Porcapaleta quanto spammate!!!
Cmq, per tornare a bomba...
The Sandman è uno delle cinque opere a fumetti che sono alla base del cosidetto rinascimento americano, quella corrente di nuovi autori che tra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90 hanno mutato radicalmente il modo (non solo americano) di scrivere e disegnare un fumetto.
Opere come
The Dark Knight Returns di Frank Miller e Klaus Janson,
Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons,
Batman: Year One e Daredevil: Born again di Miller e David Mazzuchelli,
Elektra: assassin di Miller e Bill Sienkievicz hanno ricodificato non solo il genere supereroistico ma il metodo di scrivere fumetto tout-court.
Da questi fumetti deriva
The Sandman, non certo la prima opera di Neil Gaiman, ma sicuramente quella che gli ha datto maggior lustro, ed ha mostrato le reali potenzialità dello scrittore di
Black Orchid.
Arrivato negli States sulla cresta di quella che venne definita la
British Wave e che vedeva nell'inarrivabile Alan Moore il suo massimo alfiere, ben presto Neil Gaiman si fa notare dal deus ex-machina della nascente linea
Vertigo (la linea di produzione di fumetti maturi della DC), un genio in gonnella che risponde al nome di Karen Berger, e da li ad avere tra le mani Morfeo il passo è breve.
Nelle mani di NG il vecchio The Sandman si trasforma come creta.
Un'analisi approfondita di una serie complessa e lunga (se nn erro 75 numeri, senza contare gli Spin-off e gli Specials) come questa porterebbe certamente via del tempo, ma non sarebbe affatto una cattiva lettura
se gradite...
Basti dire che Gaiman ricostruisce l'intero pantheon divino della DC, inserisce massice dosi di Shakespeare (quasi e forse più che Kenneth Brannagh), crea una lirica particolare che in passato apparteneva quasi esclusivamente alle opere di P. Craig russel (
Elric di Melnibonnè), formula, intesse e distrugge intrecci complessi come forme in un arazzo di proporzioni ed intensità mai viste in casa DC, e lo fa in quello che resta comunque un fumetto mainstream.
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uffa! lavoro...
continuo domani