velocemente l'elfo si mosse, prima che l'onda di fiamme potesse colpire anche solo un ramo degli alberi, fece un rapido gesto con un braccio e l'onda durto cominciò a rimpicciolirsi fino a ridiventare una sferetta, questa raggiunse la mano dell'elfo che si chiuse intorno ad essa
"cosa pensavi di fare drow?, volevi distruggere tutto?
riaprì la mano e la sfera d'ombra era scomparsa

per la prima volta
da tanto tempo
devo scusarmi

se volevo distruggere tutto?
far piazza pulita?

no

ci sono tante cose a questo mondo "Signore"e non tutte le conosci,compreso ciò.
con un espressione stanca Goldrake disse ciò.
si alzò e dissipò la poltrona,come anche la nube di scintille.

non c'erano scontri in previsione e non voleva accumulare,sarebbe stato pericoloso......per gli altri,s'intende.e non voleva fare loro del male,in modo particolare sentiva il bisogno di proteggere,piuttosto,qualcuno.
anzi,qualcuna.

"strano"pensò"non è da me,ma la monotonia uccide e ciò che stà accadendo non mi spaventa,è bene accetto"
con questi pensieri nella mente,osservò distrattamente la Creatura dell'Ancestro il cui comportamento tranquillo rassicurò il drow e sopì gran parte dei suoi pensieri...

...rimase incantato da quella figura...
...all'apparenza minuta...
...ma potente,micidiale...

eppure...

Goldrake si riscosse,in modo brusco,inaspettatamente dal suo carattere spietato e acido e,anche se questo cambiamento di personalità non lo disturbava affatto,rammentò a se stesso la sua posizione e quella della creatura Morwen.
non avrebbe potuto,non poteva e non doveva.
non serviva il suo appoggio,il demone vegliava su di lei e ciò era sufficente.

"lo so che tu non volevi distruggere nulla" gli disse una voce nella mente con suono quasi stridulo.

"su ciò che hai detto potresti avere ragione, ma sappi che sicuramente io non conosco tutto, ma ciò non vuol dire che mi devi sottovalutare"
disse al drow come se leggesse nella sua mente

"comunque molti di voi ancora non mi conoscono" disse mentre si sitemava un mantello sulle spalle

"mi chiamo Scarloc e sono onorato di conoscervi" a questa affermazione seguirono i nomi di ogni persona nelle sue vicinanse per far capire ai presenti che già sapeva molto di loro

poi tornò verso il drow "le tue armi sono molto carine" disse riferendosi alle sue creazioni

Rimase seduta a guardare tutti con vago interesse, infine si soffermò sull'Elfo
<Sapete... ci mettereste molto meno a parlare a voce...> divertita, si riferì al contatto telepatico che aveva appena cominciato col Drow.
<Noi ci conosciamo già... non c'è bisogno che mi presenti...>
Alle volte lanciava rapide occhiate a Quarion per vedere se stava bene, era pur sempre un bambino, anche se con del potere.
Sospirò un poco e poi incrociò lo sguardo del Drow-Elementale, inclinò un poco la testa
<Qualcosa non va...?> chiese, curiosa come sempre, poi sorrise
<Credo di non aver ancora udito il Vostro nome... sempre se posso permettermi di saperlo...>

"scusami allora" disse all'elfa
"comunque parlare telepaticamente era solo per accontentare un desiderio del drow, ma comunque parlare telepaticamente e come parlare normalmente per me, almeno in questo luogo e tempo"
un ramo si mosse creando una sedia sulla quale prese posto l'elfo.
Alri rami formarono delle sedie in corrispondensa di ogni persona, "se volete accomodatevi"

"io voglio trovare la mia mamma..." *si riattacca alla veste di morwen*

La figura del sacerdote runico, riapparve, sempre con il solito elmo

si avvicina appoggiato alla sua fedele lancia, e il martello a tracolla sulla schiena...

"Salve ai presenti....avete per caso visto un ragazzo umano..passare di qui? di nome Finn?!

"si era qui fino a poco fa, ora dovrebbe essere imbarcato in una delle vostre navi, comunque è al sicuro."
disse al sacerdote

poi si girò nuovamente verso il bambino, gli si avvicinò e si inginicchiò portando il suo volto all'altezza di quello del bambino
"dimmi com'è fatta tua madre, almeno potrei farti sapere se so dov'è"

" ah benissimo, voi chi siete, non vi ho visto poco fa in questi luoghi...siete forestieri ?"

*il bambino smebra impaurito dall'uomo e si nasconde dietro a Morwen*

No,elfo,non tutti ti conoscono,me compreso,purtroppo.
non c'è bisogno della telepatia,anche perchè tutti quì siamo ampiamente in grado di manipolare le menti,se cominciassimo una partita di scacchi non so quanti anni ci metteremmo per finirla:con un leggero sorriso:le mie armi? grazie elfo,ma non le ho create io,almeno non del tutto.


al sentire Morwen,il drow sente un brivido lungo la schiena,ne freddo,ne caldo,ma doloroso in un certo qual senso.

sospettoso come sempre rispose in un sussurro,che il lieve vento ebbe l'incarico di portare solo alle sensibili orecchie di Morwen:
il corpo risente della mente e viceversa,my lady,potrei dirle di essere stanco,ma non saprei dirle di cosa.ma non è nulla che non possa mettere da parte,per il momento.

potete chiamarmi come vi pare,Oscura Luce,ma sarà bene per voi assicurarvi la mia attenzione,quando lo fate.
se poi avete bisogno di un nome,Dekalinder è quello di uso comune

anche "Goldrake" era un soprannome,egli ne usava svariati,perchè la prima cosa che ha imparato è il potere della conoscenza e meno sapevano il suo nome,meglio sarebbe stato per lui.


infine con sottigliezza,ricambiò il sorriso.

"io veramente sono originario di questa foresta, ma sono comparso in questo tempo e luogo solo qualche minuto fa"
disse al sacerdote poi tornò a parlare con il bambino spaventato
"non aver paura non voglio farti nulla di male, voglio solo aiutarti a cercare tua madre" disse con voce tranquilla
"guarda" disse mentre muoveva le mani, delle radici uscirono dal suolo e giunsero a contatto delle sue mani, queste si staccarono dall'albero e cominciarono a formare una sferetta che assunse una tonalità violacea, in seguito l'uomo prese una corda e la fece passare dentro la sfera creandone così un ciondolo.
"ti piace?"disse al bambino.

*il bambino annuisce ma non si muove dalla sua posizione, seminascosto dietro morwen*

Continuò a fissare il Drow, poi sorrise di nuovo, non completamente soddisfatta, ma le risposte di questo genere non può negare di darle anche lei
<E sia... Dekalinder...>, venne distratta dal vario avvicinarsi di Scarloc, per "attirare" il bambino. Storse un poco la bocca e poi scosse la testa
<Immagino che neanche a Voi piaccia essere obbligato... dategli tempo... si abituerà... anche perchè se sta accanto a me, lo farà di certo...>.
Volse le iridi rosse verso Quarion, prese a sussurrargli all'orecchio, con un sorriso freddo dipinto sul volto
<Pensa di poter avere quel ciondolo senza che Lui ti possa sfiorare... stando lontano da chi te lo sta donando... prova... concentrati...>, quasi lo stesse istruendo, poi attende la sua reazione, mettendosi a braccia conserte

" che strana gente...un bimbo che cerca riparo da una creatura di un altro mondo, e gente che parla telepaticamente....bha...gira propio gente strana...pure i drow che incosciamente attreversano i boschi pieni di nemici...e non solo di notte....stolti"