Secondo alcune coalizioni tedesche, la legge che tutela i minori dalla violenza nei media dovrebbe adottare nuove restrinzioni sui videogiochi
di Pietro Quattrone
La Germania è da sempre uno dei mercati più sensibili al tema della
violenza nei videogiochi: non sono rari i casi in cui la versione tedesca di un titolo sia stata "alleggerita" dagli elementi più cruenti, con la censura del sangue o con la sostituzione di "robot" o zombie agli esseri umani coinvolti (si è arrivati anche a questo).
Evidentemente tutti questi accorgimenti non bastano, perché una coalizione di organizzazioni e partiti politici tedeschi, tra i quali spicca la Christian Social Union, ha richiesto la revisione della legge che tutela i minori dalla violenza nei media, con un particolare riguardo proprio ai videogiochi.
Secondo la Christian Social Union, infatti, com'è vero che dovrebbero essere i genitori a dover stare attenti ai contenuti dei videogiochi dei loro figli, è anche vero che il Governo dovrebbe aiutarli eliminando dal mercato prodotti troppo violenti.
Olaf Wolters, a capo della Germany's Interactive Software Association, ha spiegato che non esistono "giochi killer", ma "giochi per adulti", e quanto la preoccupazione intorno a questa faccenda gli risulti eccessiva.
Al grido di "Killing Videogames", la nuova legge è al varo del governo tedesco e, se approvata, entrerà in vigore nel marzo del 2008.
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