Secondo me d&d spinge molto anche perchè il suo regolamento è plasmabile ed adattabile a qualsiasi idea di campagna. Se uno vuole può ambientare il gioco nel futuro, nell'antica Roma o in uno dei suoi cartoni preferiti. Inoltre (perlomeno con la 3.5, sulle altre edizioni non mi pronuncio non conoscendole bene)si possono fare campagne di combattimento come d'interpretazione pura (e ci sono delle classi che sono molto adatte alla seconda), un misto, se uno vuole fare un dio c'è il manuale che ti da le linee guida, se vuoi fare una campagna orror pure, se vuoi fare il tizio sgravo non hai limiti al pp. Si può fare veramente di tutto ed anche mantenendo l'idea base del gioco, ci sono talmente tante classi di prestigio, classi normali, incantesimi, oggetti e talenti che puoi variare spaziando in ogni tipo di gioco. Serve solo un master bravo (ma come in tutti i gdr cartacei dopotutto).
La fortuna di d&d è che c'è talmente tanto materiale in giro che adatta il gioco ad ogni idea, senza contare i libri di narrativa che riportano evidenti la provenienza delle ambientazioni, i gadget, i videogiochi ispirati e gli anni di pubblicità che ha dietro le spalle.
L'unico difetto è che proprio la grande quantità di materiale porta a grandi spese, però tra libri comprati insieme( ho iniziato così anch'io, anche se poi ho ridato la quota a tutti piano piano perchè li volevo tutti per me
), la possibilità di scaricarli (è illegale ma sono pochi quelli che non lo fanno) ed il fatto già citato che nessuno ti ammazza se li riusi per tempi illimitati, la spesa si ammortizza.
Le altre case sfornano bei giochi, spesso più innovativi già di partenza, con bassi costi(in genere si gioca con 1/3 manuali e basta) che però risultano delle divertenti divagazioni in quanto , anche con le espanzioni, girano sempre su un argomento relativamente poco malleabile prendendo un target ristretto di appassionati...e non sono molto pubblicizzati da quantità ingenti di prodotti collegati.