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Il lato oscuro di Demus
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Autore:  Aebron [ sab apr 23, 2005 12:09 ]
Oggetto del messaggio:  Il lato oscuro di Demus

ecco qui,su richiesta,il continuo della storia di demus,un po piu' lungo,ma sono certo che vi piacera'!
Mese dei Lupi invernali,giorno dei grandi dei,anno 181.

Il lato oscuro di Demus

“Oramai erano gia due mesi,che con il mio cavallo mi spingevo verso le terre calde..
Luoghi ove erano nati grandi eroi,dove erano caduti,e dove quelle terre respiravano
libertà dopo anni di conflitti.Le immagini della decapitazione del mio padre venivano
a farmi visita ogni sera sul mio letto di foglie o paglia.La stirpe Von Hosselholm era
dunque allo sbando,a sorreggerla ero solo io,un quattordicenne sperduto che a stento aveva
la forza di imbraccare la sua spada,e uno zio.Il disegno del mio destino non mi era ancora chiaro,seppure
iniziavo a provare un sentimento di profondo odio per quell’essere che aveva soppresso due anime,quella di mio padre,e la mia.Decisi dunque di scoprire quanto piu’ possibile sul guerriero
del cosiddetto “popolo eletto”.La fortuna era dalla mia in quei giorni.Dopo una settimana di cavallo
riuscii a raggiungere SmofVillage,citta’ rinomata per il vino e per la parlantina sciolta.Giungi dunque alla lanterna rossa,una locanda consigliatami da un mendicante ai piedi della chiesa di Alatos.Entrai nell’edificio…L’aria puzzava di menzogne,mentre ogni persona all’interno accompagnava il chiacchierio con un boccale di vino in mano.Erano sorpresi di vedere un giovane
dentro una locanda,specialmente quella,e non sapevo perche’…D’un tratto capii…La mia armatura,aveva le insegne del mio villaggio,e a quanto pare le voci mi avevano preceduto.
A capo basso,per non nascondere le lacrime,mi avvicinai al bancone,dove un nano preparava birre affaticato.Subito’ si fermo’,osservandomi silenzioso,forse provava pena,ma non era cio’ che volevo.
Le prime parole uscirono dalla mia bocca accompagnate con un gemito.”Ditemi” poi proseguii con tono di voce sempre piu’ fermo e deciso,forse ricordavo qualcosa…Mio zio,era sparito poco prima che il villaggio fosse attaccato,e voci parlavano della sua ricchezza,forse improvvisa a mio avviso.
“Cerco Gustav Von Hosselholm”Pronunciai con tono deciso,affiancando due monete di argento al bancone.”Alloggia qui?”.Cercavo di mascherare il mio odio,troppi occhi osservavano li dentro,ed
era giusto nascondere il mio carattere tempestivo,almeno fino a quando avrei finalmente incontrato mio zio.D’un tratto,il nano rispose quasi sorpreso.”Alloggia qui,al secondo piano,la terza porta a sinistra”.Annuii,mentre in fretta mi dirigevo verso la predestinata stanza.”Secondo piano,terza porta a sinistra”,mi ripetevo in mente,D’un tratto eccola.La porta era aperta,mentre incominciai ad afferrare il pugnale con il quale cercavo un po di selvaggina nei boschi.Mi spedii dritto avanti al camino,dove solo la testa di una persona si affacciava da una poltrona ornata con pelli d’orso. Tossii per attirare l’attenzione dell’essere.
Si affacciò una figura molto simile al mio vecchio,forse piu’ giovane.Portava lunghi baffi,la fronte aggrottata che lasciava spazio a delle rughe forse dovuta alla mezz’eta’.Era ornato con un’armatura nera come il buio dell’underdark,con attorno delle pelli di animali,lupi e orsi per lo piu’,rendendolo quasi uno di quei mercenari che i drow assumevano per le loro sporche liti nelle superfici.Portava una spada azzurra,che emanava una strana luce.Il fisico,robusto,capelli castani,e le stesse cicatrici che portavo io,segno che anche lui era stato addestrato dai miei maestri.D’un tratto inizio’ a parlare,spiazzandomi.”Demus…”,sembrava preoccupato in volto.”Zio…come hai potuto venderci ai drow???”,cercai comunque di tenermi dritto,sprizzando disciplina,anche se la mia giovane eta’ era una grande penalita’ al mio intento.Si avvicino’ a me.Di scatto afferrai la lama “NON AVVICINARTI!!!!!!”.Lui prosegui’,dicendo”Sareste stati comunque persi”,la mia e’ stata soltanto un’azione che vi avrebbe fatto guadagnare piu’ tempo per contemplare la vostra sconfitta.Non ci vidi piu’,incalzai il mio parente con un pungo dritto sul naso,che pian piano inizio’ ad essere vittima di un’emorraggia.”Allora saprai che c’e’ ancora un Demus Von Hosselholm,che prendera’ cio’ che era tuo,e portera’ alto il Cognome Assegnatogli dal duca Thoeskar.”Mio zio alzo’ il braccio,e quasi implorando pieta’ esclamo’ “Non farlo!!Dividero’ le mie ricchezze con te,potremo domin…”Tacque,abbassando lo sguardo,e osservando il petto,sanguinante,proprio nel punto ove l’armatura era piu’ fioca.Rialzo’ lentamente gli occhi,osservandomi in volto”Sai?Tuo padre era meglio da morto…almeno non si capiva che era un codardo”.Assottigliai lo sguardo,cercando sincerita’ nei suoi occhi,ma ne trassi piu’ odio…”Che lo spirito di mio padre abbia la possibilita’ di affrontarti nell’altrove,Zio.” Con un gesto deciso,lo pugnalai al collo,mettendo fine a quella disputa.Presi i suoi effetti,la sua armatura e la sua spada,e mi diressi di corsa fuori la locanda.Ricordo ancora l’oste sbigottito,vedendo un giocane impregnato di sangue che correva con un’altra armatura e due spade.Iniziai di nuovo a marciare verso le lande del sud,domandandomi qualcosa sul mio sentiero…Anche se era alun, la divinita’ della natura,che il borgomastro gli aveva infimato di lodare,Demus inizio’ a chiedersi su Azrath,forse,era l’inizio della conversione ad un nuovo dio,un dio che,sembrava aver posseduto la mente del giovane…


Beh,buon lavoro no???

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