un lieve sorriso al non-morto che contava un'altra vittima nella sua lista... una vittima particolare come altre presentatesi in passato al suo cospetto, ossia coloro che tentavano di distruggere e scacciare quelli della sua nuova razza; razza scelta per la sua longevità. A quel punto posò nuovamente il cono nella cintura e copreto dal mantello si lasciò teletrasportare alla propria stanza dove un riposo lo attendeva lontano da quel posto che tamnto lo infastidiva... quindi si rilassò rammentando il vociare del pubblico alla propria vittoria