http://www.repubblica.it/2006/07/sezion ... ralia.html
InviaStampaUn calendario incoraggia le donne a lavorare nell'information technology
l'idea di una manager australiana che vuole sfatare certi luoghi comuni
Quando la tecnologia è sexy
manager in posa come le star
di ALESSANDRA VITALI
Una foto dal calendario
BRUTTE, pallide, trasandate, con le lenti spesse due dita e un guardaroba di tailleur grigio-topo. Ma chi l'ha detto che a lavorare nell'industria della tecnologia ci si riduca per forza così? Se mai qualcuno dovesse pensarlo, a dimostrare il contrario ci pensa Sonja Bernhardt. Che è amministratore delegato e direttore di tre compagnie australiane, vent'anni di esperienza nel settore, un sacco di premi, nota per entusiasmo, intuito e intelligenza, la prima australiana a essere inserita nella "Hall of Fame for Women in Information Technology", nella Silicon Valley. E poi è la fondatrice della WIT, Women in Technology, e cofondatrice dall'AWISE, Australian Women in IT and Science Entity. E s'è inventata una campagna per incoraggiare le donne a intraprendere una carriera nel campo della tecnologia.
In che modo? Semplice: uno dei più diffusi, anche da queste parti, per conquistare visibilità. Un calendario, intitolato "Screen Goddessess of IT", perché è "l'unico strumento - spiega la Bernahrdt - dopo dieci anni di tentativi, tutti fallimentari, di incrementare il numero delle donne attive nella information technology e soprattutto sfatare il luogo comune della brutta e cervellona".
Il trucco, sta nell'aver scelto come modelle proprio donne che lavorano per la IT. Con una buona dose di autoironia. A prescindere dall'età. Venti scatti, ispirati ad altrettanti soggetti cinematografici. Quella che esce dall'acqua in bikini bianco come Ursula Andress o quella nuda su un tappeto di petali di rosa come in American Beauty; quella in bianco con le gambe accavallate come in Basic Instinct, e quella in nero come in Matrix; la principessa Leia di Star Wars e la Uma Thurman di Pulp Fiction. E via così.
Non tutti l'hanno presa bene. C'è chi ha accusato la Bernhardt di aver realizzato un prodotto (addirittura) porno-soft. Uno degli sponsor del calendario, la Australian Computer Society, si è ritirata dal progetto dopo aver visto, in particolare, il (semi) nudo ispirato ad American Beauty, protagonista una manager di Brisbane, Sonja Breeze. "In fondo - dice la Bernhardt - la ACS aveva contribuito solo con 200 dollari. In poche ore avevo già il sostituto".
L'ideatrice dell'iniziativa contesta con fermezza chi la accusa di aver ridotto le "modelle" a puri oggetti sessuali. "Le donne che si sono prestate, sono tutte persone intelligenti, che sanno benissimo quel che fanno, forti della loro carriera nella IT". Anche perché, spiega ancora la manager, "obiettivo di questa iniziativa è raccogliere fondi destinati a finanziare interventi e progetti che aiutino le donne a fare carriera nel settore. Che può essere anche una carriera dall'appeal sexy, perché no?".
(12 luglio 2006)
sul sito di republica trovate anche le foto
http://www.repubblica.it/persone/index.html
ragazze prendete esempio.