Il Tavolo da gioco dedicato al Fight Club di Valm Neira.
mer mag 27, 2009 17:26
Una delle sfere create dallo psionico esplose in mille pezzi, una seconda scomparve per metà quando il non morto, comparso improvvisamente all'interno del cerchio formato dalle creazioni magiche di Axell, gli si avvicinò di corsa.
In nessuna delle due il Tessitore trovò quello che stava cercando.
TURNO AD AXELL
lun giu 01, 2009 17:40
Pubblico io su richiesta di Axell, che sta avendo problemi nel connettersi.Lo spionico si accorse che tutto in torno a lui stava mutando, il suo primo pensiero fù quello che poteva essere opera di Jerome.
Quindi uscì dal suo nascondiglio e quello che vide lo sconvolse, quasi immediatamente capì che degli effetti simili non potevano essere atribuiti alla magia mortale. Dopo aver dato uno sguardo più critico intorno a lui vide l' intera terra divenire rosso scarlatto e sanguinare, ma cosa ancor più grave, anch' egli sanguinava, non capì molto bene cosa stesse succedendo, ma sapeva che una volta sconfitto l' avversario il dio nano lo avrebbe riportato al salone del suo palazzo.
Doveva sbrigarsi, ma non poteva essere incauto, Jerome era forte e non aspettava altro che egli commettesse un errore. Al momento si trovava in piena vista, anche se ad una velocità non percettibile, quindi si cercò di curare sperando che servisse a limitare il dolore che stava provando, castò un altro potere di cui non si videro gli effetti, creò altre cupole e in fine si rinascose sapendo che se voleva vincere doveva stringere i denti.
Quando il tempo tornò a scorrere normalmente, Jerome potè scorgere altre due cupole biancastre ergersi nel pianoro. Una l'aveva abbattuta, una seconda l'aveva squarciata, ma altre due erano comparse.
Di questo passo, ci sarebbe voluto decisamente troppo, troppo tempo per poter scovare Axell.
E nel frattempo, la battaglia aveva raggiunto il culmine.
Le due fanterie erano entrate in collisione, e nuovo sangue si aggiunse a quello che innaturale sgorgava dal suolo e cadeva dal cielo. Il massacro era pressoché totale, i cavalli nitrivano impazziti, orchi facevano a pezzi umani, umani maciullavano goblin, goblin decapitavano elfi, elfi sgozzavano bugbears, bugbears schiacciavano nani, e i nani... spaccavano tutto.
Ma se Axell continuava a mantenersi al sicuro, mentre le sue sfere venivano prese d'assalto e lentamente ma inesorabilmente sarebbero state distrutte, Jerome pareva essersi completamente dimenticato di trovarsi su un campo di battaglia.
In pochi istanti si trovò coinvolto in un mulinare di armi e arti mozzati, venne colpito e poi gettato a terra.
La mischia non era certo la più tranquilla delle situazioni... un oceano di sangue si stendeva intorno a loro.
TURNO A JEROME
ven giu 05, 2009 14:37
Quell' incontro era una farsa. Tutto il torneo lo era, ma il Tessitore non poteva scontarsi degli errori tanti gravi qaunto quelli commessi in quell' incontro.
Concludiamo come abbiamo cominciato.
Ma stavolta Jerome, non aveva assi da giocare.
sab giu 06, 2009 11:30
Quando Jerome pose fine all'antimagia, trovò a breve distanza da lui un colosso di ectoplasma pronto ad assalirlo.
O almeno lo avrebbe fatto se il Tessitore fosse stato alla sua portata... invece il gigante parve ignorare, o non vedere proprio, lo stregone che si spostava e distruggeva un'altra delle sfere biancastre di Axell con un boato tremendo.
Ancora una volta però, lo psionico non si trovava dove il Tessitore aveva sperato.
Mosso forse dalla frustrazione, scagliò un altro incantesimo sull'enorme costrutto evocato da Axell, che a malapena si resse in piedi dopo che 4 violenti raggi infuocati lo ebbero danneggiato.
TURNO AD AXELL
lun giu 08, 2009 23:00
Axell si era ormai tranquillizzato, riusciva di nuovo a pensare lucidamente.
Dal nascondiglio che aveva scelto pultroppo non poteva osservare cosa facesse Jerome o come se la cavasse il suo animaletto preferito. Quello che sapeva era, che ogni minuto che passava le sue ferite diventavano più profonde. L' unica consolazione era solo che il suo avversario soffriva con lui, e che a fargli compagnia ci fosse il suo costrutto.
Axell decise quindi di concedere ancora qualche minuto al suo costrutto, e poi avrebbe agito!
lun giu 08, 2009 23:21
La battaglia era ormai al termine.
Sarebbe durata molto più a lungo, probabilmente l'intera notte e anche il giorno seguente, in condizioni normali.
Ma la malefica pioggia di sangue che inondava tutto non si limitava a tingere il mondo di porpora: la pioggia uccideva.
La maggior parte dei due schieramenti era ridotta ad un ammasso di cadaveri che si liquefacevano, molti corpi erano irriconoscibili ammassi di carne sanguinolenta, mentre ovunque risuonavano i lamenti e i singhiozzi disperati dei moribondi.
Dopo il caos della mischia, la vallata era avvolta in un silenzio innaturale, rotto soltanto dalle gocce che cadevano ancora dal cielo.
Il costrutto di Axell, per quanto in fin di vita, sembrava pronto ad eseguire i suoi compiti fino all'ultimo istante, ma restava inerte in mezzo al campo, gli enormi piedi sprofondati nel rossore: ancora non aveva trovato il suo bersaglio.
La lunga inattività dello psionico, da tempo nascosto dietro la sua protezione, sembrava suggerire una strategia di attesa... o era forse il preludio all'attacco finale?
TURNO A JEROME
mar giu 09, 2009 21:40
Mmmmmmh.
Grazie alla sua tunica, Jerome era in grado di vedere ogni cosa, alterata o meno che fosse dalla magia.
Se qualcosa non era sotto i suoi occhi le possibilità erano tre, due delle quali il Tessitore scartava, seppur con qualche riserva.
Aveva contemporaneamente preso in esame varie cose, nessuna delle quali poteva inficiare sulla sua linea d'azione presente, a meno di non rilevare situazioni particolari.
Il simbolo infuocato sulla sua fronte indicava la volontà alla quale era subordinato... non che potesse tornargli utile in quel frangente... anzi, Jerome si sentiva la testa pesante e... in basso, se ne sentiva trascinato molto in basso, nonostante fosse sospeso a mezzaria.
Il termine "pensare" era un eufemismo. In battaglia Jerome ragionava e basta, come un costrutto, tendeva a fare gli stessi errori, calcolava e calcolava... ma dalla parte un tempo umana ebbe in eredità la possibilità di sbagliare... di omettere dettagli importanti.
Jerome il Tessitore aveva un grande potere, ma altrettanto grandi erano i suoi errori e se talvolta se ne rallegrava, poichè non arrecavano danni alla serenità di fondo che gli consentiva di viaggiare senza vita per i piani del multiverso, altre volte se ne rammaricava al punto, da non desiderare altro che ragionare, bloccare ogni pensiero, per portare a termine la sua opera e riprendere le redini di se stesso.
Forte risuonarono nella sua mente le seguenti parole, incanalandone il potere nell'ordito dei suoi incantesimi.
Ankh, Oudja, Seneh.
gio giu 11, 2009 08:19
Quando tutto il mondo era sul baratro dell'agonia, sembrò surreale veder sorgere dal nulla una miriade di stelle viola che vorticarono come uno sciame, impazzite, e precipitarono sui bersagli designati da Axell.
Il gigante di Axell ricevette il colpo di grazia, l'ectoplasma con cui era creato lentamente svanì mescolandosi al sangue che ruscellava al suolo.
Anche altre due cupole andarono in pezzi sotto la grandine stellata, e ora rimanevano soltanto quelle create dallo psionico in un secondo momento.
Il silenzio che seguì lo scoppiettìo delle esplosioni strideva con il clangore di una battaglia che non era più, spenta dalla pioggia di morte come un cerino lasciato al vento.
TURNO AD AXELL
dom giu 14, 2009 09:57
Su richiesta di Keldarion, il turno passa nuovamente a Jerome.
dom giu 14, 2009 13:08
L'inattività del suo avversario o ...il tizio... era il fondamentale problema di Jerome.
Egli cercava di capirne di più del carattere e della personalità del suo avversario, ma dalle sue mosse e dalle sue parole traspariva ben poco, piuttosto, sembrava stanco quanto lui di quell'incontro.
O forse era solo ...paziente...
I pensieri si rincorrevano fugaci nella mente assuefatta al torpore di Jerome, che intesseva più per riflesso che per propria volontà.
Meccanicamente, rianalizzando la situazione, si ritrovò alle conclusioni precedenti.
Gli errori commessi in vita, avevano impedito al Tessitore di acquisire i giusti strumenti per piegare il Fato in ogni sua manifestazione.
I suoi rimpianti nascevano da ricordi, frammenti di memoria riguardanti una scuola di magia del Thay. Li, coloro che erano provvisti della necessaria pazienza, apprendevano in base alle loro scelte i poteri che meglio si addicevano alla loro natura e alle loro capacità.
La stessa pazienza che ora lo frustrava e gli donava un vago senso di inadeguatezza.
Tese le mani al cielo, versando ...lacrime di sangue... frutto della maledizione che straziava il campo...
dom giu 14, 2009 14:06
Ancora una volta l'aria si riempì di stelel luminose, e le ultime cupole di Axell vennero infrante.
Ma quanto tempo aveva ancora il Tessitore?
In quest'arena funesta, anche i non morti sanguinavano.

TURNO AD AXELL
sab giu 20, 2009 02:09
Turno a Jerome
dom giu 21, 2009 13:54
Jerome sentì l'energie venirgli meno. L'eterna fonte di Negatività alla quale il suo corpo dannato attingeva da sempre scemava.
Continuare era oltremodo futile, oramai aveva esaurito tutte sue possibilità di vittoria.
Jerome si sentiva un inetto e pensava al compito affidatogli da Asmodeus.
Spostandosi, allontanandosi con un'incantesimo dalla superficie del campo di battaglia, tentò di comunicare magicamente con il suo avversario: Axell.
Simpatico omino, hai deciso di rintanarti, sicuro della tua astuzia, incapace di arrecarmi danno o semplicemente codardo. Non ti giudico per questo.
So altresì che come chiunque in questa landa hai conosciuto il maleficio che, sono certo, strazia e stronca ogni forma di coscienza.
Spero che tu soffra, tanto. Buon per te se uscirai vincitore da questo scontro.
Buon viaggio.
dom giu 21, 2009 14:11
Invero profetiche parole, quelle del Tessitore, poiché appena terminò di pronunciarle, il suo corpo ebbe un ultimo sussulto, e poi si sciolse, mescolandosi alla pioggia.
La tunica di Jerome svolazzò a lungo, e poi si adagiò sul terreno.
SI CONCLUDE LO SCONTRO CON LA VITTORIA DI AXELL
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