Chi è
La figlia di Corellon e Araushnee, sorella di Vhaeraun, zia di Selvetarm e, per un certo periodo, sua amica.
In origine viveva nel piano d'esistenza chiamato Arvandor, paradiso degli elfi. Qui si dedicava alla caccia, alla conoscenza della natura e alla scienza medica.
Dopo la cacciata di Araushnee (ora Lolth) e il suo ruolo involontario nella guerra contro i Seldarine (Pantheon Elfico) chiede di essere esiliata insieme alla madre e al fratello per bilanciare il male del popolo Drow.
Da questo momento assume status di divinità minore.
*Nota: La figura di Eilistraee è palesemente ispirata alla romana Diana e alla greca Artemide (che in fin dei conti sono la stessa cosa, per via del contatto prolungato tra le due civiltà).....solo enormemente mitigata e moderata nel carattere.
Allineamento : CB, NB, CN
Domini : Luna, Bellezza, Drow, Elfi, Portali, Bene.
Alleati : I Seldarine, Mystra, Selune, Mielikki, altre divinità della natura, le divinità buone del sottosuolo (Svirfnebli).
Nemici : Lolth, Vhaeraun, Kiaransalee, Selvetarm, Loviatar, Garagos, Ghaunadaur, divinità malvagie del sottosuolo (illithid, duergar).
Fedeli : Drow, Elfi, Umani, Halfling, nani, mezz'elfi, nevae, mezzidrow
Clero : femmine di ogni stirpe intelligente umanoide (nel rispetto dei maschi, che comunque sono loro pari in tutto e per tutto) che intendono esserlo (se ne sono in grado), senza nessuna costrizione.
Descrizione
Prima di ogni altra cosa, Eilistraee è un elfa scura magnifica e possente, appare con questo aspetto, nuda o vestita con tuniche leggere, per manifestare il suo favore ai fedeli. E' una divinità malinconica e riflessiva, amante della pace, delle forze naturali e della bellezza in qualsiasi forma.
Ama assistere di persona a atti di generosità, amore, amicizia. E' solita aiutare i viandanti e gli avventurieri in difficoltà che siano suoi fedeli o meno. La sua grande speranza è vedere più drow possibili abbandonare per loro scelta le crudeli usanze a cui sono abituati.
Obbiettivi dei fedeli
1) Essere accettati come abitanti degni di rispetto e fiducia presso le altre stirpi buone del sottosuolo e di superficie.
2) Combattere i malvagi di ogni razza (quelli veri) senza dimostrare particolare pietà, perfezionare l'arte del discernimento, la saggezza e la cortesia (si comportano spesso in modo amabile e generoso).
3) Viaggiare in tutto il mondo per aumentare la conoscenza e diffonderla
4) Individuare comunità elfiche e umane in difficoltà e prestare loro aiuto o semplicemente alliettarle con danze, canti e prodotti del lavoro manuale
5) Vivere secondo i ritmi della natura, praticare la caccia come fonte di sostentamento quando e nella misura in cui si rivela necessario (essendo spesso nomadi) seguita da un festino notturno a base di musica e danze in onore della dea. Se ci sono viandanti buoni e non ostili devono offrire il loro cibo e se possibile averne sempre con se nell'eventualità. Alcune imparano l'arte della coltivazione.
6)Le sacerdotesse devono apprendere canti, balli e musica e diffondere le loro. Costruire, riparare e suonare strumenti musicali. Praticare l'arte del combattimento con le spade (due e/o una sola). Ogni volta che è possibile devono convincere i drow ad abbandonare le usanze malvagie (o almeno provarci).
Riti
una volta per ogni stagione i fedeli possono condurre una battuta di caccia contro un demone o un mostro (non sempre c'è un mostro che li aspetta) che minaccia la regione in cui si trovano. Questo rito detto "la grande caccia" viene affettuato di notte da tutti coloro che intendono parteciparvi (in realtà fedeli o meno, vestiti come vogliono o come devono per il clima), condotta dalle sacerdotesse che fungono da capi-caccia (prive di armature e armate con una sola spada incantata da potenti magie).
Una volta all'anno le sacerdotesse vagano sulla superficie (passando preferibilmente per zone boschive) allo scopo di apprendere il più possibile sulle cose del mondo. Durante questo viaggio, sacro (come il dajemma degli umani Rashemi), le femmine che non appartengono alla stirpe drow si dipingono il corpo di nero e i capelli d'argento in onore della dea e cosi danzano, nude o vestite con abiti di garza finissima, attorno a un fuoco, durante la notte.
L'ultima danza è un rito sia personale che di gruppo...le sacerdotesse anziane che non muiono in battaglia o per altre ragioni, danzano in compagnia delle loro sorelle e ringiovaniscono gradualmente mentre il loro corpo si fa via via evanescente. Alla fine di questo processo svaniscono cantando una melodia malinconica che si unisce a quella della dea nel passaggio verso il piano di Arvandor.
Gli altri rituali includono (per tutti)
1) Canti, musica e balli quando possibile e sempre, salvo occasioni tristi, accompagnati da gioia e allegria (sempre se possibile)
2) Vespri in forma privata per esprimere le proprie emozioni.
Società
I seguaci sono sparsi per tutto il Faerun e occupano in percentuale considerevole alcune città del sottosuolo. Coloro che dimorano in superficie sono divisi in gruppi nomadi che sfruttano la protezione dei boschi e di templi collocati in ampie caverne dove è possibile trovare riparo dalla luce solare, oppure in gruppi stabili come i fedeli della Promenade guidata da Qiluè Veladorn.
Molti gruppi tra cui la Promenade sono multirazziali e composti da individui che accettano in varie misure la fede.
Ognuno di essi è guidato da una somma sacerdotessa che amministra il culto e le esigenze economiche del gruppo, guida i riti, la caccia e le azioni di guerra.
Elementi a parte sono le campionesse della dea che fungono da agenti per particolari missioni affidate loro dalla dea e non appartengono mai alla stirpe drow (sono elfi e mezz'elfi).....la campionessa attuale è Thorn di sangue Lythari (Elfa-lupa).
Ultima modifica di
Doom Cat il sab feb 10, 2007 20:56, modificato 2 volte in totale.