Uno spazio dedicato all'approfondimento dell'oscuro mondo che si agita attorno alle creature della notte. Utile per scoprire come i Vampiri sono stati visti e concepiti attraverso i secoli e non solo...
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gio set 15, 2005 23:35

Sono le prime ore notturne e sento il bisogno di rifugiarmi in questo luogo oscuro.

Voglio ascoltare i suoni della notte per non sentire più il rumore dei miei pensieri.

Cerco solitudine, pace e forza.

Ma ora che sono qui mi rendo conto che, se un'anima è dannata lo sarà ovunque andrà e nessun luogo potrà infonderle pace.

Spero che l'alba giunga presto così, potrò tornare al mio sonno e fingere per qualche ora di essere morta invece che eternamente schiava di questa vita dannata.

sab ago 19, 2006 07:14

A lenti passi quasi contro la mia stessa volontà torno a sedere su una delle panche di questo giardino, è di nuovo buio, la colpa è mia che ho voluto guardare verso ciò che sembrava sole e ho visto che era solo una fiammella, o è colpa della fiammella il non essere sole, ma travestirsene?
Non lo so fatto sta che le fiamme mi infastidiscono, per cui silenziosamente mi ritiro nella mia accogliente ombra, nella freddezza di questo giardino aspettando che spunti un nuovo sole, attenta ancor più a non prender lucciole per lanterne...

sab set 02, 2006 00:40

una stella ha appena smesso di brillare, ma un'altra è nata appena adesso, nuova nuova...
forse porta nuova speranza, forse no, ma è proprio carina...
se si districa dal suo universo(15)riuscirà anche a vedere questo messaggio...lo spero...

grazie di cuore per tutto Ra, col tuo sorriso, la tua sicurezza e le tue lacrime hai evitato il mio crollo, ti devo molto, ma so che sai bene che ti ripagherò appieno.

lun set 18, 2006 21:28

é stato un piacere e un dovere starti accanto, l'importante e che ora sia bene o male tutto apposto o che almeno il tuo cuore sia un pò meno agitato di com'era prima...non dirmi grazie xchè è un piacere avere incontrato persone come te

dom ott 15, 2006 03:33

Ritorno in questo luogo, nel giardino senza tempo ora incolto, trascurato, abbandonato. Non ci sono più fiori misteriosi, non ci sono più incantevoli angoli dove far riposare l'anima tormentata, non ci sono più affascinanti statue dallo sguardo inquietante, nessuna fontana scura da cui zampillano eleganti giochi d'acqua, non ci sono più segreti da sussurrare.
Gli alberi contorti sono stati sdradicati, tutto è distruzione, tutto è oblio.
La dolce malinconia del giardino segreto è stata vinta dalla banalità, dall'indifferenza.

...con profonda tristezza...

dom ott 15, 2006 17:10

...la profonda tristezza...

quella cantata da dolce e straziata voce
dolce quanto la sofferenza
di un cuore che dell'amore ha conosciuto la parte più amara
assieme al piacere della sofferenza
del crociolarsi in un caldo e freddo al tempo stesso
in una mielata sofferenza
sofferenza che ha da insegnare
che distrugge ogni appiglio
che ne crea dei nuovi
nel proprio ego
nel proprio animo

dissimile dell'inverno
quando tutto muore
estraneo all'estate
quando tutto è già nato
impossibilitato a godere dei primi raggi del sole primaverili
simbolo di speranza e di una rinascita
che quel cuore straziato non canta che il suo contrario

canta di un autunno
dall'aria fredda e umida
dal cielo grigio che seppur carico della pioggia del rammarico
è straziato dalle ferite
che un calore estivo troppo intenso vuole lasciare
un autunno dove le speranze ingialliscono,muoiono e cadono
come le foglie

e lì
su una aspra collina
circondata dagli alberi
il cui cuore pulsante di vita si vede marcire
inzuppato da quel rammarico
urlato al cielo FIN TROPPO SPESSO!...
...in quella sofferenza.

e lì
su un letto di foglie
morte o morenti
come quell'amore
finito così

e lì
circondata da un dolce dolore infantile
da un'amara sensazione di futilità della vita
di quella vita che si andava spegnendo
col tempo
quella dolce ragazza si accoccolò
sotto la lapide,che aveva segnato
l'inizio di quell'aututuno

sentì l'odore della terra umida
e delle foglie morte
vide quegli alberi
che sopravvivevano grazie al sacrificio di quelle foglie
le stesse foglie che davno alla terra altri alberi
come loro

osservò quella tristezza insita tra le fessure di quei tronchi
e quella saggezza che frattanto avevano accumulato
che dispendiavano con parsimonia in quelle rade
occasioni
nei quori di quelle persone
che tanto avevano assaporato l'amore e la tristezza
da spingersi vicine allo stesso limite
che loro avevano oltrepassato da tempo

ora una scelta...
lasciarsi morire lì
dov'era quella lapide
crociolandosi in quell'amara dolcezza
oppure abbracciare la parte più nera di quegli alberi
quell'oscurità che si occultava ai loro piedi e tra i loro rami
quell'oscurità che inaspriva lo spirito e conduceva ad ODIARE
il modo
le persona
la vita
in una nube di taglienza cattiveria

la ragazza
quella dolce ragazza
un angelo dalle ali grigie ormai
e dal cuore rosso
più rosso che mai
come il sangue che da esso sgorgava in piccole ma dolorose ferite
in stille mielose quanto un agrume
un agrume estivo

ella riflettè
quel dolore
era allettante
lasciarsi lì dove abrebbero rimpianto lei
ma a lei non importava
ora viveva per se stessa
e la sofferenza sarebbe durata in eterno
ma quell'autunno a cui si addiceva no
e lei sarebbe rimasta sola in triste in esso

no
non fu quella la sua scelta
e riflette
quell'ombra
quella cattiveria
VOLEVA essere ASCOLTATA
VOLEVA la sofferenza
lo strazio
degli altri cuori
voleva far soffrire
come se stessa
gli altri
e...

NO
non sara questa la sua via
non potrà votarsi alle tenebre
dimenticando
che le tenebre muoiono perchè sono morte
mentre lei era viva
pulsava di vita
e l'amore era la sua via
la sua unica
speranza
non quello
no
non poteve voltare pagina come se nulla fosse stato scritto

d'un tratto
sulla cima della collina
lame di rossastra luce del tramonto
solcavano la collina
al centro di quella radura autunnale
di una sterminata foresta
e sovrastata da nubi grigie

la ragazza vide il disegno che quei raggi creavano in lontananza
come proiezioni di un dio
sentì su di se
si alzò in piedi
sulla cima della collina
accanto alla lapide
senti il tranquillo vento umido e morbido
che le portava l'odore dell'autunno
e spaziò lo sguardo dei suoi bellissimi occhi castani
come i suoi capelli
ed ella si riempì di tale immensità
di quella luce che in un raggio sonnolente che le illuminò gli occhi
e fece riverberare le sue palpebre
la sua morbida pelle del viso

e lei capì
la sua via
spalancò gli occhi
allargò le braccia da quella forma sofferente
e senti il vento
gonfiarsi come la sua consapevolezza
e le nubi!rispondere al suo richiamo!
al suo ego! al suo POTERE!

fulmini!solcarono il cielo!
rossi!come la rabbia!
si distrussero tra loro!
come belve assetate di sangue! e sature! furia!
quella luce!risplendè! con tutta la sua forza!

e tutto tornò calmo
la ragazza diede sfogo alla sua ira
in quei momenti
la natura la assecondava
la vita del mondo era lontana
ma quella presenza di quella luce debole
come se fosse per pochi attimi
stata una dea
seppur umana
capì quanto fosse potente
la volontà
la sua...
il vento ridivenne pigro
la luce svanì un pò da quella cima
il grigio tornò a dominare l'aria
e il cielo
ma quella ragazza
aveva trovato la sua via
e il suo cuore si rinsaldò
conservando le cicatrici
e le sue ali
divennero rosse come il suo amore
un amore di cui era piena
e di cui aveva bisogno
e che voleva
qualcuno a cui darlo
voleva l'amore
ne era satura e aveva bisogno di qualcuno
a cui donarlo

ma non la natura
non lei
lei ara la madre di conforto
e un padre forte
più di te
che ti fà capire che tutta la tua rabbia
e il tuo risentimento
non può NULLA contro di lui!
e che quindi ti ferma con la forza
ti tiene testa
e ti raccoglie
quando la tua rabbia si trasforma in amara frustrazione
e ti lascia lì
stroppiato e dolorante

proprio come quella ragazza
ma lei aveva capito
la dolcezza del dolore era con lei
quella rabbia
diventò matura saggezza


e proprio allora
ella spalancò le sue ali
rosse come i sui occhi e il suoi capelli
e i battiti di queste ali la sollevarono
lei disse addio a quella natura
che l'aveva riportata alla vita
che con un sorriso la salutava
felice del suo operato
di aver saputo
trasmettere la sua saggezza
in un bene così prezioso come quella ragazza

lei volse lo sguardo al mare
roseo per via della luce
che ora su di essa risplendeva
e che le indava dov'era la via

era ora di tornare alla vita
assorbita di nuova sapienza
consapevole del potere che molti ignoravano e ignorano

sorrise e spiegò le ali al vento una seconda volta.



per la prima volta
in Autunno...

...era nato qualcosa.

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P.S.=ora che rivedo cosa ho fatto,mi stupisco,sono sbalordito.ciò che avete letto,erano pensieri che sentivo dentro,da molto.
MM,devo ringraziarti per questo spazio e mi scuso al tempo stesso per la lungezza.prometto che mi asterrò dallo scrivere per altro tempo.

sab ott 21, 2006 02:00

citerò dei versi che tra tanti hanno fatto da sfondo all'estate..

mentirai ai miei occhi
sbaglierai se mi tocchi
non puoi dimenticarla
una bugia quando parla
e sbaglierà le parole
ma ti dirà ciò che vuole
ognuno ha i suoi limiti
i tuoi li ho capiti bene
e visto che ho capito
mi verserò da bere
di notte, quando il cielo brilla
ma non c'è luce ne una stella.

il resto della canzone non si addice al contesto.
ma lascio in questo giardino che per grazia divina non vedo ancora distrutto, ma solo, come al solito, malinconico, ciò che al momento sento.

sab ott 21, 2006 17:02


Piace passeggiare in silenzio in un Giardino di libertà intriso, dove non sono le regole di partecipazione o la frenetica frequenza di piccole parole a determinarne lo splendore traslucente.

Esso esiste, a prescindere da tutto, a scherno di tutti e come tale schiude le sue gioie segrete al viaggiatore ancor capace di sognare, chetando il suo rumoroso schiamazzo e riposando il suo spirito.

Piace a questo Giardiniere Oscuro apprezzare che i pensieri smentiscano le parole, che i fiori purpurei crescano rigogliosi, che la verzura di cristallo sonnecchi indisturbata, che, in ultimo, la banalità e l'insipidezza risiedano non già nelle aliene cose, ma solo nell'animo di colui che interpretarle più non sa

... o che mai ha saputo farlo...

Lunghe Notti amici dell'ombra impalpabile e discreta
Queste notti di spiriti e streghe intrise, non vedranno il conforto della rugiada cristallina sui freschi prati di ossidiana...
jamàs!

M.M.

sab ott 21, 2006 19:55

Luogo di ristoro malinconico e oscuro, coi tuoi silenzi forieri di riflessioni dei solitari visitatori il mio spirito s'è spesso destato. Testè le tue ombre e il tuo silenzio risuonano di fredda vuotezza.

mer ott 25, 2006 22:49

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Ultima modifica di DADA il gio apr 05, 2007 20:41, modificato 4 volte in totale.

mer ott 25, 2006 23:23

Una figura solitaria, che da parecchio non calpestava le foglie ingiallite del giardino segreto, si siede in riva lago che da sempre dà da bere alle sue piante, e ai suoi misteriosi abitanti.


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Il cappuccio nasconde il suo viso, una cappa nera sulle spalle e sul cuore. Fissa ammaliato la notte, forse pregando silenziosamente la Luna, Unica Dea, o forse guardando con desiderio l'oblio generosamente offerto dalle acque nere del lago.

Un fruscìo in lontananza, uno scalpiccìo poco distante. La quiete interrotta e il silezio magico infranto.
E' tempo di andare, di camminare nuovamente, fino alla prossima Luna Piena. E ancora, e ancora, e ancora.

gio ott 26, 2006 01:13

Svolto l'angolo e mi abbandono all'intricata ragnatela delle nebbiose strade della Necropoli, i miei passi si perdono all'imbrunire, con estrema difficoltà ritrovo la strada del Giardino Segreto, il cancello sembra chiuso, sono triste e delusa, torno indietro, poi ci ripenso, forse è solo accostato, la mano è incerta sulla freddezza del ferro battuto, provo ad aprire ma sembra irremovibile, senza molta convinzione tento ancora una volta, uno stridente cigolio e il cancello si schiude, solo uno spiraglio ma mi permette di entrare. Sono nel Giardino Segreto, mi accoglie l'aria fredda come un gelido bacio, il silenzio come l'abbraccio di un profondo abisso, mi avvolge una buia tenebra, come se tutte le notti senza stelle si fossero date appuntamento qui, come se la morte avesse dispiegato il suo nero mantello su di me, rimango immobile nell'oscurità eterna, prigioniera di una sola lunga notte.

lun ott 30, 2006 23:03

e xome la notte è l'incarnazione del buio è ritenuta l'incarnazione della paura derivata dal senso innato di pericolo che sempre è insito nell'ignoranza di ciò che si accuatta nel buio della notte,ma essa non è solo paura,quando cala il freddo della notte e sei solo ed esposto ad esso sai che nulla si accuatta,solo la tua tristezza è li,la tua disperazione e la tua angoscia che dal tramonto sono stati congelati in un senso di morbida felicità,una felicità insensibile,un piacere nell'essere solo nel freddo,nel raggomitolarti su te stesso osservando la luna,l'unica luce nella notte buia.ma sai con certezza tutto ciò che è in quel momento e rifletti su ciò che è stato e rimpiangi o cataloghi quei momenti e ti sposti sugli altri,pensi a loro,guardi e osservi i loro movimenti le loro emozioni e le loro paure come le loro gioie,e le rapporti a te stesso/a e rifletti.forse sai che ciò che pssano allora ti è familiare,che sai cosa provano e proveranno oppure sogni e rifletti su emozioni che tu non hai mai avuto non hai e forse non avrai.e allora pensi a te di nuovo,pensi a ciò che sarà il futuro,dopo quella notte di pensieri dolci come il miele giacciato in cui fai progetti e rifletti sulle cose in intrichi sempre più corretti approfonditi e complessi e ti arrabbi piangi gioisci e alla fine,come tutto,scivoli nella VERA essenza della NOTTE.....sciovoli lentamente nell'OBLIO...



e forse ti sveglierai quella notte,ma una cosa sarà certa,che l'indomani cambierà tutto.o non cambierà nulla.

mar ott 31, 2006 02:04

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Ultima modifica di DADA il gio apr 05, 2007 20:37, modificato 1 volta in totale.

gio gen 18, 2007 18:58

Quasi come se io fossi trasparente...
Mi sento navigare tra le illusioni...
E ho preso per bussola una clessidra in cui la sabbia cade e non ritorna mai su...
E torna l'illusione di non esser sola e la sabbia scende ancora...
E torna l'illusione di noi due sempre assieme
E mi volto e non ci sei e ti chiamo e non rispondi...
E la sabbia scende ancora...


la prima frase non è mia a onor del vero:P
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