Il vento era lieve, sfiorava i due guerrieri che si fissavano negli occhi, studiandosi pacatamente.
Llonerin era un maschio drow alto, imponente, serio. Il suo volto era privo di cicatrici. Era largo di spalle e pieno di muscoli, ma nulla tradiva l'uso delle armi più di quanto un'ombra quella del suo passaggio. Il viso era giovane e incorniciato da un paio di baffi e un pizzetto. I lunghi capelli erano raccolti in una coda da un fermaglio.

No, non portava pesanti armature, ma un giaco di maglia nero come la pece, sulla pelle nuda. Due scimitarre erano infoderate e incrociate dietro la schiena con le impugnature verso il basso. Due pugnali erano assicurati alle gambe. Due scatolette di metallo erano parte integrante del pantalone in cuoio con scaglie metalliche che indossava e lasciavano intendere oggetti affilati al loro interno.

Tra le mani due spade esotiche segnate da rosse rune. Occhi attenti notavano altre rune rosse sugli alamari del mantello ,fermato sulla gola da un fermaglio, e su gran parte del suo equipaggiamento.
La voce era bassa, vibrante e risuonò magicamente amplificata dall'Arena. Arrivò fino a gli spalti e da li tornò una sola volta sulla piattaforma di pietra nera che ospitava i combattenti.

Accetto la tua sfida, Hazarael Phemt


Distanza: 9m
Iniziativa vinta da: Hazarael Phemt

In un lampo, Ghaun'Uel apparì nelle mani di Hazarael, che lo alzò, rivolgendosi alla Dea.

Mia Signora, ti dimostrerò che eri nel giusto quando mi hai affidato questo onore.

Sentì il battito accellerare sotto l'influsso della magia del Falchion forgiato dai migliori fabbri dell'abisso e con uno scatto felino fu sul suo avversario.

L'Erede scattò in avanti, rapido in carica come un leone e del leone la prontezza e la forza.

Un assalto, una sequela di fendenti partì all'indirizzo del Maestro d'Armi...



Hazarael aveva assaltato una fortezza, il drow era agile, ma soprattutto molto abile a difendersi con le sue due armi. Il suo mantello tentò di difenderlo dagli assalti, ma senza successo.
Llonerin lo fissò negli occhi e l'Erede seppe che nonostante la ferita ricevuta il maestro era più calmo di prima e senza dire nulla, senza un solo suono, passò al contrattacco, il corpo che scattava come un ingranaggio. L'occhio allenato di Hazarael notò i movimenti, precisi e volti al minimo dispendio di energia e alla massima efficienza... quell'uomo era tutta tecnica e oggetti magici.



Ogni colpo fu tirato come una stoccata, con agilità, non con la forza bruta e Hazarael capì che lì si basava il suo stile di combattimento... ammesso che non fosse capace di adottarne un'altro.

Llonerin arretrò di un passo e il suo volto impassibile era ancora concentrato sul suo avversario.


TURNO AD HAZARAEL

L'abilità del drow stupì Phemt. Aveva combattuto diversi maestri d'arme durante la sua permanenza a Menzoberranzan e, sebbene fossero state quasi tutte sfide interessanti, mai ne aveva trovato uno di questo livello. Capì di dover sfoderare il suo asso nella manica: il Requiem. Una sequenza di attacchi talmente rapidi da far vibrare la lama di Ghaun'Uel in una musicale scala di morte.

Della Messa di Morte orchestrata dall'Erede, alcune note risuonarono spezzate... qualcosa, nella parte terminale dell'Opera, andò storto.



Il Maestro d'Armi, prima imperturbabile, aveva assunto un'espressione di rabbia, scarsamente riconoscibile a causa del sangue che colava copioso su tutto il suo corpo. Un pesnate sfregio al volto e due profondissime ferite, che gli segnavano il torso come a croce, erano come dighe sfasciate per il sangue che colava.
Digrignò i denti per il dolore. La mano destra era corsa, in perfetto stile drow, allo scarabeo che fermava il suo mantello e gli ultimi due colpi di Hazarael erano calati su di un corpo immune ad ogni ulteriore offesa carnale. Nello sguardo del drow, Hazarael leggeva lo sconcerto per quelle tecniche sconosciute ai guerrieri dell'Underdark e l'urgenza di terminare in fretta uno scontro impari... ma per chi?

Complimenti, sei infinitamente meno prevedibile di Heonidas.




Le ferite ricevute non erano sufficienti a dargli la morte, ma l'Erede cadde privo di sensi. Era questa un'onta? La beffa oltre la sconfitta?
Hazarael Phemt sentì le grida eccitate della folla per il loro beniamino, il Guardiano dell'Arena e le sue ultime parole sussurrate... a presto.