Vulcano sotterraneo: cunicoli sotterranei in un vulcano, fiumi di lava e zampilli (1d10), + danni da calore debilitanti (1d6). Vi trovate in una caverna circolare a forma di semisfera, il soffitto si trova a 10 mt di altezza nel punto più alto e si abbassa nel avvicinarsi alle pareti, una stretta passerella (3mt) c’è fra voi e il vostro avversario, a destra e sinistra della stessa ce solo lava che gorgoglia. Alle spalle di ogni partecipante uno stretto cunicolo si dirige verso l’ignoto. Tharmekhul in piedi sulla lava vi osserva ad una certa distanza.

Distanza di partenza: 15 mt

Iniziativa vinta da: Nemo

Anche se in quel posto c'era un calore tremendo, la resistenza fisica di Nemo gli permetteva di ragionare con calma e sangue freddo.
In un attimo elaborò la strategia da seguire.
Quasi altrettanto velocemente la mise in atto.
Estrasse tre frecce nere come la notte, le incoccò tutte insieme, tese la corda e poi la rilasciò.
Subito dopo con passo rapido percorse lo stretto sentiero di roccia allontanandosi dal suo avversario e raggiuse la zona di 'terraferma', in prossimità dell'ingresso del cunicolo.
Dopodiché fece la sua mossa preferita...

Sparire.. Nemo fecce qualche passo indietro fino a scomparire sulla soglia del cunicolo che si trovava alle sue spalle. Tharmekhul per un secondo si preoccupò .. “dove è finito?!
.. e attese la mossa di Lothar, considerando che 2 frecce sul torace e 2 incastrate nella gamba destra facessero alquanto male non si sarebbe fatto attendere


Turno a Lothar

Vide quattro frecce corvine conficcarsi nel suo corpo, e ebbe un istante solo per notare la figura che già era scomparsa nella buia apertura davanti a sé. Osservò attentamente le ferite e cercò di sottrarsi dal dolore e dalla paura che lentamente lo accerchiavano e che pulsando si proiettavano dritte alla testa fino a farla scoppiare. Non se l’aspettava, il sui nemico era veloce quanto letale. Non vide alcuna traccia di sangue nelle zone in cui era stato colpito e questa anomalia non gli procurava meno sofferenza, ma anzi la alimentava, come se la materia spirituale di cui era composto fosse sensibile più di quanto fosse mai stato il suo corpo nella vita passata. Tutto il suo spirito si contorse in uno spasmo. Sapeva che il suo avversario non era che all’inizio, che lui era la preda e che nell’ombra l’avrebbe aspettato per colpirlo di nuovo, a morte probabilmente, e quindi doveva agire alla svelta se voleva sopravvivere a quella sfida. Si guardò attorno, ma non vide ripari e soprattutto non si vedeva l’arciere: l’indecisione stava per sopraffarlo, e un senso di inadeguatezza sempre maggiore tentava di opprimere la sua volontà.

Scelse la via forse più sicura, e girandosi di scatto percorse l’intero tunnel alle sue spalle senza percepire ciò che realmente accadde intorno a lui, senza preoccuparsi delle insidie che poteva serbargli l’oscurità. Solo quando giunse al termine della galleria capì di aver percorso in breve tempo un notevole tratto di strada, ma ciò valse a poco, e non appena capì cosa lo attendeva nella prossima stanza una nuova smorfia di angoscia si disegnò sul suo volto. Il sentiero di colpo si apriva e dall’imbocco scorse pochi elementi di quel paesaggio tra malsani vapori di zolfo che lentamente salivano avvolgendolo.

Ma che posto era mai quello? Niente da ridire al dio nano per la scelta altamente suggestiva delle arene, ma il passaggio da un inferno di fiamme e magma ad un altro fu alquanto inaspettato.

Un passaggio sospeso.. un ponte rotto su di un baratro di fuoco.. un ruggito.. qualcosa di orribile lo aspettava, un incubo lo avrebbe presto travolto con rabbia e crudeltà.

Lothar si voltò e comminciò a correre, per non perderlo di vista Tharmekhul lo seguì, tuffandosi nel magma. Il Dio gli nuotava accanto senza che il guerriero lo avvertisse, Tharmekhul era ora nella roccia stessa, ora ovvunque in quella Underground, e poteva vedere e sentire tutto senza più muoversi, d'altronde, era tutto.
Così la creatura intraprese il suo sentiero fino a giungere a una nuova stanza, la luce lo aveva attirato ma sicuramente egli si aspettava qualcosa di diverso; la nuova caverna era molto simile alla precedente, solo che in questa la facceva da padrone un vecchio ponte in pietra grezza, esso era stato spezzato a metà e sotto regnava un mare di lava, dall'altra parte un'altre pezzo di ponte, ed un'altro cunicolo, verso l'ignoto...

Poi un ruggito, un ruggito infernale....

"...e questo? pensò il Dio"

Turno a NIghtcrawler

Ora il suo avversario si trovava molto lontano, all'altra estremità di un cunicolo scavato nella roccia.
Appariva come una piccola sagoma scura che si stagliava contro i bagliori emanati dalla lava.
Sarebbe stato difficile colpire con efficacia a quella distanza anche per un tiratore di lunga esperienza.
In più Nightcrawler aveva constatato che Lothar era un bersaglio piuttosto agile e soprattutto dotato di una misteriosa anatomia che non corrispondeva a quella dei suoi nemici abituali.
Questo ovviamente non scoraggiò il cacciatore, anzi, lo rendeva felice in un certo senso, perché nulla gli era più gradito di una battaglia difficile da vincere.

Prima di tutto chiuse gli occhi e si concentrò. Un attimo dopo li riaprì... Adesso poteva distinguere perfettamente tutti i dettagli di Lothar.
Ne fissò anche gli occhi e gli sembrò di leggerervi un certo smarrimento.
< In un duello all'ultimo sangue non c'è spazio per la pietà> Nemo sussurrava questa frase a se stesso, quasi ad autoconvincersi.
<Probabilmente non è nemmeno un essere vivente>.
<E allora usiamo queste>.
Incoccò tre frecce dalla punta a tridente che avrebbero potuto intaccare persino la pietra.

Lothar ormai era molto lontano dalla posizione dove era iniziato lo scontro e non si aspettava quel che stava per accadere, 2 frecce gli sfrecciarono a pochi centimetri passandogli una accanto ad ogni orecchio, altre 2 si frantumarono contro il soffitto di pietra del cunicolo che era alle sue spalle esplodendo a pochi metri da lui, infine 2 frecce si diressero verso di lui.. il tutto successe incredibilmente in fretta, e Lothar non avrebbe avuto il tempo per reagire al attacco che probabilmente gli avrebbe trafitto il cuore privandolo di vita, ma ciò che non riuscì a fare il guerriero lo fecce la sua spada. Muovendosi di vita propria la spada spaccò le frecce che venivano verso il monaco...

"E incredibile come l'arte di un buon fabbro ti può salvare la vita" sussurrò Tharmekhul direttamente nella testa di Lothar. Un po per vantarsi dell'utilità dei suoi domini, un po per congratularsi col guerriero per l'eccellente arma che portava

Turno a Lothar

Si voltò e confidando nella sua rapidità corse nella direzione del suo avversario, ma fu colto da un misto di stupore e rabbia quando capì che attorno a lui vi erano solo roccia e ombra.
"Odio questo posto!", e lasciandosi sfuggire questa imprecazione aspettò rassegnato la nuova pioggia di frecce che presto lo avrebbe travolto.

... ed il guerriero si volse.. torno sui suoi passi alla ricerca di colui che continuava a ferirlo senza farsi scorgere. Lo cercò, lungo il corridoio, ma non trovandolo, attese l'inevitabile

Turno a Nemo

Nemo era un pò infastidito dal fatto che l'arma impugnata dal suo avversario avesse spezzato le sue frecce in adamantio come fuscelli.
Ma per quanto agile Lothar non poteva schivare all'infinito. Era in sua balia e ormai era solo una questione di tempo.
Così Nemo incantò ulteriormente una sua freccia e la scagliò.
<Vediamo che succede stavolta>

Ed un'altra scarica di frecce andò incontro al guerriero, 2 gli sfiorarono il volto una il braccio sinistro, ma quattro gli si conficcarono in pieno petto. Lothar sussultò, i suoi occhi diventati improvvisamente vitrei, una freccia gli spezzò il cuore e la morte stava giungendo per lui, quando qualcosa lo tenne in vita...


Turno a Lothar

Lothar si sentì svanire un poco alla volta, la rabbia divampava come un incendio nella sua mente, era stato calpestato nell’orgoglio per essere fuggito da codardo di fronte al nemico.

“Sarei rimasto volentieri nella mia tomba a contare i vermi, se avessi saputo che questa nuova vita sarebbe terminata in modo tanto rapido e meschino.”

A quelle che ormai sembrarono le sue ultime parole seguì un improvvisa scarica di energia che percorse il suo corpo martoriato riportandolo in condizioni sufficienti per combattere.. in qualche modo si era salvato.

“Pensa Lothar, pensa alla svelta, fare il puntaspilli non è divertente.”

Si calmò, raccolse le ultime forze e silenziosamente chiamò qualcuno nell’al di là. Un grande potere lo invase quando una voce lontana che solo lui poteva sentire gli parlò:

“Non abbatterti anima in pena, c’è ancora speranza.”

Nel frattempo una mano stupenda era apparsa a mezz’aria e con l’indice puntava su una sagoma indistinta nell’oscurità.

“Ed ora.. beccalo!”
“Ma Signore, io.. io non credo di farcela!”

Al titubare del vecchio la voce tuonò irritata:

“Sbrigati incapace, o neppure io potrò più far nulla per te. Schiaccialo, forse capirà il senso dell’onore che non ha, nascosto come un bestia nell’ombra.”

Nel punto indicato dalla mano la figura dell’arciere apparve sempre più distinta, lo stupore si leggeva chiaramente sul suo volto.

Ruggendo il guerriero piombò di slancio su di lui.

“Pentiti, peccatore!”, e con una solenne serie di schiaffi lo colpì.

E schiaffi furono, ma con la potenza di una belva infuriata.
La fede di Lothar gli aveva indicato la giusta via, e il suo nemico occultato nell'oscurità.
Il cacciatore si era comportato in modo impeccabile, ma nulla poteva contro un simile aiuto divino.

Lothar lo trovò, proprio a pochi passi da lui, e non ci volle che un battito d'ali perchè fosse su di lui, tempestandolo con una serie di violenti colpi che dilaniarono il suo corpo.



vittoria a Lothar!