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Malleus maleficarum

sab apr 05, 2008 22:37

Malleus maleficarum

Malleus Maleficarum (trad. Il martello delle streghe) è un testo redatto nel 1486 dai frati domenicani Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, allo scopo di soddisfare l'urgenza di reprimere l'eresia e la stregoneria, espressa da Innocenzo VIII attraverso la bolla Summis desiderantes, del 1484. Fu adottato come testo principale e manuale di caccia alle streghe per antonomasia.

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All'epoca in cui venne pubblicato il Malleus vi erano molte eminenti personalità, anche in seno alla comunità cattolica, che dubitavano dell'esistenza delle streghe, considerando tali credenze delle mere superstizioni. Ma ve ne erano altrettante che invece credevano nei maghi, streghe e stregoni.[citazione necessaria] Il manuale, infatti, non fu mai adottato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica ma non fu mai inserito nell'indice dei libri proibiti mentre lo fu il Manuale dell'inquisitore del Masini e tutt'oggi c'è chi tende a rivalutarlo.
Riscosse tuttavia i consensi della quasi totalità degli inquisitori ed autorevoli ecclesiastici, nonché di giudici dei tribunali statali sive secolari, tanto che ne vennero pubblicate trentaquattro edizioni e oltre trentacinquemila copie impresse anche in edizione tascabile, secondo libro stampato dopo la Bibbia. L'immediata e durevole popolarità di questo libro contribuì a scalzare l'autorevolezza di un precedente testo di riferimento per i casi di stregoneria: l'antico Canon episcopi che comunque, datato secoli prima, non risultava importante ai fini della caccia alle streghe. La proprozione di testi scritti da ecclesiali contro le superstizioni e di testi scritti per confermare l'esistenza di streghe, stregonie e maghi è di circa 1 contro 70 dai titoli tutt'oggi esistenti.

In questo testo la presenza di materiale originale è esigua: si tratta per lo più di una codificazione di credenze preesistenti, spesso estrapolate da testi più antichi quali il Directorium inquisitorum di Nicolas Eymerich (1376) e il Formicarius di Johannes Nider (1435).

La prima parte del libro affronta la discussione della natura della stregoneria. Parte di questa sezione spiega perché le donne, a causa della loro debolezza e a motivo del loro intelletto inferiore, sono per natura predisposte a cedere alle tentazioni di Satana. Il titolo stesso del libro presenta la parola maleficarum, (con la vocale femminile) e gli autori dichiarano (incorrettamente) che la parola femina (donna) deriva da fe + minus (fede minore). Il manuale sostiene che alcuni degli atti confessati dalle streghe, quali ad esempio le trasformazioni in animali o mostri, sono mere illusioni indotte dal Diavolo, mentre altre azioni, come ad esempio la possibilità di volare ai sabba, provocare tempeste o distruggere i raccolti sono realmente possibili. Gli autori, inoltre, si soffermano con morbosa insistenza sulla licenziosità dei rapporti sessuali che le streghe intratterrebbero con i demoni.

L’ultima parte si occupa di fornire istruzioni pratiche sulla cattura, il processo, la detenzione e l’eliminazione delle streghe. Si discute anche di quanta fiducia si debba riporre nelle dichiarazioni dei testimoni, le cui accuse sono spesso perpetrate per invidia e malizia; tuttavia gli autori affermano che i pettegolezzi pubblici sono sufficienti a condurre una persona al processo e che, anzi, una difesa troppo vigorosa da parte del difensore è prova del fatto che anche quest'ultimo è stregato. Il manuale fornisce indicazioni su come evitare che le autorità siano soggette alla stregoneria e rassicura i lettori sul fatto che, in quanto rappresentanti di Dio, i giudici sono immuni dai poteri delle streghe. Largo spazio è dedicato all'illustrazione di tecniche di estorsione delle confessioni e alla pratica della tortura durante gli interrogatori: in particolare viene raccomandato l’uso del ferro infuocato per la rasatura dell’intero corpo delle accusate, al fine di trovare il famoso marchio del Diavolo, che ne proverebbe la colpevolezza.

Re: Malleus maleficarum

lun apr 07, 2008 12:29

Ah, il magnifico Martello...un testo assai interessante da leggere...fa comprendere molte cose della mente umana...cosa che non si vorrebbero capire, ma purtroppo a volte è necessario...
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