Dato che mi pare che siamo in tema di arti marziali tento di dare anche io il mio piccolo contributo riguardante l'MMA (mixed martial arts o arti marziali miste), una disciplina molto giovane, sviluppatasi prevalentemente in questi ultimi 20 anni.
L'MMA è uno "sport" da combattimento (tra virgolette perchè essendo l'unione di arti marziali non è propriamente uno sport, perchè condivide con queste una serie di filosofie e atteggiamenti che non sono comuni agli sport propriamente detti, ma non facciamo tanto i fiscali
) che, come dice il nome, consiste in un'unione di arti marziali. Significa che, similmente al ju jitsu, in questa disciplina vengono utilizzati attacchi a distanza (come nel karate) e tecniche di lotta corpo a corpo (come nel judo), un po' un'evoluzione se vogliamo, dell'antico pancrazio greco.
Non è però semplicemente l'unione di judo e karate, o di altre arti marziali: è una disciplina che cerca di "rubare" tecniche da ogni ambito sportivo per finalizzarle alla difesa personale e quindi al combattimento; nell'MMA si trovano tecniche di karate e judo come ho già detto, ma anche di pugilato e lotta.
Di solito per questo i praticanti di MMA sono competenti in due discipline: una che si basa sul combattimento a distanza e una che sfrutta tecniche di lotta corpo a corpo. Questo comunque non vieta a un profano di arti marziali di iniziare a praticare questo sport! Noi nerdoni giocatori di ruolo possiamo vedere l'MMA come una classe di prestigio per un personaggio che ha livelli in due classi diverse
Il fine dell'MMA è di fornire ai praticanti un bagaglio tecnico finalizzato esclusivamente al combattimento, rimanendo comunque fedele al concetto tipico delle arti marziali di non essere uno sport violento, dove cioè non si colpisce duramente l'avversario, come invece accade ad esempio nella boxe.
Come nel ju jitsu, negli allenamenti di MMA si impara ad essere pronti a qualunque attacco dell'avversario e ad utilizzare tutto ciò che potrebbe essere utile per sconfiggerlo: negli allenamenti vengono insegnate delle sequenze di tecniche di attacco spesso fatte apposta per provocare nell'avversario una specifica reazione che poi viene sfruttata a proprio vantaggio. Questo non significa che non ci sono regole: ci sono eccome, come ci sono parti che è proibito colpire, ma il combattimento deve risultare più "realistico" possibile, quindi i colpi vengono portati a contatto pieno ma, (e non lo ripeterò mai abbastanza) la fondamentale differenza tra questa e le discipline violente è che non si gareggia per mandare l'avversario all'ospedale! Basti pensare che nel regolamento ufficiale dell'MMA se un atleta inzia a perdere sangue anche a causa di una feritina l'incontro viene sospeso e viene fatto intervenire il medico, infine si decide se la ferita è causata da un'azione scorretta dell'avversario.
In pratica non si può prendere la catena della moto e darla in bocca all'altro atleta, però si può tentare di strangolarlo (in piedi o a terra), si può tentare di bloccargli gli arti, lo si può mettere a terra in una posizione di sottomissione e poi colpirlo ripetutamente con pugni, gomitate e ginocchiate.
Naturalmente il rischio di prendere un pugno in faccia c'è, indubbiamente c'è più contatto rispetto alle gare di karate (dove ahimè oramai fanno tirare i pugni alle mosche), ma il concetto principale è quello di schivare e contrattaccare usando il controllo, mai buttarsi come un toro e devastare l'avversario a suon di mazzate in bocca. Vi chiedo scusa per la ripetizione ma ogni volta che parlo di MMA la gente pensa che sia una specie di pugilato, e io insomma la pratico, come pratico il ju jitsu e non mi sono mai fatta male!
Poi che c'entra, ci sono un sacco di persone che si fanno chiamare maestri e vogliono che gli atleti combattano con violenza e si facciano male. La madre dei fessi è sempre incinta e questo non è il concetto di un'arte marziale!
Piccolo inciso puntiglioso:
Il motivo per cui non è importante affondare il colpo è semplice: per tirare un pugno che fa male il vostro braccio deve arrivare alla faccia dell'avversario lievemente piegato; in questo modo stendendolo al massimo il colpo ha effetto, se il vostro braccio è completamente steso quando il pugno tocca il viso dell'avversario l'effetto che avrete sarà di dargli una leggera botta. Quindi quando un atleta tira con controllo (cioè ferma il suo arto non completamente steso toccando lievemente l'avversario) la tecnica è valida, perchè se completata avrebbe effetto, se l'arto è steso la tecnica non è valida, se uno mena forte si becca una bella sanzione.
Questo era per dare un'infarinatura sommaria di questa disciplina, chiedo scusa per essere prolissa e in alcuni passaggi un po' criptica ma descrivere una cosa così ibrida e ancora in evoluzione mi è risultato più difficile del previsto
Magari vi posto un breve filmato di qualche gara che riassume i concetti che ho espresso e appena ho tempo anche un po' di storia....per ora spero che si capisca qualcosa