Bene stranieri, ora entreremo in Sshamath.
Prima di percorrere le sue magnifiche strade però, soffermiamoci ad osservarne la struttura complessiva. Ammirate.
Un primo sguardo alla città e agli abitanti Come abbiamo visto, l’accesso alla città con mezzi magici è difficile, pericoloso e illegale.
L’accesso fisico alla città avviene dal soffitto della caverna, attraverso l’enorme pilastro di roccia posto nel cuore di Sshamath e chiamato Z’orr’bauth, attorno al quale si avvolge una lunga e ampia scalinata discendente, e dal quale si dipartono centinaia di esili ponti di pietra sospesi, tanto sottili che solo il passo minuto, sicuro e aggraziato di un drow riesce a percorrerli con una certa tranquillità.
Esistono in realtà altri tunnel che conducono in città, ma sono sigillati da interdizioni erette dai più potenti Maghi secoli fa. Nonostante ciò, circolano voci su passaggi segreti addirittura precedenti all’erezione delle interdizioni e che condurrebbero fino al cuore di Sshamath, sebbene a queste voci non sia mai stata trovata conferma.
La forma della caverna ricorda vagamente l’interno di una zucca, a causa del considerevole numero di stalattiti, stalagmiti e colonne che collegano la volta al pavimento; congiunte tra loro dai ponti sospesi cui accennavo prima, questo intreccio va a formare lo spettacolare effetto di un’enorme ragnatela tridimensionale che non mancherà di stupire le vostre menti. L’intreccio è così fitto che è praticamente impossibile trovare un punto dal quale ottenere una vista complessiva della città.
Molte delle formazioni di pietra sono state scolpite e modellate magicamente, con lo scopo di creare fantasiose espressioni artistiche, mentre altre sono state interamente create artificialmente.
Le più grandi sono adibite ad edifici ed abitazioni, solitamente con funzioni pubbliche, commerciali o, soltanto per l’elitè cittadina, adibite a residenze private.
Altra particolarità di Sshamath è legata all’illuminazione, ottenuta attraverso il massiccio uso di incantesimi di Luminescenza, Luci Danzanti e simili. I maghi della città sono in continua competizione per creare, attraverso questi incantesimi, effetti artistici di sempre maggiore spettacolarità, con formidabili giochi di colori, luci ed ombre.
Mentre i residenti sono acclimatati a questa (poco comune nel sottosuolo) intensità luminosa, gli abitanti degli altri insediamenti che qui giungono difficilmente lo sono, e spesso questo si traduce per quest’ultimi in una sorta di svantaggio nelle contrattazioni commerciali.
A Sshamath, solo i drow hanno diritto di cittadinanza. Tuttavia essi non sono gli unici abitanti liberi: qui abitano anche alcune centinaia di umani, imaskari, nani e persino elfi, ma soprattutto incantatori provenienti dal Sottosuolo: drow di altre città, aboleth, beholders e occhi anziani, derro, illithidliches, persino rari phaerimm; la loro permanenza è però quasi sempre temporanea e principalmente dovuta a rapporti d’affari, e solo molto raramente si protrae per più del tempo necessario a concludere gli scambi commerciali. La residenza permanente non è concessa ai non-drow.
Questi liberi vivono in un ghetto, da cui escono soltanto per recarsi al Bazar delle Trame oscure; l’entrata e l’uscita dal ghetto è, ovviamente, costantemente controllata sia da guardie che con mezzi magici.
Non fraintendetemi, quando uso la parola liberi … perché se la loro libertà è nominalmente garantita dal rispetto delle leggi di Sshamath , cui devono attenersi con scrupolo, e solo per il tempo utile agli affari, essi finiscono spesso per essere il capro espiatorio dei giochi di potere, e a volte persino carne sacrificata senza nessun problema, se la situazione lo richiede.
La città è anche percorsa da numerosi costrutti, creature evocate, elementari, omuncoli, guardiani protettori, nonmorti controllati: questi sono semplicemente considerati oggetti, e non godono di alcun diritto, neanche di quelli più basilari. Numerosi maghi si circondano di questi servitori, utili per i compiti più disparati per i quali i drow non intendono sporcarsi le mani.
Infine, la categoria degli schiavi. A Sshamath possono essere resi schiavi solo i membri di quelle razze ritenute incapaci di padroneggiare l’Arte: chitine, minotauri, ogre, grimlock per lo più.
Il contorllo degli schiavi, totalmente rassegnati al loro destino, avviene attraverso l’uso intensivo di incantesimi di charme; tuttavia talvolta ai visitatori stranieri viene concesso di portare in città piccoli gruppi di loro schiavi, o occasionalmente di comprare schiavi provenienti da altre città.
Tramite questa subdola pratica, i drow di Sshamath si assicurano che i loro schiavi siano consci del fatto che che la loro vita qui, dopotutto, non è peggiore che in altri posti.
A coloro cui scorre sangue drow nelle vene e provengono da altre città, tutto questo “permissivismo” e il crogiuolo di razze che calpestano il suolo di Sshamath risulterà osceno.
Qui l’Arte riveste una tale importanza per cui i drow sono naturalmente portati a nutrire una certa forma di “rispetto”, se così possiamo chiamarlo, per quelle creature che si dimostrano capaci di padroneggiare la magia arcana. Non tutta la magia però: stregoni, chierici, bardi e simili sono considerati incantatori (e cittadini) di seconda categoria, poiché il potere ottenuto per natura o per intercessione di un’entità superiore è visto come inferiore rispetto a quello ottenuto mediante l’impegno e i sacrifici personali.
In un certo senso, i drow di Sshamath sono affetti da una certa schizofrenia, che al contempo li rende ospitali nei confronti dei visitatori senza perdere la loro xenofobia e il loro senso di superiorità, sia nei confronti dei drow di altre città che, a maggior ragione, degli stranieri di razza diversa.
La paranoia nei confronti dell’estraneo continua ad esistere (anche sotto forma di una sorta di sottile paura di essere conquistati!), tuttavia l’esistenza di Sshamath dipende essenzialmente dal continuo fluire di commercianti e merci.
Perciò, se di ospitalità dobbiamo parlare, non dubitate che si tratti di un’ospitalità in funzione di una qualche utilità, e i visitatori saranno sempre guardati con occhio sospettoso, se non tenuti sotto invisibile controllo.
Voi compresi
Qui vi inserisco la tabella tecnica di Sshamath... purtroppo le fonti che ho a disposizione sono molto discordanti sulle dimensioni della città in termini di popolazione, forze militari e gerarchie.
Farò quel che posso^_^ vi metto un range di valori accettabile
Sshamath (Metropoli); Magico; AL NM; Limite di 100.000 -150.000 mo; risorse 127.160.000-194.280.000 mo; Popolazione liberi 12.050 - 32.000; isolata (95-98% drow, 1-3% umani, 1-2% imaskari); schiavi 13.400 - 25.000 (39% goblin, 12%orchi, 19%grimlock, 10% ogre, 9% minotauri, 5% esterni, 6% altri).