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mar mar 11, 2008 11:11
Padova accordo del Consorzio dei produttori con i consumatori
Ma l'associazione dei commercianti si ribella
La guerra del pane low cost
Fornai, nel mirino chi taglia i prezzi
PADOVA - La notizia che l'ha spaventato è uscita su "L'arte bianca", il giornale dei fornai e dei panettieri. "C'era scritto che in India i poveri hanno dato l'assalto ai forni, perché non riuscivano più a comprare il pane, troppo caro. E io mi sono detto: con l'aria che tira, con tutti quelli che accusano noi fornai di affamare il popolo, sta a vedere che può succedere anche in Italia. E' per questo che ho proposto di abbassare il prezzo del pane, quello comune, che viene comprato dalle famiglie a reddito più basso".
Gino Federico Sabbadin, fornaio, figlio e nipote di fornai, l'ha fatta grossa: ha spaccato il fronte finora compatto dei produttori di michette, rosette e filoncini, dicendo a chiare lettere che il prezzo del pane non solo può essere frenato, ma può addirittura fare un passo indietro. "In pratica, abbiamo proposto di ribassare il pane comune da 3,50 a 2,70 euro al chilo. Tutti gli altri fornai si sono arrabbiati, ma noi andiamo avanti comunque. La nostra strada è quella giusta".
A dare il via alla guerra dei forni è stato il Consorzio panificatori riuniti, 50 imprese fra Padova e provincia. Ha fatto un accordo con due associazioni di consumatori (Adusbef e Codacons) e ha annunciato che, cominciando da Pasqua, abbasserà i prezzi. "Il pane comune rappresenta il 30% del venduto. Ognuno potrà comprare montassù, mantovanine, spaccatine e sfilatini - pezzature da 80 a 100 grammi - risparmiando qualche soldo. Se le famiglie non arrivano più a fine mese, non possiamo fare finta di niente. E nemmeno possiamo continuare a lamentarci del prezzo della farina e dell'energia. Qui si rischia la rivolta".
Il signor Gino Federico Sabbadin non sapeva di accendere una miccia. "Se il Consorzio vende a 2,70 - dice infatti Luca Vecchiato, presidente dei panificatori Ascom di Padova e di tutto il Veneto - manda a dire ai cittadini che tutti gli altri fornai che vendono a 3,50 sono dei ladri. E questo vi sembra un bel messaggio? Noi, dati alla mano, possiamo dimostrare che il prezzo del pane oggi non può diminuire. La farina è aumentata del 112 per cento. Il pane comune costava 5.500 lire al chilo quando ancora c'era la lira. Tradotto in euro si arriva a 2,70 di oggi, proprio il prezzo proposto dal Consorzio. Ma i costi ai tempi della lira erano ben diversi. Insomma, quelli del Consorzio si vogliono fare pubblicità, a scapito di tutti noi. Ma lo sa cosa sta succedendo? I clienti arrivano nei nostri negozi e chiedono: "Dov'è il pane a 2,70?". Si arrabbiano perché non c'è, e i fornai inferociti protestano con me".
Il signor Sabbadin non arretra. "Le polemiche non mi spaventano. Io guardo avanti e dico che se non cambiamo le cose rischiamo grosso. Anche nel 2000, quando abbiamo avviato la campagna "Buono come il pane" e abbiamo cominciato ad andare nelle scuole per dire che il pane fresco è meglio delle merendine, gli altri fornai ci guardavano male e dicevano che noi dobbiamo impastare la farina e non fare i maestri a scuola. Adesso che i ragazzini - i dati lo dimostrano - hanno ricominciato a mangiare il pane fresco, tutti sono d'accordo".
Consorzio e consumatori hanno fatto un patto. Assieme chiederanno che siano ribassate le tariffe dell'energia elettrica usata di notte e una riduzione della tassa per il pattume. "Torniamo all'antico - dice Cristian Benvegnù, che aderisce al Consorzio - con la sporta del pane, una borsetta di stoffa, lavabile, come quelle di una volta. Così noi fornai non dobbiamo spendere 10-12 centesimi per una sportina di plastica che serve a portare via 300 grammi di pane. Per un chilo di pane, diviso fra 3 o 4 clienti, la plastica delle sporte ci costa più della farina".
La guerra dei fornai diventa un giallo quando si parla di numeri. Secondo Sabbadin la farina per il pane costa 41 centesimi al chilo. Secondo Luca Vecchiato il prezzo varia dai 55 ai 70 centesimi al chilo. I produttori di grano e quindi di farina non vogliono entrare nella polemica ma fanno presente che i numeri sono ben diversi. "I nostri contadini - dice Walter Lucchetta, direttore della Coldiretti padovana - a giugno hanno venduto il loro grano a 18 euro al quintale, 18 centesimi al chilo. Noi sappiamo che la farina nazionale - e i conti non li abbiamo fatti noi ma l'Ismea - costa 27-28 centesimi al chilo. Quella straniera ancora meno. Il ribasso del prezzo del pane? Sia benvenuto. Noi comunque abbiamo visto che, solo nei mesi di novembre e dicembre 2007 e gennaio 2008 qui a Padova il prezzo era aumentato del 12,4%, con un salto di 35 centesimi. Insomma, l'aumento è stato più alto del costo della materia prima, la farina. E allora, in questa corsa dei prezzi, meglio non dare la colpa a chi lavora la terra".
La guerra di Padova, per il fronte dei fornai, è pericolosissima. Nuove falle possono aprirsi in altre città. Contro panificatori come Luca Vecchiato (nel suo forno di piazza della Frutta il pane comune costa 3,48 e 3,90 euro) che giurano sull'impossibilità di abbassare i prezzi, arriva anche l'iniziativa della regione Emilia Romagna che fa un accordo con la grande distribuzione per vendere nei supermercati 1 chilo di pane a 1 euro. Negli iper della Coop Adriatica il pane a un euro si vende già da due anni. Nel 2007 a Bologna, in Romagna, nel Veneto e nelle Marche ne sono state vendute 603 tonnellate. Ma non sempre è possibile andare negli iper per un prodotto che serve tutti i giorni. A Padova invece la guerra fra i forni dimostra che si può pagare meno anche il pane nel negozio sotto casa. Ma contro gli iper, per un attimo, Consorzio panificatori e Ascom di Padova si trovano uniti. "Il pane a 1 euro? E' tutta pubblicità. Lo vendono sottocosto per attirare clienti. Risparmi sul pane e poi ti ritrovi con il carrello pieno. E con il conto salato".
mar mar 11, 2008 13:11
"Il pane a 1 euro? E' tutta pubblicità. Lo vendono sottocosto per attirare clienti. Risparmi sul pane e poi ti ritrovi con il carrello pieno. E con il conto salato".
oltretutto è la stessa cosa che cerca di fare questo consorzio
mar mar 11, 2008 17:05
Beh?
Io sono
effettivamente convinto che i fornai siano truffatori e affamatori del popolo.
D'altronde al collier di diamanti ed alla pelliccia ci puoi rinunciare, al pane no.
Il fatto che il pane da alcune parti costi 3,55 euro al kg è abbastanza ridicolo, quando panettoni, pandori & compagnia costano molto meno.
Quali sono gli ingredienti del pane? Farina, lievito, acqua. Stop. Come fa qualcosa del genere a costare 3,55 €? Son quasi 7.000 lire al kg, per chi non si rendesse conto. Parliamo di
pane.
Fra un po' lo venderanno al barile e lo pagheremo in petrodollari.
mar mar 11, 2008 17:18
Azrael The Dark ha scritto:Quali sono gli ingredienti del pane? Farina, lievito, acqua.
tasse, benzina, la spesa che devono fare anche loro, luce, rischio di impresa e alzarsi a fare il pane alle 1 la notte......
io ne ho avuta la possibilità, ho preferito fare altro
mar mar 11, 2008 19:48
Ah beh allora dato che tutti dobbiamo tirare a campare la cosa migliore è aumentare spropositamente i prezzi di ogni cosa.
E allora perché lamentarsi se un
panettiere ritiene di poter vendere il pane ad un prezzo molto minore? Anche dalle parti di Piobbico c'è uno che vende il pane a 1,20 € al kg... Dici che lui non deve sopperire alle spese di benzina, carovita e quant'altro? Dici che pure il sig. Gino Federico Sabbadin,
fornaio, figlio e nipote di fornai, non abbia queste spese? Non lo so, dalle sue parole non mi pare certo un benefattore che naviga nell'oro.

Nah. Sembra una magia di Harry Potter:
Riddikulus.
Se ci sono dei
fornai che si dicono in grado di ribassare così tanto i prezzi, vuol dire che effettivamente c'è un avanzo talmente notevole da essere spropositato. E credimi, dalle mie parti i fornai, con il pane a questi prezzi, stanno molto meglio dei tanto blasonati preti.
mar mar 11, 2008 20:14
Vorrei esser spiegato una cosuccia...se i barili aumentano il prezzo in dollari e l'euro aumenta il suo valore rispetto al dollaro perchè si paga sempre di più?
Se è come credo e cioè che aumentano le tasse sul greggio in proporzione al risparmio, allora non avrei il benchèminimo dubbio sul perchè certe cose in italia costano tanto.
E ciò avvalorerebbe la tesi che effettivamente, sul pane, in questo caso, si più risparmiare.
mar mar 11, 2008 22:33
Azrael The Dark ha scritto:Beh?
Io sono
effettivamente convinto che i fornai siano truffatori e affamatori del popolo.
D'altronde al collier di diamanti ed alla pelliccia ci puoi rinunciare, al pane no.
Il fatto che il pane da alcune parti costi 3,55 euro al kg è abbastanza ridicolo, quando panettoni, pandori & compagnia costano molto meno.
Quali sono gli ingredienti del pane? Farina, lievito, acqua. Stop. Come fa qualcosa del genere a costare 3,55 €? Son quasi 7.000 lire al kg, per chi non si rendesse conto. Parliamo di
pane.
Fra un po' lo venderanno al barile e lo pagheremo in petrodollari.

La fai un po' semplicistica, è come dire che per fare lo shuttle basta un po' di ceramica e di ferraglia.

I costi sono altissimi perchè la farina è raddoppiata nel 2006, visto che è diminuita l'offerta ma la domanda è rimasta invariata, e perchè il pane bisogna CUOCERLO.
Sei mai entrato in un panificio industriale in una notte d'estate? Il pane potrebbe cuocere pure fuori dal forno

Ovviamente i prezzi dell'energia in Italia sono i più alti d'Europa perchè Chernobyl è brutta e cattiva, quindi si spende davvero tantissimo per i forni (che stanno sui 400 gradi, per 12 ore di seguito).
Poi ci sono i macchinari da rinnovare periodicamente (macchine impastatrici, forni, macchine etichettatrici ecc.), che costano un botto e consumano un botto.
Ah, il pane bisogna pure portarlo ai clienti, quindi bisogna pagare pure un autista e la sua benzina.
I prezzi possono essere più bassi giusto nei panifici con 2-3 dipendenti, a livello industriale la colpa è della benzina, dell'elettricità e della farina.
mer mar 12, 2008 01:57
Ehi, qui si parla di MERCATO.
Se un produttore ritiene di poter vendere la sua merce ad un prezzo inferiore alla media senza risentirne eccessivamente, e con questa mossa punta magari anche ad accattivarsi la clientela, beh è una mossa assolutamente legittima che fa parte dei normali meccanismi di concorrenza, dei quali beneficiano gli stessi consumatori.
La prova del nove?
Semplicemente basta attendere: se il signor panettiere di cui sopra riuscirà a mantenere la sua attività con simili prezzi nel tempo, allora avrà ragione, e coloro che vendono il pane a prezzi alti mentre piangono lacrime da coccodrillo faranno la figura che meritano: dei farabutti.
Viceversa, se il signor Sabbadin a breve riporterà i prezzi ai livelli altrui o addirittura fallirà, beh farà la ben misera figura di chi ha semplicemente tentato il colpaccio pubblicitario.
Però ragazzi, dare addosso ad un commerciante/artigiano perchè ha abbassato i prezzi vuol dire essere alla frutta... andiamo...
mer mar 12, 2008 02:15
Niente paura, questo allarme rientrerà presto.
Se il prezzo del pane ha raggiunto certi livelli un pò in tutta italia (con picchi in alcune città) un motivo di fondo ci sarà, mica succede per caso: la farina ed il petrolio sono aumentati e questo influisce, direttamente e indirettamente sul pane.
E poi, dicamocelo, non è corretto abbassare il prezzo del pane così, per farsi pubblicità e tirarsi i clienti degli altri: oltre che economicamente non sostenibile è prorpio una cosa che non si fa! Tu c'hai i tuoi clienti e servi quelli. Punto.
mer mar 12, 2008 02:38
Non ci sono delle regole che stabiliscono i prezzi? Posso fare il prezzo che più mi aggrada oppure posso farlo entro certi limiti?
Vaxel ha scritto:E poi, dicamocelo, non è corretto abbassare il prezzo del pane così, per farsi pubblicità e tirarsi i clienti degli altri: oltre che economicamente non sostenibile è prorpio una cosa che non si fa! Tu c'hai i tuoi clienti e servi quelli. Punto.
Ma se così fosse non ci sarebbe concorrenza e nessuno avrebbe motivo per comprare da me o da te e io, il mercato prevede che i clienti vadano da chi preferiscono, solitamente chi offre rapporto migliore tra qualità e prezzo, quindi il mercato prevede che si abbiano più clienti o meno clienti, "rubandoli" o facendoseli "rubare"
mer mar 12, 2008 11:01
Vaxel ha scritto:E poi, dicamocelo, non è corretto abbassare il prezzo del pane così, per farsi pubblicità e tirarsi i clienti degli altri: oltre che economicamente non sostenibile è prorpio una cosa che non si fa! Tu c'hai i tuoi clienti e servi quelli. Punto.
Stai dicendo che la concorrenza è "sleale". Quindi decidono i miei concorrenti a quanto devo vendere i miei prodotti? No, decido io, ed è un bene (per noi consumatori) che i commercianti si possano fare concorrenza tra loro, piuttosto che appiattire i prezzi a nostro discapito.
Tu incoraggi

quindi questa simpatica usanza:
http://it.wikipedia.org/wiki/CartelloChe è vietata dalla legge.
A causa degli effetti distorsivi della libera concorrenza, i cartelli sono generalmente vietati dalle leggi antitrust nazionali e internazionali; esistono tuttavia alcuni cartelli riconosciuti e legali che regolano il prezzo di alcuni beni, ad esempio l'OPEC, che è costituita direttamente dagli stati produttori di petrolio e come tale non è soggetta alla disciplina antitrust.
Guarda caso....
mer mar 12, 2008 13:34
Oddio ho letto la reply di Vaxel e volevo fare esattamente lo stesso post del Muze.

Mi hai
ninjato, maledetto.
Già, si tratta di cartello, ed è ovviamente e giustamente vietato. Per il resto quoto Dimitrj... Il futuro dirà se la trovata era giusta o meno, ma tentare di impedirlo o criticare è semplicemente una mossa alquanto azzardata.
mer mar 12, 2008 16:38
ma non mi pare che nessuno abbia criticato l'iniziativa, il mercato è libero ed ognuno attua la politica dei prezzi che gli pare, solo che il tale non può criticare la grande distribuzione, visto che, come consorzio usano lo stesso identico metodo....
e cmq prima di criticare i commercianti, bisognerebbe provare a fare il loro mestiere.....
mer mar 12, 2008 17:11
Mio babbo lavora in un panificio, e dal 2006 ha lavorato 8 ore a notte, senza giorni di pausa

Nemmeno il sabato e la domenica

Ma sono i fornai bastardi che aumentano il prezzo del pane per comprarsi la mercedes