mer dic 17, 2008 13:16
mar feb 24, 2009 11:18
mar feb 24, 2009 14:54
mer feb 25, 2009 10:34
mer feb 25, 2009 14:13
Muzedon ha scritto:Con il costo medio di 4 centrali nucleari si possono finanziare 522.000 impianti fotovoltaici domestici.
mer feb 25, 2009 14:55
mer feb 25, 2009 15:25
mer feb 25, 2009 18:31
Il nucleare rappresenta la fonte di energia più discussa e controversa del nostro tempo. Una fonte relativamente nuova, in grado di produrre energia elettrica in abbondanza con costi ammortizzabili nel tempo e un impatto ambientale sicuramente inferiore alla combustione fossile. Ma non piace a tutti. Simboleggia tristi episodi che non vorremmo rivivere, le centrali “bruciano” un materiale di difficile reperimento e gestione, generano scorie radioattive utilizzate per produrre armi, costano molto in costruzione e manutenzione, sono di difficile gestione.
Mentre si attendono sviluppi dalla cosiddetta quarta generazione, il nucleare potrebbe conoscere una nuova strada in grado di produrre energia pulita, sicura e con ridotte quantità di scorie. Carlo Rubbia, scienziato italiano di spicco ed estremamente impegnato nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per l’ambiente, ha indicato il torio come nuovo materiale in grado di sostituire l’uranio, con tutti i vantaggi sopracitati. In una sua recente intervista, Rubbia, con la consueta chiarezza e semplicità esplicativa, descrive la nuova soluzione nucleare.
Le centrali al torio utilizzano l’identico processo adottato per l’uranio, l’energia viene prodotta attraverso fissione, atomi degli elementi pesanti vengono bombardati con neutroni. Questo processo, con l’uranio, tende a divenire esplosivo e necessita quindi di controllo e gestione costante. Con il torio la fissione andrebbe continuamente stimolata e può essere interrotta in qualsiasi momento, è quindi impossibile scatenare un incidente nucleare.
Le centrali al torio costerebbero molto meno in quanto non necessitano di particolari sistemi di sicurezza, il torio è tre volte più abbondante dell’uranio e con un rendimento energetico superiore, produce molte meno scorie e con decadimento radioattivo di molto inferiore. Inoltre le scorie generate dalla fissione del torio non presentano plutonio, se non in quantità minime, indispensabile alla costruzione di bombe atomiche.
La possibilità di sfruttare il torio nella fissione nucleare era noto già da molto tempo ma difficoltà tecniche, oggi facilmente superabili, e resistenze politiche provenienti dalla strategia della tensione tipica della guerra fredda ne hanno bloccato lo sviluppo e la diffusione. La costruzione o la conversione di una centrale nucleare al torio richiede almeno 15 anni di progettazione ma dei passi avanti sono stati fatti anche in questa direzione.
L’India, grazie anche all’impulso e alla competenza di Carlo Rubbia, sta costruendo nuove centrali nucleari, prendendo in seria considerazione l’ipotesi del torio come materiale pesante da utilizzare. Il paese asiatico infatti abbonda di questo materiale ed è notizia recente che il BARC (centro di ricerca atomico di Bhabha) ha iniziato la progettazione di un acceleratore per la generazione di neutroni adibiti alla fissione del torio.
Anche in Italia il torio è presente in discrete quantità (Lazio settentrionale, Mont Mort, Etna) e potrebbe essere una concreta soluzione per raggiungere l’indipendenza energetica che occorre al nostro paese.
mer feb 25, 2009 21:48
mer feb 25, 2009 22:05
Honoo ha scritto:Khelden posso farti presente un dettaglio?
Nel costo di un impianto si calcola anche il costo di smaltimento delle scorie da esso prodotte, ne hai tenuto conto? Hai tenuto conto del fatto che il nucleare NON è una fonte rinnovabile, che l'uranio NON è illimitato e che NON esiste un luogo ne un modo decenti per disfarsi delle scorie radioattive? E non dimentichiamoci delle migliaia di metri cubi di acqua usata per il raffreddamento ed abbondantemente irradiati... sia lode agli ingegneri per gli impianti ad alto riciclo... alto ma non totale.
Se hai tenuto conto di tutto questo, è evidente che hai sbagliato i calcoli ed almeno di un ordine di grandezza. Se non lo hai fatto, forse è il caso di farlo.
mer feb 25, 2009 23:44
Dal 2004 a oggi gli unici Paesi del primo mondo che hanno avviato la costruzione di centrali ad energia nucleare (o di nuovi reattori) sono Giappone (2), Finlandia (1), Francia (1), mentre gli USA nel 2007 hanno deciso di riattivare un reattore spento da tempo e di continuare la costruzione di un reattore, che era stata interrotta. Nel frattempo Germania, Spagna e soprattutto il Regno Unito hanno deciso di spegnerne alcuni; alla fine di gennaio di quest’anno il Giappone ne ha spenti due. Altri Paesi (Russia, Cina, India, Pakistan e compagnia bella) hanno avviato costruzioni massicce, nel 2008 la Cina ha cominciato a costruirne sei.
mer feb 25, 2009 23:59
gio feb 26, 2009 09:33
Le centrali al torio costerebbero molto meno in quanto non necessitano di particolari sistemi di sicurezza, il torio è tre volte più abbondante dell’uranio e con un rendimento energetico superiore, produce molte meno scorie e con decadimento radioattivo di molto inferiore. Inoltre le scorie generate dalla fissione del torio non presentano plutonio, se non in quantità minime, indispensabile alla costruzione di bombe atomiche.
gio feb 26, 2009 10:44
Ma io mi chiedo, questo nostro presidente è disinformato naturale o ha studiato per diventarlo? Nessuno gli ha detto che, a parte il pericolo continuo di disastro tipo Chèrnobyl, per il nucleare esiste il problema delle scorie? E che noi, in Italia, per il solo fatto di aver messo in funzione un paio di centrali nucleari cinquant'anni fa, ancora oggi abbiamo scorie che non sappiamo dove sbattere? E lo stesso accade anche in Francia, Il presidente ha dichiarato che entro il 2020 da noi sarà già attiva la prima delle quattro centrali previste. Ma quel cervello incandescente di governante sa cosa costa montare una centrale nucleare? In Finlandia ne stanno costruendo giusto una di ultima generazione. Avevano previsto che sarebbe costata un miliardo di euro, ma a metà percorso si sono accorti che il miliardo previsto s'era raddoppiato, due miliardi. Ora i responsabili della centrale, gente preparata e onesta, hanno avvertito che il valore dell'energia che riusciranno a produrre con quella loro centrale non riuscirà a coprire neanche la metà dei costi di fabbricazione ed impianto. Non solo, ma che la perdita aumenterà a dismisura quando, fra una ventina d'anni, come di norma, dovranno smontare tutto l'impianto e preoccuparsi di imballare ogni elemento dentro un enorme container in cemento armato, e poi andare a sistemarlo in uno spazio scavato nella roccia a un minimo di dieci metri sotto il livello del suolo.
gio feb 26, 2009 11:18