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Zola, addio al calcio

gio giu 30, 2005 09:15

Una decisione meditata a lungo dopo la fine del campionato
Termina la carriera di uno dei più grandi calciatori degli anni '90
Zola, il giorno dell'addio al calcio
"Si chiude un'avventura fantastica"

"Ho l'esigenza di dedicarmi alle cose trascurate in questi anni"
Maradona: "Se ne va un grande calciatore e un grande uomo"


CAGLIARI - Era uno dei pochi che ancora scendevano in campo per divertirsi, perché il calcio in fondo è un gioco e così va vissuto. "Per me era una goduria allenarmi e scendere in campo la domenica". Uno che poteva continuare a guadagnare milioni di sterline al Chelsea di Londra e, invece, due anni fa ha deciso di tornare a Cagliari per riportare la squadra in A. Un obiettivo raggiunto e che lo "riempie d'orgoglio". Ma ora anche per Gianfranco Zola, 39 anni il 5 luglio, è arrivato il momento di dedicarsi "alle cose trascurate in questi anni", è arrivato il momento di appendere le scarpette al chiodo.

Lo ha annunciato questa mattina, in una conferenza stampa a Cagliari, in compagnia della moglie Franca e dell'amico-manager Fulvio Marrucco. Ieri sera lo aveva comunicato al presidente del Cagliari, Massimo Cellino, già pronto a rinnovargli il contratto, e fino all'ultimo il fuoriclasse sardo ha continuato a riflettere. La scelta di smettere, infatti, è stata sofferta, meditata a lungo. "E' passato un po' di tempo dalla fine del campionato - ha esordito Zola - ma avevo bisogno di un momento di riflessione. Non è stata una decisione semplice, ma sentivo un'esigenza sempre più forte di dedicarmi a quelle cose che ho trascurato in tutti questi anni. Speravo di voler continuare questa avventura fantastica, ma ora credo che sia giusto così: è arrivato il momento di finirla". "Lascia uno più piccolo di me", scherza Diego Maradona che poi, serio, commenta: "Se ne va un grande calciatore e anche un grande uomo. Un grandissimo amico".

Gli esordi in Sardegna, alla Nuorese e alla Torres, poi nel 1989 il trasferimento al Napoli di Maradona, che per lui è stato un grande maestro di calcio. Quattro anni in azzurro (uno scudetto e la Supercoppa italiana nel '90) per poi approdare al Parma di Tanzi, di cui diventerà uno dei protagonisti. Anche qui quattro stagioni, con punte di 19 gol ('94-'95), numero 10 di una squadra formidabile che vinse una Coppa Uefa e per alcuni anni fu protagonista della lotta per lo scudetto. Nel 1996 l'inatteso passaggio al Chelsea: sette anni da campione, idolatrato dai tifosi e più volte premiato come miglior calciatore del campionato. Vince la Coppa delle Coppe, la Supercoppa europea, due volte la Coppa d'Inghilterra, e nel 2004 la regina Elisabetta lo nomina "Membro onorario dell'Impero britannico", perché "eccellente ambasciatore del calcio e modello ideale per giovani tifosi". Due anni fa la scelta di tornare in Italia, con il club di Londra disposto a tutto per trattenerlo.

Ma lui aveva un obiettivo preciso: "Tutti sanno - ha detto oggi - che sono venuto a Cagliari con tanta passione e un sogno: riuscire a dare a questa squadra il mio aiuto per tornare in serie A e restarci. Credo di esserci riuscito, e questo mi riempie di orgoglio. Per questo devo ringraziare il Cagliari, il suo presidente, i compagni, tutta la gente sarda che mi ha accolto alla grande e mi ha sempre sostenuto". Obiettivo raggiunto, quindi nessun rimpianto. "Ora che la mia carriera è terminata - ha continuato Zola - posso dire che sono contento di quello che ho fatto. Non tutti hanno la fortuna di porsi un obiettivo e di raggiungerlo. Io ci sono riuscito e questa per me è una grande soddisfazione".

A 39 anni subentrano altre esigenze, altre priorità. Ma non sono tanti i giocatori che ci arrivano con la freschezza, la lucidità e la voglia di giocare del campione di Oliena. "A chi mi chiedeva quale fosse il segreto della mia longevità calcistica ho sempre risposto che giocavo per piacere, per me era una goduria allenarmi e scendere in campo la domenica".

gio giu 30, 2005 09:17

Non sarà una notizia che farà scalpore, ma vuole essere un omaggio ad uno dei più grandi calciatori che io abbia mai visto. Non tanto per vittorie e trofei, quanto per correttezza, umanità e sportività.

Conserverò la maglia numero 10 del Cagliari con un diverso spirito, ora. :d

Grazie Gianfranco, mancherai a questo calcio malato.

gio giu 30, 2005 16:12

Non c'è che dire...dopo Roby Baggio un altro vero campione lascia questo sport... :(

gio giu 30, 2005 16:50

ODDIO!

NON METTONO + IL CALCIO NEL FORMAGGIO ALLO ZOLA!!! adesso come faremo!!!

a parte la battutaccia, complimenti alla carriera di un campione non solo di sport ma anche di vita!!!

ciauuu

ven lug 01, 2005 15:47

E' stato un grande, dentro e fuori dal campo, una mosca bianca in un epoca in cui il calcio ha perso molti valori. Un grande applauso da parte mia a Gianfranco Zola! :)

ven lug 01, 2005 17:39

Tanto di cappello ad un grandissimo che ha rinunciato a dei soldi per chiudere la cariere nella sua sardegna!

dom lug 03, 2005 16:52

dopo roby baggio...beppe signori...ora un altro grande esempio di calcio ma soprattutto di vita lascia il calcio...penso che nessun' altro campione come loro riusciremo a vedere per i prossimi cinque anni...magari qlcn m dira' che esistono i vari totti e del piero ma loro sono lontani migliaia di anni sia come uomini e come giocatori...secondo voi chi sara' il prossimo grandedel calcio italiano???


secondo me e' paolo maldini...io, essendo tifoso interista voglio premiare questo campione di calcio e di vita

comunque voglio ricordare questo...

GRAZIE MAGIC BOX...HAI RIVALUTATO IL CALCIO ITALIANO NEL MONDO
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