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I redditi degli italiani sono sul Web http://www.valmneira.com/forum/viewtopic.php?f=71&t=12625 |
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Autore: | Muzedon [ mer apr 30, 2008 14:21 ] |
Oggetto del messaggio: | I redditi degli italiani sono sul Web |
Per ora disponibili quelli del 2005 . visco: «fatto di democrazia» I redditi degli italiani sono sul Web L'agenzia delle entrate ha reso consultabili da chiunque i redditi dichiarati da tutti i cittadini del Belpaese MILANO - Il passaparola è stato fulmineo. Dopo poche ore infatti il sito era già intasato. Del resto l'occasione è ghiotta: poter scoprire con un clic quanto guadagna (o meglio guadagnava) visto che i dati sono relativi al 2005, il vicino di casa o il collega d'ufficio. O qualche personaggio celebre per gli amanti del gossip. COME ACCEDERE AI DATI - L'agenzia delle entrate ha reso disponibili per la prima volta nel nostro Paese a tutti, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006. Basta cliccare su http://www.agenziaentrate.gov.it poi dalla home page cliccare sul link Uffici (in alto a destra) quindi cliccare su «elenco uffici» da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni», cliccare sulla regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file che contiene il dato cercato. Si potranno conoscere una serie di dati importanti: la categoria prevalente di reddito, l'ammontare del reddito imponibile, l'imposta netta e (per chui ce l'ha) l'ammontare del reddito d'impresa. VIP - Si scoprono così situazioni curiose. Nel 2005 un industriale come Luciano Benetton dichiarava un reddito imponibile di 1.635.722 euro, contro i 4.272.591 del comico Beppe Grillo ora diventato celebre per i V-day o i 3.580.995 di euro del più celebre Roberto Benigni. Il reddito non sembra tenere conto della fama: una celebre attrice come Sabrina Ferilli dichiarava un reddito di 423.829 euro decisamente inferiore ai 1.824.084 euro di una comica tv, allora più di nicchia, come Luciana Litizzetto. PERSONAGGI DELLA CRONACA - Ma non ci sono limiti allo strumento messo a disposizione dell'Agenzia delle entrate. Se, per esempio, ci mettiamo alla ricerca di alcuni personaggi celebri delle cronache degli ultimi anni scopriamo che Olindo Romano, accusato della strage di Erba, dichiarava 18.809 euro. VISCO: «FATTO DI DEMOCRAZIA» - Il primo commento all'archivio on line arriva dal viceministro all'Economia Vincenzo Visco che ha avuto un ruolo determinante per la sua creazione: «E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano. Era già pronto per gennaio, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi». LA REPLICA DEL GARANTE DELLA PRIVACY - Ma Visco viene immediatamente sconfessato dal Garante della Privacy: «L'iniziativa dell'agenzia delle entrate non è mai stata sottoposta all'attenzione del Garante della privacy. Il collegio è convocato per il pomeriggio di oggi per esaminare la questione». Così gli uffici del garante, interpellati a proposito della pubblicazione on line delle dichiarazioni dei redditi. |
Autore: | Ravenard [ mer apr 30, 2008 17:04 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
se non altro ora è più difficile dichiarare delle fesserie se sono sotto gli occhi di tutti |
Autore: | Muzedon [ mer apr 30, 2008 17:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Ovviamente, come da copione, il Garante (ma de che?) della Privacy ha ordinato la rimozione dei dati. Ecco alcune delle reazioni del mondo. Ovvie, scontate. Perchè farsi fare i conti in tasca non piace a nessuno. Per svariati motivi. Io ne ho identificati una miriade, gli altri trovateli voi. Grillo furioso. Il comico genovese - quattro milioni di reddito, quasi otto miliardi - è su tutte le furie. E sul suo blog si lancia in un'invettiva contro la lista definendola "colonna infame": "Follia, questa è una follia, chiunque può accedere senza essere identificato, mafia, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita hanno suggerito e Prodi, Visco, Padoa Schioppa hanno eseguito con la benedizione del centrosinistra unido che mai sera vencido". Insomma, per Grillo "questa è follia. Dopo l'indulto che ha liberato le carceri questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l'indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse così è troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento. Il rapporto fiscale è tra il privato cittadino e lo stato e tale deve rimanere". Che fare adesso? "Una mail al prossimo ministro dell'Economia Giulio Tremonti perchè ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l'accesso a chiunque di dati sensibili privati. Nei prossimi giorni cercherò di capire chi è l'ispiratore di questa schifezza. È giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali conseguenze". Altre polemiche. L'associazione dei consumatori Adoc, afferma di essere tempestata da telefonate di cittadini preoccupati e impauriti. "E' una palese violazione della legge sulla privacy, la 196/2003, e un pericolo per l'aumento della criminalità e della violenza, dato che sono stati pubblicati dati sensibili sui redditi, ghiotta fonte d'informazione per i criminali", commenta Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc. "E' la dimostrazione palese che la libertà dal regime di sinistra è stato il vero motivo che ha spinto i cittadini italiani e poi di Roma a votare Berlusconi ed Alemanno", accusa un'associazione del Pdl (Popolo della Vita corrente dei Valori). "La Privacy - continua l'associazione - è stata violata a norma di legge". "E' una cosa che non mi sorprende", commenta Matteo Colaninno, esponente del Partito Democratico. "Sono abituato - prosegue - visto che è da anni che vedo le dichiarazioni mie e della mia famiglia pubblicate regolarmente sui giornali. Siamo gli imprenditori più radiografati. Certo - aggiunge - le norme sulla privacy funzionano davvero molto poco ma se il fine è quello di scoraggiare l'evasione allora ben venga". "E' un fatto di trasparenza, di democrazia, non vedo problemi: c'è in tutto il mondo, basta vedere qualsiasi telefilm americano", dice il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco. "Era già pronto per gennaio - spiega -, ma per evitare le polemiche in campagna elettorale ho chiesto di pubblicarle più tardi". Dello stesso parere anche il leader radicale Marco Pannella: "E' necessario far prevalere il diritto di sapere piuttosto che quello di essere ignorati". |
Autore: | Muzedon [ gio mag 01, 2008 01:51 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
LA RIVOLTA DEI "GRILLINI" Grillo fa la sua proposta: «Inviamo una mail al prossimo ministro dell’Economia Giulio Tremonti perché ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l’accesso a chiunque di dati sensibili privati» e annuncia: «Nei prossimi giorni cercherò di capire chi è l’ispiratore di questa schifezza. È giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali». Ma il post non riscuote tra gli affezionati sostenitori del comico il solito successo. E così tra quanti hanno commentato il post «La colonna infame» c'è per esempio chi si domanda come mai «prima Grillo dice che bisogna mettere tutto sulla rete e ora invoca il nemico Tremonti perche ciò non accada». O chi più semplice afferma «Questo post puzza» e si chiede «Cosa c'e dietro?». E poi ancora chi con disincanto domanda: «Voi che rimanete a bocca aperta davanti al reddito di Grillo ma non lo sapevate? Pensavate fosse senza un soldo?». Molti quelli che chiedono che il post venga tolto dalla pagina, pochi quelli che difendono il comico genovese («Beppe ha completamente ragione, le dichiarazioni debbono rimanere segrete, fatevi i cavoli vostri. Spero di essere stato esaustivo. Cordialità»). Diversi gli attacchi diretti al personaggio: «Grillo, ma sarai mica di destra?», oppure: «Penso che Beppe Grillo abbia bisogno di riposo». O ancora: «Ti brucia il cu... che si veda quanto guadagni, San Paladino dei Precari?». E c'è anche chi con ironia prova a spiegare il perché di un intervento giudicato dai più in controtendenza rispetto agli altri: «Da buon genovese - si legge in un commento - Grillo dimentica tutto il resto quando si tratta di soldi». |
Autore: | Khelden Tahl [ gio mag 01, 2008 09:16 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Diversi gli attacchi diretti al personaggio: «Grillo, ma sarai mica di destra?» ![]() |
Autore: | Muzedon [ gio mag 01, 2008 19:28 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Malgrado lo stop, le dichiarazioni dei redditi pubblicate per alcune ore dal ministero rimarranno su internet: trovarli su e-Mule, o su altri siti, è facilissimo Il peer to peer "ruba" i redditi on line E i dati fiscali ormai restano in Rete ROMA - Internet si è già appropriata, probabilmente per sempre, dei dati dei redditi 2005 degli italiani: c'è chi di buonora, ieri, ha copiato i file (in formato testo) e li ha messi su reti peer to peer raggiungibili con il programma eMule. Tutti potranno scaricarli da lì. Altri li hanno messi su siti come Rapidshare e poi hanno pubblicato i link sui propri blog. Adesso sarà molto difficile, se non impossibile, bloccare l'emorragia dei dati personali. Trovarli su eMule è facilissimo: basta digitare il codice fiscale della città, per esempio H501 per Roma. Oppure "p-2005" per avere numerose città. Quelle principali si trovano sparse tra diversi file. Qualcuno ha però già cominciato a renderli più comodi da consultare, mettendo per esempio Roma in un file unico, in formato tabella. Si scopre così che il più ricco di Roma (almeno secondo il fisco) è Giancarlo Giglio, classe 1941, 13,556 milioni di euro di reddito imponibile. Poi, Massimiliano Zucchi (13,044 milioni). Francesco Totti è al terzo posto, con "soli" 10,085 milioni di euro. Ed è anche il più ricco tra quelli con meno di 40 anni. C'è un calciatore di 29 anni che dichiara 4,725 milioni: Jonathan Jacques Guy Zebina. Più di Antonio Cassano, 4,550 milioni. Difficile trovare un giovane ricco non calciatore, a Roma: a 1,6 milioni c'è Alessia Marcuzzi (35 anni), per dire. E anche questo è un po' specchio dell'Italia. La dice lunga questo rapido proliferare delle dichiarazioni dei redditi, sul peer to peer. Avviene - ricordiamolo - grazie a comuni utenti che scelgono di condividere i file, contribuendo così a diffondere i dati dei redditi propri e altrui. Sembra insomma che molti utenti abbiano apprezzato la mossa dell'Agenzia delle Entrate. A differenza di quanto avviene in altre platee, sono del resto tanti i blog che prendono le difese di Vincenzo Visco: "poche ore di trasparenza e civiltà, in un Paese di omertosi e mafiosi", dice per esempio Doxaliber.it La tesi di alcuni è infatti che, con i redditi resi pubblici, sarebbe stato più facile combattere l'evasione. Gli italiani che vivono nei Paesi scandinavi dicono che lì è normale, che in Finlandia basta un sms per conoscere il reddito del vicino. È nato anche un blog tutto dedicato al tema, Redditodelvicino.com: ci sono numerosi sondaggi e, su 385 votanti, il 60 per cento si dice d'accordo con l'Agenzia delle Entrate. Beppe Grillo, com'è noto, ha usato invece il proprio blog per attaccare Visco e Padoa Schioppa, con un post dal titolo "La colonna infame". Molti dei commentatori di quel post però ora cominciano a chiedersi come giudicare il fatto che l'idolo dei precari guadagni 4 milioni di euro l'anno. |
Autore: | Muzedon [ gio mag 01, 2008 19:32 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Interessante e pungente articolo su http://www.doxaliber.it/ Poche ore di trasparenza e civiltà, in un paese di omertosi e mafiosi. |
Autore: | Khelden Tahl [ gio mag 01, 2008 20:48 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
"dice per esempio Doxaliber.it La tesi di alcuni è infatti che, con i redditi resi pubblici, sarebbe stato più facile combattere l'evasione." Erano già pubblici infatti, basta andare all'agenzia delle entrate col nome di qualcuno e ti dicono quanto dichiara ![]() |
Autore: | Muzedon [ gio mag 01, 2008 21:30 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Infatti, essendo dati pubblici, non vedo che differenza ci sia tra il metterli online e renderli disponibili solo tramite lunghe trafile burocratiche. ![]() Suvvia, la scusa "così sanno che sono ricco e mi rapiscono" non regge. La malavita, se sei ricco, lo sa. Anche perchè la malavita organizzata è DENTRO alle istituzioni. |
Autore: | Abraxas [ ven mag 02, 2008 22:18 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Muzedon ha scritto: Infatti, essendo dati pubblici, non vedo che differenza ci sia tra il metterli online e renderli disponibili solo tramite lunghe trafile burocratiche. ![]() Suvvia, la scusa "così sanno che sono ricco e mi rapiscono" non regge. La malavita, se sei ricco, lo sa. Anche perchè la malavita organizzata è DENTRO alle istituzioni. Beh, secondo me cambia...perché chi ha la voglia di andare negli uffici per andare a ficcarsi nelle (appunto) lunghe trafile burocratiche?Se invece i dati sono disponibilissimi con così tanta facilità, allora é molto più facile ![]() Inoltre...Il limite é molto sottile qui a parer mio, poiché può parere la stessa cosa in effetti; però secondo me così diventa una sorta di Grande Fratello dei Redditi...é come diventare carne da macello secondo me...una sorta di svendita... Poi, questo é il personalissimo parere... E comunque...sulla scusa sono d'accordo ^^ Non regge ![]() |
Autore: | Skaan Natsaclanee [ ven mag 02, 2008 22:56 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
a mio avviso è bene che questi dati siano visibili da tutti. In questo modo tutti facilmente possono vedere quanto dichiara il fornaio o la pizzeria sotto casa e vedere quanto ruba.... Non che lo facciano tutti, ma i commercianti se dichiarano in media 6.000 euro l'anno è bene che tutti possano saperlo e non solo gli internauti come noi |
Autore: | Dmitrij [ sab mag 03, 2008 10:40 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Personalmente mi pare ridicolo che chiunque in qualunque parte del mondo possa ficcare indebitamente il naso nei miei affari senza che nemmeno io lo sappia. |
Autore: | Kagura [ sab mag 03, 2008 13:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Dmitrij ha scritto: Personalmente mi pare ridicolo che chiunque in qualunque parte del mondo possa ficcare indebitamente il naso nei miei affari senza che nemmeno io lo sappia. D'accordo con te. A parer mio non ha senso rendere pubblici questi dati. Così come la motivazione del rischio di rapimenti é un po' debole, anche quella della lotta all'evasione é davvero cretina ![]() |
Autore: | Skaan Natsaclanee [ sab mag 03, 2008 20:03 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
nei paesi del Nord Europa sono pubblicati da anni e non mi pare che ci sia stata un'escalation di rapimenti o quant'altro. Chi si oppone maggiormente sono le persone che hanno qualcosa da nascondere. Se infatti dichiari 6000 euro l'anno e poi vai in giro con un Porche permettimi di dire che forse qualcosa di strano c'é. In questo modo tutti possono diventare controllori. Ricordo infine che quei dati erano già disponibili in passato quando venivano pubblicati sui giornali e nei comuni dove bastava fare una domandina per accedervi. |
Autore: | Dmitrij [ dom mag 04, 2008 15:04 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I redditi degli italiani sono sul Web |
Skaan Natsaclanee ha scritto: nei paesi del Nord Europa sono pubblicati da anni e non mi pare che ci sia stata un'escalation di rapimenti o quant'altro. Chi si oppone maggiormente sono le persone che hanno qualcosa da nascondere. Se infatti dichiari 6000 euro l'anno e poi vai in giro con un Porche permettimi di dire che forse qualcosa di strano c'é. In questo modo tutti possono diventare controllori. Ricordo infine che quei dati erano già disponibili in passato quando venivano pubblicati sui giornali e nei comuni dove bastava fare una domandina per accedervi. Non è che chi si oppone ha matematicamente qualcosa da nascondere. Il fatto è che io non voglio vivere la mia vita costantemente sotto l'occhio di una telecamera, che registra tutto quello che faccio, come se fossi un animale da tener sotto controllo. Come essere umano e come individuo ritengo di aver diritto ad una mia sfera privata, a cui posso concedere o meno l'accesso. Posso tollerare che questo accesso venga forzato nel caso in cui io sia oggettivamente responsabile di comportamenti a danno di altri, ma non una violazione del mio spazio a priori e a prescindere. Dopodichè per controllare la correttezza delle dichiarazioni esistono già istituzioni preposte e dalla collettività pagate: perchè la società dovrebbe assumersi "doveri" di cui sono responsabili altri, che lo fanno come lavoro? Devo pagare e poi fare ancora io il lavoro? E con che diritto il cittadino comune (ma come qualsiasi altro, aggiungerei) dovrebbe potersi ergere a controllore? inneschiamo una nuova e inutile caccia alle streghe? Per di più sarebbero controlli su basi puramente ipotetiche, visto che il cittadino comune non avrebbe comunque gli strumenti per eseguire riscontri oggettivi. Semplicemente vedrebbe che Tizio afferma di guadagnare tot, penserebbe a priori che quel tot è troppo poco... e poi? Riguardo all'accesso già consentito, lo si fa dietro adeguata motivazione, firmando e quindi lasciando traccia della propria consultazione, che se dovesse rivelarsi indebita potrebbe essere perseguita. Sui giornali... beh è una stupidaggine equivalente a quella su internet, che andrebbe rimossa. Oggi la procura ha aperto un'inchiesta per violazione dei diritti di privacy. |
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