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mar ott 23, 2007 11:38
Foggia, crisi della giustizia al Sud: difficilmente si riuscirà ad anticipare la data
Avevano citato in giudizio l'Inps per il ricalcolo della pensione
"La prima udienza? Torni nel 2020"
Due anziani convocati fra 13 anni
FOGGIA - Una storia vera di giustizia al rallentatore. Accade nella sezione lavoro del tribunale di Foggia. Due braccianti agricoli quasi settantenni, in pensione già da alcuni anni, citano in giudizio l'Inps perché ritengono che ci sia un errore nei parametri di calcolo della pensione. Chiedono l'adeguamento dell'importo e, ovviamente, gli arretrati. I loro legali depositano i fascicoli il 25 settembre scorso, ma quando si recano in cancelleria per conoscere la data della prima udienza, non credono ai propri occhi: l'appuntamento è per il 27 febbraio 2020.
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. Aspettare tredici anni per comparire per la prima volta davanti al giudice, significa infatti che, visti i tempi dei processi ordinari, la sentenza di primo grado non arriverà prima del 2023-2025. Quando, cioè, ai malcapitati il ricalcolo della pensione - neppure un migliaio di euro in più l'anno - potrebbe non servire più.
Così va la giustizia nel profondo Sud. Non che gli altri
tribunali siano campioni di rapidità, ma il caso di Foggia è paradossale. Certo, nel capoluogo dauno la sezione lavoro deve affrontare un numero di cause sicuramente elevato e con un organico di magistrati ridotto all'osso. Non è però l'unica a lavorare in una situazione di perenne emergenza. Per dire: la sezione lavoro del tribunale di Bari non se la passa meglio, ma - riferiscono gli addetti ai lavori - per un fascicolo depositato in questi giorni la prima udienza nel peggiore dei casi sarebbe fissata nel 2009. Trattandosi di cause ordinarie, senza cioè alcun motivo per chiedere la discussione urgente, difficilmente i legali riusciranno ad anticipare la data della prima udienza.
In Capitanata le cause contro l'Inps per il ricalcolo delle pensioni si sprecano. Sono quasi routine perché di facile trattazione. Volendo, si può giungere a sentenza in tempi relativamente brevi. Un motivo in più per discuterle senza dover dilatare all'infinito i tempi dei processi.
Il rinvio alle calende greche - perché di questo si tratta - sembra ormai diventata la regola. Certo, a volte è anche questione di fortuna. Due ricorsi per la stessa ragione (il ricalcolo della pensione Inps) depositati lo stesso giorno (il 25 settembre) nella stessa cancelleria hanno ottenuto una corsia preferenziale (si fa per dire): saranno discussi il 13 marzo 2013.
Rispetto al 2020 è dopodomani, anche se non è proprio dietro l'angolo. Ai malcapitati ricorrenti non rimane così che fare gli scongiuri. Non potendo sperare in un ragionevole anticipo dell'udienza (si tratta di una causa ordinaria), per portare a casa qualche spicciolo in più possono pur sempre affidarsi alle statistiche: la vita media si è allungata e in Italia si vive di più che nel resto d'Europa.
mar ott 23, 2007 13:22
Se dovessero arrivarci, a quella data, sicuramente ci sarebbe un rinvio.