no, niente nord italia ihihih.
nn e' colpa mia se nel rokugan (ma se e' per questo anche nel giappone feudale vero) i daimyo, i vassalli, i villaggi, tutti insomma, pagano le tasse all'imperatore. non sono "signori delle loro terre", sono in teoria semplici... buh, mezzadri, che le amministrano in nome dell'imperatore e, per questo privilegio, pagano le tasse.
il "ne" e' un intercalare normalissimo in giapponese. lo usano veramente molto piu' che i piemontesi. non so dirtene la filologia... il "nostro" (io son di torino) mi pare derivi da una banale contrazione del francese "n'est pas?", lo usiamo con lo stesso significato, a fine frase, al posto di dire "vero?!". per loro, ha lo stesso significato, mediamente, o a volte lo usano anche come rafforzativo - anche se qui di solito ci piazzano altri monosillabi, quelli che si sentono spessissimo negli anime - tipo "yo", "wa" per le femminucce, "zo" a volte per i maschiotti...
insomma
non mi andava di mettere nel discorso parole giapponesi vere e proprie, a meno che non fossero indispensabili o insostituibili, perche' la cosa mi fa venire in mente in modo tremendo le fan fiction, però il ne, dato che e' anche piemontese, l'ho usato parecchio qua e la' perche' in parte mi divertiva, in parte l'ho sentito talmente tante volte negli ultimi anni dalle maestre giapponesi che non volevo essere l'unica al mondo molestata da questo intercalare....
vabbuo'. ho scritto troppo @_@ sparatemi pure.
domanda: come vi sembra?
c'e' molta differenza, credo, da una storia di drow o da qualcosa di più movimentato e vivace. io l'ho trovata una sfida abbastanza interessante, ad essere sincera, l'avere dei personaggi chiusi in una corte imperiale e di rango relativamente troppo basso per muoversi in liberta' assoluta, ma non so se a leggere ci si annoia o no, o si passa il tempo a chiedersi "si' vabbe' ma quand'e' che questi fanno qualcosa?"