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Questa parte è dedicata al gioco di ruolo più famoso del mondo. Domanda tipica: "Che malus hanno i drow alla luce del sole?"
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interpretazione in d&d

ven mar 24, 2006 00:32

...la domanda che vengo a porvi è molto semplice la quale risposta però, penso, che si debba articolare in più righe:
-è compatibile un buon gioco di interpretazione con d&d?

Espongo come la penso io, così magari sarà più chiero cosa voglio dire:
partendo dal presupposto di non voler fare un gioco di pawer play, quindi di privilegiare l'interpretazione, penso che d&d non sia il massimo come scielta; questa conseguenza (perche di tale si tratta... in seguito spiegherò le mie motivazioni), secondo me, si è venuto ad accentuare con la venuta della versione 3.x, in quanto nell'Advanced le regole erano numerose sì, ma lasciavano ancora qualche spiraglio per un'eventuale interpretazione o per lo meno una personalizzazione del PG, per contro c'è da dire che magari non tutto veniva spiegato nelle regole e quindi il il DM doveva un po' ingegnarsi sul come gestire alcune situazioni; nella versione odierna di d&d invece, dove sotto il punto di vista del regolamento, a mio avviso, sono stati fatti molti miglioramenti si è quasi completamente perso la possibilità di avere dei buoni spunti interpretativi, a partire dal fatto di avere una "scacchiera" su cui giocare, in quanto a ragion veduta, seguendo il regolamento noi dovremmo utilizzare dei fogli quadrettati su cui disporre le nostre miniature cosi da capire "chi siamo", "dove siamo" ecc. tant'è che nel manuale dal DM, mi sembra infondo ci sono la varie misure delle aree di effetto degli incantesi, coni ecc., ancora, volendo fare del buon gioco di ruolo, il manoale del giocatore non da alcun spunto sull'interpretazione, voi direte che l'interpretazione va data dal gicatore, avete ragione ma ci sono giochi tipo cyberpank (si scriverà così?... bo!!) oppure Il Richiamo di Cthulhu, lo stesso Vampiri o Werewolf che sul manuale danno ampi spunti e ampio spazio all'interpretazione... in conclusione, gioco a d&d ormai da qualche annetto e mi piace con tutti i sui pregi e difetti ma magari non sarebbe migliorabile sotto questo punto di vista? ...non sarebbe meglio se l'ipotetico d&d 4 fosse ampliato sotto questo punto di vista?

Apetto con farvore i vostri punti di visat.. saluti a tutti :wink:

ven mar 24, 2006 10:30

Non credo che la presenza di un regolamento dettagliato limiti l' interpretazione.
La scacchiera è un utile aiuto,ma un infinità di volte io ed il mio gruppo di gioco ne abbiamo fatto a meno e con un po di immaginazione tenevamo soto controllo la situazione.Abbiamoo forzato il regolamennto quando era giusto farlo (se ti spezzo le dita di una mano col cavolo che poi estrai la doppia ascia orchesca ed inizi a mulinarla sopra la testa come fosse un rametto) ed regolando le situazioni non concepite dal manuale(vedi la stanchezza per la mancanza di cibo o riposo) semplicemente con un pò di logica. il personaggio si caratterizza(ed è sempre un mio parere) con un background ed una descrizione caratteriale all' inizio della campgna ed il giocatore deve rimanere fedele al personaggio ed essere in grado di far evolvere il suo comportamento o atteggiamento(in termini "vampiristici" Natura e Catattere se non sbaglio) in base agli eventi ed alle problematiche che il master gli pone di fronte.
Magari il problema sta nel fatto che proprio quest' aspetto non è approfondito con consigli sulla creazione di un personaggio(e non di un' accozzaglia di caratteristiche ed oggetti magici scritti su una scheda) riducendosi a poche righe sulle ralazioni tra le razze nella sezione dedicata alla scelta della razza ed un altro paio sulle relazioni tra le classi dopo ogni classe.
Questo, che è sicuramente una mancanza, specialmente per i neofiti, non è una limitazione, anzi sotto certi punti di vista l' interpretazione,intesa come spunti interpretativi(del tipo amichevoli dissapori tra elfi e nani), è totalmente plasmabile da desideri di master e PG.

ven mar 24, 2006 10:30

Non credo che la presenza di un regolamento dettagliato limiti l' interpretazione.
La scacchiera è un utile aiuto,ma un infinità di volte io ed il mio gruppo di gioco ne abbiamo fatto a meno e con un po di immaginazione tenevamo soto controllo la situazione.Abbiamoo forzato il regolamennto quando era giusto farlo (se ti spezzo le dita di una mano col cavolo che poi estrai la doppia ascia orchesca ed inizi a mulinarla sopra la testa come fosse un rametto) ed regolando le situazioni non concepite dal manuale(vedi la stanchezza per la mancanza di cibo o riposo) semplicemente con un pò di logica. il personaggio si caratterizza(ed è sempre un mio parere) con un background ed una descrizione caratteriale all' inizio della campgna ed il giocatore deve rimanere fedele al personaggio ed essere in grado di far evolvere il suo comportamento o atteggiamento(in termini "vampiristici" Natura e Catattere se non sbaglio) in base agli eventi ed alle problematiche che il master gli pone di fronte.
Magari il problema sta nel fatto che proprio quest' aspetto non è approfondito con consigli sulla creazione di un personaggio(e non di un' accozzaglia di caratteristiche ed oggetti magici scritti su una scheda) riducendosi a poche righe sulle ralazioni tra le razze nella sezione dedicata alla scelta della razza ed un altro paio sulle relazioni tra le classi dopo ogni classe.
Questo, che è sicuramente una mancanza, specialmente per i neofiti, non è una limitazione, anzi sotto certi punti di vista l' interpretazione,intesa come spunti interpretativi(del tipo amichevoli dissapori tra elfi e nani), è totalmente plasmabile da desideri di master e PG.

ven mar 24, 2006 12:08

Concordo perfettamente con Jarlaxle.

Sebbene sia vero che si possa fare dell'ottimo role-playing anche con D&D, e sia anche vero che possa dar vita a giocate comunque molto divertenti, D&D si dimostra un sistema difficile da questo punto di vista.
Un buon gioco di ruolo dovrebbe favorire la recitazione, promuoverla, renderla naturale. D&D, con le sue contraddizioni, lo rende difficile, perchè difficile è spiegare in termini sensati le situazioni a cui un regolamento tanto obsoleto ed irrealistico porta.
D&D, per come la vedo io, è quasi più un incrocio tra un gioco di ruolo, un wargame e un gioco per computer, piuttosto che un vero gioco di ruolo. E nessuno dice che questo connubio non possa essere piacevole in qualche modo, ma come gioco di ruolo è proprio scarsino.

ven mar 24, 2006 14:56

Esattamente come con ogni gioco puoi fare del power play (ebbene si, persino con Vampiri! Un po' più difficle con Cthulhu della Chaosium) con ogni gioco puoi fare interpretazione.

I difetti di D&D che possono un po' limitare tale aspetto stanno soprattutto nell'espandibilità mostruosa del gioco: un giorno un talento, un altro giorno una CdP, o un incantesimo nuovo, il rischio di combo esagerate é alto.

Ma se un gruppo vuol fare interpretazione e attività sociale, basta mettersi d'accordo, e soprattutto spostare l'attenzione dai dungeon ('sti mondi sembrano scavati da un vermone, mi chiedo come mai la superficie non crolli da un momento all'altro :lol: ) alle città, o ai castelli...

Certo, lo scopo primario di D&D é, per sottintesi o meno del manuale, esplorare sotterranei, randellare mostri, fare incetta di oggetti magici e artefatti assortiti (sono l'unico ad avere l'impressione che certe volte la spada +1 o peggio sia considerata quasi alla stregua di una caratteristica del personaggio, come la Forza o il Carisma?), ma nessuno ti obbliga a giocare come dice il manuale.

La questione griglia: per me é una palla cosmica, rende D&D un po' troppo wargame (da li viene...) ed é poco realistica. E infatti non la uso!
Può essere utile quando la situazione é un po' ingarbugliata, perché permette di gestire con chiarezza la situazione, ma nessuno é tenuto ad usarla per ogni scaramuccia :wink: !

ven mar 24, 2006 16:20

Kagura ha scritto:Esattamente come con ogni gioco puoi fare del power play (ebbene si, persino con Vampiri! Un po' più difficle con Cthulhu della Chaosium) con ogni gioco puoi fare interpretazione.

I difetti di D&D che possono un po' limitare tale aspetto stanno soprattutto nell'espandibilità mostruosa del gioco: un giorno un talento, un altro giorno una CdP, o un incantesimo nuovo, il rischio di combo esagerate é alto.

Ma se un gruppo vuol fare interpretazione e attività sociale, basta mettersi d'accordo, e soprattutto spostare l'attenzione dai dungeon ('sti mondi sembrano scavati da un vermone, mi chiedo come mai la superficie non crolli da un momento all'altro :lol: ) alle città, o ai castelli...

Certo, lo scopo primario di D&D é, per sottintesi o meno del manuale, esplorare sotterranei, randellare mostri, fare incetta di oggetti magici e artefatti assortiti (sono l'unico ad avere l'impressione che certe volte la spada +1 o peggio sia considerata quasi alla stregua di una caratteristica del personaggio, come la Forza o il Carisma?), ma nessuno ti obbliga a giocare come dice il manuale.

La questione griglia: per me é una palla cosmica, rende D&D un po' troppo wargame (da li viene...) ed é poco realistica. E infatti non la uso!
Può essere utile quando la situazione é un po' ingarbugliata, perché permette di gestire con chiarezza la situazione, ma nessuno é tenuto ad usarla per ogni scaramuccia :wink: !


Sante e Saggie parole signori!

ven mar 24, 2006 17:28

La mia personale idea è questa:
D&D è un gioco che ormai sembra mirare alla perfezione,e coiè,mira a trasformare quella che è una semplice simulazione di un mondo fantastico,in un mondo semiparallelo a quello reale e governato dalle stesse leggi fisiche,statistiche ecc... e ci stà riuscendo mediante il D20 System che permette ai PG di compiere un azione quasi con le stesse probabilità che si avrebbero nel mondo reale in quella situazione.
Il "PICCOLO" problema che si stà mettendo da parte,secondo me,è quello che dove c'è la realtà non c'è il fantastico;ora mi spiego meglio:
Un guerriero deve attaccare un mago,si tira per l'iniziativa,comincia il guerriero che tira per colpire e tira per i danni,(già quì il PG si distoglie dalla narrazione e prende in mano un paio di dadi e deve controlla la scheda) colpisce e infligge X danni al mago(scalare i PF dalla scheda del mago),poi tocca al mago che costringe il guerriero ad un tiro salvezza sui riflessi per scampare ad un fulmine(ritirare i dadi e scalare i PF dalla scheda del guerriero)...
Quello che voglio dire è che secondo me nel D&D lo spazio per l'interpretazione dei PG è davvero poco ed è anche limitato dall'allineamento(mi ritengo perfettamente daccordo su questo con il post di Azrael nel topic "L'allineamento preferito");insomma i PG devono stare sempre con i dadi in mano ,perfino durante una conversazione(tiri per "percepire intenzioni" ecc...).
Il tutto comunque dipende dal tipo di gioco che fà il Master e anche lì i dadi sono onnipresenti.

Spero di aver comunicato correttamente il mio pensiero e mi scuso per essere stato troppo prolisso.

sab mar 25, 2006 11:26

goldrake ha scritto:D&D è un gioco che ormai sembra mirare alla perfezione [...] e ci stà riuscendo mediante il D20 System [...]

No.. asp... ma lo pensi sul serio?!? :tagazzu?:
D&D simulazione della realtà? Stesse probabilità di fare le cose reali? :shock:

Siamo sicuri di parlare dello stesso sistema di gioco?

sab mar 25, 2006 11:52

anche perché se nella realtà cado da 100 metri o da 20 il danno forse e dico forse è leggermente differente :lol:

sab mar 25, 2006 16:19

In un certo senso mira a raggiungere un dato grado di completezza e realismo... ma poi, nel tentativo di "equilibrare" tutto, si tirano fuori delle soluzioni che di realistico non hanno poi molto :roll: !

Credo che i problemi siano:

1 - Tentativo di rendere il gioco appetibile sia a chi vuole vivere avventure epiche, sia a chi vuole realismo (risultato: regole finto realistiche che portano a risoluzioni delle situazioni poco credibili o decisamente artificiose)

2 - Il viziaccio di dare un progetto in mano a tremila persone, nel tentativo di espandere al massimo la giocabilità con CdP, talenti e altro (risultato: differenza mostruosa di qualità e utilità dei 10 elevato n manuali pubblicati, spesso oscillante verso qualità un po' bassa)

Alla fin fine, il problema é quello di raggiungere un compromesso in termini di giocabilità, semplicità, completezza e interpretazione. La fonte non può accontentare tutti gli interessati (ci sarà sempre qualcuno poco soddisfatto del "prodotto" -> certo, se si puntasse a un'opera, più che ad un prodotto :roll: ), e alla fine l'unica cosa da fare é rimboccarsi le mani in privato, e aggiustare le regole che mal si adattano ad un proprio stile di gioco/ambientazione/gruppo di giocatori, e risolvere tutto a suon di House Rules.

Il sistema di gioco é importante, ma é soprattutto un sostegno per l'ambientazione e le storie: così come si adatta (scusate 'sto esempio del cavolo) la stampella all'altezza di chi zoppica, é bene adattare il sistema alla situazione :wink: .

sab mar 25, 2006 16:33

e per fortuna fanno stampelle di diversa misura, altrimenti ...tutti falegnami! :D

sab mar 25, 2006 16:38

Skaan Natsaclanee ha scritto:anche perché se nella realtà cado da 100 metri o da 20 il danno forse e dico forse è leggermente differente :lol:


Nah, è uguale in termini di morte, dato che siamo tutti popolani in D&D, ed abbiamo 1, o 3 pf. Quindi è indifferente :sisi:

sab mar 25, 2006 17:27

Esattamente come con ogni gioco puoi fare del power play (ebbene si, persino con Vampiri! Un po' più difficle con Cthulhu della Chaosium) con ogni gioco puoi fare interpretazione.

I difetti di D&D che possono un po' limitare tale aspetto stanno soprattutto nell'espandibilità mostruosa del gioco: un giorno un talento, un altro giorno una CdP, o un incantesimo nuovo, il rischio di combo esagerate é alto.

Ma se un gruppo vuol fare interpretazione e attività sociale, basta mettersi d'accordo, e soprattutto spostare l'attenzione dai dungeon ('sti mondi sembrano scavati da un vermone, mi chiedo come mai la superficie non crolli da un momento all'altro ) alle città, o ai castelli...

Certo, lo scopo primario di D&D é, per sottintesi o meno del manuale, esplorare sotterranei, randellare mostri, fare incetta di oggetti magici e artefatti assortiti (sono l'unico ad avere l'impressione che certe volte la spada +1 o peggio sia considerata quasi alla stregua di una caratteristica del personaggio, come la Forza o il Carisma?), ma nessuno ti obbliga a giocare come dice il manuale.

La questione griglia: per me é una palla cosmica, rende D&D un po' troppo wargame (da li viene...) ed é poco realistica. E infatti non la uso!
Può essere utile quando la situazione é un po' ingarbugliata, perché permette di gestire con chiarezza la situazione, ma nessuno é tenuto ad usarla per ogni scaramuccia !

Per una volta vedo un discorso così completo e preciso che non ho bisogno di aggiungere altro.
Solo una cosa:


D&D è un gioco che ormai sembra mirare alla perfezione,e coiè,mira a trasformare quella che è una semplice simulazione di un mondo fantastico,in un mondo semiparallelo a quello reale e governato dalle stesse leggi fisiche,statistiche ecc... e ci stà riuscendo mediante il D20 System che permette ai PG di compiere un azione quasi con le stesse probabilità che si avrebbero nel mondo reale in quella situazione.

...Ma ci credi davvero a quello che dici? :shock:

sab mar 25, 2006 18:16

Ryld Ghaun ha scritto:
Skaan Natsaclanee ha scritto:anche perché se nella realtà cado da 100 metri o da 20 il danno forse e dico forse è leggermente differente :lol:

Nah, è uguale in termini di morte, dato che siamo tutti popolani in D&D, ed abbiamo 1, o 3 pf. Quindi è indifferente :sisi:

Non è vero, Steven Segal è guerriero di ventesimo, però se cade da 100 metri muore lo stesso! :asd:

Comunque la regola parte da un principio tedienzialmente corretto: dopo una certa altezza si raggiunge una velocità massima oltre la quale l'attrito non permette di accelerare. Per questo il limite dei 20 dadi.
Purtroppo rimane sbagliato il sistema su cui il principio viene applicato... :roll:

Azrael The Dark ha scritto:Solo una cosa:
...Ma ci credi davvero a quello che dici? :shock:

Questo l'avevo già detto io :bergomi:

dom mar 26, 2006 13:29

goldrake ha scritto:La mia personale idea è questa:
D&D è un gioco che ormai sembra mirare alla perfezione,e coiè,mira a trasformare quella che è una semplice simulazione di un mondo fantastico,in un mondo semiparallelo a quello reale e governato dalle stesse leggi fisiche,statistiche ecc... e ci stà riuscendo mediante il D20 System che permette ai PG di compiere un azione quasi con le stesse probabilità che si avrebbero nel mondo reale in quella situazione.
Il "PICCOLO" problema che si stà mettendo da parte,secondo me,è quello che dove c'è la realtà non c'è il fantastico;ora mi spiego meglio:
Un guerriero deve attaccare un mago,si tira per l'iniziativa,comincia il guerriero che tira per colpire e tira per i danni,(già quì il PG si distoglie dalla narrazione e prende in mano un paio di dadi e deve controlla la scheda) colpisce e infligge X danni al mago(scalare i PF dalla scheda del mago),poi tocca al mago che costringe il guerriero ad un tiro salvezza sui riflessi per scampare ad un fulmine(ritirare i dadi e scalare i PF dalla scheda del guerriero)...
Quello che voglio dire è che secondo me nel D&D lo spazio per l'interpretazione dei PG è davvero poco ed è anche limitato dall'allineamento(mi ritengo perfettamente daccordo su questo con il post di Azrael nel topic "L'allineamento preferito");insomma i PG devono stare sempre con i dadi in mano ,perfino durante una conversazione(tiri per "percepire intenzioni" ecc...).
Il tutto comunque dipende dal tipo di gioco che fà il Master e anche lì i dadi sono onnipresenti.

Spero di aver comunicato correttamente il mio pensiero e mi scuso per essere stato troppo prolisso.



e' normale quando si arriva allo scontro che ci siano di mezzo i dadi, dopo tutto un modo per regolarlo ci deve essere, e' anche normale che controllare la scheda e correggerla rallenta il gioco, ma fuori dal combattimento tendo a far tirare meno dadi possibili o meglio li faccio tirare per evitare problemi di metaplayer.
per il tuo esempio percepire intenzioni non esiste che lo tirino in continuazione, io la giobba la racconto al pg e in base a come a giocato in precedenza si rendera' conto se e' plausibile o meno, al massimo lo faccio tirare se si e' scordato un particolare come giocatore che verosibilmente il personaggio non avrebbe dimenticato.
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