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E poi ci lamentiamo dei politici...

lun mag 12, 2008 10:12

...quando non è altro che il riflesso della disonestà di tutto un Paese.

L'inchiesta: Davanti al "Palazzaccio" di Roma
gli impiegati escono dopo aver vidimato l'ingresso

"Entro, timbro e me ne vado"
trucchi da travet in Cassazione



ROMA - Entrano, timbrano e riescono. Con noncuranza, come se fosse la cosa più normale del mondo. Come se lo facessero tutti i giorni. E infatti molti confessano: si assentano spesso dal lavoro dopo aver passato il badge nelle macchinette dell'ingresso. Per andare a parcheggiare, per portare il figlio a scuola o per un caffè. Tutto pagato, perché compreso nell'orario di lavoro. E tutto documentato da tre telecamere nascoste di Repubblica Tv: due esterne e una fatta entrare tranquillamente dall'ingresso degli avvocati, senza metal detector, sotto gli occhi dei carabinieri.

La scena è quella dell'imponente ingresso della Corte di Cassazione, il Palazzaccio di Piazza Cavour, a Roma. Tra le 7.30 e le 9.30 del mattino di un giorno feriale. I dipendenti salgono la scalinata. Alcuni scompaiono dietro la vetrata: hanno iniziato la loro giornata di lavoro. Altri accostano, lasciano l'auto con le doppie frecce lampeggianti, riescono dopo tre minuti e risalgono in auto. Cosa è successo? La telecamera non lascia dubbi: hanno passato il badge nell'apparecchio.

Li blocchiamo in fondo alla scalinata, per chiedere spiegazioni. La scusa più usata? Il parcheggio che non si trova. Ecco la prima impiegata, sulla cinquantina: "Si è vero, ho timbrato. E ora vado a parcheggiare. Ma lo sa lei che problemi ci sono a Roma con i parcheggi?". Le domandiamo se sa che sta commettendo un illecito: "Certo che lo so, potrei beccarmi un provvedimento disciplinare".

Ecco un'altra donna, una mamma, 40 anni circa, il bambino è rimasto in macchina, mentre lei timbrava. Le chiediamo dove va, lei si difende: "Ho un altro figlio malato a casa, mio marito è con lui. Vado a portare il bambino alla scuola qui vicino. Guardi che non possiamo fare più niente, siamo controllati a vista, come carcerati". Non sembrerebbe, almeno a vedere i gruppetti di impiegati andare a prendere il caffè al bar all'angolo della piazza e rientrare a passo lento dopo quasi mezz'ora. Filmati da Repubblica Tv, come la bella bionda che timbra, esce, riparte in auto con un accompagnatore e viene riportata in sede dopo 25 minuti.

Gli uffici sono ai piani alti e nessun capoufficio, ci svela serenamente un'impiegata, può accorgersene. Un'altra madre ammette: "Il vero problema non sono i 10-20 minuti per parcheggiare, potrei passare sei ore senza lavorare e nessuno mi direbbe niente". Solo un signore, ripreso anche lui dalla telecamera mentre timbra, tenta di negare. Poi ci svela: al Tribunale di Milano è anche peggio, in un ufficio si sono accorti che un impiegato mancava solo dopo tre giorni di assenza.

La macchina della Cassazione non brilla per efficienza: per una sentenza bisogna aspettare 38 mesi, secondo i dati della Relazione sulla Giustizia del 2007. E il lavoro si accumula: alla fine del 2007 le pendenze erano 102mila e 500, 1.700 in più che all'inizio dell'anno. E la lentezza della giustizia la paghiamo tutti: 41 milioni e mezzo di euro di risarcimenti in 7 anni per "i tempi non ragionevoli" dei processi. Alla domanda su quanti sono i dipendenti della Cassazione e quanto guadagnano né il direttore del personale della Corte né il ministero della Giustizia hanno dato risposta.

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

lun mag 12, 2008 20:53

Non ho parole per la disonestà che continua a dilagare :no

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

lun mag 12, 2008 21:52

Il nuovo ministro dell'Innovazione e della Funzione Pubblica
annuncia "un patto per cambiare il Paese", a partire dalla P.A.

Brunetta: "I dipendenti fannulloni
vanno semplicemente licenziati"

"Colpirne uno per educarne cento", dichiara a 'Porta a Porta'
"Gli strumenti ci sono: vanno applicati", anche con il contributo dei sindacati



ROMA - I "dipendenti fannulloni" "vanno semplicemente licenziati": è la netta posizione del ministro dell'Innovazione e della Funzione Pubblica Renato Brunetta, nel discorso d'inaugurazione del Forum della P.A. alla Fiera di Roma. E più tardi, nella registrazione di Porta a Porta, aggiunge: "Colpirne uno per educarne cento. Chi non lavora non deve mangiare, il sistema pubblico deve essere equiparato a quello privato premiando chi lavora bene e licenziando chi non lo fa. Bisogna puntare sugli incentivi come accade nelle aziende private".

A sindacati e dipendenti pubblici Brunetta, propone un "grande patto per cambiare il Paese". "La gente si aspetta cose drastiche, non sprechiamo questo momento emozionale - afferma - Se le organizzazioni sindacali e i dipendenti accetteranno questo approccio avranno raggiunto un grande risultato, altrimenti saranno marginalizzati".

E successivamente, al programma Porta a Porta, il ministro ribadisce di voler colpire "i fannulloni assenteisti che nella Pubblica Amministrazione il doppio del settore privato". "Non è possibile che non ci sia neanche un licenziamento e neanche la cassa integrazione", ha rincarato.

Secondo Brunetta, già ci sono le leggi che consentono di prendere questi provvedimenti. Strumenti "che non sono mai stati utilizzati. Ma il clima è cambiato. E' un miracolo che la Pubblica Amministrazione ancora stia in piedi non avendo strumenti come incentivi e disincentivi, premi e punizioni. In queste condizioni un'azienda privata avrebbe già chiuso". Le parole d'ordine saranno trasparenza, valutazione e benchmarking.

E per il reclutamento del personale, Brunetta non ha dubbi: "Dovrà prevalere la selezione dei migliori, ridando alla dirigenza pubblica il potere disciplinare. Ma saranno i dirigenti i primi ad essere valutati". In questo piano per l'efficienza della Pubblica Amministrazione il nuovo ministro ha chiesto anche la collaborazione dell'opposizione, "perché far funzionare la P.A. non è né di destra né di sinistra.

"Non penso di essere Napoleone, ma un professore bravo che da trent'anni studia queste questioni e penso di avere la necessaria umiltà per fare bene", prosegue Brunetta secondo il quale gli strumenti per il cambiamento sono il federalismo, la banda larga e l'Ict. "Le pubbliche amministrazioni - sottolinea - sono un miracolo, forniscono prodotti 'subottimali', devono invece comportarsi come un girasole: orientarsi ai bisogni di cittadini e imprese".

Brunetta ha sottolineato anche la necessità di mettere in concorrenza il settore pubblico col privato. Bisogna "pagare una volta sola, non si può pagare con le tasse e poi ripagare perché i servizi non funzionano".

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mar mag 13, 2008 19:21

Devo dire che sono piuttosto scettica, ma staremo a vedere :roll:

Muzedon ha scritto: "Colpirne uno per educarne cento" dichiara a 'Porta a Porta'


:roll:

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer mag 14, 2008 10:17

Si, se gli azzurri rubano gli slogan alle BR non so più che pensare... XD

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer mag 14, 2008 21:29

Che forse sta cominciando il capovolgimento del mondo...! XD

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

dom mag 18, 2008 01:39

Altro esempio...

http://www.corriere.it/cronache/08_magg ... 6ba6.shtml

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

dom mag 18, 2008 12:13

I giornali pullulano di nuovi casi... sembra che ce ne accorgiamo solo ora.
Ovviamente i giornalisti celerini si accorgono del probelma solo dopo che il neo-ministro Brunetta ha fatto la sua sparata a "Porta a Porta".

http://www.repubblica.it/2008/05/sezion ... ziato.html

Veramente, inizio a schifare la casta dei giornalisti "col posto fisso". Scrivono solo quello che si vuole venga scritto dai poteri forti. E così, di fatto, il quarto potere - in Italia - cessa di esistere.

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

gio mag 29, 2008 10:10

i giornalisti sono dipendenti statali visto che sono pagati con le nostre tasse...

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 14:42

Nel deposito dei mezzi trovata una falegnameria segreta
Milano, via 9 tranvieri fannulloni
Al lavoro facevano cucce per cani

Controllo a sorpresa del presidente Atm. Un impiegato ubriaco, altri a casa da mesi.

MILANO — Ebbene sì: qualche fannullone è riuscito a mettere radici anche nella produttiva Milano. Ieri Atm, azienda del trasporto locale meneghino controllata al 100 per cento dal Comune, ha avviato nove procedure di licenziamento. Ai danni di altrettanti fannulloni. Al drappello di amanti dell'ozio va riconosciuta una certa fantasia. C'è il responsabile di una falegnameria all'interno di un deposito di tram e bus che semplicemente ha convertito l'attività a proprio uso e consumo: vetri oscurati per evitare sguardi curiosi e i colleghi/ sottoposti trasformati in lavoratori al proprio servizio.

Il tutto per produrre cucce per cani. C'è poi il caso di un amministrativo uscito da un impianto per consegnare dei documenti in sede. Le carte non sono mai arrivate a destinazione e così, dopo faticose ricerche, l'impiegato è stato ritrovato in un bar. Completamente ubriaco. La rassegna della produttività sotto zero continua con dipendenti che scompaiono per mesi senza senza presentare il certificato di malattia. L'azienda preferisce non fare commenti. Al posto dei comunicati parlano le visite a sorpresa nei depositi (alle 6.30 del mattino) del presidente e amministratore delegato, Elio Catania. A dare man forte al vertice della spa c'è il Comune di Milano. «Le procedure di licenziamento avviate in Atm dimostrano che la nostra partecipata persegue, giustamente e con rigore, gli obiettivi dell'efficienza e della produttività», si inorgoglisce il vicesindaco e senatore di An, Riccardo De Corato. «I Comuni che hanno aziende del trasporto pubblico che chiudono i conti in rosso dovrebbero prendere esempio da noi — continua De Corato —. Non è un caso se Atm nel 2007 ha avuto un utile di 2,8 milioni di euro». A oggi i dipendenti dell'azienda del trasporto milanese stanno a casa ammalati in media 14 giorni l'anno. Esattamente come la media dei lavoratori del settore. «A colpire non sono le nove procedure di licenziamento ma il fatto che certi comportamenti siano stati tollerati per anni dalla dirigenza aziendale. È impossibile costruire cucce per cani al lavoro senza che la dirigenza noti nulla», si stupisce il giuslavorista Michele Tiraboschi. Il sindacato si guarda bene dal contestare l'azienda nel merito dei singoli provvedimenti. «Atm fa bene a sanzionare i comportamenti illeciti. I singoli lavoratori si difenderanno in giudizio. L'importante è che si intervenga a tutti i livelli aziendali con lo stesso rigore», chiede Nino Cortorillo, segretario generale della Filt lombarda, la categoria dei trasporti della Cgil. «Tanto rumore per nulla — interviene Roberto Rossi, segretario generale della Fit Cisl della Lombardia —. Ogni anno l'azienda risolve circa 35 rapporti di lavoro: dov'è la novità? ».

Nello stesso tempo il sindacato difende il buon nome dei conducenti di tram, bus e metrò all'ombra del Duomo. «Stiamo parlando di un'azienda in cui ogni anno si sfiorano i due milioni di ore di straordinario — continua Cortorillo della Cgil —. Abbastanza per giustificare l'assunzione di altri mille dipendenti. Se questo è l'identikit di chi non lavora... Forse più che a una caccia al fannullone siamo di fronte a una caccia alle streghe». La milanese Atm dà lavoro a 8.670 dipendenti di cui 5.235 alla guida di tram, bus e metropolitana. Grandi le ambizioni della ex municipalizzata: lo studio di fattibilità riguardo la fusione di Atm Milano con la Gtt di Torino sarà pronto entro l'estate. Se in autunno i rispettivi consigli di amministrazione daranno il via libera, la nuova società sarà operativa da gennaio. Tornando ai licenziamenti, le procedure sono solo all'inizio. In base al regio decreto del 34 che regola il settore, il via libera dovrà essere dato da un consiglio di disciplina interno composto da tre rappresentanti del sindacato, tre dell'azienda e un indipendente. Alla fine i licenziamenti potrebbero essere molti meno di quelli annunciati

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 16:30

si scade nel ridicolo a volte :shock:

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 19:19

Io dico che se sapeste cosa succede nelle PA..
Altro che cucce per cani :asd:

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 21:04

Come sempre non ho parole :no

Khelden Tahl ha scritto:Io dico che se sapeste cosa succede nelle PA..
Altro che cucce per cani :asd:


Perché, scusa, cosa succede peggio di questo?? :shock:

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 21:24

Mooolto di peggio, ma su un forum non si può scrivere :asd:

Re: E poi ci lamentiamo dei politici...

mer giu 11, 2008 21:30

succede di tutto in molti posti, ma non generalizzerei troppo
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