Finalmente posso intervenire come piace a me!!!
Chi mi conosce, sa che di regole e regolamenti non me ne intendo affatto.

Perciò in quei campi non ci metto bocca, perché non ne ho le competenze né l’interesse.
Ma qui si parla di interpretazione, figlioli, e vorrei dire la mia…
Vorrei, innanzitutto, rimarcare il concetto che ha espresso e sottolineato MasterMind: l’interpretazione di natura e carattere NON è LETTERALE! Se così non fosse, si rischierebbe di cadere nella macchietta, creando un personaggio bidimensionale e ottuso.
Forse, a prima vista, il giocatore che interpreta letteralmente il proprio pg sembrerà bravo, ma diventerà estremamente prevedibile. Io non conosco nessuno talmente coerente da comportarsi sempre nella stessa maniera a prescindere della situazione in cui incappa: lo stesso varrà per il personaggio. La specifica situazione potrebbe portare il personaggio a comportarsi in maniera apparentemente incoerente con natura e carattere, ma forse perché nel suo intimo quel personaggio prevede sviluppi particolari.
Per di più vorrei rimarcare che stiamo parlando di Vampiri… non stiamo giocando a Poliziotti o Salumieri… Il fatto che il pg è un vampiro non è solo un escamotage per giustificare certi poteri o certe scale gerarchiche!
Quello che intendo è che, nell’interpretazione di natura e carattere, bisogna sempre tenere in mente la situazione borderline in cui è immerso il nostro pg.
Il personaggio, infatti, è di solito un/a giovane strappato/a alla vita comune diversi anni fa (centinaia di anni fa, nel caso di un anziano/a): cerchiamo di tener conto dello sfondo storico in cui è avvenuto l’abbraccio.
Improvvisamente il nostro giovanotto si trova sbalzato in una nuova dimensione di cui non sa niente ed in cui non è nessuno: anche se col tempo si acquisisce sicurezza, prestigio ed anche piacere, il personaggio è sempre cosciente di vivere in una situazione particolare.
Il tempo assume una forma differente, cambiano molti punti di vista ed anche il più coerente si troverà a dubitare delle sue certezze, perché non se ne hanno più.
Insomma: i personaggi sono pur sempre dei non-morti!!! Per quanto possano essere assorbiti dai loro interessi sociali, politici o investigativi, non possono non essere scossi dalla loro situazione. Per alcuni sarà divertente, per altri drammatico, per altri ancora una tragedia… QUESTO bisogna rendere quando si interpreta!
Non ci si può scordare di questo aspetto e concentrarsi solo nelle singole “missioni” che capiteranno al pg o solo sulla politica interna.
Concludo il mio vaneggiamento inneggiando a personaggi non sclerotici o fossilizzati, ma a figure complesse e rotonde!
Cerchiamo di raggiungere una simbiosi tra giocatore e personaggio: ciò non vuol dire perdere sonno, tempo e denaro dietro un gioco di ruolo. Voglio dire che, mentre stiamo giocando, dobbiamo sforzarci di pensare come il nostro personaggio, senza tralasciare nessuna sfumatura, bensì rielaborandole e mostrandole agli altri!
A mio parere il buon giocatore (di Vampiri live, in modo particolare) è colui che ci mette più cuore che cervello! Ma forse questo concetto vale per tante altre cose… almeno per un passionale come me