non si poteva non citare:

Rigel: Interlunium



l'autrice Elena De Grimani riesce a creare dei disegni stupendi fondendo insieme lo stile manga con quello italiano proponendoci così un singolare tratto immerso in un ambientazione assolutamente Goth-Dark

La protagonista e' Rigel, un vampiro insolito. Infatti disprezza la propria condizione, e soprattutto disprezza i vampiri che ne sono contenti. E' comunque legata ad Artemius, vampiro antichissimo (lei stessa e' quasi ottocentenaria), e viene convocata ad una riunione straordinaria, allorche' sembra profilarsi nuovamente una antica, grave minaccia. E con lei Tinebra, misteriosa donna-gatto senza passato, con la quale vive un rapporto di scambio...

96 pagine per albo con sovracopertina sono già usciti i primi tre numeri:

Interlunium parte 1: novembre 2003
Interlunium parte 2: gennaio 2004
Interlunium parte 3: marzo 2004

Interlunium parte 4: uscita prevista per il maggio 2004

autore: Elena De Grimani & Fabrizio Palmieri
casa editrice: panini comics
prezzo: 7.00

il prezzo è un pò altuccio ma personalmente credo ne valga la pena, io l'ho letto e l'adoroooooo!!!! *_______*

Concordo pienamente con Sortilegio, e poi, dal momento che la mia fumetteria di fiducia mi fa credito... 8)
Ho anche avuto dei contatti con Elena de'Grimani, e mi ha detto che sta preparando qualcosa sugli elfi scuri!!! L'ho conosciuta per caso, mi ha mandato un'e-mail ringraziandomi per le informazioni relative ai drow che è riuscita ad estrapolare dal sito...

Non potete immaginare quanto mi sia sentito orgoglioso in quel momento... anche ora che ci ripenso... miiiiii che onoreeeee!!!

wow!!!! cmq grazie... ^_____-

Un viaggio all'interno di Rigel
Rigel è una vampira, un immortale notturno che vive nella città di Roma. Rigel si deve nutrire di sangue umano, nasconde nel suo codice genetico l'aggressività della sua razza maledetta, ma lotta per riacquistare l'umanità perduta. Non vuole assecondare i giochi di potere della Loggia di vampiri, le trame politiche dei potentissimi esseri che si nascondono dalla gente normale: vuole solo cercare un equilibrio forse impossibile fra le sue due nature. Rigel però è anche una predestinata, forse un'eletta che viene coinvolta, volente o nolente, in giochi di vasta portata. INTERLUNIUM, la nuova miniserie in quattro puntate parte proprio da questo presupposto.. Una fazione segreta della santa inquisizione ha messo in moto una catena di eventi mistici che potrebbe rappresentare la fine della razza dei succhiasangue, e Rigel (assieme alla ribelle Tinebra, al misterioso Artemius e a tanti altri personaggi) si troverà proprio nel bel mezzo del conflitto.
Creato alcuni anni fa da Elena de' Grimani e Fabrizio Palmieri, questo personaggio ha ottenuto un certo successo con alcuni albi autoprodotti, prima di ritagliarsi uno spazio nel catalogo della panini comics.
RIGELè un fumetto italiano a tutti gli effetti, che paga volentieri un debito alla tradizione fumettistica internazionale, ad alcuni manga dalle tonalità più oscure e anche ad un POPOLARE GIOCO DI RUOLO COME VAMPIRE: THE MASQUERADE. E' un fumetto dark, con una delle protagoniste della nuova stagione del fumetto italiano.

C'era un topic su Rigel da qualche parte, se non sbaglio... e devo dire che sono affezionato a quel fumetto per tre motivi:

- I disegni mi piacciono un casino! E la storia è originale! E poi adoro Tinebra!!!
- La sua disegnatrice è stata una delle prime visitatrici del sito (nella sua vecchia versione)... e mi disse che aveva trovato spunti interessanti per un suo (prossimo?) fumetto. Costudisco quella e-mail come una reliquia.
- Ultimo, mi ha permesso di conoscere la nostra Sortilegio... è la passione comune per Rigel che ha consentito il nostro incontro!

E scusate se è poco... 8)

Tibnebra??? Sarà un caso allora la proposta di tinebra come nome della città???
No, non penso ( anche se sono sicuro che è così)

Sentito parlare di luna?? Il nuovo fumetto degli autori di rigel??
Sono pronti solo i characters, e alcuni accenni dell'ambientazione....
Se vuoi il visita http://www.fumetto.it li c'è qualcosa di interessante da scaricare.

Si, Tinebra viene da lì... e ricordati che Muze è un felino...

Conosco Luna... ho visto qualcosina e attendo con ansia...

Intervista agli autori di Rigel

I parte:parla Fabrizio

D: Cominciamo con una domanda banale. Che fumetti leggi?

Fabrizio: Tutt’altro che banale. Sono già in difficoltà. Può sembrare strano ma non sono un divoratore di fumetti. Sono settoriale ed ho una brevissima lista di fumetti che seguo con passione tra cui spicca, ovviamente, Sandman. Per deformazione professionale, poi, sono portato più a “leggere tra le righe” nei fumetti e ciò mi spinge a concentrarmi di più sul lavoro degli sceneggiatori che quello dei disegnatori. Se da un lato questo è sicuramente un “non rendere merito” ai curatori dell’aspetto grafico, dall’altro mi ha permesso di conoscere, in modo approfondito, le tecniche di Berardi, Gaiman e Miller, tra i tanti.
Per il resto, preferisco leggere testi di filosofia, in modo particolare la corrente dell’esistenzialismo che è per me fonte di ispirazione nei miei soggetti e nelle mie sceneggiature.

D: Cosa significa per te scrivere? Pensi che sia la tua professione, quello che vuoi fare nella vita, o vedi lo scrivere come una passione del momento, una specie di hobby, una cosa legata al progetto Rigel e basta?

F: Scrivere per me è come respirare. Non posso vivere senza raccontare anche se poi i miei scritti non verranno mai pubblicati e spesso scrivo solo per me stesso. A volte non rileggo nemmeno ciò che ho buttato su carta. Dunque direi che scrivere non è un hobby, non è una passione momentanea e non è semplicemente legata al progetto Rigel, per risponderti. Su Interlunium ho scommesso una carriera ben avviata, sono incorso nell’ovvia ira di persone a me care, ho impiegato fino all’ultima goccia delle mie risorse: ora ho un tavolo verde, un bicchiere di grappa alla liquirizia, cinque carte in mano, un piatto nel quale ho puntato molte fiches. Io ho dichiarato il mio gioco, ora aspetto cosa faranno gli altri al tavolo.
Poi si vedrà.

D: Quanto di Fabrizio c’è in Rigel? Il 50%? Il 60%? Il 30%?

F: Abbastanza da obbligarmi a dare qualcosa più del massimo per i miei lettori. Il resto è di Elena.

D: Ci sono parti di Rigel che hai trovato particolarmente difficili da risolvere in sceneggiatura? Qual è stato il problema più grosso che hai affrontato nei dialoghi?

F: Rigel è un fumetto complesso. Non risponde ad alcuno degli schemi che la scuola di regia o di sceneggiatura tentano di insegnarti. Ogni tavola è un’impresa titanica. Impiego, in media, 70 minuti per finire la sceneggiatura di una tavola e la riscrivo ogni volta che quest’ultima, complessivamente esaminata, non comunica ciò che io sento in quel momento, ciò che Rigel, Tinebra, Sortilegio ed ogni altro personaggio – anche il meno importante – vivono in quel momento della storia.
Il problema più grosso nei dialoghi… Convincere Elena, indubbiamente. La genesi di ogni singolo dialogo è particolare quando lavoro con Elena: noi li recitiamo – proprio come fossimo i protagonisti con tanto di copione ed in base agli appunti che ho scritto – ed esaminiamo se sono rigidi o troppo impostati o troppo poco incisivi o, comunque, non adatti all’azione che si svolge. Ci è stato detto – a dire il vero saranno al massimo 4 o 5 lettori – che a volte i personaggi parlano in modo “arcaico” o “poco discorsivo”: rispondo sempre che questo è voluto. Se sei un vampiro, hai 2000 anni, ti chiami Artemius, reputi gli esseri umani troppo “giovani” per confrontarti con loro, reputi i vampiri troppo vetusti e decadenti per mischiarti con loro, ed hai guidato le armate romane alla conquista delle regioni limitrofe dell’Egitto, avrai solo un modo per esprimerti. Cosa diversa vale per Rigel che pur avendo “solo” 700 anni vive a stretto contatto con gli esseri umani assimilandone ogni sfumatura, slang romanesco incluso.

D: Quanto ha pesato il fatto che fra te e la co-creatrice di Rigel esiste un rapporto personale che va aldilà della pura e semplice collaborazione professionale?

F: Tanto. Sono guerre tutti i giorni. Ma la cosa più bella è che tutto ciò mi piace e mi stimola a non abbassare mai la guardia. È lei la mia peggiore nemica sul lavoro e non le sarò mai abbastanza grato per questo.

D. Qual è il tuo “sogno nel cassetto”, se ne hai uno?

F: La pace nel mondo? È troppo scontato, dici?
Io mi nutro di sogni e ne ho tanti quanti sono i giorni che mi restano da vivere.
Realizzare un cortometraggio di Interlunium, però, sarebbe un buon modo per iniziare a realizzarne qualcuno.


Questa è la parte di Elena De' Grimani, disegnatrice e co-creatrice di RIGEL.

D: Ti identifichi nei tuoi personaggi? Quanto di autobiografico c’è in RIGEL?

Elena: RIGEL è stata parte di me fin da piccola. Avevo molti amici invisibili, non ero tanto normale (cosa che è peggiorata notevolmente con l’età…) e RIGEL, sebbene un po’ diversa da quella del fumetto, era una di questi.
Avevo anche due cani come amici invisibili, Rudy e Bubino, poi Bubino è finito sotto una macchina….fu un lutto tremendo….
Comunque per quanto riguarda la parte autobiografica, l’acidità e l’antipatia di Tinebra sono mie.

D: Ritieni RIGEL un fumetto “popolare”? Cioè, pensi che possa essere capito da un pubblico vasto, diciamo, come quello dei fumetti Bonelli?

E: Chissà? Nel caso, comunque, si dovrebbe pensare ad una struttura seriale ben precisa, con elementi particolari e qualche deciso cambiamento alla struttura attuale di RIGEL, almeno a livello editoriale e di ritmo narrativo. In realtà ci stiamo già pensando, e in questo il consiglio e la supervisione di Francesco Meo sono indispensabili: dopo averci lavorato insieme su questa miniserie per Cult Comics, ho scoperto di considerarlo un amico e un critico spietato quanto sincero: se poi un eventuale progetto da edicola dovesse mai andare in porto, beh… al momento non sono certo io a poterne parlare. So che Francesco ci ha aiutati tantissimo nello smussare e raddrizzare parecchie cose del progetto RIGEL. Se ho fatto anche un minimo miglioramento durante la lavorazione di Interlunium lo devo soprattutto a lui e alle sue cazziate furibonde.
Se lui crederà nella possibile riuscita di un RIGEL da edicola, tanto mi basterà per crederci al 100% .

D: Cosa pensi del serial TV “Buffy”?

E: Spiacente ma qui non posso e non voglio essere sintetica…
Iniziando da un punto di vista personale, da telespettatrice, trovo il telefilm ben fatto e abbastanza divertente (e sono innegabili le…doti fisiche della protagonista), ma per quanto mi riguarda mi sono limitata alla visione di pochi episodi, e poi… croce sopra. Quella tipologia bestiale e un po’ “coatta” di vampiro non fa parte delle mie corde, mi annoia, in seconda battuta non amo le ambientazioni stile college americano/intrecci adolescenziali, e soprattutto odio i calcioni volanti e i cazzottoni mistici “applicati” ai vampiri. Come dicevo, qui il discorso si fa delicato perché, tra lo scherzoso e il serio, alcuni hanno paragonato RIGEL al telefilm di Buffy. Il primo fondamentale riferimento vampirico da cui nasce RIGEL è Anne Rice e le sue Vampire Chronicles. Molte delle tematiche riprese da Buffy nascono dall’universo vampirico creato da Anne Rice, ad esempio in Buffy è presente l’icona del vampiro “buono”, un personaggio di nome Angel (per la Rice troviamo Louis, in Intervista col Vampiro: stessa icona, nata però qualche annetto prima). Se vogliamo trovare riferimenti ad opere letterarie o cinematografiche, possiamo farlo per ogni fumetto. Figuriamoci per un fumetto che parla di un tema così sfruttato come quello del vampiro. Molte tematiche di Buffy pescano a piene mani dal gioco di ruolo Vampire: The Masquerade. Confrontiamo RIGEL col gioco Vampire: the Masquerade: beh, nel manuale di quel gioco Anne Rice è citata dagli autori come fonte di ispirazione, e noi non abbiamo mai negato che la Rice fosse una delle nostre citazioni. Le tematiche scuola/adolescenza/cazzotti contro esseri soprannaturali le troviamo anche in GEA. Confrontiamo RIGEL con la splendida GEA del grande Luca Enoch: il gatto Sortilegio. Quel gatto era presente anche nel primo numero del RIGEL autoprodotto, che uscì prima del numero 1 di GEA, e oltretutto, in RIGEL, Sortilegio riveste un ruolo totalmente diverso da quello che Cagliostro riveste in GEA.
Vampiri cattivi senza anima e cuore e un giustiziere come Buffy che li sconfigge sono presenti anche nel film BLADE. Confrontiamo RIGEL col film BLADE: quel tipo di vampiro proprio non mi piace, mai e poi mai mi sarei ispirata a quel film e a quella tipologia di vampiro per creare RIGEL (e anche qui tengo a ricordare che RIGEL autoprodotta uscì anni prima del primo BLADE).
Trovo eventualmente molti più riferimenti tra BLADE e DAMPYR (una testata della Bonelli, N.d.E.), dato che entrambi sono dei mezzosangue vampiro/umano. L’affetto tra umani e vampiri, come il rapporto tra Buffy ed Angel, lo ritroviamo nello splendido “Carmilla”, scritto quando i creatori di Buffy nemmeno erano nati.
Tutto può essere riferito a qualcos’altro, e ognuno trova spunti in un’opera a seconda di quella che è la propria cultura personale, ma i cacciatori di vampiri, il vampiro buono, i famigli, le spade magiche e le teste mozzate non sono icone inventate dai creatori di Buffy, Gea, Masquerade o Blade. Basterebbe staccarsi un secondo dalla TV e leggere qualche libro per rendersi conto che certi elementi erano già stati creati da qualcun altro, e che semplicemente c’è una fonte di ispirazione comune (senza limitarsi solo alla Rice, potremmo scomodare anche Stoker, LeFanu e moltissimi altri), e che RIGEL fosse ispirato in parte ai vampiri della Rice, non l’abbiamo mai negato, in alcun modo.
Ma Buffy, Blade and company… no, proprio no, e chiunque si prenda la briga di leggere la data di stampa del primo numero autoprodotto di RIGEL potrà verificarlo.
Ad ogni modo non stiamo cercando di passare per innovatori, non cerchiamo l’idea geniale a tutti i costi, non ce ne frega nulla di fare gli “artisti” o di riempire le pagine dei fumetti che facciamo di citazioni colte per far vedere quanti libri tosti leggiamo, non abbiamo pretesa di insegnare niente a nessuno, non stiamo cercando di creare un nuovo canone o di promuovere denunce sociali: ci piace raccontare storie, al momento le storie di un personaggio che amiamo, con cui siamo cresciuti per anni, e che non vogliamo di certo far passare per icona innovativa in quanto vampira o cacciatrice o essere soprannaturale o icona fumettistica: semplicemente, vogliamo farla conoscere per quello che lei è, per il suo carattere e per quello che ha da raccontare.
Il resto, dall’uso tecnico di grigi e retini, dal taglio e dai repentini cambi di ritmo narrativo della sceneggiatura, dai dialoghi che passano dallo “slang” romanaccio ad un linguaggio più antiquato, sono tutte scelte precise, calcolate e fortemente volute.
Che piacciano o non piacciano, beh, questo è un altro discorso, Buffy o non Buffy.
Per adesso, siamo felici dei pareri positivi e delle lettere che riceviamo per RIGEL, e siamo sorpresi di vedere quanta gente nuova, rispetto ai tempi dell’autoproduzione, inizia a voler bene alla nostra piccola vampira.
Speriamo che tutto continui così.

Bellissima intervista!

-sospiro-anch'io mi sono innamorato di Tinebra...