Qui potrete scrivere le vostre poesie o i vostri poemi epici che magari abbiano come protagonista (o antagonista) un elfo scuro o un vampiro. "L'arme, gli eroi, e i drow io canto..." ^_^
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Dedicato a...

mar mag 22, 2007 09:41

... chi saprà leggere tra le righe.

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
Le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
Non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
Le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Montale

mar mag 22, 2007 11:27

Una gran bella poesia davvero!

Re: Dedicato a...

mar mag 22, 2007 13:04

Muzedon ha scritto: scorni


non so proprio il significato di questa parola ^^' intendi scherni? o i battibecchi?

se fosse un'indovinello avrei detto che il sogetto in questione è lo scorrimano :look: ora non ho tempo di pensaci su però :D.

bella poesiola comunque

mar mag 22, 2007 14:00

Sinceramente non so come prendere questo commento... :look:
Scherzi vero? :P

mar mag 22, 2007 14:02

gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede


Credo che si possa intendere scorni nel senso di "sconfitte" l'umiliazione che riceve chi è convinto che la realtà sia così "evidente" da non andare oltre, rimane "scornato" cioè sconfitto nell'orgoglio, nella vanità o ambizione, quando si rende conto che c'è dell'altro.

Commovente questa poesia, non l'avevo mai letta o sentita, mi colpisce in questo momento, molto...

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
E ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.


Che vuoto incolmabile...

mar mag 22, 2007 15:06

Questa poesia è stata dedicata dal poeta alla moglie morta da poco che soffriva di forte miopia.

Secondo me

Gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede

E' un modo di biasimare chi non riesce a vedere oltre a ciò che gli occhi mostrano lui, a differenza della moglie di Montale che non si fermava alle apparenze.
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