mi sento di condividere il giudizio di mr Sengir (non a caso nomen omen

)
a parte il lato estetico, ricordo che il Re Stregone era RE di Angmar ed un mago potentissimo, il cui ruolo nelle epopee pre-3 era fu fondamentale
Non concordo sul concetto, troppo e solo signoredeglianelliano, secondo cui non ha mai vinto una cippa e sta li per fare Hsss hsss Arghhh Arghhh e morire per mano di una donna, letta tutta l'opera la sua morte acquista un sapore da "last battle" e chiude un ciclo possente
Lunga Vita al Re dei nazgul :rulez:
Piccolo EDIT: ricollegandomi al concetto del "perdente perchè schiavo" che comunque condivido (chi in qualche modo soccombe nella lotta per la signoria di se stessi è il peggiore dei perdenti, lotti contro un piatto di cioccolatini o contro Satana, per me è lo stesso) a questo punto però in merito alla questione mi sentirei piuttosto di criticare maggiormente un Saruman che, da semidio (o quel che è, ora non apriamo la parentesi, mi sia conceso) si lascia abbindolare da Sauron dimostrando di essere un burattino volontario, laddove, volendo, un semplice uomo ambizioso contro una Mente Infernale potrebbe comunque avere un pizzico di giustificazione in più.
E cmq, detto questo, il ciclo di Tolkien è un pizzico orientato all'ideale naturistico-fascista del: esiste un capo buono o malvagio che sia (o foss'anche il destino da seguire, forte in Tolkien come principio vincolante) e tutti lo riveriscono come una lanterna nella notte, seguendolo senza mai metterlo davvero in discussione. Per cui a questo punto, o sviliamo ogni personaggio della saga (a parte forse il vero leader Gandalf) o non vedo perchè il Re di Angmar sia più schiavo di Legolas verso Aragorn o della compagni verso Gandalf: sono entrambi pedine di una scacchiera più grande di loro. Solo che da una parte la direzione è imposta tramite persuasione, dall'altra tramite la forza e il terrore.