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 Oggetto del messaggio: draghi etc..ì (salute)
MessaggioInviato: mar dic 28, 2004 16:08 
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Draghi e immaginario
Nell'immaginario collettivo, ed in particolare nelle ambientazioni fantasy, gli animali fantastici hanno una collocazione molto importante. Basti pensare alle varie mitologie esistenti, ricche di unicorni, chimere, grifoni. Oppure, ai giorni nostri, alle bizzarre cronache che spesso affascinano il lettore, come ad esempio gli avvistamenti del mostro di Loch Ness, dell'abominevole uomo delle nevi, del bigfoot e potremo continuare a lungo.
All'interno di queste categorie non vi è ombra di dubbio che il drago sia una delle creature che più stuzzicano la fantasia dell'uomo. Fin dall'antichità questa creatura popola i nostri sogni, i nostri incubi, le nostre leggende, i nostri miti. E a seconda delle diverse parti del mondo in cui ci troviamo le caratteristiche generali di un drago cambiano.
Ma partiamo da quella che potrebbe essere una definizione di drago: (citando lo Zingarelli) "animale favoloso simile a un enorme rettile alato, con squame, cresta, lunghi artigli e lunga coda, che vomita fuoco". E questa definizione si avvicina anche molto a quella che è comunemente la nostra rappresentazione di un drago.

In realtà, se di realtà possiamo parlare, esistono tantissimi tipi di draghi, a seconda che si prenda in considerazione la zona in cui abitano, gli elementi che lo caratterizzano (comunemente acqua, fuoco, aria e terra), il colore delle squame o anche solo il diverso folklore popolare da cui è nato il loro mito. In questo articolo non possiamo parlare esaurientemente dell'argomento: nella rete esistono centinaia, se non addirittura migliaia di siti dedicati a questo argomento. Accontentiamoci quindi di dare una panoramica molto generale sull'argomento, con una attenzione particolare alle leggende esistenti e finendo ai giorni nostri con le apparizioni "moderne" dei draghi.
La raffigurazione e le connotazioni assunte dalla figura del drago cambiano a seconda della cultura. Nella cultura occidentale, i draghi nascono come animale mitico durante il medioevo. In questo periodo notoriamente oscuro le leggende prendono il posto della verità e della scienza; inoltre il potere della Chiesa Cristiana è molto forte e intollerante nei confronti delle altre culture. Per questo vengono travisati alcuni animali realmente esistenti (quali ad esempio i gatti, visti come compagni delle streghe) e ne vengono inventati altri.

Il monoteismo forzato e intransigente della Chiesa porta a demonizzare tanti animali, soprattutto quelli immaginari, disegnandoli come ambigui, malvagi e servi delle forze oscure. Ed il povero drago, anche solo per il suo aspetto da rettile (molto vicino al serpente biblico), ne fa le spese: è spesso, se non sempre, disegnato come un animale malvagio, da distruggere. Erano anche conosciuti come custodi di immensi tesori, frutto di furti, rapine e quant'altro. I cavalieri (le forze del bene) davano la caccia ai draghi, uccidendoli, dando prova della propria fede e del proprio coraggio.

Le leggende occidentali, in gran parte, descrivono i draghi proprio in questo modo. Basti pensare alla più famosa leggenda italiana: la leggenda di San Giorgio e il drago va letta proprio con quest'ottica, in cui il santo uccide il drago e con lui tutti i rimasugli del paganesimo. La leggenda narra proprio del trionfo del bene sul male e, in sintesi, è la seguente: "Mentre Giorgio si trovava in Sylene (l'attuale Libia) apprese di un drago che era nutrito con un cittadino al giorno; quel giorno toccava a Cleodolinda, figlia del re. Giorgio uccise il drago, trafiggendolo con una lancia, salvando così la principessa. E il re fu a tal punto colpito e grato che lui stesso e i cittadini si convertirono al Cristianesimo". L'Italia è costellata di variazioni sul tema di San Giorgio e il drago e i dipinti, le icone e gli affreschi sono innumerevoli.
Citando altre leggende: nella mitologia nordica il Dio Thor deve combattere contro il terribile drago Jormungand; in quella germanica Sigfrido uccide il malvagio drago Fafnir, custode di un tesoro maledetto; in quella greca si parla del drago Tifone ucciso da Zeus e di Giasone che, durante la ricerca del vello d'oro, uccide un drago; in quella bretone il re Llud uccide uno spaventoso drago che perseguitava il reame. Neppure Merlino il mago è estraneo al combattimento con due draghi, ma nella sua saggezza non li uccide esiliandoli per sempre in un'altra dimensione. Nei paesi dell'est si mormora che Dracula fosse il figlio di un drago (accomunando quindi questo animale al diavolo).
Per fortuna non tutte le popolazioni vedevano i draghi come esseri malvagi: gli antichi vichinghi, ad esempio, scolpivano teste di drago sulla prua delle loro navi. Questi simulacri erano ritenuti in grado di assicurare ai guerrieri vichinghi forza e potenza. Anche a un'altra popolazione stavano a cuore i draghi: gli antichi gallesi. Ancora oggi infatti, nella bandiera del Galles è raffigurato un drago rosso su sfondo bianco/verde ed il drago rosso è il simbolo nazionale gallese.

Così come la maggior parte dei draghi occidentali sono visti come malvagi, dall'altra parte del mondo, in oriente, i draghi sono visti come simbolo di saggezza, di forza, di fortuna. Anche qui possono esistere i draghi cattivi, ma non è la regola, anzi. Infatti i draghi sono suddivisi in 117 categorie, 81 delle quali fanno parte dello yang, il bene, mentre 36 dello yin, il male.
Il drago orientale è piuttosto diverso, anche fisicamente, dal drago occidentale. Hanno tutti corpi sinuosi e serpentini (a differenza dei "nostri" che possono anche essere tozzi e compatti), con quattro zampe, di solito non sputano fuoco e sono senz'ali. I draghi, come nella miglior tradizione orientali, sono la composizione delle caratteristiche di alcuni animali realmente esistenti: hanno il corpo di un serpente, le scaglie di un pesce, la testa di un cammello, le corna di un cervo gigante, gli occhi di coniglio, le orecchie di toro, il collo e la cresta dell'iguana, le zanne di una tigre, gli artigli di un'aquila. Molti di loro inoltre hanno anche una criniera simile a quella dei leoni.
Esistono tre grosse famiglie di draghi: a tre, quattro e cinque dita, a seconda che ci troviamo rispettivamente in Giappone, in Indonesia o Corea oppure in Cina. Sono raffigurati nei colori blu, nero, bianco, rosso e giallo e spesso con una perla in bocca o negli artigli. La perla, secondo le leggende, è la fonte del loro potere. I draghi sono inoltre portati in corteo durante le celebrazioni festive di tutti i paesi orientali.

Proprio perché i draghi orientali hanno valenza positiva sono spesso indicati come protettori. Ad esempio in Cina (dove i draghi sono conosciuti come lung) esistono i seguenti tipi di draghi:
- Tien-lung: il drago Celestiale messo a protezione della dimora degli Dei;
- Shen-lung: il drago Spirituale, che controlla il vento e la pioggia;
- Ti-lung: il drago della Terra, che controlla i fiumi e le acque sulla terra;
- Fut's-lung: il drago Sotterraneo, guardiano dei metalli preziosi e delle gemme
- esistono inoltre i draghi che proteggono i fiumi del nord, del sud, dell'est e dell'ovest. Il loro sovrano si chiama Chien-Tang, un drago rosso con una criniera infuocata, lungo circa 300 metri;
- i draghi azzurri rappresentavano la primavera, i draghi rossi e neri i temporali, il drago d'oro il sole.
Come si può ben intuire la tradizione orientale riguardante i draghi si perde nella notte dei tempi, soprattutto in Cina. Il simbolo dell'Imperatore della Cina era proprio un drago: addirittura era stata promulgata una legge che imponeva che solo l'Imperatore avrebbe potuto indossare vesti o possedere oggetti raffiguranti il sacro drago a 5 dita, usualmente un drago dorato. Chi contravveniva a questa legge veniva messo a morte.

Esistono altre leggende riguardanti i draghi orientali e solo per citarne alcune:
- sempre in Cina, un dio ordinò un giorno un massacro di tutti gli uomini con un diluvio universale: un giovane dio, con l'aiuto di una tartaruga gigantesca e di un drago, cercò di dissuaderlo e di ricostruire l'umanità.
- nell'antico Giappone, una perla pegno d'amore fu smarrita in un tratto di mare controllato da un drago; il responsabile della sua perdita si rifugiò in un paese isolato, dove una giovane pescatrice strappò a costo della vita, la perla dal regno del drago per dimostrargli il suo amore.
- sempre in Giappone, una fanciulla, Tokoyo, sfidò l'usanza di dare in pasto le giovani ad un drago del mare ed, insieme ad un samurai, lo sconfisse. Un adattamento nipponico della leggenda di san Giorgio e il drago.

Esistono nell'immaginario collettivo numerosi altre specie di draghi, non legate ad una zona in particolare ma più alle proprie caratteristiche e alla singola leggenda. Un esempio possono essere i Faerie Dragon, draghi molto piccoli, molto rari con le ali simili a quelle di una farfalla. Le Viverne, draghi con due ali artigliate considerate un segno di forza. Le Hydrae, draghi dalle molte teste, di origine principalmente greca (Ercole, nelle sue famose fatiche, ha combattuto e ucciso un hydra) la cui caratteristica era quella che, nel caso gli fosse tagliata una testa, ne sarebbero cresciute due al suo posto. I serpenti marini possono essere paragonati ai draghi: fin da quando l'uomo ha cominciato a solcare i mari sono nate le leggende dei serpenti marini. Alcune antiche mappe riportano anche le posizioni in cui erano stati avvistati. E il mostro di Loch Ness, citato all'inizio dell'articolo, potrebbe proprio essere il più famoso di questi serpenti marini. Ai giorni nostri i draghi sono stati sfruttati anche commercialmente per il piccolo e grande schermo, per i libri di avventure, per i giochi di ruolo e i giochi per computer.

Il più recente film sui draghi è "Dragonheart" con Dennis Quaid e Sean Connery (come voce del drago). Ma andando indietro nel tempo si possono ricordare film meno famosi come Dragonslayer oppure Dragonworld. Oppure film per bambini, anche con l'illustre firma di Disney, come Elliot il drago o Mulan (dove la spalla del protagonista è un piccolo drago combinaguai) oppure il drago bianco della fortuna di "La Storia Infinita". Quasi inutile citare il famosissimo Dungeons&Dragons (e tutti i suoi cloni successivi) come capostipite dei giochi di ruolo, o i cicli fantasy di Dragonlance o di Landover.

Il mondo dei draghi è quindi vastissimo. Il passato ci ha tramandato una ricca serie di leggende e miti sui draghi. Il futuro, probabilmente e sotto altre forme, ce ne riserva altre. L'unico limite è la fantasia.

da questo sito tutte le info
http://www.extremelot.it/ lm/menu.htm

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