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 Oggetto del messaggio: [Background] Rhan e Tatanka, fratelli Minotauri
MessaggioInviato: mar lug 13, 2004 19:18 
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Nel Rashemen, a nord delle Montagne dell'Alba, vi è una terra oscura, costellata di antichi monoliti di pietra. Gli umani chiamano quella regione "La Terra Alta", e se ne tengono alla larga... tutti si tengono alla larga da una terra abitata da lupi, coboldi, goblin, troll, e fantasmi dei Rashemi caduti in battaglia...
Tra le colline della Terra Alta stanziava anche un clan di minotauri, non molto numeroso, poche centinaia di elementi... avevano sempre vissuto lontani dai focosi berserker del Rashemen e dalle loro Wychlaran, ma dei Rashemi riprendevano l'organizzazione sociale e molte delle usanze. Gli anziani della tribù raccontavano che un tempo, uomini e minotauri del Rashemen combattevano insieme le incursioni di goblin e coboldi... e così era stato anche durante l'invasione dell'orda Tuigan... ma quelli erano tempi passati, allora i minotauri erano molto più numerosi.
Seppur meno sanguinari e feroci degli altri minotauri di Faerun, i minotauri del Rashemen vennero scacciati sempre più a nord dall'espansione umana... e a nord, le risorse scarseggiavano, e la convivenza con i goblin era quantomeno difficoltosa.
Tuttavia, il clan del Martello Impetuoso riuscì a mantenere il proprio territorio, una zona considerata sacra, a causa di un antico altare di pietra dai poteri risananti che il capostipite della tribù aveva scoperto molte generazioni prima. Gli sciamani minotauri consacrarono l'altare a Minòs, divinità della guerra che gli umani sovente identificano con Tempus.

I giovani del clan, appena raggiunta l'età adulta, partivano per la dajemma, una cerca affidata dal clan che aveva lo scopo di forgiare i combattenti ancora inesperti e renderli guerrieri possenti. Fu il primo giorno di primavera dell'Anno delle Alci (del calendario dei minotauri) che nacquero due gemelli, fatto rarissimo... nessuno ricordava, a memoria di minotauro, un parto gemellare nel clan. I due fratelli vennero chiamati Rhan e Tatanka. Rhan, era il più grosso dei due, di carattere bellicoso e temerario, dotato di una forza straordinaria e di un talento di combattente che faceva sperare bene per il futuro della tribù del Martello Impetuoso. Tatanka rimaneva più basso e meno imponente del fratello, ma altrettanto forte, suscitava la curiosità di tutti a causa del suo manto chiaro, che presentava riflessi dorati... così simili alla flebile luce emanata dall'altare di Minòs...

A mezzanotte del giorno di Mezzestate, nell'Anno del Vento di Morte, Rhan partì per la sua dajemma. La sua cerca consisteva nella ricerca di un canto perduto, il canto di battaglia dei Minotauri... Rhan non pensava che sarebbe mai riuscito a trovarlo, secondo lui era una dajemma troppo difficile per un guerriero come lui; non sarebbe stato accettato dalla tribù se non avesse completato la dajemma. Molti non tornavano mai dalla cerca, e alcuni tornavano che erano in età avanzata... ma la dajemma doveva sempre essere compiuta, l'unica alternativa era la morte. Partì con la sensazione che avrebbe fallito, e che non avrebbe mai più rivisto la sua tribù.

Quella stessa notte, poche ore dopo, Tatanka ricevette la Chiamata in sogno... un sogno bellissimo e terribile in cui la sua tribù combatteva contro un'orda di invasori senza volto... e lui, con le sue spade, faceva scempio dei nemici, infervorato dalla grazia di Minòs. Tatanka capì subito che Minòs l'aveva scelto per qualcosa, anche se non capiva ancora il perchè e lo scopo di quella chiamata... il rumore della battaglia era assordante... quando si svegliò, sentiva ancora il clangore del metallo nelle sue orecchie, le urla e i gemiti dei morenti... Ma non era un'eco del sogno, era la realtà! L'accampamento era sotto attacco! Tatanka raccolse i suoi Falchion e si gettò nella mischia...

Rhan era in cammino da qualche ora, e si stava inerpicando sul fianco del Monte Yato, il monte più a nord delle Montagne dell'Alba... gettava spesso lo sguardo indietro, rimpiangendo gli amici, i genitori, il fratello... ebbe un tuffo al cuore quando vide le luci della battaglia, fuoco, fulmini magici... e il vento portò le urla dei minotauri sopresi nel sonno... Rhan prese a correre, correre come solo un minotauro infuriato sa fare, travolgendo qualunque cosa si trovasse sul suo cammino, e abbandonando ogni precauzione in quelle terre inospitali e pericolose. Passò attraverso un piccolo accampamento goblin senza nemmeno rendersene conto, travolgendo due guardie e rimediando una ferita da lancia di cui si accorse solo l'indomani...

Tatanka nel frattempo rimase scioccato dalla scena che gli si parò davanti... i minotauri erano perduti, l'accampamento circondato da figure scure in armatura, e maghi che levitavano a diversi metri da terra lanciando le loro stregonerie... fuoco e fiamme riempivano l'aria, e sembravano bruciare solo i minotauri, risparmiando i nemici; fulmini saettavano ovunque... Tatanka non ebbe nemmeno il tempo di alzare uno spadone, che venne preso di mira da un mago, che recitò una formula... e lui scomparve...

Rhan arrivò all'accampamento che era troppo tardi... il fumo si levava ancora dai corpi semi-carbonizzati dei compagni caduti... Rhan cercò subito i genitori e li trovò, morti, uno accanto all'altra con le asce ancora in pugno. Non trovò nessuna traccia del fratello, a parte le sue armi, rimaste per terra nel luogo in cui era scomparso.
Non vi era traccia dei nemici, non vi erano orme da seguire per fare vendetta. Nulla... anche se l'odore del sangue non era solo odore di sangue di minotauro... sangue umano era stato versato... i suoi fratelli avevano combattuto bene, ed erano morti bene, proprio così come voleva il canto di guerra della tribù del Martello Impetuoso.
Rhan lavorò tutta la notte e tutto il giorno seguente per seppellire i caduti... e sotto il cadavere di un compagno trovò, impigliato nella lama della sua ascia, un pezzo di stoffa rossa, di pregevole fattura... quello fu l'unica traccia che i nemici avevano lasciato...
Rhan ritrovò con sollievo misto a commozione il Martello Impetuoso, il simbolo del clan, tramandato di generazione in generazione, da tempo immemorabile. Nessuno poteva toccarlo, se non il guerriero prescelto dal Martello stesso... generalmente il più valoroso del clan. Era un martello enorme, grande anche per gli standard dei minotauri, impossibile da maneggiare se non dai guerrieri più possenti. Rhan sentì nel suo cuore che il Martello lo stava chiamando, che lui avrebbe dovuto raccoglierlo e onorarlo continuando a utilizzarlo...

Tatanka fu l'unico minotauro presente nell'accampamento a salvarsi quella notte... forse fu baciato dalla fortuna, forse fu il tocco di Minòs a salvarlo, forse la magia impazzita che così spesso si manifestava nella Terra Alta aveva deformato l'incantesimo... Tatanka non capì cosa gli era successo, si ritrovò in un posto a lui sconosciuto, un fienile in una città oscura... la testa gli doleva... sentiva il canto di battaglia di Minòs molto lontano... e il male che permeava la città gli faceva pulsare le tempie... non aveva niente indosso, le armi gli erano cadute di mano durante la battaglia... Tatanka si alzò, pergò che qualcuno dei suoi amici si fosse salvato, e decise che sarebbe tornato a casa a tutti i costi... doveva scoprire se si era salvato qualcuno, e scoprire cosa aveva in serbo per lui Minòs...

Rhan partì dall'accampamento, gli occhi rossi per le lacrime e per la rabbia... portò con sè il Martello e il pezzo di stoffa rosso... un giorno vendetta sarebbe stata fatta...

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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