lun nov 05, 2007 15:28
Blitz della polizia in una villetta vicino Palermo. In manette anche Sandro Lo Piccolo
Erano in una riunione con altri quattro boss. "Dopo Provenzano è capo di Cosa Nostra"
Mafia, arrestato Salvatore Lo Piccolo
Un nuovo pentito decisivo per le indagini
L'azione conclusa dopo un conflitto a fuoco. Il figlio urla: "Ti amo papà"
Era latitante dal 1983, contendeva la leadership al trapanese Matteo Messina Denaro
PALERMO - Arrestati i boss latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Padre e figlio sono finiti in manette in una villetta a Giardinello, tra Cinisi e Terrasini, nel palermitano. Salvatore Lo Piccolo, latitante dal 1983, era ritenuto al vertice di Cosa Nostra palermitana. Dopo l'arresto di Bernardo Provenzano, infatti, avrebbe assunto il controllo dell'organizzazione criminale contendendo la leadership a Matteo Messina Denaro, boss latitante del trapanese.
Con loro sono stati arrestati anche i latitanti Gaspare Pulizzi e Andrea Adamo. Il primo è reggente di Brancaccio il secondo di Carini. Tutti inseriti fra i 30 maggiori ricercati d'Italia. I quattro erano impegnati in una riunione fra boss. Le manette sono scattate anche per altri due favoreggiatori. La notizia è arrivata mentre a Palermo si celebra la 'Giornata della memoria' in ricordo di tutte le vittime della mafia.
I Lo Piccolo sono stati arrestati in due villette, due abitazioni in cemento totalmente ammobiliate. Al contrario di Bernardo Provenzano, che viveva in un casolare immerso nelle campagne, i due boss erano in appartamenti veri e propri, anche se periferici, vicino al mare. E per le indagini è stato decisivo il contributo di un nuovo pentito, Francesco Franzese, che è stato il fiduciario del boss nella gestione delle estorsioni.
Il blitz ha impegnato circa quaranta agenti della sezione Catturandi della squadra mobile, la stessa che ha messo le manette a Bernardo Provenzano. I poliziotti hanno fatto irruzione nella villetta dopo aver circondato la casa in cui si trovavano i quattro latitanti, che erano riuniti nel garage. Erano tutti armati. Gli agenti hanno pure sparato alcuni colpi di arma da fuoco. Durante le fasi concitate della cattura Sandro è uscito dalla casa in lacrime urlando più volte "ti amo papà". I due sono rimasti barricati per qualche minuto nella villetta. Nel covo sono stati trovati documenti, denaro e armi.
In particolare in un borsone i poliziotti hanno trovato otto pistole. Tra queste: una è in dotazione alle forze di polizia, l'altra ha la matricola abrasa e una terza ha il silenziatore. Rinvenute anche numerose agende zeppe di appunti, soldi, e alcuni "pizzini" recuperati in bagno. Nella villetta c'è un cane meticcio di colore bianco di grossa taglia molto tranquillo. E' accucciato e guarda i poliziotti svolgere il loro lavoro.
Il volto di Salvatore Lo Piccolo è differente da quello ricostruito dall'identikit che era stato effettuato durante le indagini su indicazione di alcuni collaboratori di giustizia. Il capomafia ha la barba incolta, veste casual, e indossa un giubbotto di pelle. Il figlio del boss, Sandro Lo Piccolo, ricercato da dieci anni, somiglia molto all'ultima foto di cui erano in possesso gli investigatori. Ha i capelli corti e il volto rasato.
Lo Piccolo, 65 anni, detto "il Barone", era ricercato dal 1983. A catturarlo è stata la polizia, che lo ha individuato nella villa assieme al figlio Sandro, 32 anni, latitante da 9. A carico di Salvatore Lo Piccolo pendevano 8 ordinanze di custodia cautelare. Imprenditore edile, aveva cominciato la sua carriera di mafioso come guardaspalle e autista del 'padrino' di San Lorenzo, Rosario Riccobono, poi soppresso con il metodo della 'lupara bianca' durante la guerra di mafia degli anni '80.
Il suo potere si era via via esteso, fino ad abbracciare una vasta parte della provincia occidentale di Palermo. Dopo l'arresto di Provenzano, la sua figura era ulteriormente emersa come il nuovo riferimento dei clan palermitani, anche in virtù delle alleanze negli Usa che il boss latitante aveva coltivato e rilanciato.
Sandro Lo Piccolo, braccio destro del padre, era sfuggito alla cattura nel 1998 durante un blitz della polizia, che lo aveva intercettato nella borgata marinara di Mondello, nel cuore del suo 'regno', e da allora era ricercato. Anche gli altri due capimafia catturati nell'operazione, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, vengono indicati dagli investigatori come boss di prima grandezza. Adamo sarebbe il nuovo reggente del rione Brancaccio, tradizionale feudo di Cosa Nostra, mentre Pulizzi controllerebbe il paese di Carini. Il primo è un commerciante, Pulizzi è invece indicato come vivandiere e portaordini dei Lo Piccolo.
Le indagini che hanno portato all'operazione che ha consentito l'arresto dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, di Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi, è stata condotta dai pm Nico Gozzo, Gaetano Paci e Francesco Del Bene. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo.
"Siamo tutti soddisfatti per l'arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo", ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. "Dall'arresto dei due - ha detto il capo del pool antimafia - ci attendiamo la disarticolazione dell'apparato criminale sul territorio. I due grandi latitanti erano punto di riferimento dei capimafia che esercitavano il controllo sull'apparato economico. Adesso ci attendiamo una conseguenza positiva anche sul piano della possibilità della collaborazione dei cittadini".
"E' un risultato straordinario che dimostra che questo non è un ufficio allo sbando e che il pool antimafia è pienamente operante - ha detto il pm palermitano Gaetano Paci -. Ovviamente - ha aggiunto - alla polizia di Stato va il merito di avere portato a compimento una brillante operazione".
(5 novembre 2007)
lun nov 05, 2007 16:16
lun nov 05, 2007 16:50
lun nov 05, 2007 16:59
lun nov 05, 2007 18:21
Principe_Nero ha scritto:QUesta è una guerra già persa in partenza.
lun nov 05, 2007 18:28
gio83 ha scritto:Principe_Nero ha scritto:QUesta è una guerra già persa in partenza.
spero di no, e cmq è giusto combatterla con tutte le forze
lun nov 05, 2007 23:41
Principe_Nero ha scritto:Guarda se gli uomini fossero tutti buoni forse avresti ragione, ma visto che in ogni essere esiste la malvagità, anche nel più pio fra di noi, ti posso assicurare che non risuciremo mai.
Vediamo la mafia come il lato malvagio di una società, a malincuore deve esistere.
Quindi non dico che sono pro-mafia, assolutamente, solo che mi sembra assurdo aspettarsi di poterla eliminare:(
mar nov 06, 2007 09:00
mar nov 06, 2007 09:32
mar nov 06, 2007 11:55
Principe_Nero ha scritto:La mafia è come un idra, quando tagli una testa ne crescono subito altre due.
Ora ci sarà la lotta per prendere il posto di capo della mafia, quindi aumento degli omicidi ecc.
QUesta è una guerra già persa in partenza.
[...]
Guarda se gli uomini fossero tutti buoni forse avresti ragione, ma visto che in ogni essere esiste la malvagità, anche nel più pio fra di noi, ti posso assicurare che non risuciremo mai.
Vediamo la mafia come il lato malvagio di una società, a malincuore deve esistere.
Quindi non dico che sono pro-mafia, assolutamente, solo che mi sembra assurdo aspettarsi di poterla eliminare:(
[...]
(Imho)
Piccolo cose, ricordati che la mafia è la prima "azienda" per fatturato, quando lo stato non protegge il cittadino questo non può far altro che rassegnarsi, perchè con la legalità la mafia non la distruggi.
Osserva i casi in cui la popolazione in certe zone d'italia interviene per salvare i criminali, comprendo che non è una decisione di carattere puramente malvagio, ma solo d'esigenza perchè l'unica possibilità che hanno è quella di far parte di quel mondo per sopravvivere.
Quindi infine, credi che veramente si riuscirà a distruggerla? Libero arbitrio, molte volte l'uomo ama farsi del male, lo ritiene neccessario.
Sono solo realista, mi piacerebbe che la mafia fosse sconfitta dai cittadini, ma come puoi vedere alla fine anche se un gruppo di cittadini decide di fare qualcosa succede solo che si scatena un dibattito che nel giro di pochi giorni finisce nel dimenticatorio.
mar nov 06, 2007 13:44
Dmiitrj ha scritto:Non sono molto d'accordo con questa tua teoria.
Perchè così non si spiegherebbe come mai il fenomeno mafioso è un fenomeno molto ben delineabile geograficamente, con caratteristiche proprie rispetto alla più comune criminalità, da cui si differenzia.
mar nov 06, 2007 16:07
gio83 ha scritto:si, ma se tutti si rassegnano, loro vincono, lo statom perde e, se lo stato perde perdiamo noi, perchè lo stato siamo noi......
mar nov 06, 2007 16:26
gio83 ha scritto:e, se lo stato perde perdiamo noi, perchè lo stato siamo noi......
mar nov 06, 2007 17:24
gio83 ha scritto:si, ma se tutti si rassegnano, loro vincono, lo statom perde e, se lo stato perde perdiamo noi, perchè lo stato siamo noi......
mar nov 06, 2007 17:30
Principe_Nero ha scritto:La si può limitare, ci sono i sistemi, ma come dire, serve sempre qualcuno che faccia il lavoro sporco al nostro posto, forse eliminando il 60 % dei politici qualcosa cambierebbe, dico forse.