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sab nov 03, 2007 14:44
Decine di persone in fila ma è il 2 novembre
il giorno dopo il festivo. E l'ufficio di fatto è chiuso
Anagrafe aperta, il ponte la chiude
Un commesso avverte: tutti malati
ROMA - Lo specchio di questo Paese è la serranda abbassata di un ufficio anagrafe in un giorno che avrebbe dovuto essere lavorativo e la reazione della folla rimasta nella vana attesa della pratica a cui aveva diritto. Accade a Roma, Circoscrizione II, piazza Grecia. È il 2 novembre, il giorno precedente è stato festivo, i due seguenti lo saranno: si cammina sul percorso sdrucciolevole di un ponte, ma nessuno immagina che sia già stato minato.
Alle 8.30, presunto orario di apertura, la porta resta chiusa. Alle 8.40, quando arrivo, sono il secondo di una fila che ben presto si allungherà. Un cartello ammonisce: "Non forzare l'ingresso fuori dagli orari di ufficio". Sono le 8.45: dunque, forziamo?
Inutile, spiega il primo della fila: pochi minuti fa ha provato e, da uno spiraglio, gli è apparso un omino intimorito, con l'aria dell'ultimo sopravvissuto a Fort Apache. "Non c'è nessuno - si è giustificato - . Io sono solo un commesso, non posso fare certificati. Gli impiegati sono tutti malati. Non prendetevela con me, sono un cittadino come voi". E ha richiuso.
Siamo in dodici ora, cittadini come lui. Un ragazzo è venuto da Milano per fare un cambio di residenza e non può restare fino a lunedì perché ha esami al Politecnico. Un uomo ha rinunciato, lui sì, al ponte per una variazione di domicilio che gli serve d'urgenza. Io ho bisogno di uno stato libero perché un notaio pignolo vuole essere certo che ventidue anni fa non ero sposato con nessuna. La burocrazia è così: pretende l'impossibile e poi non te lo lascia ottenere. Bussiamo alla porta: nessuno risponde, il commesso si è barricato. Prendo il cellulare e chiamo il centralino del Municipio di Roma, che è efficiente e risponde subito.
Gli spiego la situazione, mi qualifico e ottengo l'assicurazione che indagheranno e richiameranno.
Lo fanno dopo cinque minuti. La situazione è incresciosa, spiegano: in effetti l'ufficio ha cinque impiegati, ma uno è in ferie e gli altri, beh, sono malati. Esistono certificati che lo attestano. Una coincidenza, immagino. La cortese funzionaria all'altro capo ammonisce: non possiamo fare un processo alle intenzioni. E neppure a chi prende in giro la funzione pubblica che ricopre.
In quel momento mi accorgo che anche altri cittadini in fila si sono attaccati al cellulare. Dico: "Se state chiamando il Comune, ce l'ho già in linea". Mi guardano come fossi appena atterrato dal pianeta Papalla. Uno copre il ricevitore: "Veramente stavo cercando di contattare Report". La signora al suo fianco obietta: "Secondo me sarebbe meglio Striscia". Un terzo uomo allarga le braccia: "Come siamo ridotti: doverci rivolgere alla televisione per avere giustizia". Un coro gli risponde: "Sennò a chi importerebbe?".
Eccoci qua, Italia 2007: lo Stato è rappresentato da questi quattro impiegati in malattia, che magari sono pure sostenitori dell'antipolitica (ma l'esempio, sarebbe ora di ammetterlo, viene dal basso, se non altro per una questione quantitativa). E di fronte all'ingiustizia nessuno pensa di chiamare i vigili (tanto saranno anche loro malati, o non verranno), di denunciare l'interruzione di pubblico servizio (potrebbe avere effetto solo finendo sul tavolo di un magistrato che non è ancora stato in tivù, ma esiste?) e nemmeno, questo devo ammetterlo con tristezza, di rivolgersi a un giornale. Restano il Gabibbo o la Gabanelli, che una qualche affidabilità se la sono conquistata. Siccome penso che rivedermi in tivù fra qualche giorno davanti a una porta chiusa mi renderebbe più popolare sui taxi, ma non mi farebbe avere quell'assurdo certificato, insisto con il Comune.
"Mandiamo un dirigente", assicurano. Si accende una speranza. Arriva dopo soli dieci minuti. Si scusa, incassa le accuse. Dice: "Fossi in voi reagirei alla stessa maniera". Fa passare dallo spiraglio il commesso, creandogli una specie di corridoio umanitario lungo il quale si allontana. Poi chiude a chiave e abbassa la serranda. Finisce così, senza cambi di residenza, né variazioni di domicilio. Restiamo qui, sospesi su un ponte che non c'è, eppure ci fa cadere di sotto. E non basterà il Gabibbo per tenerci a galla.
sab nov 03, 2007 15:59
magari mi sfugge qualcosa, ma a me sembra una notizia un pò forzata. Dove sarebbe la notizia??
è semplicememente un ponte, ce ne sono stati tanti e tanti ce ne saranno...di cosa si meravigliano?? Il fatto è che uno che ha ricevuto un danno da questo imprevisto prevedibilissimo ha scritto un articolo/lettera...ma come lui ce ne sono tantissimi che
ogni giorno, per motivi che non dipendono da loro, non possono ottenere ciò che serve loro. Ci mettiamo a scrivere tutti articoli sui giornali? non credo sia il caso.
Che gli italiani siano conosciuti nel mondo più per pizza/mandolino/Ferrari/Modugno che per la loro devozione al lavoro non ve lo vengo certo a raccontare io. Di cosa ci scandalizziamo?? proprio non riesco ad afferrarlo...se qualcuno ha voglia di spiegarmelo mi fa un favore.
Probabilmente la cosa più grave non è il fatto che l'ufficio anagrafe fosse chiuso (che è soltanto la punta dell'iceberg), ma il fatto che il cittadino non abbia un mezzo efficiente per farsi sentire:
E di fronte all'ingiustizia nessuno pensa di chiamare i vigili (tanto saranno anche loro malati, o non verranno), di denunciare l'interruzione di pubblico servizio (potrebbe avere effetto solo finendo sul tavolo di un magistrato che non è ancora stato in tivù, ma esiste?) e nemmeno, questo devo ammetterlo con tristezza, di rivolgersi a un giornale. Restano il Gabibbo o la Gabanelli, che una qualche affidabilità se la sono conquistata.
Se la TV è l'unica cosa che
pare ottenere risultati (ma come giustamente fa notare chi l'ha scritto non risolve il problema, cioè non gli fornisce il certificato: siamo ormai abituati alle cacciate a calcinculo degli inviati di Striscia dagli uffici) non resta che appellarsi ad essa...ma personalmente la ritengo un palliativo: quanti successi hanno ottenuto Striscia, leIene, Mi manda Raitre? e quanti sono stati i casi che hanno denunciato?? Forse la tv, mascherata da paladino del più debole e difensore di chi ha subito un torto, sta semplicemente continuando a fare intrattenimento.
sab nov 03, 2007 17:56
Vaxel ha scritto:magari mi sfugge qualcosa, ma a me sembra una notizia un pò forzata. Dove sarebbe la notizia??
è semplicememente un ponte, ce ne sono stati tanti e tanti ce ne saranno...di cosa si meravigliano?? Il fatto è che uno che ha ricevuto un danno da questo imprevisto prevedibilissimo ha scritto un articolo/lettera...ma come lui ce ne sono tantissimi che ogni giorno, per motivi che non dipendono da loro, non possono ottenere ciò che serve loro. Ci mettiamo a scrivere tutti articoli sui giornali? non credo sia il caso.
Che gli italiani siano conosciuti nel mondo più per pizza/mandolino/Ferrari/Modugno che per la loro devozione al lavoro non ve lo vengo certo a raccontare io. Di cosa ci scandalizziamo?? proprio non riesco ad afferrarlo...se qualcuno ha voglia di spiegarmelo mi fa un favore.
Il problema è che il ponte se lo sono procurati fingendo (99%) di avere una malattia.
sab nov 03, 2007 18:45
Khelden Tahl ha scritto:Vaxel ha scritto:magari mi sfugge qualcosa, ma a me sembra una notizia un pò forzata. Dove sarebbe la notizia??
è semplicememente un ponte, ce ne sono stati tanti e tanti ce ne saranno...di cosa si meravigliano?? Il fatto è che uno che ha ricevuto un danno da questo imprevisto prevedibilissimo ha scritto un articolo/lettera...ma come lui ce ne sono tantissimi che ogni giorno, per motivi che non dipendono da loro, non possono ottenere ciò che serve loro. Ci mettiamo a scrivere tutti articoli sui giornali? non credo sia il caso.
Che gli italiani siano conosciuti nel mondo più per pizza/mandolino/Ferrari/Modugno che per la loro devozione al lavoro non ve lo vengo certo a raccontare io. Di cosa ci scandalizziamo?? proprio non riesco ad afferrarlo...se qualcuno ha voglia di spiegarmelo mi fa un favore.
Il problema è che il ponte se lo sono procurati fingendo (99%) di avere una malattia.
...ancora non vedo nulla di diverso dalla norma, purtroppo
Dovrebbe essere nella definizione stessa del ponte no? O per lo meno sono ben pochi i ponti che ricordo avallati da scuola/datori di lavoro, in genere era una specie di tacito accordo che burocraticamente risultava come un giorno di malattia. Gli impiegati non sono andati a lavoro e la fila fuori dalla porta sel'è presa...non mi sembra nulla di eclatante, non a sufficienza da meritarsi il titolo di
notizia. Volendo proprio trovare un colpevole si può andare a parare con il responsabile della baracca (non so come si chiami di preciso) che avrebbe fatto meglio a garantire il servizio almeno con un funzionario (l'ultimo a comunicare di essere malato), e se era malato davvero povero cristo, Amen, visita fiscale e niente servizio...come è stato.
sab nov 03, 2007 22:19
Beh, quando il ponte NON PREVISTO fa in modo che un PUBBLICO SERVIZIO venga a mancare, beh, allora si che è una notizia.
Non lo è (tristemente) perchè siamo in Italia, la Repubblica delle Banane, dove il furbo ha sempre ragione. Fingersi malati per saltare il lavoro è REATO, l'INPS la paghiamo noi, che crediamo? Senza contare che loro hanno già uno stipendio pagato dallo Stato. E sono pagati per assicurare un servizio ai cittadini, nei giorni lavorativi e/o previsti dalla legge.
Il fatto che qualcuno non ci veda nulla di strano o addirittura scandaloso è la cosa più preoccupante... significa che siamo parte integrante di quel sistema.
dom nov 04, 2007 01:48
ATTENZIONE! Io non giustifico quelli che si sono rimasti a casa, semplicemente dico che chi si è presentato all'ufficio poteva per lo meno aspettarsi una situazione del genere visto che non era un giorno come tutti gli altri...e se lo hanno reputato tale sono stati degli sprovveduti. Un ponte è sempre previsto, è perfino previsto il ponte di capodanno del 2037! Al massimo può non essere previsto ufficialmente, ma questo, come dimostrano i fatti, vale ben poco.
E' innegabile che è mancato un servizio ai cittadini romani che non sarebbe dovuto mancare, ma questo non credo sia sufficiente ad occupare un solo centimetro di carta stampata, per tanti motivi, primo su tutti il fatto che non è la prima volta; con questo metro di misura si dovrebbero documentare anche tutti i sinistri stradali, le inadempienze burocratiche, i ritardi dei treni e degli aerei...altro che quotidiani, ogni giorno compraremmo qualcosa di più simile alle pagine bianche!
Non è il caso di scandalizzarsi per ogni cosa, per quanto questa possa dare adito a polemiche giustificate, perchè si corre il rischio di finire come nella favola di "Al lupo, al lupo!".
dom nov 04, 2007 13:36
si, daccordo, ma se non si continua a denunciare queste cose, faremmo solo il loro gioco, perchè nessuno lo saprebbe, scommetti che un bel cazziatone da i dirigenti se lo sono preso? Non servirà a nulla, ma la speranza c'è.....
dom nov 04, 2007 14:48
Altrochè se serve!! La prossima volta ci penseranno prima di fare questa figura del menga!!
Se queste cose fossero "sempre" denunciate e rese note sono sicuro che la gente le farebbe molto meno, se non altro per risparmiarsi la vergogna di essere "beccati".
dom nov 04, 2007 18:50
mi immagino la faccia di questi xD sotto terra come degli struzzi
lun nov 05, 2007 09:21
qui da me cmq la circoscrizione era aperta
durante i famosi o famigerati "ponti", si sa che succedono cose "strane" non è la prima volta e non sarà l'ultima e non è che sia successo solo nel pubblico impiego.
lun nov 05, 2007 10:34
non potevano cambiare sede dell'anagrafe ?
lun nov 05, 2007 11:18
Ravenard ha scritto:non potevano cambiare sede dell'anagrafe ?
cambiare sede? ...mi sento più ritardato del solito: scusa ma che ci concludevano?
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