Evito altre polemiche inutili e riprendo le fila del mio discorso dicendo:
LE TRACCE SONO STATE TROVATE!!!
Secondo documentario:
Dall'alto di queste piramidi novanta secoli di storia vi guardanoLe piramidi in questione non sono quelle egizie, molto più giovani. E neppure quelle sottomarine di R'yleh dove il morto Chtulhu attende sognando.
Sono quelle che sorgono nel cuore delle tundre di Lovozero e di Sejdozero qualche centinaio di km a sud di Murmansk. Di Piramidi nella Penisola di Kola già parlarono i quotidiani sovietici degli anni venti, dopo la spedizione di Barchenko.
Di piramidi a sud di Murmansk parlano anche gli e-journal russi dei giorni nostri
Pare infatti che alcune delle colline della zona non siano alture di origine naturale ma delle grandiose costruzioni, deformate dai secoli. Gli esami reflettografici, termografici e paleolimnologici (basati sulla composizione del terreno) daterebbero le cosiddette piramidi lapponi a 9000 anni fa.
Eccovi alcune immagini degli strani rilievi
Più che le piramidi di Giza queste colline richiamano alla memoria certi templi e sepolcri neolitici a cupola presenti nelle isole britanniche, simili appunto a delle piccole alture come, per esempio, Newgrange, in Irlanda.
Templi del tutto simili sono stati trovati in altre zone del nord russo, come la Siberia (il tempio di Savin nel nord degli Urali) e l'arcipelago Kuzovskij (nel mar Bianco, non molto distante dalla penisola di Kola), già sacro al culto di Odino.
Non è ancora stato appurato se sotto le cupole di terra che si levano nel cuore della tundra di Lovozero ci siano templi o tombe antiche. Vista la disposizione dei due tumuli sull'asse est-ovest si pensa che fossero degli "osservatori astronomici" legati al culto delle stelle e del sole.
E' però sicuro che intorno ad essi ci sono i segni di una cultura megalitica piuttosto sviluppata. In tutta la penisola di Kola sono presenti i cosiddetti sejd, pietroni squadrati affini ai menhir di obelixiana memoria.
Il massiccio dell'Angvundaschorr è poi luogo di rinvenimento di enormi petroglifi, tra i quali la famosa immagine del gigante Kujva, dipinta sopra una parete rocciosa presso il lago di Sejdozero, tradizionale meta di gite turistiche.
E' opinione di un buon numero di archeologi che in epoca neolitica (se non paleolitica), nel nord del continente euroasiatico, sia veramente esistita una civiltà capace di erigere templi grandiosi. Prima dell'ultima glaciazione, infatti, il clima di quelle zone ora inospitali e semidisabitate, era molto più mite e più propizio per gli insediamenti umani.
Che questa civiltà fosse veramente quella degli iperborei è tutto da dimostrare.
Nella prossima puntata:
Gli Iperborei tra storia e fantastoria.