Qui potrete scrivere le vostre poesie o i vostri poemi epici che magari abbiano come protagonista (o antagonista) un elfo scuro o un vampiro. "L'arme, gli eroi, e i drow io canto..." ^_^
sab nov 11, 2006 11:43
Questo è il racconto che ho spedito ad un concorso sulla scherma. Non sono entrato tra i primi dieci.
é stata un'ingiustizia o hanno fatto bene?
"Il cielo era plumbeo e nuvoloso. Il vento rendeva gelida l’aria dell’enorme e desertico canyon Fenrot. Il nulla regnava intorno a quella brulla altura.
A cinquemila piedi d’altezza, circondati dal crepaccio e dal deserto, Aron Carbren , ritto in piedi, osservava il tetro e spoglio panorama che gli si parava davanti. Il vento gli smuoveva i ricci biondi e arrossava i suoi occhi azzurro ghiaccio. La pallida pelle era coperta da una camicia ed un pantalone di seta nera. Al fianco sinistro, sorretta da una cintura in cuoio, c’era la sua spada. L’arma aveva la coccia bianco perla e la lama sottile ed acuminata come un ago.
Entor Rian gli era davanti, ad una ventina di passi. Carnagione scura, capelli lisci e neri. Occhi profondi. Vestito con un abito di tela sporco. Sorretta da una corda, la spada color pece al fianco destro.
I due si fissavano con sguardo gelido senza distrarsi. Tra loro non vi era bisogno di parole. Si conoscevano da tanto tempo. Da prima che cominciasse l’estenuante caccia.
Senza perdere tempo, con un sibilo secco i estrassero le armi e si caricarono, facendo scontrare le lame, che cozzarono con un tonfo sordo e metallico.
Duellavano in un misto di determinazione e furia. Le punte delle spade perforavano l’aria lasciando scie di vuoto. Gli infiniti scambi rimbombavano con un clangore assordante e lo scontro dava l’impressione di una sfida sovrumana.
Dopo interminabili minuti si fermarono, distanti l’uno dall’altro, col fiato corto, sudati. Le lame d’entrambe le spade vibravano esposte al tremore dei muscoli tesi allo spasmo. Il palpito del cuore d’Entor era quasi percepibile e la sua mente continuava a ripetersi “come sono arrivato a questo?”. Poi ripresero lo scontro.
Tiepidi raggi di sole riscaldavano la vallata ed una brezza leggera beava la pelle . Carbren ed Entor, distesi sull’erba rugiadosa e morbida, chiacchieravano allegramente sugli allenamenti fatti durante la giornata. Mentre scherzavano intravidero qualcosa brillare tra le zone fangose della valle ed incuriositi andarono a vedere. I raggi solari brillavano su due cocce, dai colori contrapposti, di due spade affilatissime. Le armi erano talmente belle da affascinare chiunque le vedesse. Quando i due le presero, videro che ogni singolo colpo fendeva l’aria e le punte trapassavano le rocce.
La sera tornarono ai loro alloggi senza mai staccare gli occhi dalle loro nuove armi, raccontandone le capacità ai compagni di stanza.
Il mattino dopo Entor si risvegliò in un silenzio innaturale. Nella stanza non vi era nessuno.
Uscito nel corridoio,terrorizzato, sperò di trovarsi in un incubo . Decine di corpi sanguinanti giacevano sul pavimento mutilati. Tra essi trovò quello del maestro. Era disteso a terra, spada ancora in mano. Un foro gli perforava lo stomaco ed il sangue gli colava ancora caldo. Era morto da poco.
L’attacco d’Entor fu rapido e deciso. Senza badare alla fatica, sforzava il suo corpo fino al limite con una successione senza fine d’attacchi diretti, incalzanti. Carbren, al contrario, schivava con movimenti fluidi e fulminei ogni assalto, in una danza leggiadra che non ammetteva contromosse .
<< Maledetto!>> Esplose con rabbia e frustrazione Entor Rian <<Perché non riesco ad ammazzarti!? Perché devi vincere tu, assassino!? >>
Aron rispose senza scomporsi<< Perché lo hai già fatto. Mi hai già ucciso>>.
Colto di sorpresa, Entor fermò il suo attacco puntando la lama a pochi centimetri dal collo avversario.
<< Che assurdità dici ,sei vivo! Quando ti avrei ucciso?>>
<< Dieci anni fa. Non ricordi?>>.
Involontariamente la memoria d’Entor tornò a dieci anni prima. In quel mattino. Riposò lo sguardo sui cadaveri dei suoi compagni, con volti ormai sfocati. Poi rivide il maestro ed il suo volto. Il volto d’Aron, il suo insegnante ed allo stesso tempo migliore amico. Ed infine Entor diresse il suo sguardo sulla sua spada, salda in mano, grondante di sangue ancora caldo. Poi tornò alla realtà. Ed il suo spirito era ormai distrutto.
<< Che cosa ho fatto per dieci anni!? Chi ho inseguito ed a quale scopo!? Perché ho coltivato false memorie nella mia mente?>> Entor piangeva, prono a terra, riconoscendo in quella nuova verità il suo passato.
<<Hai vissuto nella follia, inseguendo un ricordo a cui avevi addossato la colpa. Hai distorto i ricordi pur di placare la tua coscienza. Ma ora devi affrontare la realtà.>>
<< Non voglio!>> gridò Entor con tutto il fiato che aveva. Nessuno gli rispose. Per la prima volta si scoprì ad essere solo, a duellare con i fantasmi del suo passato. Ma ormai era stanco. Si alzò e si trascinò a fatica fino al bordo del crepaccio e, stremato, si lasciò cadere. Si sentì libero e felice come non lo era da anni. Ripensò al suo periodo più lieto, in addestramento. Infine la sua vita si spense in un tonfo.
Aron fissava lo sguardo impazzito dell’allievo, mentre sentiva la sua vita scivolargli via dalle mani.
<< Perché stai facendo tutto questo?>> chiese con l’ultimo respiro che aveva.
<<È la spada che me lo chiede. Lei ha bisogno di sangue per rimanere così bella>> la voce d’Entor tremava in una folle estasi. E la lama nera vibrò il suo colpo."
dom nov 12, 2006 23:58
beh secondo me è bello!

e nn lo st dicendo xkè tu hai detto ke ti piaceva il mio...
lun nov 13, 2006 00:11
Grazie. Peccato che quando lo spedito mi ero dimenticato di metterci il titolo

!
lun nov 13, 2006 00:13
ma nel senso ke ti sei dimenticato di scriverlo o ke nn sapevi cosa mettere?
lun nov 13, 2006 00:19
Me lo sò proprio dimenticato. Nel bando non c'era scritto che bisognava metterlo e non c'ho pensato!
lun nov 13, 2006 00:36
beh, dai, nn credo ke se nn metti il titolo lo escludono in partenza!
ma cmq alla fine a ke punto sei arrivato nella classifica? (e, ovviamente, quanti racconti sn stati mandati?)
lun nov 13, 2006 12:09
Sono stati mandati circa 300 racconti, ma la classifica pubblicata è stata solo dei primi 10,quindi non sò dire in quale posizione ero.
Comunque penso di riproporlo, correto meglio, insieme ad un altro racconto, nella prossima edizione(Stavolta con tanto di titolo, così vedo se era per il titolo o per altri motivi che nn è andato bene). Fortunatamente si possono mandare quanti scritti vuoi.
Appro di scritti, aspetto il tuo prossimo.