Valm Neira Fight Club - Ultima Sfida

[Azrael The Dark]

Ed infine il tempo era giunto...
Non era stato semplice arrivare fino a lì. Alcuni di loro avevano lottato e sputato sangue... Altri si erano semplicemente eretti nella loro magnificenza, lasciando che a sputar sangue fossero gli altri. Ma tutti avevano combattuto. E tutti avevano capito che era arrivato il momento che ognuno aspettava.
Il tempo della fine. Il tempo di un nuovo inizio.

Valm Neira Fight Club
Ultima Sfida

L'arena era grande. Non immensa, semplicemente vasta. Sopra di loro un ampio spazio di cielo aperto, davanti a loro un territorio perfettamente liscio e pianeggiante. Eppure, i contendenti sapevano bene che di lì a poco sarebbe cambiato tutto. La raffigurazione di un enorme occhio fluttuava molto in alto sopra l'intero campo, coprendo quasi interamente i suoi 100 metri di diametro.
In questo momento potevano vedersi, tutti quanti. Disposti regolarmente agli estremi dell'arena circolare, come a formare gli ipotetici vertici un pentagono.
Le loro posizioni, a partire da Nord in senso antiorario:

L'Ombra delle Foglie (Vaxel)
Palehorizon Shelnyel (Dmitrij)
Victor (Lokunos)
Ryzair (Lemmy)
Zakk (Gilius)

Ognuno di loro non era molto lontano dai due avversari adiacenti: meno di 30 metri, questo è sicuro. Ma ognuno di loro sapeva che, una volta iniziato il combattimento, non sarebbe stata la distanza a contare più di ogni altra cosa.
Sarebbe stato il terreno, istantaneamente plasmato dall'Occhio del Giudizio che li scrutava. E la loro prontezza di riflessi.
Immersi nel silenzio, attesero il segnale...

A minuti iniziativa e tipi di terreno in gioco.

[Azrael The Dark]

...Ed infine i tredici rintocchi della campana funebre risuonarono nell'aria. Mentre l'eco dell'ultimo rintocco si dissolveva, i contendenti videro l'Occhio del Giudizio sopra di loro brillare. E d'improvviso l'arena, da piatta che era, divenne un groviglio di terra, foreste, zampilli di lava e nubi fluttuanti. Perché l'Ultima Sfida non aveva un solo territorio, ma tanti. E potevano cambiare da un momento all'altro.

Ordine di Iniziativa:

Vaxel (Terreno: Pianura)
Lemmy (Terreno: Foresta Aberrante)
Dmitrij (Terreno: Città delle Nuvole)
Gilius (Terreno: Atollo Corallino)
Lokunos (Terreno: Vulcano Sotterraneo)

Spiegazione sul territorio:
Il campo è diviso in 5 parti di area più o meno identica. Ogni parte ha un tipo di territorio che già conoscete, e tra un'area ed un'altra ci si può spostare senza problemi... A patto che poi non ci si trovi in difficoltà nell'area in questione. Esempio: si può passare dalla Pianura al Vulcano Sotterraneo entrando in un cunicolo, o dall'Atollo Corallino alla Città delle Nuvole saltando su qualche zolla di terra volante.
A meno che non usiate qualche tipo di teletrasporto, però, per andare in una zona dovete necessariamente passare per le zone adiacenti. L'arena è circolare, immaginatela divisa come una pizza tagliata in 5 spicchi uguali.

Detto questo, ho poco altro da dire. Che inizi il massacro.

[Vaxel]

Ombra delle Foglie si trovava in quella vasta pianura a guardare gli avversari, immobili come lei, quando il terreno attorno cominciò a mutare sotto lo sguardo inquietante di quel grande occhio.
Alcuni dei suoi avversari sparirono, chi inghiottito all'interno di caverne di pietra e di fuoco, chi celato da nuvole basse, chi abbracciato nel fitto di una foresta rigogliosa e rassicurante.
Lanciò un rapido sguardo alla sagoma del chierico, tanto piccola in lontananza.
Quella vastità, priva di una copertura e di riferimenti, la disorientava, le produceva un fastidioso capogiro che non le permetteva di concentrarsi nel tiro; gli spazi ampi l'avevano sempre messa a disagio.

[Azrael The Dark]

Il round passa a Lemmy.

[Lemmy]

Assaporò intensamente quel attimo, e in un certo senso si sentì onorato di trovarsi faccia a faccia con i guerrieri più valorosi del torneo. Il destino gli aveva giocato un brutto scherzo perché come nello scontro precedente si ritrovò nel mezzo di una fitta boscaglia che non gli permetteva di muoversi agilmente, e soprattutto gli negava la visuale sui suoi avversari. Recitò un rapido ritornello nella sua testa: non era magia ma solo una conta per sapere in che direzione si sarebbe istantaneamente trasportato.. Cosi fece, ma la sua nuova meta non avrebbe di certo risolto i suoi problemi di adattamento, anzi, non avrebbe fatto altro che peggiorarli, ma in qualche modo se la sarebbe cavata pure in quel posto a lui così sinistro..

[Azrael The Dark]

Ryzair non venne infastidito eccessivamente dalla molesta vegetazione del luogo, mentre si spostava all'interno della foresta. Attento a non farsi vedere da nessuno, individuò fulmineamente una preda lontana. E attese.

Il round passa a Dmitrij.

[Dmitrij]

Il Magus osservò con un misto di stupore e divertimento il paesaggio plasmarsi sotto i suoi occhi. Laddve prima c'era solo terra piatta, sorsero in breve foreste, montagne, depressioni, zolle volanti.
Sorrise perchè decise che questo sconvolgimento, questa varietà di paesaggi, l'avrebbe tramutata da fastidioso ostacolo a prezioso alleato.
Gli avversari che fino a pochi attimi prima erano dinanzi a lui, ne era certo, erano ossi duri; forse persino troppo per lui. Ed era per questo che doveva impegnarsi per volgere ogni variabile di questo scontro a proprio favore.
Valutò quindi che, al momento, la miglior cosa da farsi era sparire dalla circolazione, e aveva molti modi a disposizione per farlo.
Gettò una rapida occhiata ai suoi avversari, poi incominciò la cantilena magica che, presto, avrebbe riempito tutta l'aria intorno a sè.

[Azrael The Dark]

Le nubi inghottirono Palehorizon, facendolo scomparire completamente dalla visuale di ogni avversario.

Il round passa a Gilius.

[Gilius]

Zakk era felicemente sorpreso dalle contorte immagini che apparivano di fronte a lui. “Tutto ciò che è bello è vario e tutto ciò che è bello deve morire” penso grattandosi la barba e autocompiacendosi come se avesse fatto una grande battuta. Non gli era mai piaciuto il mare, la spiaggia et simili, ma d’altronde era solo una delle innumerevoli cose che non gli piacevano. Era noioso parlare con lui, si finiva sempre per accettare che il mondo era uno schifo oppure malmenati e si era promesso a se stesso che tornato alle sue terre avrebbe “convinto” qualcuno che il mare era molto molto brutto.
Il prette rimasse stranamente impassibile mentre i suoi stivali venivano bagnati da un’acqua che non riusciva a capire se reale o illusoria ma che bagnava lo stesso; non si turbò nemmeno quando 2 pesciolini gli passarono gironzolando felici fra i piedi.
Fu allora che fecce un gesto istintivo e mise una mano nella tasca destra per mettersi i suoi inseparabili occhiali da sole….. Non c’erano più….. e il ricordo funesto gli tornò in mente… Gli aveva rotto nello scontro con Victor.
Senza più calma, senza pensare a niente ma con gli occhi molto arrossiti dalla forte luce cominciò le componenti verbali… QUALCUNO DOVEVA PAGARE PER I SUOLI OCCHIALI!! …
“Il monaco è li da qualche parte”. Poi sarebbe tornato per quei disgustosi pesciolini. “Tempo fermati che devo passare!!!”

[Azrael The Dark]

Ed il tempo si fermò. In pochi istanti, anzi nessuno, Zakk era già molto più lontano, in alto nel cielo corallino, con un vortice di incantesimi roteargli attorno. Troppo esposto? Forse, ma da lì poteva tenere d'occhio chiunque cercasse di avvicinarlo, e pareva comunque ben protetto. Di ciò che si stava avvicinando non se ne curò minimamente.

Il round passa a Lokunos.

[Lokunos]

Victor osservò bene la zona.
Era circondato da lava e roccia, un'ambiente semplice, austero ma al contempo sinonimo di forza e massima espressione del Ki naturale. In quell'ambiente compì la sua prima mossa.

[Azrael The Dark]

Il round passa a Vaxel.

[Vaxel]

Con la Natura dalla sua non poteva perdere

[Azrael The Dark]

...E con un breve gesto attese.

Il round passa a Lemmy.

[Lemmy]

Alzò lo sguardo. Lontano nel cielo la sua preda sembrava in attesa, dominando dall'alto il terreno circostante. Avrebbe goduto ancora per poco di quel panorama. Stette immobile, stringendo la verga. Gli bastò pensare, e il suo pensiero fu breve: "tenebre e silenzio cadano su di te".