testo scritto di getto ascoltando i pink floyd alle 22:22

Non si sa chi fosse , ne da dove veniva, si sa solo che aveva una storia da raccontare, come ogni viandante che giunge in questo luogo dimenticato dagli dei e dall’uomo.
Egli era schivo, quasi bestiale, sembrava non provare sentimenti, ma dietro quella maschera di insofferenza si nascondeva un cuore straziato da mille ed uno tormenti.
Alloggiava in quella camera da giorni ormai e non aveva rivolto la parola a nessuno, se non per prendere da mangiare e bere.
Le sue mani di un grigio pallido, quasi bianco, emanavano freddo e tristezza alla visione.
Il volto invece era sempre sotto un cappuccio che ne copriva le fattezze e se si provava a sbirciarne il contenuto, si veniva raggelati da uno sguardo glaciale, emanato da un paio di occhi azzurri come il ghiaccio del nord, facendo sparire qualsiasi altra curiosità a chi aveva tentato nell’impresa impossibile.
Poi una notte lo vidi partire sotto una pioggia torrenziale, coperto dal suo mantello ampio e nero.
Sellò il cavallo e s’incamminò nel cuore della notte, mi si avvicino per saldare il conto della stalla, e sfiorandomi con le sue dita ossute, mi provocò una sensazione di risucchio in tutto il corpo.
Accorgendosi della mia reazione spaurita mi osservo da sotto il cappuccio, e intravidi due occhi vitrei colmi di rammarico verso il mondo, come a scusarsi per quel gesto.
Si infilò i guanti e galoppò verso l’ignoto buio che si stendeva a perdita d’ochio…

Claudio Basili

p.s. spero vi piaccia

Buono!