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 Oggetto del messaggio: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: mar lug 15, 2014 10:21 
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Ciao a tutti! :)
Apro questo topic con la speranza di trovare persone che si sono cimentate nella stesura di un libro o romanzo, per discutere assieme eventuali difficoltà, tecniche e trucchi degli scrittori principianti (o perché no, di quelli più esperti).

A Valm Neira ci sono tanti appassionati, magari può essere interessante confrontarsi per sentirsi meno "soli" quando arriva il blocco dello scrittore. :elfsmile:

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: mer lug 16, 2014 07:46 
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Di scrittori di libri alla Tana me ne vengono in mente alcuni, di scrittori di racconti ci sono anche io ma non mi chiederei un consiglio che uno :P

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: mer lug 16, 2014 18:08 
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Anche a me piace scrivere, ma i miei miglioramenti sono lenti perché dedico poco tempo alla scrittura.
Un consiglio che posso dare è, dal basso delle mie capacità, di pigliare qualche buon manuale: lo scopo non deve essere quello di applicarne i suggerimenti a menadito, altrimenti ottieni solo una formula e quel che scrivi diventa tutto uguale. Piuttosto, l'utilità di un buon manuale è soprattutto quella di indicare alcuni aspetti della scrittura a cui prestare attenzione: una persona molto acuta, a certe "rivelazioni", può arrivarci anche da sola, ma per tutti gli altri - come me! - qualche buon manuale può aiutare ad accelerare i progressi anche di qualche anno ^__^.
Un consiglio sempre valido è quello di rileggere e magari riscrivere ciò che si è scritto parecchie volte, fino a che sembra perfetto. Poi, bisogna mollare ciò che è stato scritto per qualche tempo - con me funziona nell'ordine di mesi - e rivedere il proprio capolavoro per notare a colpo d'occhio errori e orrori (per lo più buchi di logica, cattivi da operetta etc.).
Poi, boh! Forse sarebbe meglio restringere il campo, così si finisce per parlare di tutto e di niente ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: mer lug 16, 2014 22:06 
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A parte seguire qualche manuale, sono tutti ottimi consigli che seguo (soprattutto rileggere e tornare sui brani a distanza di tempo).
Trovo sempre qualcosina da sistemare, un aggettivo o una consecutio temporum che non mi convince :D sono un po troppo perfezionista e a volte mi rendo conto che il risultato non è all'altezza delle mie aspettative da lettore.

Più che i dettagli tecnici della scrittura, comunque, mi preoccupa di più lo sviluppo della trama e i "tempi teatrali", se così si può dire. Intendo il ritmo narrativo che tenga il lettore inchiodato alle pagine (quando si parla di romanzi, più che di racconti brevi, anche se il discorso vale comunque).

Ad esempio, fate una scaletta di eventi "topici" che devono essere distanziati N pagine l'uno dall'altro? Oppure stendete un canovaccio attorno al quale sviluppate le scene di contorno? O ancora dividete la storia in capitoli che poi hanno una lunghezza prefissata da rispettare?

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: gio lug 17, 2014 08:22 
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Io penso la trama e alcuni punti salienti, tra cui il finale e poi stendo giú la storia, solitamente, trattandosi di racconti brevi o brevissimi, riesco a scrivere e correggere tutto subito. Pensando la trama ed i punti salienti "improvviso" passando da un punto a quello successivo e il risultato è quasi sempre fluido perché semplicemente seguo il canovaccio che mi sono dato.

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: gio lug 17, 2014 09:36 
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Sì, per i racconti brevi è decisamente più semplice, dato che il racconto è tutto "saliente".

Per quelli più lunghi invece i problemi aumentano, ci sono le "pause" descrittive, e occorrono tempi narrativi utili a far conoscere (e memorizzare) bene i personaggi principali. Non c'è solo l'azione e la suspence, ma servono anche delle pagine dedicate alla descrizione del contesto, della società, della geografia dei luoghi narrati.

Una cosa che noto spesso negli scrittori freelance è che danno troppo per scontato il fatto che il lettore conosca i personaggi come li conosce lo scrittore. In realtà no, chi legge impiega tempo a familiarizzare con i personaggi, soprattutto se sono tanti. Vorrei evitare il rischio di buttare nel calderone una dozzina di personaggi dai nomi esotici che poi il lettore fa fatica a distinguere, senza un'adeguata introduzione e caratterizzazione introspettiva.

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: gio lug 17, 2014 17:56 
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Se il racconto deve diventare lungo molte pagine, il lettore deve conoscere il personaggio piano piano per odiarlo, amarlo, capirlo. Questo è poco ma sicuro. Tu stai cimentandoti in un romanzo molto complesso? In tal caso devi procedere con calma, oltre a ordire la trama, rinforzandone gli eventuali punti deboli, sottolineare un po' di punti salienti, devi scriverti a parte i personaggi, con le loro motivazioni e le possibili interazioni, compito che secondo me influisce anche sui punti salienti e sulla trama stessa... almeno cosí farei io! :)

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: gio lug 17, 2014 22:13 
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Muze, tu dici che certi scrittori danno per scontate troppe conoscenze da parte del lettore, io dico che invece spesso danno davvero troppe informazioni: in genere questi spiegoni sono rivolti all'ambientazione, con la geografia in primis e la storia dell'ambientazione pure, ma anche la struttura della società - nel caso di molti fantasy - ma non è raro che questa carenza tecnica si rifletta anche nelle descrizioni dei personaggi. Così, ogni volta che compare un nuovo personaggio, ecco da 4 a 6 righe sul suo aspetto, sui suoi vestiti e magari anche qualche giudizio sul suo carattere e sullo stato d'animo del momento, il tutto sul pittoresco sfondo di un atlante storico-geografico che farebbe invidia a ogni ambientazione di D&D.

Come diceva Ysi, i personaggi vanno presentati con un ritmo adatto a farteli conoscere, non... scusa l'orrida metafora che sta per venire... vomitati in faccia al lettore come se ti volessi cavare in fretta un dente per soffrire di meno :D.
Non esiste una risposta universale o una tecnica che vada bene sempre, e lo stile di chi scrive può rendere più giusto ciò che a tanti sembra sbagliato, ma direi che in questi casi, con un po' di attenzione al punto di vista usato per raccontare, si possono risolvere molti problemi, basta restare coerente con la tua scelta: per esempio se il tuo narratore prevede un punto di vista in prima persona incarnato in un banale adolescente privo di telepatia, la descrizione di chi vede si limiterà al suo aspetto e alle sue azioni, non coinvolgerà certo i suoi pensieri e anche riguardo all'aspetto, tu che scrivi potrai limitarti a ciò che il tuo narratore nota più facilmente. Nel caso del nostro banale adolescente maschio, le tette, se osserva una bella donna :P
Ovviamente, un narratore in prima persona più acuto noterà altre cose, potrà anche fare ipotesi sul modo di essere del personaggio che descrive in base al suo portamento e alle sue azioni...

Riguardo ad altre questioni di ritmo, schedare gli spunti di trama che ritieni importanti è ok, ma devi essere pronto anche a rivedere tutto il tuo lavoro preliminare e persino buttarlo a mare, almeno in parte, se ti viene uno spunto migliore. Devi stare attento a quanta descrizione mettere nello stesso paragrafo, a quanto dialogo, a quanta azione... per esempio, quando le persone parlano, raramente restano ferme sul posto, senza far niente altro che cianciare: c'è chi si stropiccia le mani, chi si tormenta i capelli, chi non guarda nemmeno l'interlocutore perché impegnato a sistemare la casa...
Ovviamente non puoi nemmeno intervallare due battute con azioni tanto futili ogni volta che due o più personaggi parlino, ma puoi usare questo tipo d'azione per rivelare al lettore cosa sta pensando o provando il personaggio senza dirglielo in modo esplicito e così, oltre a dare un ritmo non monotono al passaggio, avrai pure aggiunto qualcosa alla caratterizzazione del personaggio senza dover sbattere in faccia al lettore tutta la descrizione in mezza pagina.
In pratica, puoi spezzare lunghi brani di descrizione in segmenti per creare un ritmo non monotono: puoi dare prima le informazioni più evidenti o quelle più importanti, mettere un dialogo o un'azione finalizzata allo scopo (far ridere? Far capire qualcosa? Far avanzare la storia?) e mettere un'altra parte di descrizione subito dopo. O tra tre capitoli, se va bene, l'importante è che si capisca a chi ti stai riferendo - se hai bisogno di chiarezza. Se stai scrivendo un giallo o comunque inserendo un tocco di mistery, invece, un po' di ambiguità può essere utile, purché tu non abbia come scopo il prendere in giro il lettore...

Per concludere questo wall of text, spesso dovrai fare vagonate di prove, certe cose che sembrano ok nella tua testa faranno schifo su carta e viceversa - rileggere ciò che scrivi ti da un'idea più precisa di ciò che sta succedendo, del semplice pensare.
Pianificare è ok per alcuni, meno per altri. Secondo me, per noi che col gdr siamo abituati a schedare le informazioni su personaggi e ambientazioni ed eventi, schedare tutto lo schedabile potrebbe essere più funzionale, ma bisogna anche essere pronti ad accogliere nuove idee che manderanno a ministre tutti i tuoi bei piani.
Infine, dimenticavo, per stabilire il ritmo di un racconto la punteggiatura è vitale: è una questione tecnica, ma anche di stile. E anche qui vanno fatti degli esperimenti.
Spero di non aver tediato nessuno, ma per le mie esperienze queste considerazioni possono essere utili :)

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: ven lug 18, 2014 00:11 
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La cosa che dici è invece importantissima, Kag: pensare e stabilire qualcosa con la consapevolezza che da un momento all'altro tutto il lavoro fatto sarà se va bene inutile, perché le storie si possono muovere velocemente ed in maniera "indipendente" da noi :)

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: lun lug 21, 2014 17:31 
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Ci sarebbe davvero tantissimo da dire su questo argomento accidenti!
E nonostante questo, non basterebbe mai.
Perché in fondo, a mio parere, scrivere è un'esperienza per lo più personale e un viaggio che ognuno compie in modo diverso (per fortuna).
D'altra parte, se ci fossero regole precise e inderogabili, non avremmo quella moltitudine di stili che rende ricco il mondo letterario.

Per conto mio, posso raccontare come faccio io, la mia esperienza e il mio modo.

Miglioramenti e Manuali.
Non so come un manuale possa aiutare, non ne ho mai letto uno e probabilmente ci sono invece spunti preziosi all'interno. Quello che so è ciò che la mia maestra delle elementari ripeteva allo sfinimento: per imparare a scrivere, bisogna leggere. Leggere tanto.
Anche quando ci capita per le mani un libro che non ci piace poi così tanto, troviamo sempre qualcosa da imparare al suo interno, qualcosa nello stile dell'autore che sentiamo e capiamo che a noi manca. E allora osserviamo "come fa", e impariamo.

E comunque c'è poco da illudersi: "scrivere" non è diverso da qualsiasi altra attività, professione, arte, mestiere: più lo pratichi, più diventi esperto, più diventi bravo.
Personalmente non passa giorno in cui io non scriva qualcosa, anche quando non ho ispirazione, a costo di correggere tutto e riscrivere da capo l'indomani.

Ricordo quanto ero convinta del valore del mio primo lavoro quando è uscito. Avevo dato il meglio di me e lo sapevo. Oggi, quando lo rileggo, sorrido. In parte perché sì, lo trovo ancora meritevole, ma in parte è anche perché riconosco tante cose che avrei fatto diversamente oggi, "meglio", se vogliamo.

E in questo, sì, più passa il tempo, più ci stacchiamo dal lavoro che abbiamo fatto e lo valutiamo con occhio più fresco.
Rileggo ciò che ho scritto solo dopo un ragionevole periodo di tempo, che per me può essere uno o due mesi e questo mi è d'aiuto per correggerlo.
Ma anche un occhio ONESTO, non quello dell'amico che ha paura di ferirti, ma di quello che non si fa remore a dirti chiaro e tondo quello che pensa, è preziosissimo.


Personaggi.

Anche per ila questione dei personaggi non credo esista una regola precisa.
C'è chi ama gestirne tanti, chi ama il singolo protagonista e i comprimari, nel più classico dei party.
Tutto va bene, tutto dipende dal taglio della storia e dal proprio stile.
La cosa cui io tengo davvero quando scrivo è che siano realistici e coerenti, perché il lettore riesca a immedesimarsi in loro.
Il "buono" infinitamente buono che più buono non si può, non esiste.
Il buono può commettere errori, può anche fare la carogna in una o due occasioni (o anche di più eh!).
Può anche fare brutta figura qualche volta.
Ecco, allora diventa sfaccettato e non solo, il lettore ne è sorpreso, viene catturato anche dalla curiosità perché non è più tutto così scontato.
Inoltre, più è sfaccettato, più prenderà lui le redini della storia.
Sembro una pazza psicopatica ogni volta che dico che i miei personaggi fanno quello che vogliono, ma sono molti gli autori che hanno detto la stessa cosa ed è vera.
E se vogliamo, penso che sia una cosa che i giocatori di ruolo sanno fare molto bene: caratterizzare il personaggio, dandogli pregi, difetti, manie, talenti, punti deboli.

Non so a voi, ma a me capita, quando scrivo, di immedesimarmi nel personaggio e allora è lui, con la sua personalità e il suo modo di fare, a interagire e spesso modificare la storia.


Schemi.

Fondamentalmente, io penso che la storia non vada pensata, ma vada vissuta.
Si può -ed è bene che si abbia- avere un'idea di base, un punto di partenza e un punto di arrivo, qualche altro punto fermo disseminato lungo la via.
Ma è tutto.
Il bello è che comunque io ho un'unica certezza: cambierà tutto.
Giunta alla fine, ho provato a rileggere vecchi appunti e schemi che avevo buttato giù, e c'era da ridere ;)


Ad esempio, fate una scaletta di eventi "topici" che devono essere distanziati N pagine l'uno dall'altro? Oppure stendete un canovaccio attorno al quale sviluppate le scene di contorno? O ancora dividete la storia in capitoli che poi hanno una lunghezza prefissata da rispettare?

Non credo esista una risposta univoca a queste domande, sai?
Dipende dalla storia, prima di tutto.
Faccio un esempio per aiutarmi: Martin.
Lui ha una serie di personaggi coinvolti in differenti vicende.
Se raccontasse la storia di un singolo personaggio, allora avrebbe un inizio, un crescendo, e un finale col botto (questo semplificando moltissimo).
Ma con tanti personaggi, tutti comprimari, le cose si complicano e non poco.
Tutto si intreccia e tutto influenza tutti.

Se vogliamo, l'unica vera regola è quella della causa-effetto.
Una farfalla sbatte le ali e...

Ogni avvenimento influenza la storia, le reazioni dei personaggi e lo fa in un preciso momento comune che l'autore deve raccontare, suddividendolo così per capitoli che coinvolgono i diversi personaggi.
Se vuoi che ognuno di loro abbia lo stesso peso, darai a ognuno lo stesso spazio ed ecco che avrai dei capitoli tagliati secondo un metro non rigido, ma per lo meno ben calibrato.

Come puoi intuire tu stesso, il discorso si fa immenso e vastissimo.

Non è facile riassumere tutto ciò che riguarda l'arte della scrittura.
Qualche tempo fa ho avuto la fortuna di essere invitata presso una scuola per raccontare un po' cosa significhi scrivere.
Dato che dovevo parlare con un pubblico di quindicenni, volevo schematizzare e semplificare ed è stato un lavorone.
Ho parlato dei cinque sensi usati per rendere realistiche le scene (udito, olfatto, vista, tatto, gusto), mescolati a seconda del momento (non ogni scena deve presentare tutti e cinque i sensi, altrimenti diventa pesante).
Ho parlato del colpo di scena, della metafora, e di tantissimo altro.
Ma sono argomenti da affrontare uno alla volta per non perdersi quando si parla di scrittura.

Per ora, pensando alle domande sollevate fin qui, mi viene da dire che la storia va vissuta, più che pensata.
Il registro, i ritmi, tutto il resto viene spontaneo in questo modo.

Mi fermo perché ho scritto troppo forse e toccato troppi punti.
Se vogliamo, possiamo approfondirne qualcuno strada facendo :)

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ImmagineSe vedi che sorrido, forse è perché ho trovato a chi dare la colpa

Miss Maglietta Birrata 2008 :clap:


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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: lun lug 21, 2014 20:51 
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Non hai scritto troppo, anzi! :elfsmile:

Le esperienze degli altri sono utili quanto la lettura di un libro. Anzi, da informatico, un singolo manuale vale poco. Un esempio pratico vale molto. I suggerimenti di chi ha già affrontato il tuo problema, invece, sono oro! :d

Ora che ho sentito voi, vi racconto come sto organizzando io il mio lavoro da principiante.

Innanzitutto sono uno di quelli che credono fermamente che "copiare" dai più bravi sia un ottimo punto di partenza. Con copiare non intendo ovviamente andare a fotocopiare una storia già scritta, ma stilisticamente ispirarsi agli scrittori che ci sono piaciuti e a cui le capacità mi permettano di avvicinarmi.

Ad esempio, adoro Pennac ma non riuscirei a scrivere nulla nel suo stile! :D

Nel campo del fantasy, adoro Jordan e la sua caratterizzazione infinita della psiche e delle movenze dei personaggi, con la capacità di farli diventare familiari, al punto da farti pensare (dopo 15 tomi da 800 pagine l'uno, chiariamo) di averli conosciuti davvero.

Tuttavia, penso di potermi avvicinare (passatemi il termine con la dovuta proporzione, eh!) più allo stile di Tracy & Hickman, quelli di Dragonlance per intenderci. E' stata la mia prima saga fantasy di un certo spessore e ricordo come fossi rimasto affascinato dai personaggi semplici e ben delineati, così come dalla storia che tutto sommato non era un capolavoro, ma scorrevole e piacevole per un adolescente o giù di lì.

Rileggendo ora quei libri probabilmente li troverei semplici, forse. Ma è esattamente quello che vorrei, ossia una storia accessibile a tutti, con personaggi chiari e ben diversificati tra loro. Poco stereotipati, perché i 4 personaggi che ho messo in campo sono tutti molto particolari (sono pg da me interpretati, molto diversi tra loro, ma tutti abbastanza eclettici).

Per quanto riguarda invece lo schema, essendo completamente niubbo, ho pensato a un canovaccio principale, schematico.
- Prologo
- Incontro
- Evento topico che scatena gli eventi
- Svolgimento delle battaglie/scontri
- Epilogo

Nel mezzo, è tutto fluido, nel senso che non so bene cosa succederà e come i personaggi interagiranno tra loro e con i tanti personaggi di contorno. Come dice Sheyraen, a volte vivono di vita propria, rivelando debolezze e fragilità che non conoscevo nemmeno io. :D

Per darmi una regola, comunque, e non dedicare troppo spazio a un personaggio o a un evento di "intermezzo" rispetto agli altri, ho deciso di dividere il libro in capitoli e mi sono imposto una lunghezza standard per tutti i capitoli (nel mio caso 16-17 pagine). In un capitolo può essere presente più di un evento, chiaramente, e ci sono blocchi separati che procedono in parallelo, coinvolgendo più personaggi distanti i cui cammini si intrecciano più avanti.

Se non avessi diviso il tutto il capitoli, avrei difficoltà a organizzare il lavoro, capire bene cosa è successo e quando, perchè non sto prendendo molti appunti a parte annotare tutti i personaggi e i luoghi, in modo da non fare confusione ed evitare contraddizioni. :goccia:

Una delle cose più difficili, comunque, è scrivere un intreccio coerente senza errori logici. Nella mia storia ci sono un po' di complotti e controcomplotti, con storie che si accavallano e convergono verso un unico punto per cause più o meno fortuite... ed evitare forzature e deus ex machina poco digeribili è una delle sfide più interessanti del tutto.

Lo scrivere diventa un gioco, un rompicapo da risolvere. Ed è questo che mi spinge ad andare avanti, pagina dopo pagina.

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MessaggioInviato: lun lug 21, 2014 23:14 
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Potresti pubblicarci una piccola anteprima, una parte del tuo lavoro? :)

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 Oggetto del messaggio: Re: L'angolo dello scrittore principiante
MessaggioInviato: mar lug 22, 2014 08:50 
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Ysingrinus ha scritto:
Potresti pubblicarci una piccola anteprima, una parte del tuo lavoro? :)


Mi vergogno! :elfsmile:

Scherzi a parte, potrei pubblicare il prologo o qualche estratto, eventualmente. Però decontestualizzato dal tutto, non so quanto si percepirebbe del tutto, a parte lo stile narrativo (ammesso che ce ne sia uno). :goccia:

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MessaggioInviato: mar lug 22, 2014 09:41 
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Già vedere lo stile non sarebbe male. Con il prologo non potrebbe esserci problema di decontestualizzazione... :)

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MessaggioInviato: mar lug 22, 2014 11:28 
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Ysingrinus ha scritto:
Già vedere lo stile non sarebbe male. Con il prologo non potrebbe esserci problema di decontestualizzazione... :)


Cercherò di accontentarvi, anche se man mano che vado avanti, torno spesso indietro per rileggere alcuni passaggi che potrebbero subire delle variazioni, per questioni di coerenza.

La storia spesso subisce delle piccole modifiche rispetto all'idea iniziale, e ricordarsi esattamente cosa si era scritto mesi prima non è semplicissimo! :D
Si avrebbe bisogno di un correttore di bozze che non conosca la storia e che non si faccia scrupoli a sottolineare i passaggi "storti" dell'opera.

EDIT

Ok, caricato un breve estratto. Siate sinceri, niente buonismi. XD

Il Canto - Prologo

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