-IL VERO CAPITOLO OTTO-
Una bellezza candida, silenziosa, appena sussurrata…….Pronunciata.
Stava in ginocchio su una tomba, pelle d’alabastro…..Bianca.
I lunghi capelli erano accesi…..Indimenticabili, rossi come le fiamme dell’inferno.
Piangeva…..
Il maestro era a bocca aperta …..
Cioè Kaylinth non reggeva più la mascella, cosa credevate?
Kaylinth era perplessa e incuriosita…..
I due becchini, come due cani che agognano la facile preda, facevano a gara per uscire dalla fossa.
Ridevano.
Una voce suadente che sussurrava insistentemente ai loro cuori li fermò.
-Peter, Peter ….Dolce Peter fermati…….Non mi lasciare qui sola….. Sono qui ….. Solo per te….-
-Will, Will….Aspetta, no….Non mi lasciare…..Non voglio restare sola…..Fermati, sono qui…. Solo per te….-
Si fermarono ad ascoltare la cristallina voce, alzarono gli occhi per vedere l’incredibile angelo che parlava piano ai loro cuori….
La visione era magnifica, e stava languidamente distesa lungo il bordo sinistro della fossa, pelle bianca rischiarata dall’argentea luna….Lunghi capelli neri, occhi bramosi….Felini….Corpo creato per soddisfare ogni sfrenato desiderio…. Avrebbe placato i due virili giovani.
Era lì….Per loro, solo per loro…
Leggiadra come una fata Kaylinth scese nella fangosa e umida fossa.
I due ragazzi adesso non avevano occhi che per lei, erano due placidi cuccioli nelle mani della loro carnefice.
Cominciò ad accarezzarli….Voleva giocare, voleva divertirsi….Lo desiderava….
Lo avrebbe avuto.
Avida si strusciava sui muscolosi corpi dei becchini, gli ignari cominciarono a sospirare e a ringraziare la fortuna.
Caddero in ginocchio, nudi.Con forza la vampira stringeva i capelli dei suoi due giocattoli, fremeva, gemeva…. I due con passione sfioravano….Con forza….Con dolcezza…. Kaylinth era estasiata dalle loro labbra, dalle loro lingue…..Continuava a dominarli, a tenerli in ginocchio…Le piaceva.
Rese il gioco più interessante, decise di sottrarsi alle due bocche vogliose….
Will e Peter caddero violentemente nel fango, di fronte si ergeva l’intrigante ninfa.
Con fare felino la donna si riavvicinò ai due, si offriva, sfiorava i loro corpi….Ma appena cercavano di accarezzarla si ritraeva, rapida…
Godeva nel vederli bramosi e insoddisfatti….
Peter cercò di bloccare la sfuggevole ragazza, cercò di abbracciare il prosperoso seno, reso scivoloso dal fango. Come un anguilla Kaylinth gli sfuggì, ridendo gioiosamente.
Ben presto la risata fu contagiosa e nella fossa dove si svolgeva l’eccitante caccia cominciarono ad echeggiare le risa dei tre.
Intanto un’anima tormentata piangeva su una fredda tomba di marmo. Pensieri tristi e dolorosi si accavallavano nella sua mente, il mondo le era crollato addosso… Si sentiva sola… Inutile ….
Condannata.
Piangeva lacrime di disperazione….Il dolore corrodeva lentamente e senza ritegno la sua fragile anima….
Kaylinth rideva, giocava….Era eccitata….Sorrideva.
Commise un’errore, fu finalmente catturata: con astuzia Will la prese alla sprovvista. Serrava i polsi della vampira con una mano dietro alla schiena della preda, sentiva il respiro dell’uomo sul suo collo….Era in ginocchio, sporca di fango, era alla mercé del ragazzo…..Con una mano le sfiorava il turgido seno…..
Fingeva di resistergli….Ansimava….Lo voleva motivare di più….Gemeva…..Voleva sentire la forza del maschio.
Will l’ accontentò, rapido la prese con forza….Contronatura, la vampira inarcava la schiena, mugolava, gemeva…..Ululava il suo profondo dolore e il suo immenso piacere.
Urlava frasi sconnesse, implorava il suo oscuro signore….Pregava in una lingua ancestrale, perversa…Oscura.
Si dimenava selvaggiamente sulla fredda tomba, il marmo risucchiava il suo vitale calore…Soffriva.
Il maestro guardava, ghignante…Soddisfatto.
Lo stava sfidando…L’ umile servo ringhiava, era spaventato….
Il teschio si mosse, aprì la mascella, serrò la mascella, aprì la mascella, serrò la mascella, aprì la mascella, serrò la mascella…..
Il lupo nero fuggì nell’oscura foresta, non sarebbe più tornato…
Era pensierosa …..Perché aveva lasciato all’improvviso la locanda….Cosa l’aveva attratta….
Cosa la teneva lì, ferma, incatenata….Seminascosta nell’ombra, dietro al sicuro albero.
Fece capolino, i suoi argentei capelli attirarono la pallida luce della luna…Era curiosa, attratta…Sentiva la vita, presagiva la morte….
Si fece coraggio, si sentiva forte…Avrebbe scoperto il motivo della sua presenza in quel luogo.
Vide all’improvviso ….L’uomo, il suo passato, portava ancora il grembiule….Herb, il locandiere…Un fantasma….
-Rayne, non andare, fuggi da questo regno della morte….-
Cominciò a sanguinare dalle ferite inferte da mani invisibili…..Crollò a terra.
La vampira distolse un secondo lo sguardo… Non c’ era più…..
Rayne giunse al cospetto del teschio….Lo guardava dall’alto in basso….Ma uno strano senso di disagio cominciò a salire lento, metodico….Freddo, come un ragno lungo la sua schiena.
Era curiosa, sentiva risate distorte provenienti da una fossa….. Il battere incessante di passionali cuori…Il sottile rumore del sangue che abbandona un giovane corpo, che scorre sul gelido ed eterno marmo.
Sfiorò i contorti sogni, chiuse gli occhi…. Cadde in ginocchio.
Era una facile preda… Lunghe nere tonache, che mormoravano antiche nenie….La circondarono.
La rabbia di Rayne esplose, era giunto il momento della vendetta…Avrebbe massacrato le tonache di Sakkara…..
Balenò rapida…. In una danza di morte…..Li ferì rapida…. Li colse alla sprovvista…
Staccò una testa….Fece infilzare due stupidi monaci dalle loro stesse spade….Rallentò, leccò il sangue dalle insanguinate armi che fuoriuscivano dalle schiene dei suoi assalitori…..
Godeva….Rideva selvaggiamente…Il sangue le ribolliva dentro……Era posseduta dalla pura rabbia …Dal puro odio….Si sentiva viva….
Questa volta i suoi aguzzini avevano a che fare con Rayne la vampira ….Non con una spaventata ragazza piangente….
L’avevano sottovalutata….
Si sbagliavano…
Avrebbero pagato…
Sarebbero morti….
Un altro bastardo cadde ai suoi piedi, aveva lacerato profondamente il ventre dello sfortunato monaco….Sangue, budelli fuoriuscivano dall’uomo….Urlava….Cercava di rimetterli dentro, era infantile, inutile…… Patetico.
Schivò una spadata, colpì l’aggressore nel suo profondo io….. Il giovane cadde in ginocchio ululando.
Rayne sentiva le sue prede, non poteva essere sorpresa….
Si girò per il secondo….L’ agguantò con una mano alla gola…Stringeva…Voleva divertirsi, cominciò a scendere con l’altra…..
-P….Pie….Pietà- Sussurrava il monaco.
Rayne continuava a stringere…..Lo teneva sollevato da terra….-Userò la stessa pietà che avete avuto per me….-
Cominciò a toccarlo con violenza, voleva portarlo all’apice del piacere.
Il monaco cercava di resistere….Era inutile.
La vampira percepì che provava piacere…..Era ora che ricevesse il dolore….
Lo castrò.
Urla inumane echeggiavano nel cimitero avvolto dalla nebbia….
Il teschio guardava.
Il maestro rideva soddisfatto come sempre.
Rayne ruppe il collo al suo morente giocattolo…..Lo gettò via….
Rivolse l’attenzione all’unico monaco sopravvissuto….Era svenuto.
Dormiva placido…Come un angelo.
La ragazza lo baciò dolcemente sulla fronte, come quando si saluta qualcuno che parte….
Un sincero augurio…
Alzò la mano artigliata….Il gufo cantava….
-Salutami l’inferno figlio di puttana…-
Il teschio guardava….
Il monaco urlava, urlava, urlava… Sentiva gli artigli che lo avevano reso cieco….Solleticavano il cervello….Rayne aspettava ad ucciderlo.
L’uomo era in preda agli spasmi, il suo corpo non gli apparteneva più….Era uno scomposto, agitato burattino nelle mani di una perversa burattinaia.
Cominciò a trascinarlo nudo sugli aguzzi sassolini del vialetto.
-Urla cane….Invoca il tuo dio….Morirai presto….Infame…Prega!-
-Noooh AHHHHHHH-
-Pietà!-
-E’ finita da molto tempo….-
Con fredda ferocia sbatté la testa del giovane sulla fredda lapide.
Una due, tre, quattro ….Il monaco spirò…..Cinque, sei, sette…Stava a guardarlo…Scivolava lentamente a terra….
Rideva di pura gioia.
-Ora sono forte, molto forte…..Invincibile!-
Sfidava il sorridente maestro.
Lo guardava dall’alto in basso….
-Ne sei proprio sicura …..Piccola Rayne?-
Si voltò di scattò….Una tunica nera si stagliava davanti a lei, fece cadere il nero cappuccio….Era suo padre.
Rideva.
Rayne non credeva ai suoi occhi: suo padre di nuovo vivo, in combutta con i suoi assassini.
Fu rapido, un battito di ciglia, la lama trafisse il cuore di Rayne.
Rayne sussurrava….
Rayne urlava.
Si svegliò nel suo letto alla locanda….
Appena ripresa da quelle forti sensazioni cominciò a ridere.
-Un sogno…Uno strampalato sogno?- Non era del tutto convinta.
Pensava, rifletteva. Il teschio che ghignava, che si burlava della sua forza.
Il teschio.
Il teschio.
Il teschio.
Il teschio guardava e sorrideva per sempre.
Kaylinth gemeva.
Kaylinth cantava il suo dolore e il suo piacere.
Era posseduta da entrambi i fratelli, sentiva i loro….Baci, urlava come un’ossessa.
Alla fine sprofondarono stanchi nel fango della fossa…
Peter sonnecchiava con il sorriso sulle labbra, Will guardava Kaylinth che giocava con il fango… Le ricordava la piccola Maria, sorrideva placidamente come lei.
Il gufo cantava.
Il maestro guardava.
Tutto era placido e silenzioso nel cimitero….
Nella fossa urlavano come anime dannate in preda al dolore.
Era cominciata la cena………Ehmm, no era cominciato il divertimento….Per Kaylinth.
Aveva cambiato espressione, prima di rivelare la sua bestiale cattiveria….Prima sorrideva felice come una piccola bambina, dolce come una fata……Ora rideva come un’ossessa, feroce come una tigre.
Peter giaceva a terra, immobilizzato. La vampira con un potente artigliata gli aveva spezzato la schiena, non avrebbe più camminato, di certo non sarebbe scappato.
Non sentiva più le gambe, piangeva, soffriva, poteva solo guardare…..
Guardare suo fratello che veniva torturato….
Mani mozzate, questa era la prima punizione di Kaylinth ….Aveva tentato di scappare…. Le mani erano fuori dalla fossa…Will rimaneva dentro sanguinante.
Stava in ginocchio contorto nel dolore…Il sangue colava dai moncherini…Il cuore stava per scoppiare, i nervi erano ceduti, aveva paura….Si urinò addosso…
Kaylinth accarezzava la schiena del becchino con dolcezza….Il giovane era terrorizzato, chiedeva, invocava….Supplicava un po’ di pietà.
-La pietà è solo per i deboli…-
-La pietà è solo per i deboli…-
-La pietà è solo per i deboli…-
Ripeteva come un’oscura nenia la vampira.
Cominciò piano….Piano, quasi con rispetto ad infilare la mano artigliata….Will la sentiva farsi largo da dietro nelle viscere, era indifeso, tremante come una povera fanciulla… Piangeva…Urlava…Gemeva.
La vampira continuava ad affondare con dovizia la mano, lacerava le viscere, strappava le budella…
Profanava il virile corpo.
Dette il colpo finale: trapassò il ventre del becchino …La mano balenò sanguinolenta dalla pancia, seguita dalle viscere del giovane.
Will urlava….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava. ….Urlava….Urlava.
Peter guardava con gli occhi intrisi di pianto quell’orrore….
Kaylinth non ebbe lo stesso riguardo avuto precedentemente: estrasse rapida la mano, rompendo l’osso sacro nella frettolosa manovra.
Leggiadra ed atletica uscì dalla fossa….Prese una mano di Will e la gettò sul volto di Peter.
Li guardava, contratti nel dolore, sanguinanti, terrorizzati, imploranti….
-Non è ancora finita ….Bastardi!-
Si guardò intorno….Curioso ….Notò dei mucchietti di cenere nera ….Il teschio rideva…
Non dette però peso alla faccenda…Prese il corpo del figlio del sindaco…Lo spezzò e lo gettò nella supplichevole fossa.
Prese la pala e cominciò la punizione finale dei due.Spalava terra sopra i due disperati, li sentiva implorare, si sporgeva per vedere i loro occhi…
Era appagante.
Era macabro.
Molto divertente.
Si distese sulla fossa coperta, prese una mano di Will….Ascoltava, sentiva la disperazione, l’angoscia, il terrore….I preziosi istanti della vita che finisce.
Cominciò ad accarezzarsi con la mano di Will, scese giù, con violenza usava la mano del becchino per darsi piacere…..Gemeva.
Calò il silenzio….Kaylinth si mise a guardare le stelle, rideva…Si sentiva soddisfatta, felice.
Cantava una vecchia canzone.