Giovedì 26/05/2005 - 15:51
SANITA': DISFUNZIONI ERETTILI, UNO SU 5 HA MENO DI 30 ANNI
(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Sono in aumento i giovanissimi, anche sotto la maggiore eta', che soffrono di defaillance sessuale. Lo rivela un'indagine che ha coinvolto un campione di 13 mila persone in 36 citta' e condotta dalla European Sexual Disfunction Alliance Italia (Esda), presentata oggi a Roma.
Nel 90% dei casi i disagi sessuali fra i giovani sono prevalentemente legati all'ansia da prestazione, piu' che a vere a proprie disfunzioni erettili. Tanto che una volta recuperata l'autostima del paziente che si rivolge all'urologo, il problema si risolve spesso in tempi rapidi.
Per i pazienti piu' attempati nel 75% dei casi le disfunzioni erettili sono legate a diabete, ipertensione, problemi cardiovascolari o interventi alla prostata. Tra i diabetici, per esempio, a soffrirne e' il 36% e circa 800 mila pazienti con problemi sessuali sono affetti da questa patologia.
Duro a morire e' ancora il pregiudizio radicato del binomio virilita'-onore che da sempre ha contraddistinto il maschio mediterraneo e che permane oggi soprattutto nel Sud Italia. Secondo il sondaggio Esda, infatti, 8 uomini su 10 sono ancora condizionati da inibizioni culturali che portano a un rifiuto del problema o comunque a una difficolta' nel trovare l'interlocutore giusto. ''Ad arrivare dall'urologo e' un paziente che gia' da almeno 2-3 anni ha preso coscienza del suo problema - dice Vincenzo Gentile, presidente della Societa' Italiana di Andrologia - il problema della disfunzione erettile oggi non e' tanto curarla, quanto liberarsi dai pregiudizi che ancora tengono gli uomini lontani dallo studio medico''. ne e' la prova il fatto che solo il 10% accetta l'idea di doversi 'curare' e a spingere il compagno a farlo e' nel 60% dei casi lei.
L'atteggiamento delle donne rispetto al problema delle disfunzioni erettili e' tuttavia diverso al meridione e al settentrione. Secondo l'Esda che ha condotto una campagna informativa grazie al contributo di 47 esperti.
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)... con la particolarità che entrava mezzo mondo a festeggiare/prenderci per il culo anche se non c'entravano nulla con la squadra.
