Naugrim lo Schiacciaragni ha scritto:
sono passati oramai tre anni da quando ho letto la trilogia degli elfi oscuri e alcune cose non le ricordo bene, altre ancora non so se vengono citate da Salvatore, magari voi potete aiutarmi:
1) La Matrona offre il cognome del casato oltre al patrono anche al maestro d'armi (nel caso in cui non sia uno dei suoi figli) e al maestro dei maghi del casato (sempre nel caso non sia un suo figlio)??
Per avere a pieno titolo il cognome familiare si deve vantare un legame di sangue con la Matrona. D'altronde se pensi al fatto che i Drow non hanno poi tutto questo senso della famiglia... Mi sembra quindi di ricordare che Maestri d'armi e Maghi di casato perdano semplicemente il loro cognome originale, aggiungendo il titolo di Maestro/Arcimago del casato "tizio" o "caio". Ad ogni modo, per comodità di riferimento e appartenenza, si fa seguire liberamente il nome del casato a quello proprio (Zaknafein veniva chiamato Do' Urden pur non essendolo, ma solo in occasioni informali). Solo nel caso i membri provengano da una casato assalito (caso estremamente raro), e quindi di cui si devono far sparire le tracce, allora vengono "adottati", dissimulando così la loro atavica appartenenza al nuovo casato.
Cita:
2) Viene sacrificato alla dea ragno il terzogenito, ma se poi si partorisce nuovamente un maschio, che fine fa? cioè, nei casati drow possono coesistere solo due maschi?
Possono esserci al massimo due maschi mi sembra (fatta eccezione per i Baerne, poichè Gromph rivestiva la carica di Arcimago di Menzoberranzan e quindi ufficialmente, anche se non ufficiosamente, era al di fuori del casato d'origine). Nascendo un maschio lo si sacrifica e lo stesso accade per qualsiasi altro maschio successivo.
Cita:
3) a che età vengono inviati i giovani drow alle accademie militari/arcane/divine? in termini di livelli per D&D3, a che livello giungono in accademia?
Mi sembra di ricordare che Drizzt aveva intorno ai 15 anni (?) e vi rimase per nove. Aveva qualche esperienza, ma solo perchè proveniente da uno delle principali famiglie e aveva avuto Zaknafein come maestro. Quindi, secondo D&D, in genere si giunge a Melee Magthere privi di livello. Ma credo che si possa partire dal secondo se originari di uno dei primi casati.
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4) quanto dura l'addastremento accademico e quali sono i punti cruciali/prove d'ammissione/promozione? in termini di d&d che livello raggiungono finita l'accademia?
8 o 9 anni, acquisendo un livello per ogni anno di permanenza.
Cita:
5) per le famiglie di non nobili in città valgono tutte le regole sopracitate? anche queste famiglie hanno un ordinamento matriarcale?
Ogni famiglia è retta da una Matrona Madre e può decidere di mandare o meno un figlio in Accademia. In genere è consigliabile farlo poichè eventuali successi dell'allievo portano onore e fama al casato. Se poi fallisce lo si sacrifica, garantendosi i favori della Regina Ragno.
Cita:
1) Ma da dove cavolo arrivano gli amanti delle matrone??? non credo da altre famiglie nobili (sarebbe un rischio). sono avventurieri? elfi di altre città? figli di nessuno (nella società drow)????
In genere sono Maestri d'armi provenienti dall'Accademia o nobili decaduti (cito l'esempio di Zaknafein e del protettore di Malice, entrambi non originari del casato).
Cita:
2) noi conosciemo benissimo l'ambiente "aristocratico" delle città drow, ma tutti gli altri drow di che si occupano, ok alcuni mercanti, altri avventurieri, altri assassini, tagliagola o lavoratori di società o gilde. Ma esistono drow poveri o nullatenenti? drow che coltivano o badano al bestiame? oppure a tutto questo pensano gli schiavi e praticamente non esistono drow poveri?
Esistono Drow caduti in disgrazia, ma se ne vedono pochissimi. Vivono nei bassifondi della città e raramente escono dal quartiere. Credo comunque che un drow peferirebbe suicidarsi piuttosto che perdere l'onore, vedendosi paragonato a razze inferiori quali coboldi, orchi et similia. Generalmente gestiscono attività commerciali e di servizi per i casati nobiliari, ma lasciano i lavori più umili agli schiavi.
Mi scuso per l'italiano, ma sono di fretta.