Azrael The Dark ha scritto:E per una volta posso dire, citando il personaggio di Palmiro Cancini, che "i fatti mi cosano".

Per deviare il discorso dal "personale", quali sono i fatti?
Parlando dell'Olanda, notate le percentuali.
- I risultati del modello Olandese
Il numero di decessi collegati all'uso di droghe in Olanda è il più basso in Europa. Il governo Olandese riesce a supportare circa il 90% dei tossicodipendenti con i programmi di disintossicazione. Il risparmio di tempo e denaro connesso alla tolleranza controllata delle droghe leggere ha consentito di concentrarsi effettivamente sulla lotta alle droghe pesanti. La politica della tolleranza non ha portato ad un maggior consumo di droghe leggere: in Olanda il 9.7% dei giovani ragazzi consuma droghe leggere una volta al mese, paragonabile al livello in Italia (10.9%) e Germania (9.9%) ed inferiore a quelli del Regno Unito (15.8%) e Spagna (16.4%). Queste percentuali si ripetono riguardo alle statistiche sulle droghe pesanti: in Olanda ci sono 2,5 tossicodipendenti per ogni mille abitanti, in Belgio 3,0, in Francia circa 3,9, in Spagna 4,9, in Italia 6,4.[6]
La tolleranza ha portato la società ad accettare il fenomeno dello "spinello", così come anche il consumo di alcol è accettato. Per la legislazione olandese ognuno rimane responsabile delle proprie azioni anche sotto influenza di droghe: perciò è responsabile per i reati o danni compiuti. In Olanda si contano circa 28.000 tossicodipendenti, ma oltre 300.000 alcolisti e oltre 650.000 assuntori cronici di sonniferi e calmanti. L'uso di droghe leggere è da considerarsi perciò, in termini di diffusione sociale, un problema minoritario. Portare il consumo di sostanze stupefacenti alla luce del sole, infatti, permette un certo controllo sociale che limita danni e rischi non solo alla società stessa, ma anche ai singoli consumatori, che possono documentarsi preventivamente sui rischi e decidere autonomamente se fare uso di droghe o meno.
Vorrei sottolineare nella stessa pagina un altra cosa di non poco conto.
Nei Paesi Bassi il consumo di droga non è comunque un fenomeno né incoraggiato, né accettato: esso viene scoraggiato grazie ad attività d’informazione che si svolgono nelle scuole e a campagne finalizzate a far conoscere i rischi connessi all’uso di sostanze che creano dipendenza.
Nonostante la politica tendenzialmente permissiva riguardo alle droghe leggere, soltanto una piccola parte di consumatori di quest’ultime passa alle droghe pesanti. Nei Paesi Bassi si svolgono regolarmente ricerche sulla diffusione dell’uso di droghe; dall’ultima ricerca è emerso che negli Stati Uniti le persone che fanno uso regolare di cannabis sono più del doppio (in percentuale) di quelle olandesi; la differenza è ancor più marcata quando si considerano le droghe pesanti.
Adesso, non sono così tanto berlusconiano da sbattere così in faccia percentuali.
Anche perchè dubito che esse possano far cambiare sensatamente l'opinione di una persona.
Ma vorrei però invitare ad abbandonare alcuni preconcetti, perchè davvero danno fastidio.
Dire che chi è d'accordo per una liberalizzazzione delle droghe leggere ne fa uso è come dire che chi è contrario alla pena di morte è un potenziale pluriomicida braccato dalla legge.
Ed è inutile parlare anche di "nuovi pericoli" per la società, il consumo di droga esiste, e i dementi che guiderebbero dopo l'uso di droghe lo fanno tutt'ora, o vogliamo attribuire il bollettino di morti nelle strade del sabato sera solo all'alcool?
Se si vuole affrontare il problema seriamente che lo si faccia, ma non facciamo finta che a essere proposto sia l'apertura delle frontiere a queste nuove, sconosciute e letali sostanze.
Il problema è che in italia c'è talmente tanta ignoranza e ipocrisia in materia che è da illusi sperare che avvenga una manovra simile, quando gia succede un putiferio per i dico.
Per precisare ancora, i quindicenni non iniziano a farsi le canne perchè leggono le statistiche di The Lancet, ma perchè se le ritrovano tra le mani, questo capita perchè anzichè pensare che sia importante che a gestire la vendita di queste sostanze sia un centro apposito,
che controlli gli acquirenti, preferiamo lasciare il tutto ai margini della strada, siamo un paese di facciata noi.
Ma ben venga che le droghe leggere vengano provate da chi è coscente, almeno cosi si parla con cognizione di causa, e non per preso bigottismo.
Il provare infatti non rende "disconnessi dal mondo" perennemente come diceva Male parlando per esperienza, ne trasforma il 15enne in una bomba sociale.
Magari, vogliamo fare in modo che questo 15enne sia informato su cosa sta respirando (ammesso che, proveniente dalla strada, non sia il solito, vagamente cancerogeno, copertone)?
Se magari anzichè essere un 15enne facciamo in modo che ad acquistare sia un 17enne/18enne, controllato, con un bagaglio scolastico sufficente da fargli capire cosa sta facendo e che non deve eccedere non sarebbe una rivoluzione?
I fatti dicono che affermare che droghe leggere e droghe pesanti sono uguali è
disinformazione, ed è per questo che ci sono i tossicodipendenti, ci crederete che alcuni di loro siedono nel parlamento?
Cosi come è disinformazione negare il problema, fate un favore a voi stessi, uscite di casa e osservate, se volete avere abbastanza dati personali per affrontare il problema.
Disinformazione, quanto suona scomoda questa parola, eppure è così facile, basta prendere un problema gia analizzato da esperti nel settore, e renderlo un problema di opinione pubblica.
E' fantastico, così anzichè dire che la totalità degli studiosi, dopo aver affrontato il problema, sono concordi sul fatto che il principio attivo della cannabis sia tanto pericoloso quanto l'ammazzacaffè fatto in casa che il gentile nonno tiene in credenza per gli ospiti, possiamo dire che il 70% o 80% delle persone sia concorde sul fatto che i cannabinoidi facciano abbastanza male da dover essere classificati come illegali.
Grillo direbbe che in Italia siamo in leggera controtendenza.
Ma forse è meglio che i soldi derivati dalla droga leggera restino in mano alla delinquenza e alla mafia piuttosto che al governo italiano.
Tanto anzichè investirlo, in cultura, medicina, infrastrutture serie noi i soldi li usiamo per fare i TAV e per le auto blu.