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Una lezione dal Giappone

lun giu 30, 2008 23:06

Il duomo è il bersaglio preferito. Sanzioni per tutti al rientro: licenziato un insegnante
Il terzo caso in pochi giorni. Grande eco nei media nipponici. "Italiani, ci dispiace"

Giapponesi imbrattano Firenze
Pizzicati dai connazionali e puniti



FIRENZE - Turisti e "writers". Un fenomeno crescente tra i giapponesi. Arrivano perfino dalla "Firenze del Sol levante", Kyoto, per imbrattare la Firenze originale. Sfuggono alla giustizia italiana, ma non all'occhio vigile e alla coscienza civile - evidentemente globale - dei propri connazionali, che li segnalano, nel loro Paese, con conseguenze che vanno fino al licenziamento, se il "writer" svolge una mansione che riveste funzioni di controllo o educazione sociale. Casi che si sono ripetuti con crescente frequenza, fino al punto di scatenare forme di "controllo diretto" da parte della maggioranza nipponica che va in giro per il mondo senza lasciare tracce scritte di sé. Un fenomeno da bollare come una "vergogna", in una cultura così attenta anche alla componente formale delle relazioni umane e sociali.

Nel capoluogo toscano, è il terzo caso segnalato in pochi giorni. Pizzicati dai concittadini mentre lasciavano ricordi sul Duomo, cinque giovani sono stati prontamente segnalati in patria e sanzionati. L'ultimo a essere scoperto è stato un insegnante trentenne di una scuola superiore che, subito rimosso dalla carica di allenatore di baseball della squadra dell'istituto, rischia ora addirittura il licenziamento in tronco. Nonostante quella dei graffiti, nel Paese del Sol Levante, sia un'arte come e forse più che in Occidente - li chiamano Rakugaki, nello slang giovanile Rackgaki.

Quello del giovane insegnante è l'ultimo di tre episodi venuti alla luce nell'ultima settimana. Nel primo caso, una studente del primo anno del College femminile della città di Gifu si è "limitata" a scrivere la data, il proprio nome e quello di altri amici sul marmo. La liceale, che studia design contemporaneo, è stata segnalata direttamente al college da altri turisti. Il college le ha impartito un duro "avvertimento" verbale, poi ha contattato l'Opera di Santa Maria: avendo appreso che la direzione della chiesa non intendeva avanzare richieste di risarcimento, ha costretto la studente a inviare una lettera di scuse, cui ha allegato quelle dell'Istituto.

Nel secondo caso, a imbrattare una colonna della chiesa sono stati tre studenti universitari in economia e lingue, tutti del secondo anno, dell'Università Sangyo di Kyoto. Per loro è arrivata una sospensione di due settimane, accompagnata dalle lettere, sia dei protagonisti dell'episodio che del rettorato. "Ho fatto una cosa tremenda, mi vergogno profondamente" ha detto - o è stato invitato a dire - uno dei tre.

Sui media nipponici si è scatenata una vera e propria "caccia ai vandali" con tanto di speciali televisivi sui principali network. Yomiuri e Asahi, i due maggiori quotidiani del Sol Levante, chiedono nell'edizione odierna scusa per il comportamento a dir poco "scorretto" dei propri connazionali.

Re: Una lezione dal Giappone

gio lug 03, 2008 13:37

Tra l'altro, l'Italia (per qualche strano motivo, forse la trovano esotica) sembra essere alquanto apprezzata dai giapponesi.
Comunque, che studenti scemi: sarebbe bastato usare un nick e (esclusi quelli filmati) se la sarebbero cavata...

Re: Una lezione dal Giappone

gio lug 03, 2008 13:50

sembra che dietro questi atti ci sia un qualche "Moccia giappponese" :roll:
La Nazione ci camperà qualche settimana su questa notizia :ahah:

Re: Una lezione dal Giappone

gio lug 03, 2008 23:41

I Giapponesi adorano l'Italia... a Tokyo non parlano inglese praticamente ma "ciao" lo sanno dire.

E il cafe' forse piu' alla moda di Tokyo e' il Segafredo cafe'.

Considerate che ci vedono sostanzialmente simili a loro. Per una lunga serie di perche'.

Re: Una lezione dal Giappone

ven lug 04, 2008 13:41

Forse un ricordo ancestrale della seconda guerra mondiale...

Re: Una lezione dal Giappone

ven lug 04, 2008 16:23

Xyatha ha scritto:Considerate che ci vedono sostanzialmente simili a loro. Per una lunga serie di perche'.


niente di più vero. Anche a me è capitato di insegnare italiano ad una ragazza giapponese (di kobe) e spesso mi raccontava quanto eravamo 2 culture simili,di quando gli americani fossero incolti e che non capiva chi ci governava XD
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