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 Oggetto del messaggio: The Chronicles of Narnia
MessaggioInviato: gio nov 17, 2005 23:44 
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Ultimamente mi sto cimentando nella lettura della celebre serie di C.S. Lewis (professore medievalista a Cambridge nonchè membro degli Inklings, gruppo di pensiero di cui faceva parte anche Tolkien), e finora devo dire che si sta rivelando una lettura più che meritevole. Ohh abitanti della città oscura, cosa pensate di questa raccolta?

Per chi non ne ha mai sentito parlare stiamo parlando di una raccolta fantasy composta da 7 libri (The Magician's Nephew; The Lion, The Witch and The Wardrobe; The Horse and His Boys; Prince Caspian, The Voyage of tthe Dawn Treader; The Silver Chair; The last Battle; Elencati in ordine logico e cronologico :P ) che insieme, appunto, compongono Le Cronache di Narnia; ovvero la storia di un mondo parallelo al nostro in cui vengono presentate numerose e interessanti tematiche, dal meraviglioso Cristiano alla mitologia Greca. C.S. Lewis scrive sotto forma di favola per bambini, ma in realtà presenta in modo brillante e acuto un romanzo adatto ad ogni età.

Io sto leggendo Il Leone, La Strega e l'Armadio dopo aver letto Il Nipote del Mago... devo dire che finora mi sento di consigliarlo caldamente a tuttiiiii


My two cents, Cheers :d :d

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In attesa di una firma decente...


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MessaggioInviato: mer dic 07, 2005 16:20 
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Stile vagamente infantile e narrativamente povero (d'altronde, come dice lo stesso Lewis nella prefazione, è un libro di favole per bambini).
Nonostante ciò rende bene le atmosfere e per quando gli eventi si succedano abbastanza in fretta (a mio parere lascia poco spazio alla descrizione e all'analisi dei personaggi... okki, è un libro di fiabe) non è malaccio.
Probabilmente la pecca più grande è che i personaggi sono piuttosto stereotipati.

Rileggendo l'intervento mi rendo conto che ho smontato il libro... se vogliamo anche ingiustamente. Ma io purtroppo non posso non fare il paragone con il Maestro Tolkien.

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Nargai

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"In genere gli uomini cercano la ragione della loro esistenza, ma la vita è restia nel rivelargliela. Così si ritrovano soli e sperduti in un mondo crudele, in mezzo a tanta gente che urla. E per farsi sentire possono solo provare a urlare più forte degli altri".


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MessaggioInviato: mer dic 07, 2005 16:28 
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mi trovo d'accordo con l'analisi di Nargai, l'ho letto e non mi è piaciuto lo stile.
La storia in se per se non è male

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MessaggioInviato: mer dic 07, 2005 16:38 
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Ho comprato il cofanetto con la Trilogia. Finisco le attuali letture e mi ci butto. :D

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Siamo simili in molti modi, tu ed io. C'è qualcosa di oscuro in noi. Oscurità, dolore, morte. Irradiano da noi. Se mai amerai una donna, Rand, lasciala e permettile di trovare un altro uomo. Sarà il più bel regalo che potrai farle.
Che la pace favorisca la tua spada. Tai'shar Manetheren!


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MessaggioInviato: mer dic 07, 2005 16:42 
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Skaan Natsaclanee ha scritto:
mi trovo d'accordo con l'analisi di Nargai, l'ho letto e non mi è piaciuto lo stile.
La storia in se per se non è male

Sono commosso... :crying:

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Nargai

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MessaggioInviato: ven dic 16, 2005 00:17 
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Nargai ha scritto:
Stile vagamente infantile e narrativamente povero (d'altronde, come dice lo stesso Lewis nella prefazione, è un libro di favole per bambini).
Nonostante ciò rende bene le atmosfere e per quando gli eventi si succedano abbastanza in fretta (a mio parere lascia poco spazio alla descrizione e all'analisi dei personaggi... okki, è un libro di fiabe) non è malaccio.
Probabilmente la pecca più grande è che i personaggi sono piuttosto stereotipati.

Rileggendo l'intervento mi rendo conto che ho smontato il libro... se vogliamo anche ingiustamente. Ma io purtroppo non posso non fare il paragone con il Maestro Tolkien.



Sinceramente non ho letto ancora le cronache di Narnia....ma per quanto riguarda Tolkien....secondo me, pur essendo bellissimo e accattivante nellle storie, è un po' sopravvalutato!Infatti l'eccessiva lunghezza della storia ma sopratutto la sovrabbondante descrizione di ogni minuzia lo rendono molto più pesante di un "Nebbie di Avalon" della mitica MZB!!!Ovviamente il tutto dal mio modestissimo parere!!!


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MessaggioInviato: ven dic 16, 2005 00:25 
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Iniziato il primo libro della trilogia.
Lo stile non è certo quello di R.A.Salvatore, o della Weis... molto più simile a quello di Tolkien, forse ancora meno contemporaneo, se possibile.
Tuttavia è leggibile, mi piace uscire dai soliti canoni. :)
Le descrizioni per ora non sono eccessive, i dialoghi forse mancano di intensità (ma è dovuto al modo di raccontare la storia al passato remotissimo), tuttavia ci sono già alcune chicche nella storia che mi lasciano ben sperare.

E poi è uno dei pionieri della letteratura fantasy occidentale contemporanea... diamogli il merito che gli spetta, non avere riferimenti, per lo scrittore, non deve essere stato facile... ;)

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Muzedon ha scritto:
Iniziato il primo libro della trilogia.
Lo stile non è certo quello di R.A.Salvatore, o della Weis... molto più simile a quello di Tolkien, forse ancora meno contemporaneo, se possibile.
Tuttavia è leggibile, mi piace uscire dai soliti canoni. :)
Le descrizioni per ora non sono eccessive, i dialoghi forse mancano di intensità (ma è dovuto al modo di raccontare la storia al passato remotissimo), tuttavia ci sono già alcune chicche nella storia che mi lasciano ben sperare.

E poi è uno dei pionieri della letteratura fantasy occidentale contemporanea... diamogli il merito che gli spetta, non avere riferimenti, per lo scrittore, non deve essere stato facile... ;)



il fatto che sia simile a tolkien e non alla weis e' un fattore positivo.. e poi i riferimenti li aveva di sicuro, magari antiche ballate celtiche, o poemi medievali, altrimenti con tolkien di cosa parlavano?

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MessaggioInviato: ven dic 16, 2005 11:17 
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Delund ha scritto:
il fatto che sia simile a tolkien e non alla weis e' un fattore positivo.. e poi i riferimenti li aveva di sicuro, magari antiche ballate celtiche, o poemi medievali, altrimenti con tolkien di cosa parlavano?


Si, io parlavo di riferimenti contemporanei. ;)
Il fantasy non l'ha di certo inventato Tolkien, ma è ai suoi tempi che è nato il genere letterario dei nostri tempi (molto diverso dal poema epico o dalle ballate celtiche...)

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Bello ed interessante.

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Clive Staples Lewis
Clive Staples Lewis (Belfast, 29 Novembre 1898 - Oxford, 22 Novembre 1963), fu scrittore, medievista e filologo britannico.

Spesso indicato semplicemente come C.S. Lewis, fu insegnante di Lingua e Letteratura Inglese all'università di Oxford, dove divenne intimo amico dello scrittore J.R.R. Tolkien col quale - insieme anche a Charles Williams ed altri - fondò il circolo informale letterario degli Inklings. Lewis è conosciuto per i suoi libri di riflessione religiosa (Il Cristianesimo così com'è, Sorpreso dalla gioia) e per la serie di fiabe moderne scritte tra il 1950 ed il 1956 che portano il nome "Le Cronache di Narnia".

"The Chronicles of Narnia" (questo è il titolo originale) è un ciclo composto da sette libri che parlano delle avventure di quattro ragazzi, i quali per sfuggire dai bombardamenti di Londra si rifugiano in campagna e qui in una vecchia soffitta scoprono un armadio magico tramite il quale si accede ad un mondo fantastico in cui è sempre inverno ma non è mai Natale; questo è inizialmente il regno di Narnia. Ma Narnia grazie ai quattro ragazzi dopo molte vicende diventerà un mondo magnifico in cui la natura trionfa. Il nome di Narnia era conosciuto a Lewis fin dall'infanzia, infatti nel suo atlante latino era sottolineato nella cartina d'Italia la città di Narnia ora chiamata Narni.

Lewis è altresì noto per il romanzo "Le lettere di Berlicche" incentrato sulla bizzarra corrispondenza tra un funzionario di satana e suo nipote, apprendista diavolo-tentatore.

Sempre sulla scia del fantasy, anche se in questo caso con alcune deviazioni fantascientifiche, Lewis realizza tra il 1938 e il 1945 una trilogia composta dai volumi Lontano dal pianeta silenzioso, Perelandra e Quell'orribile forza. Protagonista della trilogia è il filologo Elwin Ransom, che viene trasportato sul pianeta Malacandra e poi su Perelandra (i nomi indigeni che designano i nostri Marte e Venere), osservando come la fede in Dio si sviluppi in questi due mondi diversamente dalla Terra (il "pianeta silenzioso"). I commentatori hanno definito quest'opera una trilogia fanta-teologica, termine molto adatto visto come i romanzi preferiscano alle vicende narrative le digressioni filosofiche sulla teologia.

Il personaggio di Lewis è stato portato sul grande schermo dal film "Viaggio in Inghilterra", dove si narra l'incontro del famoso scrittore con la sua futura moglie, la poetessa americana Joy Gresham.

Cronache di Narnia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Le Cronache di Narnia (titolo originale The Chronicles of Narnia) è una serie di sette romanzi fantasy per ragazzi scritti da Clive Staples Lewis. Presentano le avventure di un gruppo di bambini che giocano un ruolo centrale nella storia del reame di Narnia, dove gli animali parlano, la magia è comune ed il bene è in lotta con il male. I libri sono famosi anche per le illustrazioni di Pauline Baynes. Le storie illustrano aspetti del Cristianesimo in modo accessibile ai bambini.

Allegoria
Sebbene i libri contengano allusioni alle idee cristiane, una lettura allegorica di questi libri potrebbe risultare confusionaria e riduttiva. Lewis, convertitosi da adulto al cristianesimo, incorporò concetti teologici cristiani nelle storie per renderli comprensibili ai bambini.

In questo Lewis ebbe successo: Le Cronache di Narnia sono diventate una lettura favorita per bambini ed adulti. La teologia è stata ben incorporata, i libri non sono per niente pesanti e possono essere letti per il loro contenuto di idee colorite, avventura e mitologia senza preoccuparsi degli elementi cristiani. Lewis stesso sostenne che non sono allegoriche, ma "supposizionali", più simili a qualcosa che ora chiameremmo storia alternativa.

Una delle pubblicazioni accademiche di Lewis fu The Allegory of Love (1936), circa le allegorie medievali dell'amor cortese. Di conseguenza egli si attiene ad una stretta definizione di "allegoria", quando scrive ad un giovane fan:

"Io non mi sono detto 'Rappresentiamo Gesù come Egli è realmente nel nostro mondo come un Leone in Narnia'; mi sono detto 'Supponiamo che ci sia una terra come Narnia e che il Figlio di Dio, diventi in questa un Leone, come è diventanto un Uomo nel nostro mondo, e quindi immaginiamo cosa succede.'"
In un'altra lettera afferma chiaramente:

"Se Aslan rappresentasse la Divinità immateriale nella stessa maniera in cui Giant Despair rappresenta la disperazione egli sarebbe una figura allegorica. Comunque in realtà egli è un invenzione che da una risposta immaginaria alla domanda, ‘Come potrebbe essere Cristo, se ci fosse un mondo come Narnia ed Egli scegliesse di incarnarsi e morire e risorgere nuovamente in quel mondo come Egli ha attualmente fatto nel nostro?’ Questo non è per niente allegorico."
Lewis inoltre sfata il mito che egli avesse originariamente composto le storie per lo scopo di dimostrare i principi cristiani:

"Alcune persone paiono pensare che io ho iniziato a chiedermi se io dovessi dire qualcosa sulla cristianità ai bambini; quindi avendo deciso di usare una storia fatata come strumento, aver iniziato a raccogliere informazioni sulla psicologia dei bambini ed avessi deciso per quale fascia d'età scrivere; infine avessi scritto una lista di verità fondamentali cristiane e composto delle "allegorie" per rappresentarle. Queste sono sciocchezze. Non potrei scrivere in questa maniera. È cominciato tutto con delle immagini; l'immagine di un fauno; un fauno che porta un ombrello, una regina su una slitta, un magnifico leone. All'inizio non c'era nulla di cristiano in essi; questo elemento si inserì successivamente di suo proprio accordo."

Ordine dei libri, ordine di pubblicazione e cronologia interna
I libri nell'ordine di pubblicazione sono:

1950 Il leone, la strega e l'armadio (The Lion, the Witch, and the Wardrobe)
1951 Il principe Caspian (Prince Caspian)
1952 Il viaggio del veliero (The Voyage of the Dawn Treader)
1953 La sedia d'argento (The Silver Chair)
1954 Il cavallo e il ragazzo (The Horse and His Boy)
1955 Il nipote del mago (The Magician's Nephew)
1956 L'ultima battaglia (The Last Battle)
Il primo editore americano Macmillan, numerò i libri ed li pubblicò nell'ordine di pubblicazione originale. Quando HarperCollins ottenne la serie rinumerò i libri usando l'ordine cronologico interno, come suggerito dal figliastro di Lewis, Douglas Gresham.

Il nipote del mago
Il leone, la strega e l'armadio
Il cavallo e il ragazzo
Il principe Caspian
Il viaggio del veliero
La sedia d'argento
L'ultima battaglia
Gresham citando la risposta di Lewis ad una lettera del 1957 di un fan americano, che aveva discusso con sua madre riguardo quest'ordine:

"Penso di essere d'accordo con il vostro ordine (cioè quello cronologico) per leggere i libri più che con quello di vostra madre. La serie non è stata pianificata fin dall'inizio come lei pensa. Quando scrissi Il Leone, non sapevo che ne avrei scritto ancora. Quindi scrissi il Principe Caspian come seguito ed ancora non pensavo che ne avrei scritti altri, e quando completai Il Viaggio ero sicuro che sarebbe stato l'ultimo. Ma scopri che mi sbagliavo. Quindi forse non importa in che ordine qualcuno li legge. Non sono neanche sicuro che gli altri sarebbero stati scritti nello stesso ordine nel quale sono pubblicati".
Nononostante ciò il riordino dei libri ha adirato molti appassionati, che apprezzavano l'ordine originale che introduceva parti importanti dell'universo di Narnai nelle prime parti della serie e li spiegava nei prequel, in particolare nella storia della creazione Il nipote del mago. Altre motivazioni per l'ordine di pubblicazione includono il fatto che Il Principe Caspian è sottotitolato "Il Ritorno a Narnia" e che i seguenti frammenti del testo del Il leone, la strega e l'armadio supportino l'ipotesi che questo sia il primo libro della serie:

Nessuno dei bambini conosceva chi era Aslan, non più di quanto non lo conoscete voi.
Questa è la fine dell'avventura del guardaroba. Ma se il Professore aveva ragione, era solo l'inizio delle avventure di Narnia

Edizione italiana
L'edizione italiana pubblicata dalla Arnoldo Mondadori Editore ha seguito l'ordine cronologico della HarperCollins, pubblicando le Cronache di Narnia in tre volumi:

1992 Le Cronache di Narnia [Volume Primo] contenente Il nipote del mago, Il leone, la strega e l'armadio e Il cavallo e il ragazzo
1993 Le Cronache di Narnia [Volume Secondo] contenente Il principe Caspian e Il viaggio del veliero
1993 Le Cronache di Narnia [Volume Terzo] contenente La sedia d'argento e L'ultima battaglia
2005 Le Cronache di Narnia contenente l'intera opera

Cinema
Una versione cinematografica del Il leone, la strega e l'armadio intitolata Le Cronache di Narnia: Il Leone, la Strega e l'Armadio è in fase di post-produzione e la sua immissione sul circuito cinematografico italiano è annunciata per il 21 dicembre 2005.
Le riprese del film, sotto la direzione di Andrew Adamson, sono state effettuate principalmente in Nuova Zelanda ed in parte nella Repubblica Ceca. All'adattamento della sceneggiatura hanno preso parte quattro persone: Ann Peacock, Christopher Markus, Stephen McFeely ed il regista.

Televisione
Le Cronache di Narnia sono state trasformate in una serie televisiva di successo della BBC nel 1988-1990. Solo Il leone, la strega e l'armadio, Il principe Caspian, Il viaggio del veliero e La sedia d'argento furono filmati.

Influenze su altri lavori
La serie di romanzi inglesi di Philip Pullman Queste oscure materie (His Dark Materials) è stata considerata una "risposta" alle Cronache di Narnia. Queste Oscure Materie favorisce la scienza e la ragione sopra alla religione, rifiutando completamente i temi della teologia cristiana che permeano la serie di Narnia, ma ha molti degli stessi argomenti, soggetti e tipi di personaggi (animali parlanti inclusi) delle Cronache di Narnia.

L'autrice J.K. Rowling ha espresso il suo apprezzamento ed ispirazione per i libri di Narnia. Elementi del mondo fantastico creato da Lewis possono essere ritrovati nel mondo di Harry Potter creato dalla Rowling, particolamente per quanto riguarda le creature magiche.

La serie di fumetti The Sandman scritta da Neil Gaiman, nel suo ciclo di storie intitola A Game of You, rappresenta una valle fantasy stile Narnia che può essere visitata dal mondo reale.

Radici latine
Narnia è il nome latino della città italiana di Narni, situata nella Provincia di Roma e così chiamata dal 299 AC. Pare che Lewis abbia preso il nome di Narnia da questa città, che avrebbe visto in un atlante da bambino.

La formazione di assistente universitario ad Oxford e professore a Cambridge, aveva portato Lewis a leggere e studiare a fondo i classici della letteratura. Tra questi non potevano mancare i grandi poeti latini che in gioventù e successivamente per tutto il corso della propria vita, influenzarono molto le sue opere.

Jack (come Lewis amava farsi chiamare), studiando assieme al suo precettore Kirkpatrick, si dedicò talmente a tale tipo di letture che lo stesso insegnante ebbe a riferire al padre del giovane allievo: "Ha letto più classici di qualunque altro ragazzo io abbia mai seguito ... e - potrei aggiungere - di cui [io stesso] abbia mai sentito parlare"; ed ancora: "È uno scolaro che non ha altri interessi se non la lettura e lo studio ...".

La conoscenza del latino da parte di Lewis era talmente vasta da poter tenere correntemente delle discussioni e delle corrispondenze in lingua latina, come avvenne per lungo tempo. La sua corrispondenza - appunto in latino - con don Calabria iniziò alla fine del 1947 per protrarsi poi fino alla morte dello stesso don Calabria, avvenuta alla fine del 1954.

Tale rapporto epistolare in lingua latina è stato tradotto in italiano e lo si può trovare nel libro: Una gioia insolita (a cura di Luciano Squizzato; prefazione di Walter Hooper; edizioni Joca Book, 1995).

Lewis aveva letto tra il 1910 ed il 1920 (quindi ad una età compresa tra i 12 e i 22 anni ) molti scrittori latini, da cui attinse probabilmente almeno sette riferimenti alla Narnia romana in Italia. Quattro citazioni sono state infatti identificate nelle Historiae di Livio (10:10, 27:9,27:50 e 29:15), altre negli Annali di Tacito (3:9) e in scritti di Plinio il Vecchio (evidenti nelle sue Storie Naturali accenni riguardo al clima particolare di Narnia (che diventa secco durante la stagione delle pioggie). Infine, Plinio il Giovane, nelle sue lettere alla suocera Pompea Celerina, menziona l'eccellenza degli alloggi della sua villa presso Narnia, e specialmente i suoi stupendi bagni.

A proposito di questi riferimenti, Lewis menziona esplicitamente Plinio il Giovane in una lettera ad Arthur Greeves (circostanza citata da Paul Ford in "Companion to Narnia").

Quindi il nome Narnia dato ai libri fantastici di Lewis era sicuramente noto a Jack che sapeva che Narnia era una città italiana posta sulla via Flaminia ed estremo baluardo posto alla difesa di Roma.

Questo fatto è ulteriormente avvalorato da uno dei maggiori biografi di Lewis, cioè da Walter Hooper, che - oltre ad essere in possesso di una cartina d'Italia su cui Lewis aveva studiato e sottolineato i percorsi delle strade consolari che da Roma portavano al nord - dice espressamente che questa cartina gli è stata data personalmente dallo scrittore; lo stesso Lewis disse a Hopper, dandogli tale documento, che da tale fonte aveva tratto il nome della magica terra di Narnia. Tale mappa risulta essere stata tratta dall'atlante Murrey's Small Classical Atlas pubblicato nel 1904.

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spero di essere stato utile (anche se lungo)

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